Ciclo filmico di flusso, Pensieri sui film visti

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view post Posted on 7/6/2020, 16:45     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Strano invece quando fanno il convegno a casa di Norma e una donna 50enne dice "Mio marito è morto di indurimento polmonare 2 settimane fa: i suoi figli cresceranno senza averlo conosciuto" :look: Forse era meglio usare una attrice più credibile, non una signora di mezza età.

comunque all'epoca del film grace zabriskie aveva 38 anni
 
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Dragaster Excuriam

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Quelle faccine rappresentano che sono uno scemo senza speranza che pensa di sapere qualcosa sui film perché ho visto due titoli finlandesi e invece sono un ignorante buzzurro tanghero che scarta le caramelle al cinema innervosendo tutti quanti e non sa neanche la differenza tra il formato 16 mm e il 35 mm, poi ogni tanto va giù all'Eden (quando si paga poco) e si addormenta nel mezzo del film completamente rintronato pazzo vero.
 
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Ho visto il film del mese di giugno, I quattrocento colpi (Les Quatre Cents Coups, 1959 François Truffaut).
E' un film simpatico, me un po' datato. Tratta l'adolescenza un po' eccezionale di un ragazzino proletario parigino, che vive in una stamberga con un padre simpatico ma un po' distratto e una madre che è una vipera (è una madre modernissima: non ama il ragazzo, spende i soldi per se stessa facendo dormire in un sacco a pelo il figlio, è fedifraga e per timore che il figlio dica d'averla vista baciare un altro uomo cerca mielosamente di fargli capire che gli vuole bene). A scuola il ragazzo è una specie di incompreso e gli insegnanti si rivelano ottusi o addirittura grotteschi (tipo il professore di inglese che tartaglia o quello di educazione fisica che porta la classe in giro per Parigi e non si accorge che scappano quasi tutti).
Una cosa negativa del film è la camera fissa, cosa che accade nei film fino alla fine degli anni Sessanta e li rendono davvero lenti.
Cose positive sono le battute sagaci, tipo quando la mamma dice "Lo so che a scuola insegnano molte cose inutili... tipo l'algebra, scienze..." o quando il padre dice "Mi chiedi 1000 franchi, quindi pensi di ottenerne 500, te ne servono in realtà 300 e quindi te ne darò 200". Piacevole anche la musichetta. Mi ha fatto sorridere quando ha creato l'altarino per Honore de Balzac rischiando di bruciare casa. Inoltre ci sono vari squarci sulla città parigina (ma di sera nessuno accendeva i fari?). Finale bellissimo.
Sono strane (non ho capito) due scene: una quando i due bambini vanno per qualche motivo a vedere uno spettacolo di marionette portando per mano una bambina (chi è?) e poi la regia indugia moltissimo a far vedere le facce meravigliate/spaventate dei bambini, che sono veramente tanti. Dura tipo due minuti e non ho capito il senso, cosa rappresenta? Fra l'altro ci sarà voluto un bello sforzo per coordinare quei 50-60 bambini che si vedono. Un'altra scena è quando suo padre lo porta in commissariato e c'è uno stacco assurdo e si vedono loro due per 10 secondi che camminano sotto un portico pieno di figuranti che si girano verso la regia e lo stesso bambino per uno o due secondi ride. Era una scena da rifare, ma l'hanno tenuta ed è assurda perché potevano direttamente toglierla (e poi perché così tanti figuranti? Cosa voleva dimostrare, che a Parigi non si riesce a camminare sotto i portici?)
Altre cose strane sono i "non detti" della trama, che non si capisce se sono cose vere o false. Ad esempio la madre quando lo va a trovare al riformatorio dice che lui ha mandato una lettera in cui scriveva che la loro coppia non era unita (forse ha scritto di quando l'ha vista baciarsi) e poi ha spettegolato ai vicini, ma lui nega e non si vede mai scrivere la lettera; poi lei dice che il padrino non vuole più saperne e non lo riprenderà in casa, ma anche qui mi pare strano perché il signore era sempre parso una brava persona. Però non ci sono elementi per capire cosa sia realmente successo. Anche nel tema sul nonno le cose sono poco chiare, non si capisce se davvero ha copiato o se ha preso spunto.
Simpatica anche la colonna sonora, specialmente quando i due bambini vagano per le strade che parte quella specie di samba europea con percussioni e vibrafono.
Alcune scene erano in francese con sottotitoli: non ho capito se erano scene tagliate che hanno messo in una ipotetica restaurazione o se era un file strano.
Ho scoperto che il film è il primo di una serie di film su quel protagonista, che usano lo stesso attore ripreso in varie età della sua vita. E' una idea interessante (tipo come La caduta dell'Impero e Le invasioni barbariche, sempre di un francofono) e mi piacerebbe vedere anche gli altri, anche se i due centrali noto che sono introvabili in DVD e non ci sono in streaming (in siti che non ti infettano il computer di trojan).
Come voto mi trova un po' in difficoltà, perché è chiaramente un film datato, è un bello spaccato sulla pre-adolescenza, anche se la storia è un po' troppo carica (non ce ne sono di ragazzini così svegli e ribelli come lui). Direi 7.
 
