Le letture minchiarevoli, Cosa stiamo leggendo? O abbiamo comprato?

Ho letto Vittoria Colonna. La gentil fenice, disegnato da Chiara Raimondi e scritto da Giovanni Chiarini:

Narra la vita di Vittoria Colonna, importante personaggio del XVI secolo. Mi sembra però che la sua vita sia trattata in modo un po' confusionario e manicheismo, con "cattivi" tipo il papa, che sono cattivi senza un vero e proprio senso, e buoni quasi angelici, tipo Michelangelo. Inoltre non ho particolarmente apprezzato i disegni, con quelle teste geometriche che sembrano lavori di un corso di disegno. Molto belli e caldi invece i colori.

Ho letto Il barone rampante. Romanzo a fumetti, riadattamento grafico del libro di Italo Calvino a cura di Sara Colacone:

Che dire, ottimo riadattamento grafico di un libro che avevo letto nel 2011. E' stato bello rileggerlo.

Ho letto UnCommon: Wheels, un "tribro" di Nicola Bernardi e Simone Albrigi:

Cos'è un "tribro"? Semplice, un libro con tre versi di lettura: un verso è un resoconto del viaggio di due amici in bicicletta per tutto il Giappone; un altro verso, di lato, è sempre il racconto, ma narrato per strip (fumetti); l'ultimo verso, al contrario, è composto dalle fotografie del viaggio con simpatiche didascalie. Idea molto simpatica che aumenta il mio giudizio al libro.
Per il resto, credo sia un libro scritto un po' di fretta e superficialmente, pieno di refusi, ripetizioni, sponsor all'attrezzatura del viaggio. Mi ha dato come l'impressione che il libro sia posto in secondo piano rispetto ad altre cose realizzate in relazione al viaggio, ad esempio il videoblog (più volte citato) e forse la pagina Instagram. Non è ovviamente da buttare, ma lascia un po' l'amaro in bocca perché non è un prodotto curato. Simpatiche le strip e belle le foto.

Ho letto Grafogrifo, racconto grafico scritto da Riccardo Falcinelli e disegnato da Marta Poggi:

Opera molto strana: lo stile di disegno è particolare, a metà strada tra le opere rinascimentali, i paesaggi metafisici di De Chirico e il fumetto moderno. Mi fanno un po' ridere le pose che il protagonista assume per tutta la storia, tipo da critico d'arte un po' "frufru" e anche per le tutine attillate che indossa. L'idea è avvincente, solo che io non ho proprio capito la storia, non so che messaggio vuole comunicare né cosa sia effettivamente successo nel corso delle pagine. Non so se è una cosa voluta, però mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca.

Ho letto Mary Shelley. L'eterno sogno, racconto grafico scritto da Alessandro Di Virgilio e disegnato da Manuela Santoni:

Una biografia vista dagli occhi della sua creatura Frankenstein. Mi è piaciuto molto il tratto grosso del disegno e quell'ombreggiatura scura, intervallata ogni tanto dal rosso. Sulla storia, a volte mi pare che sia troppo veloce, comunque ci sta.

Ho letto Il mare verticale, scritto da Brian Freschi e disegnato da Ilaria Urbinati:

La storia tratta una antipaticissima giovane e carina ragazza che ha una vita perfetta e quasi senza responsabilità ma che ha troppo tempo libero è quindi è divorata da una delle moltissime patologie mentali di questi tempi: nel suo caso gli attacchi di panico. Prende psicofarmaci e se ne vanta (da narcisista cronica), racconta la sua storia ai suoi alunni delle elementari e se ne vanta (da narcisista cronica), fa quasi esaurire il suo ragazzo e si bea di questo (da narcisista cronica). Davvero odiosissima, però non è richiesto un protagonista simpatico e positivo per scrivere un bel libro, e alla fine la narrazione di questo libro non è da buttare e i disegni sono belli e freschi.

Ho letto Essere Montagna, racconto grafico di Jacopo Starace:

Questo è veramente un ottimo racconto grafico, fra i migliori letti nell'ultimo anno. La storia si ambienta in un imprecisato futuro post-atomico, dove degli ometti minuscoli hanno ricreato la società in mezzo alle sterpaglie e ai rifiuti dell'umanità. La loro dura vita, segnata dagli attacchi di insetti o altri animali, viene scossa dal ritorno di un morbo che rende persone e animali pian piano dei funghi; ed è impressionante la loro resa grafica, lascia davvero inorriditi. Per salvare questo popolo bisogna ritrovare un "siero" creato dagli "Esseri Montagna", che non sono altro che gli esseri umani. Loro, nonostante il titolo, non si vedranno mai in tutto il libro, forse estinti. Il protagonista e la sua sorellina dovranno trovare il siero, contrastati da uno strano antagonista.
A me è piaciuto davvero molto, sia la narrazione sia il disegno, che mi ha ricordato certe avventure grafiche di fine anni Novanta. Di contro devo solo dire alcune piccole incongruenze, tipo che i personaggi a volte sembrano grandi come un palmo di mano, a volte invece sembrano davvero microscopici, come formiche; e poi che il siero progettato dagli Esseri Montagna è conservato in fiale minuscole, cosa che contrasta ciò che viene detto, cioè che gli Esseri Montagna l'avevano progettato per la propria salute nonostante fosse valido anche per gli ometti e che gli Esseri Montagna probabilmente ignoravano l'esistenza di questi ultimi.