Nell'unico senso possibile... ti faccio un'esempio: la juve dell'anno scorso mancava totalmente di pudore.
Questa è la causa iniziale, quella che solitamente viene sottovalutata illudendosi che sia sufficiente modificare gli aspetti più superficiali (che restano sempre decisi da quelli da cui, in realtà dipendono) e dalle manifestazioni (che sono accidentali, dipendono da vari aspetti superficiali che si sovrappongono mischiandosi, rendendo così più complesso non soltanto il comprendere le cause principali, ma confondendo anche i confini tra una causa superficiale, rendendo ora l'una più evidente, ora l'altra, ora una che non esiste ma che una combinazione bizzarra di manifestazioni potrebbe far pensare plausibile...)
Veniamo al problema che io ritengo fondamentale. La mancanza di pudore è ben più grave dell'ingenuità. L'ingenuità dipende dall'esperienza e dalla capacità di imparare dall'esperienza, ma ancora di più dalla capacità di prevedere da piccoli elementi osservabili fatti che si ritengono impensabili per una mera questione statistica. Ma quando questo non avviene, cioè non si capiscono i sintomi e la situazione va in vacca, crea comunque un'esperienza utilizzabile per eventi che si ripetono in modo abbastanza similare.
La mancanza di pudore, invece pesca più nel profondo. É come una menomazione percettiva che spinge ad agire in modo tanto insensato da essere ridicolo. Ciò che è ridicolo è evidente a tutti tranne che all'oggetto del ridicolo... o meglio, ne vede le conseguenze maligne, e può anche percepire il fatto che gli altri sfruttino a proprio vantaggio una propria debolezza evidente, ma siccome non ne ha una percezione chiara (nè può averla), spinto dall'irrequietezza di attenuare il danno e rimanendo nella confusione iniziale, agisce a cazzo, aumentando soltando la chiarezza della propria situazione disagevole.
Uno dei principali effetti, infatti è quello di essere assai prevedibili agli occhi degli altri, ma questo non sarebbe così grave se non si sommasse all'incapacità di comprendere la radice del proprio male. Si è imprevibili per sè, e prevedibili per gli altri. Per gli altri, conoscere in anticipo le manifestazioni esteriori di qualcosa spesso è più che sufficiente. Per l'oggetto del difetto, mai.
E questo, se la mia sensazione riguardante il Lumezzane è esatta, è un male che può essere risolto solo in un modo: buttare giù tutto. Brutale da dire, ma ogni problema va risolto al cuore e, se questo è il caso di ciò che penso, per farti comprendere la gravità di quello che intendo è che esiste una cosa peggiore di essere votati al suicidio, ed è quella di essere destinati all'agonia.
L'agonia è curabile soltanto trasformandola in suicidio: rendendola cioè un male necessario per la prosperità del futuro. In caso contrario, resta un male oscuro che di fatto non muore mai, anzi lotta per la sua sopravvivenza molto meglio di quanto non farebbe l'organismo in sè.
CITAZIONE (lagunaloire @ 18/10/2010, 20:11)
I cesenati sono pazzi, appena una squadra segna a loro sfavore ed esulta, loro escono di testa e picchiano o minacciano la gente. Auguro un presto ritorno in serie B.
Su questi fatti non eravamo mai andati a fondo... in realtà io del cesena, di cesena e dei cesenati non ho esperienze personali colle quali confrontare. É una realtà a me ignota.