Skop's |
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| Ho letto Baby Blue, grafic novel di Bim Eriksson: Non mi sorprende che l'autrice sia svedese: il libro è intriso di quella cupa desolazione della cultura scandinava. I disegni fanno quasi paura: quasi tutti i personaggi sono donne, e ogni donna è enorme, obesa, con una testina microscopica; esseri terrificanti. La storia si ambienta in una Svezia futuristica, dove esiste una sorta di dittatura subdola della "felicità": ogni persona deve dimostrarsi felice e ogni sorta di pensiero negativo viene eradicato, a volte con una sorta di TSO. La protagonista ci finisce dentro, dato che è un'infelice che non accetta il suo corpo e la sua diversità. Durante una seduta di flebo incontra un'altra paziente, che in realtà si rivela un'esca di un gruppo terroristico che fronteggia il regime, anche se in realtà non è che abbia una soluzione contraria, dato che è composto da reiette lesbiche che girano mascherate e si macchiano di delitti. A ogni modo la protagonista si innamora della sua "salvatrice" e la storia va avanti in modo nemmeno troppo interessante. Forse la cosa più interessante del libro è la prima parte, è la descrizione di quel regime che sembra una versione potenziata della società attuale, dove gli esseri umani sono annebbiati da cazzate, tipo i cellulari, Netflix, TokTok e stronzate simili, che spersonalizzano le persone, le fanno diventare automi de-pensanti. Io parlo in terza persona, ma ovviamente faccio parte anche io del gruppo. Il fatto stesso che perda tempo a scrivere una recensione su internet di questo libro al posto di farmi una corsa al parco o costruire velieri usando i fiammiferi lo testimonia!
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