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Alla fin fine i 400 colpi e' un filmino inutile.
Appena preso La rabbia, di Guareschi e Pasolini. Un' ossimoro.
Appena letto lo zibaldino di Guareschi. Faro' sapere.
Per me il Giovannino e' un povero cristo idiota massacrato per la sua intrinseca imbecillita'.
Qua parlero' del film...
 
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CITAZIONE (pv @ 10/6/2020, 19:17) 
Alla fin fine i 400 colpi e' un filmino inutile.

Non sono d'accordo, secondo me l'analisi e l'occhio sincero, onesto, per nulla compiacente sulla adolescenza lo rende un film interessante. Anzi, se non fosse così "datato" (non tanto cronologicamente, ma dal punto di vista della regia) avrei avuto una mezza idea di farlo vedere a scuola. Poi, comunque, l'utilità è relativa. Io reputo inutile leggere un libro sulla storia degli aeroplani, mentre Quellocheascolta lo reputa utilissimo.

Aspetto con trepidazione i giudizi degli altri, anzi potrei azzardare una ipotesi, sarebbe bello (se gli altri non vedessero) vaticinare i giudizi degli altri partecipanti, premio d'oro della storia dell'autismo!!! X)
 
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Io l'ho detto qualche pagina fa, Baci Rubati (il seguito di 400 colpi) mi era piaciuto molto, l'ho trovato anche divertente.

Ho visto Beautiful Boy un film sulle dinamiche di una famiglia tipica dei film statunitensi sconquassate dalla dipendenza del figlio maggiore dalla meth (la meth? Perdonate l'ignoranza). Per famiglia tipica intendo che fanno lavori come giornalisti e pittori, che hanno un botto di soldi per pagarsi i centri di riabilitazione e voli come se si stessero spostando in bici, le università di cui parlano sono quelle dell'Ivy League, gli effetti della droga che ti brucia il cervello sono nulli sul QI elevatissimo del protagonista. Anche fisicamente, l'abuso delle sostanze gli lascia al massimo un po' sudato (ho pensato fortissimo al buco infettato nel braccio di Jared Leto in Requiem for a Dream).
Non si capisce davvero da cosa sia scaturito il disagio del protagonista (ammette che la sua dipendenza è un sintomo di qualcosa di più grande) né perché tra le tante volte in cui prova a smettere, sia l'ultima a funzionare... Mah.
Il padre del ragazzo è Michael Scott di The Office.

Ho visto Knives Out (Cena con delitto): un giallo apprezzabile anche da me a cui in genere i gialli non piacciono. Questo perché strisciante c'è anche una critica sociale che però si risolve con l'invito dal detective a smarmellare melassa su tutto. L'assassinato (per non fare spoiler) è un vecchio scrittore, i sospettati sono i suoi congiunti (dei ricchi stronzi che dissertano in salotto su quanto facciano bene a respingere i migranti al confine mentre la "servitù", come la definiscono, sta lì ignorata malgrando sia composta da immigrati anch'essa).
Il cast è fatto da famosissimi: quello che ha fatto James Bond, Capitan America.
 
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CITAZIONE (pv @ 10/6/2020, 19:17) 
Appena preso La rabbia, di Guareschi e Pasolini. Un' ossimoro.
Appena letto lo zibaldino di Guareschi. Faro' sapere.
Per me il Giovannino e' un povero cristo idiota massacrato per la sua intrinseca imbecillita'.
Qua parlero' del film...

