Le letture minchiarevoli, Cosa stiamo leggendo? O abbiamo comprato?

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view post Posted on 15/4/2024, 19:06     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ho letto Luce e Cosmo, graphic novel sceneggiato da Isaak Friedl e disegnato da Yi Yang:

Nonostante la copertina veramente brutta, i disegni sono molto belli. La storia da un lato è anche briosa e sagace, ma dall'altro è un po' scontata e nella seconda parte troppo approssimata e semplicistica. Il protagonista è un ragazzo un po' nerd che riesce a vedere degli spettri, che accompagnano tutti gli esseri viventi e li influenzano negativamente (sarebbero il contrario degli angeli custodi, sostanzialmente). Lavora di giorno come barista e di notte come programmatore di una lampada che crea una realtà virtuale usando l'IA. Un giorno la sua vita viene stravolta dalla comparsa nel bar della nipote del suo datore di lavoro, una lolita strafiga, provocante, che stranamente è così "pura" da non avere il demonietto custode. Lui se ne infatua, anche perché lei gli sbatte in faccia tette e fregna senza accorgersi che lui non ci sta più dentro. A ogni modo un giorno appare un ragazzo biondo dai modi affettati, a metà strada tra un dandy e un piacione, anch'esso senza diavoletto. Costui però in realtà è un perverso demone di "categoria superiore" (così viene detto), che possiede una specie di harem pieno di donne da lui ridotte a schiave e anche di demonesse; però ammetto che quelle poche pagine dell'harem non le ho bene capite, mi sembra più che lo sceneggiatore volesse mettere qualche culo e tetta al vento.
Il protagonista deve quindi salvare la sua bella dal demone. Ma come? Niente paura, per qualche motivo il demonietto custode del suo gatto gli spiega filo per segno come fare, e lui lo fa. Alla fine del racconto un po' di immagini del protagonista e della sua bella, sempre meno vestita (o più svestita). Non male, però si poteva fare di più.
 
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view post Posted on 16/4/2024, 19:08     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ho letto Baby Blue, grafic novel di Bim Eriksson:

Non mi sorprende che l'autrice sia svedese: il libro è intriso di quella cupa desolazione della cultura scandinava. I disegni fanno quasi paura: quasi tutti i personaggi sono donne, e ogni donna è enorme, obesa, con una testina microscopica; esseri terrificanti. La storia si ambienta in una Svezia futuristica, dove esiste una sorta di dittatura subdola della "felicità": ogni persona deve dimostrarsi felice e ogni sorta di pensiero negativo viene eradicato, a volte con una sorta di TSO. La protagonista ci finisce dentro, dato che è un'infelice che non accetta il suo corpo e la sua diversità. Durante una seduta di flebo incontra un'altra paziente, che in realtà si rivela un'esca di un gruppo terroristico che fronteggia il regime, anche se in realtà non è che abbia una soluzione contraria, dato che è composto da reiette lesbiche che girano mascherate e si macchiano di delitti. A ogni modo la protagonista si innamora della sua "salvatrice" e la storia va avanti in modo nemmeno troppo interessante. Forse la cosa più interessante del libro è la prima parte, è la descrizione di quel regime che sembra una versione potenziata della società attuale, dove gli esseri umani sono annebbiati da cazzate, tipo i cellulari, Netflix, TokTok e stronzate simili, che spersonalizzano le persone, le fanno diventare automi de-pensanti. Io parlo in terza persona, ma ovviamente faccio parte anche io del gruppo. Il fatto stesso che perda tempo a scrivere una recensione su internet di questo libro al posto di farmi una corsa al parco o costruire velieri usando i fiammiferi lo testimonia!
 
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view post Posted on 17/4/2024, 20:41     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ho letto Racconto di un naufrago di Gabriel García Márquez, regalatomi dall'ex utente Fanciullo Orsù:

