Apologia di comunismo, l'Udc inventa un reato

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Shuzzy
view post Posted on 30/10/2007, 21:57     +1   -1




CITAZIONE
L'articolo è questo: Apologia di comunismo
l'Udc inventa un reato


ROMA - Si chiama Luca Volontè. E' capogruppo alla Camera dell'Udc. Piuttosto attivo, il suo volto è spesso impacchettato nei pastoni dei tg Rai, le sue idee chiare e conseguenti. Ha deciso di stanare tutti i comunisti italiani.

Sulla scorta delle notizie ricevute dalla Polonia dei gemelli Kaczynski, tra l'altro appena sconfitti alle urne, Volontè ha deciso di aprire la più grande delle questioni politiche. "Martedì mattina ogni deputato riceverà in casella il modulo di adesione alla nostra proposta di legge di riforma costituzionale per inserire il divieto di apologia del comunismo insieme al reato già previsto per il fascismo".

"Siamo un Paese vergogna", attacca quindi Volontè, secondo il quale "è necessaria una operazione verità sui 100 milioni di morti irrisi dai comunisti al governo. Staneremo uno per uno i fedeli amici di Lenin e dei suoi gulag". La proposta lanciata nei giorni in cui il suo capo Pier Ferdinando Casini è in viaggio di nozze, non ha trovato l'entusiasmo che Volontè presumibilmente valutava di raccogliere.

Finanche Roberto Calderoli, che è Calderoli, pur trovando l'iniziativa "condivisibile", la ritiene "superflua o comunque tardiva". E Gianfranco Rotondi, democristiano e moderato almeno quanto Volontè, ricorda che "non esiste il comunismo, ma tanti partiti comunisti. Il comunismo italiano non ci ha negato la libertà, ma ce l'ha portata col sangue dei partigiani".
L'amichevole osservazione di Rotondi forse rallenterà la raccolta delle firme alla quale, come ha annunciato, da domani il deputato vorrebbe destinare ogni energia.


Certo, Volontè non ha ancora chiarito, ma ne avrà tempo, quale sarà il destino di coloro che verranno "stanati". Tra l'altro proprio di fronte al suo banco, e per giunta nella qualità di presidente dell'assemblea, è seduto un comunista: Fausto Bertinotti. Altri si trovano al governo, molti anche in Parlamento. Un illustre ex al Quirinale. Stanarli tutti sarebbe una fatica, per non dire dell'imbarazzo a lavorare sulla Carta Costituzionale frutto, purtroppo per Volontè, dell'opera (e dell'inchiostro) di parecchi comunisti.

Che ne pensate?
 
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Famoso Jak
view post Posted on 1/11/2007, 11:56     +1   -1




Merda, ne penso tutto il male possibile...
 
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Gerald the mouse
view post Posted on 31/1/2008, 10:20     +1   -1




Ma luca volontè un pò di rispetto per il cognome che porta lo ha??? Lo sta facendo rivoltare nella tomba!!
 
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ioTodi
view post Posted on 3/2/2008, 16:43     +1   -1




l'UDC e' un partito ???????? di ?? destra ? sinistra? scusate la mia ignoranza
 
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Verghy
view post Posted on 3/2/2008, 20:38     +1   -1




UDC sta per Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro. Dalle elezioni politiche del 2001 fa parte della coalizione di centro-destra assieme a Berlusconi (Forza Italia), Fini (Alleanza Nazionale, partito di conservatori più o meno moderati, nato dalle ceneri dell'M.S.I,Movimento Sociale Italiano, di ispirazione neofascista) e a Bossi (Lega Nord, partito indipendentista che proclama la devoluzione, il federalismo e la secessione del Nord Italia rispetto al Centro ed al Sud).

Per quanto riguarda la proposta di Volontè, personalmente non la condivido, ma per quanto ho già detto nel topic "Liceità della possibilità di organzzazioni fasciste", non la ritengo illegittima, alla luce della impossibilità, in Italia, di riorganizzare ufficialmente il disciolto partito fascista (il tutto sempre per il solito discorso di una necessaria coerenza nel modo di porsi nei confronti dell'estremismo politico). Probabilmente, infatti, nell'ottica di Volontè la sua proposta serve per proteggere l'Italia dagli estremismi non solo di Destra, ma anche di Sinistra.
 
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view post Posted on 30/1/2021, 02:07     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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A Trieste, provincia di Bari. In Polonia.

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CITAZIONE (Shuzzy @ 30/10/2007, 21:57) 
Che ne pensate?

av-13498708-1606662872
 
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view post Posted on 23/3/2022, 02:11     +1   -1
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luca volontè potrà riprendere la sua battaglia, se ne avrà ancora voglia, non prima
del 2025 in quanto sino ad allora rimarrà gradito ospite di San Vitur (corruzione)
 
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view post Posted on 23/3/2022, 14:19     +1   -1
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Il comunismo, inteso come naturale sbocco dell'essere umano verso una forma di società migliore, è una ideologia vitale che è rimasta bloccata dal secolo scorso perché si è preteso che questa non fosse un evoluzione culturale ma una dottrina ferma cadutaci dall'alto, da non perfezionare più ne da adeguare ai tempi. Di fatto siamo in una situazione di stagnazione culturale perché ogni forma di progresso ha la faccia del comunismo ma non possiamo più avvicinarvici perché il comunismo è male, è tabù, quindi indugiamo in questa stasi. Io penso invece che il comunismo sia stato il frutto e il risultato di secoli di cultura occidentale, che stava avanzando lungo quella direzione e che ora ahimè è stata sbarrata, e di fatto ci troviamo senza più una direzione da prendere perché l'unica era quella ma ci è stato detto che bisognava trovarne un'altra. Il comunismo era una idea che è stata bloccata ma che doveva continuare a maturare, essendo la diretta prosecuzione della nostra cultura europea ed occidentale, adeguandosi di volta in volta ai tempi.
 