La Rabbia:
CVD : Pasolini almeno e' combattuto ma e' intelligente.
Guareschi si dimostra idiota sia quando ha ragione: Ungheria '56, sia quando ha torto a difendere il colonialismo.
Film del '63: interessante per capire di cosa si parlava allora.
Replay: Pasolini e' un grande, Guareschi un povero pirla. Un coglione che vuole essere in minoranza anche quando la maggioranza e' democristiana. Un imbecille.
 
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Visto i 400 colpi: molto bello e penso che mi vedrò anche gli altri del ciclo. Storia dolcissima d'un ragazzino che non sa adattarsi alla vita, preso com'è tra i genitori che gli vogliono poco bene e la scuola opprimente e che scappa più volte di casa per finire in carcere all'età dodici anni. La critica del film punge tre volte (le istituzioni della famiglia, della scuola e del carcere) rappresentando la vita di un adolescente attraverso i suoi occhi con una sincerità tenerissima.
è difficile fare un film con bambini che non sia stucchevole: questo non lo è. in ogni scena c'è qualcosa di memorabile, come quando si pulisce le mani sporche di fuliggine con la tenda, o il padre di rené che sente puzza di fumo e dichiara che gli scala tre sigari dalla paghetta. il cero a balzac è una roba fantastica e la scena dopo di loro che vanno al cinema è molto dolce (con tutto che i due genitori sono delle merde). truffaut rende molto bene il personaggio infantile/adolescenziale con dettagli ben piazzati (es: le risate per le parolacce o quando la psicologa gli chiede se ha fatto mai sesso).
Un film che affronta con delicatezza tematiche che in molti non avrebbero toccato prima di dieci anni dopo. Bravo Truffaut.

CITAZIONE (Skop's @ 9/6/2020, 21:58) 
Sono strane (non ho capito) due scene: una quando i due bambini vanno per qualche motivo a vedere uno spettacolo di marionette portando per mano una bambina (chi è?) e poi la regia indugia moltissimo a far vedere le facce meravigliate/spaventate dei bambini, che sono veramente tanti. Dura tipo due minuti e non ho capito il senso, cosa rappresenta?

Sì, boh, quella forse è l'unica scena inutile del film, tra l'altro ci hanno tagliato in mezzo rené e antoine che parlano per la prima volta della macchina da scrivere con mia somma confusione ("andiamo a prenderla, la impegniamo" cosa? si scopre nella scena dopo), credo che avessero fatto quelle riprese lì con qualche prodezza tecnica dell'epoca e poi non volevano lasciarla fuori perché era costata.

CITAZIONE
il signore era sempre parso una brava persona.

Era un infamone spia sbirro.
Comunque all'inizio dice: gli ho dato il mio nome, e non capivo cosa voleva intendere, poi la madre ha detto al commissario che non era figlio suo.

CITAZIONE
(non ce ne sono di ragazzini così svegli e ribelli come lui)

Oh io gli voglio bene eh, ma è abbastanza un pistola :asd: se la cava sempre, ma è un pistola.
All'epoca ragazzi così ce n'eran tanti. Non dico che non sia una storia straordinaria, ma neanche così irreale per il periodo.
 
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CITAZIONE
L'attore protagonista «aveva 14 anni ma era sicuro di poterne dimostrare 12, "non sono molto alto", assicura. Stava in collegio ed era venuto apposta a Parigi per i provini, all'insaputa dei genitori. "I tuoi genitori non saranno contenti", dice Truffaut; "Non importa, sono contento io", replica Jean Pierre Léaud»

ahhahaha perfetto per la parte. "non sono molto alto" mi fa sorridere perché quando minaccia l'uomo con la macchina da scrivere sembra quasi alto quanto lui.
 
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CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 10/6/2020, 19:25) 
CITAZIONE (pv @ 10/6/2020, 19:17) 
Alla fin fine i 400 colpi e' un filmino inutile.