La copertina non c'entra assolutamente niente con il libro.
Sostanzialmente questo romanzo sarebbe la raccolta di vari episodi che il giovane giornalista Gabriel García Márquez realizzò su un giornale locale, intervistando un naufrago diventato famoso per la sua storia ma poi osteggiato dalla dittatura colombiana perché nel racconto denunciava alcune illegalità compiute dalla marina. Per quanto nasca come approfondimento giornalistico, lo stile non è cronachistico, anzi l'autore decide di scrivere usando l'io narrante dell'intervistato. Il risultato è felice, perché di fatto è un racconto piacevole, godibile. García Márquez fa grande atto d'umiltà nell'introduzione, in cui dice che il naufrago Luis Alejandro Velasco è un narratore nato e il suo stile è avvincente, quindi lui ha fatto poco o nulla perché il materiale lo aveva già pronto. In realtà, io che ho letto vari suoi libri, ritrovo pienamente il suo stile, che è asciutto ma elegante, scorrevole ma grazioso, e a me piace tanto. Forse la cosa che mi piace di più è che arriva al punto senza bisogno di inutili digressioni.
Legandomi a quanto detto poc'anzi, devo ammettere che credo a ben poco di quanto raccontato, perché sembra una narrazione troppo perfetta: ogni giorno accade una cosa memorabile, quindi ogni giorno è perfetto per un episodio del giornale, che diventano capitoli di 7-8 pagine. Ma questo, d'altra parte, che problema dà? Nessuno! Questo libro lo reputo un romanzo e l'ho letto come tale.
Opera pubblicata nel 1970 (autore 42enne) ma scritta originariamente nel 1955 (autore 27enne). Per amor filologico, sarebbe bello vedere quanto sia cambiato dalla prima stesura per il giornale alla stesura per la pubblicazione libraria. Se è cambiato poco, García Márquez è davvero un genio; se è cambiato molto, lo è lo stesso ma un briciolo meno.
Lettura che consiglio.
 
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view post Posted on 19/4/2024, 18:02     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ho letto Trilogia esplicita: Romanzo esplicito, P. La mia adolescenza trans, Anestesia di Fumettibrutti (Josephine Yole Signorelli):

Questa è la raccolta di tre grafic novel autobiografiche di questa autrice trans che non conoscevo. Si fa chiamare "Fumettibrutti" e in effetti lo stile di disegno non mi piace, mi sembra "brutto". La narrazione invece è regolare e diretta: non il massimo, ma più che discreta. Le tre storie autobiografiche mi sembrano molto esagerate (nel senso che non credo che tutto ciò che sta scritto sia vero), però questo non consiste un limite, dato che l'ho letto come opera narrativa. Non è che mi abbia dato molto la lettura, che comunque non è trascurabile. Insomma: non è merda, neanche oro. La mia preferita delle tre è l'ultima, Anestesia, dove si nota anche una maturazione nello stile di scrittura.
 
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view post Posted on 22/4/2024, 18:11     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ho letto Coma empirico. Nubivago di Gabriele Villani:

Si tratta di uno dei libri del progetto "Coma empirico" del giovane fumettista e illustratore Villani (1990). Una serie di strip veramente "hipster", molto pretestuose e seghe mentali, alcune in rima, con personaggi che si alternano come su un palcoscenico. Comunque forse sono scemo io, ma non ci ho capito niente e ho avuto l'impressione che non ci fosse niente da capire. Comunque i disegni sono piuttosto belli.
 
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view post Posted on 24/4/2024, 14:17     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ho letto The Hut. Il rifugio sarà la tua tomba, graphic novel di Marco Preti, sceneggiata da Marco Madoglio e con disegni di Paolo Antiga:

Il libro è disegnato molto bene, la storia è scorrevole e interessante, con almeno due colpi di scena, e la narrazione è convincente. La trama si concentra su due persone molto diverse, che devono raggiungere un rifugio situato in alta montagna, mentre sta per sopraggiungere una tempesta di neve. Ma il rifugio ha delle strane forze negative... sarà qualcosa di soprannaturale o qualcosa insito nei protagonisti, che si portano dal passato?
 
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view post Posted on 26/4/2024, 21:15     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ho letto Unfollow di Lukas Jüliger:

Questo libro è molto strano: inizialmente sembra propaganda "gretina", con questo ragazzo di nome Earthboi che altri non è che lo spirito della Terra fatto uomo (una sorta di cristianesimo messianico new age), che però si fa i selfie con la bocca a papera e fonda una sorta di comune dove ci si droga, ci si tatua e tutti quanti sono iperconsumisti e ipertecnologici (gretini, appunto). Poi però alla fine acquista molto interesse, perché i suoi adepti gli impongono di superare l'ultimo stadio, quindi lui s'ammazza e i suoi adepti, in nome della nuova religione gretina, vanno in giro ad ammazzare tutti quelli che non mettono i selfie con bocca a papera mentre baciano una piantina o roba del genere. Mi ha stupito e non ho capito dove l'autore volesse arrivare.
 
