I Migliori Postz (sarebbe meglio dire i peggiori), la sirenetta nuda

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view post Posted on 6/4/2012, 14:31     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Cough Ferati @ 25/3/2012, 01:35) 
L'ho bloccata e non la vedrò mai più. :)

Ma perché il sorriso :rotfl:
Ma poi come si fa a bloccare le immagini?

Comunque interrompo le vostre interessantissime (bbb-bb-bbweeeh) discussioni su fatti accaduti 13 anni fa e di nessuna importanza già all'epoca con questa segnalazione: http://forum.gamesvillage.it/showthread.ph...volo-e-reazione
Ora, l'unica cosa interessante è l'Open Post, perché mi è venuto il sospetto che siano tutti dei minorati mentali.
CITAZIONE
Solitamente quando arrivo a casa il mio cagnolino abbaia.

Ieri sera arrivando a casa, non ha abbaiato, evidentemente dormiva o semplicemente non ne aveva voglia.

Salgo in mansarda (il cane era in un angolo, nella cuccia, nel buio totale) e a mia mamma chiedo:
"Dov'è Polly?"
"Non c'è più...è morta...è andata sotto a una macchina"
Chiedo se scherza, ma lei dice di no e me la tira lunga (sarà durato almeno 1 minuto il tutto)

Immaginate la mia reazione. Mi sono agitato.

Accendo la luce e la vedo invece beata che dorme.

Allora la mia reazione (cio ero agitato, pensate voi se muore il vostro cane, non è bello subito...) è stata arrabbiarmi con mia mamma, dirle che era uno scherzo di merda e l'ho mandata a fanculo (considerate che non dico quasi mai parolacce e porto il giusto rispetto ai miei genitori, di certo non li mando a fanculo usualmente)

Però questa è stata la mia reazione, e sono andato in camera arrabbiato per lo scherzo.

Morale? stamattina mia mamma è incavolata nera con me perchè le ho detto "vaffanculo" solo per uno scherzo...

Facile girare la frittata eh!


Chi ha ragione?

Ma perché andare a scrivere su un forum di questo scherzo puerile e della reazione ancor più da neonato, chiudendo poi con un "ho fatto bene?". L'unica immagine che riassume il tutto è il :emopac:
 
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view post Posted on 6/4/2012, 15:13     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (lagunaloire @ 6/4/2012, 15:31) 
Comunque interrompo le vostre interessantissime (bbb-bb-bbweeeh)

ahahahahhaahha ma caghet en dos (citaz.) :rotfl:
CITAZIONE
Ma poi come si fa a bloccare le immagini?

dipende dal tuo browser, si può fare con opera e con firefox (se installi un plugin). Con altri browser non so.
CITAZIONE
Ora, l'unica cosa interessante è l'Open Post, perché mi è venuto il sospetto che siano tutti dei minorati mentali.

synmers ha scritto una cosa interessante. non so se hai notato, ultimamente, che gli utenti bannati scrivono cose intelligenti. ai miei tempi era il contrario
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 6/4/2012, 15:15     +1   -1




A me la cosa che mi appare particolarmente assurda è questa:

CITAZIONE
Immaginate la mia reazione. Mi sono agitato.

Che cazzo significa? Che di colpo, ha compreso il significato della morte ed ha realizzato che prima o poi morirà anche lui?
Che ha paura che "l'investitore" sia un serial killer che uccide con la sua macchina sia i cani che i suoi proprietari?
Che l'aver appreso questa notizia lo porterà ad uno squilibrio in cui, per compensazione, investirà i cani degli altri?
Mica è morto di una malattia contagiosa il cane, e se anche fosse, non contagerebbe gli esseri umani.
Ah, ma forse intendeva dire che si è agitato il cazzo, trovando la faccenda eccitante, e quando ha scoperto la verità il suo trip erotico è sceso sotto i tacchi.

 
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view post Posted on 6/4/2012, 15:18     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 6/4/2012, 16:15) 
Che cazzo significa?

Significa che le molecole sprigionavano molta energia, come quando l'acqua sta bollendo

 
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view post Posted on 1/5/2012, 12:15     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Cough Ferati @ 22/3/2012, 02:37) 
CITAZIONE
E Canoro? Su GR era una bestia, di una maleducazione incredibile, dal vivo era tipo Quellocheascolta, una persona che ispira simpatia da subito.