Non sono d'accordo, secondo me l'analisi e l'occhio sincero, onesto, per nulla compiacente sulla adolescenza lo rende un film interessante. Anzi, se non fosse così "datato" (non tanto cronologicamente, ma dal punto di vista della regia) avrei avuto una mezza idea di farlo vedere a scuola. Poi, comunque, l'utilità è relativa. Io reputo inutile leggere un libro sulla storia degli aeroplani, mentre Quellocheascolta lo reputa utilissimo.

questo è quel che intendevo con l'altro messaggio ma ve' che alla fine è più bello questo del film "non datato" messo da me. io peraltro non ci ho fatto minimamente caso, con tutto che mi aspettavo una roba sperimentale tipo godard come ogni volta che sento "nouvelle vague". secondo me ti fanno più storie su cosa succede a scuola nelle prime scene che non capiscono come mai c'è un bambino che strappa i fogli disperato.
 
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CITAZIONE (abe01 @ 10/6/2020, 21:14)
Io l'ho detto qualche pagina fa, Baci Rubati (il seguito di 400 colpi) mi era piaciuto molto, l'ho trovato anche divertente.

Lo vedrò. Ho letto che prima di Baci rubati c'è un episodio di un film di gruppo dove Truffaut torna sul personaggio, ma quel film è introvabile nell'OPAC e anche su YouTube.
CITAZIONE (abe01 @ 10/6/2020, 21:14)
Ho visto Beautiful Boy un film sulle dinamiche di una famiglia tipica dei film statunitensi sconquassate dalla dipendenza del figlio maggiore dalla meth

Mi pare di avere già sentito il titolo.
CITAZIONE (abe01 @ 10/6/2020, 21:14)
Ho visto Knives Out (Cena con delitto): un giallo apprezzabile anche da me a cui in genere i gialli non piacciono.

Mai sentito. Anche a me non piacciono i gialli, tranne Il segreto dei tuoi occhi, film argentino davvero bellissimo!
CITAZIONE (abe01 @ 10/6/2020, 21:14)
i sospettati sono i suoi congiunti (dei ricchi stronzi che dissertano in salotto su quanto facciano bene a respingere i migranti al confine mentre la "servitù", come la definiscono, sta lì ignorata malgrando sia composta da immigrati anch'essa).

Non pensavo avessero fatto un film sull'Orinatoio DaDaStronzo.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 03:15)
Visto i 400 colpi: molto bello e penso che mi vedrò anche gli altri del ciclo.

Se trovi l'episodio fammi un fischio.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 03:15)
rappresentando la vita di un adolescente attraverso i suoi occhi con una sincerità tenerissima.

Questo è indubbiamente il punto di forza del film, ciò che lo rende così speciale: per sottolineare il merito di Truffaut, c'è da dire che è veramente difficile fare un film del genere senza cadere nel moralismo, nei pregiudizi (infanzia come cosa pura, infanzia come cosa difficile, etc.) o nel pietosismo. Davvero difficile e lui ce l'ha fatta appieno.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 03:15)
Bravo Truffaut.

Ma attento a entrare in un cinema.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 03:15)
CITAZIONE (Skop's @ 9/6/2020, 21:58) 
Sono strane (non ho capito) due scene: una quando i due bambini vanno per qualche motivo a vedere uno spettacolo di marionette portando per mano una bambina (chi è?) e poi la regia indugia moltissimo a far vedere le facce meravigliate/spaventate dei bambini, che sono veramente tanti. Dura tipo due minuti e non ho capito il senso, cosa rappresenta?

Sì, boh, quella forse è l'unica scena inutile del film, tra l'altro ci hanno tagliato in mezzo rené e antoine che parlano per la prima volta della macchina da scrivere con mia somma confusione ("andiamo a prenderla, la impegniamo" cosa? si scopre nella scena dopo), credo che avessero fatto quelle riprese lì con qualche prodezza tecnica dell'epoca e poi non volevano lasciarla fuori perché era costata.

Può essere, se no potrebbe anche essere che Truffaut vuol far capire (ma non può mostrare) che gli adolescenti avessero un'amichetta bambina con la quale fare cosine simil-sessuali, ma non sono così sicuro. La scena lunghissima dei bambini che assistono alle marionette invece è proprio inspiegabile, boh, magari aveva fatto un cast per i bambini e gli dispiaceva tenerli tutti fuori, non so, non la capisco proprio.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 03:16)
CITAZIONE
L'attore protagonista «aveva 14 anni ma era sicuro di poterne dimostrare 12, "non sono molto alto", assicura. Stava in collegio ed era venuto apposta a Parigi per i provini, all'insaputa dei genitori. "I tuoi genitori non saranno contenti", dice Truffaut; "Non importa, sono contento io", replica Jean Pierre Léaud»

ahhahaha perfetto per la parte.