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view post Posted on 26/4/2024, 23:02     +1   -1
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Euro Mensili

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CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 26/4/2024, 22:15) 
Ho letto Unfollow di Lukas Jüliger:

Questo libro è molto strano: inizialmente sembra propaganda "gretina", con questo ragazzo di nome Earthboi che altri non è che lo spirito della Terra fatto uomo (una sorta di cristianesimo messianico new age), che però si fa i selfie con la bocca a papera e fonda una sorta di comune dove ci si droga, ci si tatua e tutti quanti sono iperconsumisti e ipertecnologici (gretini, appunto). Poi però alla fine acquista molto interesse, perché i suoi adepti gli impongono di superare l'ultimo stadio, quindi lui s'ammazza e i suoi adepti, in nome della nuova religione gretina, vanno in giro ad ammazzare tutti quelli che non mettono i selfie con bocca a papera mentre baciano una piantina o roba del genere. Mi ha stupito e non ho capito dove l'autore volesse arrivare.

Ma non è che lo scopo finale è quello
di rimbecillire i lettori ?

* chiedo per un mio cuggino
 
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view post Posted on 27/4/2024, 06:19     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Può ben essere!
 
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view post Posted on 27/4/2024, 07:41     +1   -1
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Puttana d'alto Borgo

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CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 26/4/2024, 22:15) 
Ho letto Unfollow di Lukas Jüliger:

Questo libro è molto strano: inizialmente sembra propaganda "gretina", con questo ragazzo di nome Earthboi che altri non è che lo spirito della Terra fatto uomo (una sorta di cristianesimo messianico new age), che però si fa i selfie con la bocca a papera e fonda una sorta di comune dove ci si droga, ci si tatua e tutti quanti sono iperconsumisti e ipertecnologici (gretini, appunto). Poi però alla fine acquista molto interesse, perché i suoi adepti gli impongono di superare l'ultimo stadio, quindi lui s'ammazza e i suoi adepti, in nome della nuova religione gretina, vanno in giro ad ammazzare tutti quelli che non mettono i selfie con bocca a papera mentre baciano una piantina o roba del genere. Mi ha stupito e non ho capito dove l'autore volesse arrivare.

Propaganda ambientalista meno scema.
Ted, ti prego, torna tra noi!
 
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view post Posted on 1/5/2024, 17:32     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Vasil'evič Gogol'. Raccolta di racconti in bilico tra realismo e surrealismo che permette al nostro di prendere pesantemente per il culo la società russa dell'epoca.
Un pezzo fondamentale della letteratura russa.
 
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view post Posted on 1/5/2024, 17:39     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Shagrath82 @ 1/5/2024, 18:32) 
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Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Vasil'evič Gogol'. Raccolta di racconti in bilico tra realismo e surrealismo che permette al nostro di prendere pesantemente per il culo la società russa dell'epoca.
Un pezzo fondamentale della letteratura russa.

Io li avevo letti esattamente un anno fa, ma non mi avevano colpito molto:
CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 27/4/2023, 23:15) 
Ho letto I racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol:

No, non ci siamo.
Ho letto questo libro perché consigliatomi da colleghi che amano la letteratura russa. Io di quella letteratura so poco o niente, ma gli approcci che avevo avuto non erano stati buoni. Questo libro non mi ha fatto ricredere. I cinque racconti sono lunghissimi, ma la cosa più brutta è che sono lentissimi, arrancano come una balena spiaggiata, si perdono in particolari insulsi e in descrizioni pachidermiche. Per finire il libro ho impiegato più di tre mesi e spesso, dopo due pagine, mi veniva da dormire. Il racconto migliore è Il cappotto, specialmente nella parte finale surreale. Rimane comunque fin troppo lungo e lento.
Anche Le memorie di un pazzo è interessante, però scritto a mio avviso senza partecipazione, è freddissimo, non mi ha lasciato niente.
Invece gli altri racconti non mi hanno detto quasi nulla.
 