Sì canoro confesso che mi ha lasciato stupito e lo fa tuttora. è davvero un contrasto brutale, uno shock termico. Sul forum è (era?) cattivissimo, letteralmente uno dei peggiori, l'equivalente telematico del teppista di zona. Poi scopri che sa parlare normalmente, che quando entra in casa non sveglia sua madre di proposito, eccetera.
Sono quei momenti in cui vorresti fare l'etologo.

Anche qui, è emerso che Canoro s'è tolto la vita a febbraio.
Certe volte ti chiedi davvero cosa ci sia dietro le persone, che sofferenze ci siano. Canoro dal vivo era affabile, eppure dal forum si notava che qualcosa non andava.
Peccato, rip anche per lui.
 
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view post Posted on 1/5/2012, 12:52     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Diciamo che ho sempre avuto motivo per sospettare che sarebbe successo pur non conoscendolo.
 
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view post Posted on 1/5/2012, 13:15     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ma lui c'era a Sapri?
 
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view post Posted on 1/5/2012, 13:21     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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A sapri no. Io l'ho visto a milano, c'eri anche tu.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 1/5/2012, 13:30     +1   -1




CITAZIONE (Skop's @ 1/5/2012, 13:15) 
Certe volte ti chiedi davvero cosa ci sia dietro le persone, che sofferenze ci siano. Canoro dal vivo era affabile, eppure dal forum si notava che qualcosa non andava.

Una cosa che mi è capitato di osservare spesso è la mancanza di qualcosa che, in mancanza di un termine migliore, chiamerò "speranza".
Niente a che vedere col concetto attuale di speranza, "speriamo che le cose migliorino", ecc.
Per dirlo in altri termini, mi sembra che è diffusa tra tutti noi un'incapacità di vivere serenamente in condizioni inaspettate, in cui si attenuano o vengono a mancare i nostri maggiori fattori di dipendenza, in cui si dissolvono delle illusioni in cui credevamo molto e in cui è impossibile tornare a credere. Dietro alle sovrastrutture quotidiane, non c'è una vitalità innata, qualcosa che faccia andare avanti malgrado tutto. Oppure, è molto debole.
Probabilmente, non amiamo abbastanza la verità da farcela bastare... diciamo "sì, la verità mi piace" soltanto se crediamo in una verità abbastanza sopportabile.
Ma è la credulità a stupirmi. Ipotizziamo che delle illusioni si dissolvano, ed uno è costretto a sopportare una verità amara. Uno non la sopporta, e la fa finita.
Ma com'è possibile che, appena dopo aver perso una convinzione, appena dopo aver visto com'era illusoria, considerare quello che viene dopo una verità definitiva? Abbiamo appena visto con che facilità si è sgretolata quella che consideravamo una verità profonda... per poi considerarne un'altra allo stesso modo, con estrema facilità. Ci siamo abituati a credere facilmente alle nostre convinzioni, e quando le perdiamo, ci attacchiamo facilmente alla prima cosa che ci sembra indubitabile, per orribile che sia. E' anche questo a renderci fragili... sentiamo di non poter andare avanti senza delle convinzioni profonde, e siccome siamo troppo pigri per andarle a cercare lontano, finiamo per accettare e per attaccarci alla prima cosa per come ci si presenta. "Le cose stanno così", ci diciamo, e non c'è soluzione. Eppure, quello che è appena successo mi ha appena mostrato che credevo in una realtà immaginaria, e se è successo una volta, perché quello di cui sono convinto ora dev'essere un fatto indiscutibile?
E' ovvio che è impossibile vivere senza convinzioni, ma spesso è il limite della convinzione che tendiamo ad assolutizzare, a renderci prigionieri di questa realtà. Uno ha paura dell'ignoto che lo spinge a cercare una realtà protettiva, e in realtà lo strangola. Ma pur avendo delle credenze molto forti, delle convinzioni inevitabili, uno dovrebbe sentire anche la provvisorietà di queste idee, sentire che potrebbe perderle in nome di migliori. Spero di aver dato un po' l'idea di quel che intendo per "speranza".

Edited by Fanciullo Orsù - 1/5/2012, 14:34
 
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view post Posted on 1/5/2012, 13:31     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Cough Ferati @ 1/5/2012, 14:21) 
A sapri no. Io l'ho visto a milano, c'eri anche tu.

