Già, lei era veramente bellissima. Si chiamava Eleanora Derenkovskaja ed era ucraina ma, dopo aver preso cittadinanza statunitense e dopo le sue ricerche sul tribalismo/spiritismo, si fece chiamare Maya Deren. Lei è l'autrice e l'attrice del cortometraggio, mentre il ragazzo era suo marito Alexander Hammid. Il film è del 1943 ed è surrealismo/onirismo puro. Il titolo Meshes of the Afternoon si traduce come Le maglie del pomeriggio ed è il suo primo cortometraggio. Questo film compare dal 1990 all'interno dell'archivio di film preservati nel National Film Registry ed è quindi da considerare come "film culturalmente, storicamente o esteticamente significativo". Fu girato con pochissimi mezzi, usando una cinepresa Bolex 16mm di seconda mano. Nondimeno è considerato uno dei capolavori di Deren e una delle pellicole d'avanguardia più influenti della storia del cinema statunitense.
Mi sto intrippando autisticamente con queste cose e le sto vedendo indossando una assurda berretta a punta che mi rende una specie di maghetto dei videogiochi di ruolo degli anni Novanta.
Questo è il suo secondo cortometraggio, The Witch's Cradle:
Lo ha realizzato assieme a Marcel Duchamp (santo patrono del forum), però è incompiuto. Io non ci ho capito un caz, devo essere onesto.
Lascio un aneddoto: "Una sezione della 59ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia che ospita le opere di artiste delle avanguardie del Novecento è stata intitolata La culla della strega, in omaggio a questo film".
Mi suscita sempre tenerezza l'ingenuità di chi vuole capire una cosa della quale non c'è nulla da capire. Sarebbe come voler capire un fiore o un tramonto ...
Il terzo cortometraggio invece si intitola At Land ed è del 1944:
Da notare che la nota musicale l'ha composta e inserita una fan. Anche qui, non che ci abbia capito poi molto, ma almeno una trama ce l'ha. E' anche diviso in cinque movimenti:
Primo movimento. Una donna presumibilmente vittima di un naufragio, viene risospinta su una spiaggia, dove lentamente si riprende.
Secondo movimento. In seguito ella appare - con una perfetta acconciatura ed un make-up altrettanto curato – in una sala da pranzo durante una riunione di personaggi dell'alta società: la donna si trascina lungo la tavola, apparentemente non notata dai commensali, fino all'estremità della quale due persone stanno giocando a scacchi. Un pedone cade e viene sospinto verso il mare, mentre lei lo insegue con lo sguardo. Alla fine della sequenza la si vede camminare in una strada di campagna.
Terzo movimento. Vicino a lei appare un uomo, con il quale dialoga camminando. Lei lo segue fino a una catapecchia, nella quale entra e si ritrova in una bella casa, con tutto il mobilio coperto di teloni.
Quarto movimento. La donna fa la sua apparizione nella stanza in cui un uomo baffuto giace a letto, probabilmente sofferente. I due si guardano. Verso la fine della sequenza, la donna si ritrova sulla spiaggia iniziale. Si lascia scivolare sugli scogli al rallentatore e poi una una sorta di costruzione di legno rassomigliante a una torre d'assedio medievale.
Quinto movimento. Sempre sulla spiaggia, la donna raccoglie sassi. Poi incontra due altre donne che stanno giocando a scacchi e le accarezza, facendole andare in estasi e andandoci lei stessa. Impadronitasi di uno dei pezzi degli scacchi, si allontana correndo a braccia alzate - come una matta - lungo la costa sabbiosa, sotto gli sguardi di varie emanazioni di se stessa.
Lei comunque è molto seducente, una donna bellissima.
A Study in Choreography for Camera è il quarto cortometraggio, del 1945:
Viene indicato come l'opera che ha dato il via al "coreocinema" (cinema coreografico o cine-danza). La coreografia del ballerino è pensata appositamente per la macchina da presa, non come nei classici balletti, dove è pensata per una visione teatrale. In pratica, l'obiettivo della regista, della Deren, è quello di fissare nella nostra mente anormale un'esperienza magica nello spazio, nel tempo e nel movimento, una danza che però può esistere soltanto sulla pellicola, e la nostra mente diventa una pellicola sulla quale essa è registrata. Spero di non essere troppo stronzo o sconclusionato con questa rilettura demenziale.
The Private Life of a Cat (1945) è un cortometraggio non propriamente suo, ma realizzato in coregia con Alexander Hamid:
Si può dividere in quattro sequenze narrative:
Nascita. I protagonisti sono una coppia di gatti; mamma gatto cerca un posto sicuro per dare alla luce una cucciolata di cinque gattini, di cui si prende cura.
Il papà. Mamma gatto si nutre e poi torna ad accudire i figli, ma viene raggiunta da papà gatto che vede per la prima volta i suoi pargoli e la aiuta a prendersene cura.
Dopo due settimane. I cuccioli sono cresciuti e mamma gatto li trasporta fuori dalla cuccia, fino al camino.
Camminare e arrampicarsi. Mamma gatto insegna ai cuccioli come camminare, mentre papà gatto gli insegna ad arrampicarsi.
