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| CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 31/1/2024, 19:13) D: È un discorso da comare di oratorio il tuo, la fede del singolo è praticamente irrilevante negli equilibri di una guerra mondiale. In una guerra planetaria combattuta con aerei, navi, carrarmati etc., un esercito di soldati scazzati ben equipaggiati e coordinati spazza via un esercito di fanatici ma mal nesso in campo. Devi assolutamente acquisire più mentalità scientifica, sembri una nonna di 50 anni fa. R: Che cazzo dici, sono stati proprio la fermezza e il coraggio cieco a permettere di resistere contro la bestia sovietica che puntava tutto sul numero e la brutalità. Ci sono miriadi di esempi di interi reparti che si sono fatti massacrare sul posto per consentire la ritirata dei commilitoni, senza contare che fino all'ultimo i reparti SS contrattaccavano con ostinazione pur in totale inferiorità di mezzi e numero. I soldati scazzati non tengono duro all'assalto, non hanno motivazione, i reparti si sfaldano subito. I tedeschi lottavano per la loro sopravvivenza perché il terzo reich aveva dato loro qualcosa che mai avevano avuto: l'onore e la gloria. D: Non è sempre così, però! Nella storia delle battaglie, la motivazione delle truppe e del popolo era di grande importanza fino a pochi deceeni fa. Basti pensare appunto ai tedeschi, a Napoleone che a inizio carriera aveva le truppe più scrause della Francia e le ha trasformate in vincenti, alla resistenza dei vietnamiti, ecc... R: In guerre ante-litteram è certamente diverso, ma qui parliamo di II Guerra Mondiale".
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