Sì sì, lo ricordo molto bene, continuavo a stringergli la mano, simpaticissimo. Credevo fosse il fratello di Fulminato.

Adesso ricordo, era Ziano che c'era a Sapri (ma anche a Milano, ma per poco) e che diceva di suicidarsi.
CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 1/5/2012, 14:30) 
Una cosa che mi è capitato di osservare spesso è la mancanza di qualcosa che, in mancanza di un termine migliore, chiamerò "speranza".

Esatto, dicono che sia la depressione, una malattia gravissima per il semplice motivo che nessuno la capisce, neanche chi ne è affetto. Anche io spesso mi dico "cavolo, ma se stai vivendo una vita di merda, butta tutto, scappa per il mondo, oppure va a chiuderti in un monastero, io farei così". In realtà che ne posso sapere io? Se dovessi essere depresso chi lo sa cosa succederebbe. son tutte cagate.

CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 1/5/2012, 14:30) 
E' ovvio che è impossibile vivere senza convinzioni, ma spesso è il limite della convinzione che tendiamo ad assolutizzare, a renderci prigionieri di questa realtà. Uno ha paura dell'ignoto che lo spinge a cercare una realtà protettiva, e in realtà lo strangola. Ma pur avendo delle credenze molto forti, delle convinzioni inevitabili, uno dovrebbe sentire anche la provvisorietà di queste idee, sentire che potrebbe perderle in nome di migliori. Spero di aver dato un po' l'idea di quel che intendo per "speranza".

Non posso dire d'aver capito bene, ma come ben sai è un limite mio.

So solo che quando uno si suicida posso rimanerci male ma comunque giustifico il suo gesto, non può essere un errore il suicidio perché è l'azione ultima, non si può confrontarla con altre. Detto questo, potrei comprenderlo se passassi quei momenti, ora non lo comprendo affatto.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 1/5/2012, 13:59     +1   -1




Quando due non si capiscono, è colpa di tutti e due ma merito di entrambi di averlo capito... :rotfl:

No, cazzate a parte:
A me sembra, che ognuno in un suo modo peculiare, "s'affeziona" a delle idee, le quali messe insieme fanno la sua visione della realtà.
E' proprio una questione di compatibilità, d'affetto: le idee che ci sembrano più famigliari ci restano addosso, come delle calamite, e tendiamo a considerarle definitive.
Mi sembra che sia una tendenza collettiva, a cui nessuno è immune. Col tempo, le "fissiamo" sempre di più, diventano una specie di dogma incrollabile, delle impalcature su cui pensiamo di accumulare altro materiale all'infinito... del resto, vediamo che le cose funzionano così negli altri, proprio perché queste convinzioni profonde sono diverse le une dalle altre, ma il funzionamento più o meno è lo stesso.
Quando qualcosa, per un qualsiasi motivo, incrina queste certezze (su di noi stessi, e sul mondo), vediamo il crollo delle nostre convinzioni, ipotizziamo. Ma anche questa, è una visione in cui "crediamo subito, all'istante", e che, allo stesso modo dei vecchi valori, tendiamo a "fissare sempre di più"...
Praticamente, secondo questa mia sensazione, cambia solo il "cosa", ma non il "come", il procedimento di fissaggio.
Noi invece, quando vediamo cadere le convinzioni, non c'accorgiamo di essere caduti in una nuova illusione, in cui crediamo con tutte le nostre forze, esattamente come prima.
Abbiamo un pensiero che procede per "inerzia", e per farlo deve fissarsi su delle convinzioni.
Così, quando si perdono i presupposti per credere nella "visione della realtà famigliare e che mi rende sereno", dogmatizzo, all'opposto, la nuova visione, tetra e insopportabile. Credo con tutte le forze in questa nuova visione, e siccome è senza uscita (esattamente come quella famigliare), decido che non posso continuare a sopportare questa visione.

Comunque forse è a vederlo scritto, che sembra più complicato.
In pratica, il crollo delle vecchie illusioni mi ha disilluso solo verso "quelle" illusioni. Ma avrebbe dovuto insegnarmi a non "fissarmi" su una visione della realtà (qualsiasi essa sia), a non far dipendere la mia serenità da quella, a sapermene distaccare.
Questo non significa non soffrirne, ma non esserne totalmente assorbito.
 
