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Ho letto Le memorie di Adriano G. Storia di una passione infinita di Adriano Galliani e Luigi Garlando:
Mi interessava questa lettura per capire di più su questo personaggio, un volpone spesso rimasto all'ombra di Berlusconi, ma immanicato un po' ovunque. Volevo capire dove arrivasse la sua perfidia, volevo comprendere meglio le sue malefatte. Ovviamente non ho potuto, perché lui ha mascherato le cose brutte, le ha coperte sempre con la patina del sentimento ("Volevo bene al Milan e allora ho fatto così" - "Sono fatalista e per amore del Milan ho fatto cosà"). Me lo aspettavo. Rimane una autobiografia piuttosto interessante, scritta quasi come un flusso di coscienza e secondo me data alle stampe un po' frettolosamente. Nella prefazione Galliani dice che la narrazione sarebbe stata caotica e che avrebbe seguito il flusso delle sue emozioni: è proprio così, a un livello massimo, quasi frustrante. Frasi brevissime, molti punti e a capo, moltissime ripetizioni di concetti (nel senso che Galliani scrive una frase, poi ne scrive altre due e poi riscrive la frase di prima in un modo diverso). Insomma, l'idea è che questo libro sia una bozza che è stata data alle stampe forse per motivi di contratto editoriale o perché Galliani voleva marciare sul buonissimo anno del Monza, stampandola a fine campionato senza aspettare qualche altro mese. Ad ogni modo è una lettura agevole, leggera e con qualche aneddoto interessante. |