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| Ho letto Camminare. Elogio dei sentieri e della lentezza di David Le Breton: Dello stesso autore avevo letto anni fa Il mondo a piedi. Elogio della marcia. In questo nuovo libro, che pare una specie di aggiornamento del vecchio, ho trovato gli stessi pregi e gli stessi difetti. Il pregio principale è che questo libro apre a un mondo: non tanto quello del camminare (dato che credo che chi lo compri sia già un camminatore), bensì le letture di viaggio; infatti il libro è pieno di citazioni, dirette o indirette, a libri sul viaggio, dai più assurdi ( Viaggio intorno alla mia stanza di Xavier De Maistre) ai più eroici ( Fuga sul Kenya di Benuzzi). Leggendo questo libro si scoprono montagne di future letture. Passiamo al difetto principale, legato al pregio: il libro è una sequela piuttosto arida di citazioni esterne, non aggiunge niente, le frasi sono spesso simili e ripetute quasi come un mantra, spesso banali (tipo "Il cammino è quello che si ha dentro di sé"... frase che sento spesso e che detesto). Una delle poche cose che dice senza citare altri è l'odio che ha verso i cani ed erroneamente pensa che ogni camminatore lo abbia. Altra cosa strana è il sistema di citazioni: a volte inserisce la citazione in una nota, a volte no, e non si capisce secondo quale criterio. Libro comunque interessante non per cosa dice, ma per il mondo che apre.
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