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view post Posted on 1/5/2012, 14:20     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Beh, ok... solo che non capisco proprio cosa c'entri nel contesto. Cioè, non so se stai parlando in generale, se parli nel caso dei suicidi, se ti stai riferendo a cose che ho detto io, se ti riferisci a cose che avevi detto te, se è un pensiero che ti è venuto in mente e hai voluto scriverlo. Non riesco a inquadrare questo.

Facciamo che rileggerò fra qualche tempo. Se si riferisce al caso che abbiamo trattato, posso escludere sia stata la perdità della verità, lui era così da anni e prendeva psicofarmaci.
 
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view post Posted on 1/5/2012, 14:33     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 1/5/2012, 14:30) 
Ma com'è possibile che, appena dopo aver perso una convinzione, appena dopo aver visto com'era illusoria, considerare quello che viene dopo una verità definitiva? Abbiamo appena visto con che facilità si è sgretolata quella che consideravamo una verità profonda... per poi considerarne un'altra allo stesso modo, con estrema facilità. Ci siamo abituati a credere facilmente alle nostre convinzioni, e quando le perdiamo, ci attacchiamo facilmente alla prima cosa che ci sembra indubitabile, per orribile che sia. E' anche questo a renderci fragili... sentiamo di non poter andare avanti senza delle convinzioni profonde, e siccome siamo troppo pigri per andarle a cercare lontano, finiamo per accettare e per attaccarci alla prima cosa per come ci si presenta. "Le cose stanno così", ci diciamo, e non c'è soluzione. Eppure, quello che è appena successo mi ha appena mostrato che credevo in una realtà immaginaria, e se è successo una volta, perché quello di cui sono convinto ora dev'essere un fatto indiscutibile?
E' ovvio che è impossibile vivere senza convinzioni, ma spesso è il limite della convinzione che tendiamo ad assolutizzare, a renderci prigionieri di questa realtà. Uno ha paura dell'ignoto che lo spinge a cercare una realtà protettiva, e in realtà lo strangola. Ma pur avendo delle credenze molto forti, delle convinzioni inevitabili, uno dovrebbe sentire anche la provvisorietà di queste idee, sentire che potrebbe perderle in nome di migliori. Spero di aver dato un po' l'idea di quel che intendo per "speranza".

Però questo è un problema di povertà di mezzi prima che di essere "creduloni". Uno rimane distrutto dal crollo di una propria convinzione perché non se l'aspetta, e non se l'aspetta perché non conosce il processo dell'osservazione. Per lui un errore nelle conclusioni deriva da un errore nell'osservazione, quando la realtà è che deriva dalla propria forma mentis. Per cui procede come facciamo tutti ed esclude la possibilità di fare un errore grossolano due volte. E' come se io ti dicessi che non sei capace di parlare di un quadro perché non hai 10/10 di vista, quando al limite non ci riesci perché hai - ad esempio - un preconcetto.

CITAZIONE (Skop's @ 1/5/2012, 14:31) 
Esatto, dicono che sia la depressione, una malattia gravissima per il semplice motivo che nessuno la capisce, neanche chi ne è affetto. Anche io spesso mi dico "cavolo, ma se stai vivendo una vita di merda, butta tutto, scappa per il mondo, oppure va a chiuderti in un monastero, io farei così". In realtà che ne posso sapere io? Se dovessi essere depresso chi lo sa cosa succederebbe. son tutte cagate.

Buona parte dei depressi non sanno di esserlo e forse non lo sapranno mai, ma per il resto, il funzionamento è semplice... Produci una quantità sbagliata di sostanze chimiche che causano sbalzi d'umore. Il problema è che è diversa per ognuno. Per molti la cura è peggio della malattia. In più le conseguenze dipendono dall'individuo: ci sono depressi che soffrono di continue "crisi" mettendo in difficoltà le persone che hanno intorno, che non si rendono conto che stanno sragionando e cercano di tranquillizzarli a parole, ci sono depressi che non si lamentano mai (ma soffrono comunque degli stessi sintomi) e via dicendo. Quello che io ho osservato è che hanno più possibilità di morire questi ultimi, ma non ho la pretesa che sia vero, e comunque è un discorso complesso che c'entra solo marginalmente con questo; ad esempio, molti tentativi di suicidio vengono inconsciamente progettati perché falliscano.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 1/5/2012, 14:45     +1   -1