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view post Posted on 24/3/2022, 11:25     +1   -1
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A vent'anni siamo tutti comunisti, poi si cresce e a malincuore dobbiamo ammettere che
Imagine di John Lennon è una stronzata insostenibile che porterebbe all'estinzione in
brevissimo tempo e che O bella ciao parte da una gravissima mistificazione dei fatti reali.
Il comunismo non è un tabù è un'utopia irrealizzabile come dimostrato dalla storia.
Io l'ho vissuto negli anni '80 e posso dire che c'era ben poco di piacevole.
 
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view post Posted on 24/3/2022, 13:01     +1   -1
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Bhe ma perchè è stato arrestato il suo sviluppo, considera che è una teoria di metà ottocento, pochi si sono messi sopra a ciò che dissero i classici Marx e Lenin, ancora oggi c'è gente che prende a riferimento quei due elementi senza considerare la contemporaneità (i rossobruni). Chiaro poi che persone che propongono modelli diversi, in continuità con i progressi del passato, ci sono e magari non vengono riconosciuti, però il punto è che se anche il più brillante di loro scoprisse che per andare nella direzione giusta come specie dovessimo adottare un modo di stare assieme e di gestire le risorse che ricordi alla lontana il comunismo, allora stai sicuro che nasce una contro-reazione da guerra civile, proprio per lo stigma che si è creato. Vedi gli americani quando pagano migliaia di dollari in assicurazioni per parlare 10 minuti con il neurologo? Ecco, quello è un classico esempio di stortura generata dallo stigma. Un servizio sanitario pubblico ha la faccia del comunismo, quindi va osteggiato. Lo stesso sarà per le future sfide. C'è poco da fare nel trovare vie alternative, le comunità umane si sono messe insieme come forma di mutuo soccorso, non come ecosistema per favorire il business.
Io personalmente penso che bisogna si permettere a chi vuole fare di più di ottenere di più, ma senza mettere nessun'altro però in condizione di morire di fame o forzatamente vendere la propria forza lavoro per vivere. Questa cosa non è nemmeno comunismo, è proprio la base della libertà. Uno non può essere libero se è costretto a diventare dipendente di qualcun altro per non morire di fame. Solo cosi può esserci la vera libertà perché uno può scegliere se accontentarsi oppure prendere una strada, con la consapevolezza che se fallisce non finisce in rovina, ma rimbalza sul sicuro. Quindi è necessario che i beni di prima necessità, cibo, acqua, elettricità e altre cose essenziali siano fuori dalla catena del valore, cioè debbano essere gratuite. Il resto possono farlo pagare, chiaro. Chi vuole guidare la 124 spider può farlo se paga, però non si può far pagare l'essenziale per vivere. In tal senso quindi sarebbe necessario che gli stati scomparissero, in modo che queste risorse essenziali non vengano vendute per favorire un territorio rispetto ad un altro. Ma il problema è questo, non è un problema di economia, ma di competizione tra stati. Prima del comunismo ci vuole l'anarchia, ecco perché sembra lontana. Prima ci liberiamo degli stati, prima possiamo andare avanti
 
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view post Posted on 24/3/2022, 14:03     +1   +1   -1
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Su questo faccio un non richiesto e breve bigino alla canem penis.
In ogni epoca la storia è stata dettata unicamente da motivi di potere economico.
Nel XIX secolo avviene lo stravolgimento economico più destabilizzante di sempre e si passa da
un'economia basata su agricoltura e commercio alla rivoluzione industriale e, di conseguenza,
alla nascita del capitalismo, della classe operaia, dell'urbanizzazione e del consumismo.
Nel XX secolo due correnti di pensiero contrapposte affrontano la nuova situazione sociale
venutasi a creare, il liberismo e lo statalismo. Il primo modello incentiva l'iniziativa privata,
la meritocrazia e l'ascesa sociale, mentre nel secondo modello l'economia viene centralizzata
e ridistribuita dallo Stato che provvede a tutte le prime necessità della popolazione, con l'ovvia
conseguenza di disincentivare qualsiasi velleità di miglioramento sociale individuale.
Nel XXI secolo entrambi i modelli risultano, per ragioni opposte, errati e deficitari.
Il primo deve ricorrere alla centralizzazione per riequilibrare l'abnorme differenza tra gli
strati sociali per sostenere la sovrapproduzione industriale, il secondo invece deve aprire al
liberismo e all'iniziativa privata per recuperare il terreno perduto nell'industrializzazione e
poter stare al passo con i nuovi stili di vita.
Allo stato attuale l'unica differenza tra i due modelli è la necessità del secondo di applicare
tuttora una repressione più marcata sulle libertà.
Poi alla fine, quando gli equilibri non sono più sostenibili, le guerre sparigliano tutto e si
riparte di nuovo..... brutto da dire ma così è.
 
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