Sì, infatti, poi mi fa ridere perché da qualche parte ho letto che dopo il film è stato ovviamente osannato e gli facevano le interviste e lui rispondeva e si poneva con estrema scioltezza, impressionando ancora di più i critici/giornalisti.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 03:20) 
questo è quel che intendevo con l'altro messaggio ma ve' che alla fine è più bello questo del film "non datato" messo da me.

Intendi Norma Rae? Ovviamente.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 03:20) 
secondo me ti fanno più storie su cosa succede a scuola nelle prime scene che non capiscono come mai c'è un bambino che strappa i fogli disperato.

Mmmm non ne sono così sicuro, comunque magari può anche essere. Chi lo sa.
Non so se ho parlato qua sul forum del fatto che appena avrò la possibilità (emergenze sanitarie e concorsi a parte) vorrei farmi approvare (e magari finanziare o comunque fare in modo che nessuno paghi niente) da un qualsiasi IC la possibilità di fare un approfondimento pomeridiano di 3-4 film diversi tra loro e legati da una tematica, con la presenza di ragazzi e forse anche genitori. Speriamo di riuscire a farlo. Per ora ho in mente la tematica: "Viaggi e cultura" (oppure chiamarle "Storie vere") e vorrei proiettare Una storia vera di Lynch, Cosa piove dal cielo? (Un cuento chino, commedia argentina bellissima) e poi quello della ragazza che attraversa l'Australia a piedi col dromedario incontrando gli aborigeni. Per il quarto ancora non saprei, per ora forse meglio proporne 3.
 
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Ho letto su wiki che ci sono delle assonanze tra la vita di Truffault (il suo rapporto non semplice con la scuola, il padre che lo ha riconosciuto che non è davvero il suo padre biologico) magari è per questo che il punto di vista che adotta sembra così "autentico".
 
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CITAZIONE (abe01 @ 20/6/2020, 14:21)
Ho letto su wiki che ci sono delle assonanze tra la vita di Truffault (il suo rapporto non semplice con la scuola, il padre che lo ha riconosciuto che non è davvero il suo padre biologico) magari è per questo che il punto di vista che adotta sembra così "autentico".

Sì, avevo letto anche io, però secondo me il fatto che sia "simil-biografico" è una insidia in più per quanto riguarda il pregiudizio o il pietismo. Spesso nelle biografie ho trovato autoassoluzioni o giri pindarici per fare in modo di uscirne bene o di rimpicciolire le proprie colpe/mancanze e ingrandire i propri meriti. L'esempio lampante è la biografia di Fosco Maraini, dove lui si pone sempre come il migliore in ogni cosa, o se trova un campione in qualcosa, lui è subito sotto con potenzialità di batterlo (come quando inizia a fare alpinismo, che lui è ancora un ragazzo senza esperienza e scala un monte con un grande alpinista, ammirandolo ma sostenendo continuamente che riusciva a stargli dietro). Non aveva senso fare tutto questo, dato che chiunque conosca Fosco sa che era una persona "eccezionale", l'autobiografia è bellissima anche se tratta solo di una parte della sua vita, però è antipatico quel continuare a sottolineare quanto lui sia bravo in questo o in quello.

Però è anche vero che c'è un'autobiografia dove tutto ciò accade di rado e invece sono esposte anche le sconfitte e i dubbi, ed è quella di Casanova (parrebbe incredibile, ma è proprio così). Anche qua, però, certe volte si autoassolve con giri pindarici, tipo quando "estorceva" soldi alla madama D'Urfè fingendo di essere la reincarnazione di qualche spirito elementare e lui, pur ammettendo di avere sbagliato, faceva un lunghissimo giro "filosofico" arrivando a dire che anzi le aveva fatto del bene, perché lei aveva bisogno di queste cazzate e lui le diceva ciò che lei voleva sapere (cioè che avrebbe generato un dio nel quale si sarebbe reincarnata) e, anzi, se non ci fosse stato lui, lei sarebbe finita in mani ben più maligne. Questo ragionamento lo faceva anche Vanna Marchi e altri ciarlatani.

