A Study in Choreography for Camera è il quarto cortometraggio, del 1945:
Viene indicato come l'opera che ha dato il via al "coreocinema" (cinema coreografico o cine-danza). La coreografia del ballerino è pensata appositamente per la macchina da presa, non come nei classici balletti, dove è pensata per una visione teatrale. In pratica, l'obiettivo della regista, della Deren, è quello di fissare nella nostra mente anormale un'esperienza magica nello spazio, nel tempo e nel movimento, una danza che però può esistere soltanto sulla pellicola, e la nostra mente diventa una pellicola sulla quale essa è registrata. Spero di non essere troppo stronzo o sconclusionato con questa rilettura demenziale.