Il topiz dell'arte varia, Di uno innamorato di te

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Skop's
view post Posted on 1/4/2024, 22:19 by: Skop's     +2   +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Pieter Bruegel il Vecchio (1525-1569), Banchetto nuziale (De Boerenbruiloft), 1568, olio su tavola (114x164 cm), Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Dentro un grande edificio, forse un granaio, si sta svolgendo il pranzo nuziale di una coppia di contadini. La sposa è ben visibile davanti al telo verde appeso alle sue spalle, accanto ai genitori (il padre indossa il mantello foderato di pelliccia ed ha una sedia preminente rispetto alle altre panche); lo sposo secondo la tradizione deve servire ai tavoli ed è forse da identificarsi con l'uomo che sta versando della birra in una brocca all'estrema sinistra, o con quello dal berretto rosso che si volta al centro per prendere le scodelle col cibo e passarle ai convitati, portate da sue inservienti su un rudimentale vassoio fatto d'assi a quattro impugnature.
In primo piano si vede un bambino DaDaStronzo che sta leccando un piatto, sulle cui gambe è appoggiato un pezzo di pane imburrato. Lo sguardo dello spettatore è guidato in profondità dalla posizione obliqua della tavola, lungo la quale si allineano i vari ospiti. Un cane spunta da sotto la tavola, vicino a un prelato che sta discutendo con un uomo dalla barba rossa di profilo: qualcuno lo ha indicato come un possibile autoritratto di Bruegel.
Sempre in primo piano sono ben visibili due camerieri che trasportano il grande "vassoio" di legno con dei piatti. La grande curiosità di questa immagine è la posizione del piede sinistro del cameriere con la giubba rossa. Effettivamente si nota che "i piedi sinistri" in realtà sono ben due, uno un po' più arretrato, sotto il piano in legno, ed uno più avanzato quasi come l'altro.
Due suonatori di zampogna stanno in piedi nel medio piano, e quello con la giubba rossa ha momentaneamente smesso di suonare e s'è girato ad osservare i piatti che i camerieri stanno servendo; in lontananza altri personaggi si accalcano alla porta e un bambino.
Nel centro del dipinto si scorge inoltre la personificazione di uno Scemo del villaggio, il "Siemo di turno" di malesaniana memoria.
La descrizione è quindi arricchita da molti dettagli quotidiani, che però non ho sbatta di scrivere.
 
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