CITAZIONE (Cough Ferati @ 20/6/2020, 14:42) 
CITAZIONE
e vorrei proiettare Una storia vera di Lynch

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Come_farsi_licenzare_dal_MIUR.avi (cit)
 
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CITAZIONE (pv @ 11/1/2013, 23:01) 
CITAZIONE (Nazia @ 11/1/2013, 10:35) 
È morta Mariangela Melato
signora della scena italiana

Cinema
Thomas e gli indemoniati, regia di Pupi Avati (1969)
L'invasione, regia di Marc Allegret (1970)
Il prete sposato, regia di Marco Vicario (1970)
Rapporto a tre, regia di Paul Swimmer (1970)
Incontro, regia di Piero Schivazappa (1970)
Io non scappo fuggo, regia di Franco Prosperi (1971)
Basta guardarla, regia di Luciano Salce (1971)
Per grazia ricevuta, regia di Nino Manfredi (1971)
La classe operaia va in paradiso, regia di Elio Petri (1971)
Mimì metallurgico ferito nell'onore, regia di Lina Wertmüller (1972)
Lo chiameremo Andrea, regia di Vittorio De Sica (1972)
La violenza: Quinto potere, regia di Florestano Vancini (1972)
La polizia ringrazia, regia di Steno (1972)
Il generale dorme in piedi, regia di Francesco Massaro (1972)
Film d'amore e d'anarchia, ovvero stamattina alle 10 in Via dei Fiori nella nota casa di tolleranza, regia di Lina Wertmüller (1973)
Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, regia di Lina Wertmüller (1974)
La poliziotta, regia di Steno (1974)
Sterminate "Gruppo Zero", regia di Claude Chabrol (1974)
Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)
L'albero di Guernica, regia di Fernando Arrabal (1975)
Faccia di spia, regia di Giuseppe Ferrara (1975)
Attenti al buffone, regia di Alberto Bevilacqua (1976)
Caro Michele, regia di Mario Monicelli (1976)
Todo Modo, regia di Elio Petri (1976)
Casotto, regia di Sergio Citti (1977)
La presidentessa, regia di Luciano Salce (1977)
Il gatto, regia di Luigi Comencini (1977)
Saxofone, regia di Renato Pozzetto (1978)
I giorni cantati, regia di Paolo Pietrangeli (1979)
Dimenticare Venezia, regia di Franco Brusati (1979)
Flash Gordon, regia di Mike Hodges (1980)
Oggetti smarriti, regia di Giuseppe Bertolucci (1980)
Il pap'occhio, regia di Renzo Arbore (1980)
Jeans dagli occhi rosa, regia di Andrew Bergman (1981)
Aiutami a sognare, regia di Pupi Avati (1981)
Bello mio, bellezza mia, regia di Sergio Corbucci (1982)
Il buon soldato, regia di Franco Brusati (1982)
Domani si balla!, regia di Maurizio Nichetti (1983)
Il petomane, regia di Pasquale Festa Campanile (1983)
Segreti segreti, regia di Giuseppe Bertolucci (1985)
Notte d'estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico, regia di Lina Wertmüller (1986)
Figlio mio infinitamente caro, regia di Valentino Orsini (1987)
Giselle, regia di Herbert Ross (1987)
Mortacci, regia di Sergio Citti (1988)
La fine è nota, regia di Cristina Comencini (1992)
Panni sporchi, regia di Mario Monicelli (1999)
Un uomo perbene, regia di Maurizio Zaccaro (1999)
L'amore probabilmente, regia di Giuseppe Bertolucci (2001)
L'amore ritorna, regia di Sergio Rubini (2004)
Vieni via con me, regia di Carlo Ventura (2005)

Todo Modo, regia di Elio Petri (1976)
Visto ieri.
In pratica finiscono ammazzati un centinaio di democristiani.
Da ultimo Aldo Moro.
Naturalmente Andreotti scappa prima.
Molto sciasciano.
Senza senso: alla fin fine solo Moro e' morto davvero.
 
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