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view post Posted on 1/5/2024, 17:54     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Le memorie di un pazzo ha un'idea buona ma sviluppata così così (che poi all'epoca mica li studiavano così bene i malati mentali). Il naso è folle, Il ritratto è un capolavoro, idem per il cappotto. Il più debole Prospettiva Nevskij
 
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view post Posted on 1/5/2024, 22:47     +1   -1
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Ho letto La lunga marcia. A piedi verso la Cina di Bernard Ollivier:

Questo è un libro che volevo leggere da tempo perché l'avevo visto citato su un libro che parlava di "viaggi lenti". Mi è costato tanto però leggerlo, non solo perché sono andato a cercarmi informazioni e a guardare con Google Maps l'itinerario che ha seguito, ma anche perché alcuni capitoli del libro sono veramente lenti, prolissi, un po' faticosi da affrontare. Però posso dire che ne è valsa la pena. Il pregio del libro è che l'autore scrive tutto ciò che gli capita senza il solito filtro del camminatore-eroe o del camminatore-guru che ha capito tutto della vita, e senza nemmeno il filtro del camminatore-filantropo che ama l'umanità e che cammina in un mondo dove tutti si vogliono bene. Ollivier dice le cose come stanno: parla male dei curdi perché viene costantemente derubato, minacciato, trattato male e in due casi rischia di lasciarci la cotenna (a questo proposito ammiro molto il suo sangue freddo). Poi certo, ci sono anche episodi bellissimi, anzi sono la maggior parte, ma le difficoltà non sono censurate. Chi fa come lui? Pochissimi, credo. Ma parliamo del libro: è una trilogia di un viaggio assurdo che l'autore, giunto alla soglia della vecchiaia e sapendo di non aver più tempo, decide di fare, da Istambul sino in Cina, sull'antico tracciato della via della Seta. Impiegherà tre anni per farlo, camminando in estate. Questo primo libro avrebbe dovuto parlare del tratto Istambul-Teheran. Ma perché "avrebbe dovuto"? Perché l'autore deve desistere per problemi di salute. Arriva quasi alla frontiera con l'Iran, quindi cammina per quasi tutta la Turchia. Il viaggio è un po' un fiasco, ma questa cosa rende il libro a mio avviso bello. L'autore si affanna a cercare le tracce dell'antica via della seta e a visitare gli antichi caravanserragli, ma non trova quasi niente, solo macerie, perché i turchi, come dice lui, non hanno alcun amore per il passato, ma hanno amore per il cemento. Chiede informazioni alle persone, ma spesso esse non sanno manco di cosa sta parlando. Vuole visitare i villaggi, ma spesso deve percorrere lunghissimi tratti sulle strade nazionali, coi tir che gli passano a filo per spaventarlo, strombazzando il clacson. Poi, dopo Erzurum, inizia a diventare bersaglio di ladri, militari, psicopatici, e cammina sempre in costante allerta, con un carico di stress assurdo. Eppure va avanti. Non eroicamente. Va avanti per ostinazione, e per questa folle ostinazione che sfocia in una specie di autismo, non accetta passaggi e, quando è obbligato a prenderli, poi torna sul luogo dove si è fermato e riprende da lì a piedi. Perché? Perché si è fissato di fare la Via della Seta a piedi, chilometro dopo chilometro, anche se di fatto questa Via non esiste più.
Io il libro l'ho apprezzato veramente, ma non l'ho amato. Lo ritengo altresì un libro interessante, ma non "bello". Lo consiglierei solo a uno scoppiato amante dei cammini insensati come me, non ad altri. Però stimo moltissimo Ollivier, che ha il pregio rarissimo di non eroicizzare la sua impresa, di non porsi come uno che ha capito tutto della vita, di non edulcorare il viaggio come fanno tutti quanti (o quasi... assomiglia molto a Nicolas Bouvier, anche lui nella sua Polvere del mondo era così), ma anzi a prendere il suo cammino per quello che è: una cosa come un'altra, senza peraltro molto senso. Lui se ne rende conto e si fa le giuste domande, cioè cosa lo spinge a camminare in un posto ostile e con una ridotta capacità di comunicare con le persone? Per ora non lo ha ancora capito, e non lo capisco neanche io, ma ho ancora due libri (e lui due anni) per comprenderlo. Vediamo come proseguirà.
 
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view post Posted on 2/5/2024, 00:53     +1   -1
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