Penso che si tratti fondamentalmente della stessa cosa, nel suo funzionamento. Lo psicofarmaco, ti permette di vedere e percepire le cose in un certo modo. T'induce, emozionalmente e fisicamente, a un certo stato. Il pensiero è una conseguenza (anche normalmente, lo è).
Quando qualcosa non è più in grado di nasconderti altro, puoi capire l'illusorietà della tua percezione, o riferirla soltanto a quella percezione.
I suicidi non sono un caso eccezionale e neppure un caso limite, sono il caso che fa più clamore, se vogliamo, di questa dipendenza che in misura diversa, si ha dall'aderenza dei fatti ad una nostra percezione della realtà.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 1/5/2012, 15:47     +1   -1




CITAZIONE
Però questo è un problema di povertà di mezzi prima che di essere "creduloni". Uno rimane distrutto dal crollo di una propria convinzione perché non se l'aspetta, e non se l'aspetta perché non conosce il processo dell'osservazione. Per lui un errore nelle conclusioni deriva da un errore nell'osservazione, quando la realtà è che deriva dalla propria forma mentis. Per cui procede come facciamo tutti ed esclude la possibilità di fare un errore grossolano due volte. E' come se io ti dicessi che non sei capace di parlare di un quadro perché non hai 10/10 di vista, quando al limite non ci riesci perché hai - ad esempio - un preconcetto.

sono due procedimenti paralleli. Sulle sensazioni e sulle emozioni non abbiamo affatto controllo, le cose stanno come si presentano (come le sentiamo a livello fisico, come le sentiamo a livello emozionale). Ma il pensiero, anche se è meno potente, è un po' più libero, e per quel che è possibile si può sfruttare per non essere coinvolti del tutto in uno stato d'animo. E' un po' come quando, a un affarista gli sta sui coglioni un grosso cliente, e soltanto per mezzo del pensiero gli riesce di non perdere la pazienza e insultarlo pesantemente. Il pensiero può avere quel minimo distacco per ripetersi di non essere totalmente assorbiti dalla situazione, e delle volte è quella percentuale guadagnata che aiuta ad avere una percentuale di libertà interiore. Spesso una grossa arma è l'ironia. Ma se lasciato a briglia sciolta, il pensiero va a delle conclusioni che ci sembrano logiche soltanto perché abituali.
Il fatto stesso di arrivare a delle conclusioni, che rimangono sul piano teorico, è più il risultato di una fretta emotiva che non della realtà. Fondamentalmente, nel concetto di "speranza" di cui accennavo prima, c'è anche quest'idea di saper stare in una situazione presente, in cui non s'intravede la conclusione. E' difficile accettare di stare in una condizione in cui non si è certi della conclusione, ma quel che sostengo io è che quella certezza è un'immagine mentale.

CITAZIONE
ci sono depressi che non si lamentano mai (ma soffrono comunque degli stessi sintomi) e via dicendo. Quello che io ho osservato è che hanno più possibilità di morire questi ultimi, ma non ho la pretesa che sia vero, e comunque è un discorso complesso che c'entra solo marginalmente con questo; ad esempio, molti tentativi di suicidio vengono inconsciamente progettati perché falliscano.

penso anch'io. In realtà, ci sono una serie di processi concatenati per cui è molto difficile rendere l'idea delle cose, senza tenere della concatenazione.
Spesso, ad esempio, le persone che manifestano maggiormente la propria debolezza, tendono a suscitare maggiormente l'attenzione degli altri, ma anche ad accettare la propria natura; al contrario, quelli che interiorizzano molto, tendono a non essere considerati degni d'attenzione (o percepiti come tali). Questo rende un po' l'idea di come l'apparenza influenzi cose chiamate come "empatia". Tra l'altro, può darsi che quello che non manifesta il suo malessere dice a se stesso che non lo fa per riguardo agli altri (altra forma di "empatia"), quando in realtà è una forma molto complessa di orgoglio personale.
Questo è solo un abbozzo possibile, in cui la pretesa di giudizio (e di autogiudizio) allontana la comprensione.
 
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