Canti Popolari Comunisti ed Anarchici

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Famoso Jak
view post Posted on 6/6/2007, 14:58     +1   -1




Victor Jara era un cantante/regista cileno, L'11 settembre 1973 durante il colpo di stato militare che pose fine alla democrazia in Cile, venne catturato e condotto nello stadio di Santiago del Cile, dove prima venne torturato (gli furono spezzate le mani) e poi ucciso.

SPOILER (click to view)
Siamo saliti al secondo piano, dove erano gli uffici amministrativi e, in un lungo corridoio, ho trovato il corpo di Vìctor in una fila di una settantina di cadaveri. La maggior parte erano giovani e tutti mostravano segni di violenze e di ferite da proiettile. Quello di Victor era il più contorto. Aveva i pantaloni attorcigliati alle caviglie, la camicia rimboccata, le mutande ridotte a strisce dalle coltellate, il petto nudo pieno di piccoli fori, con un’enorme ferita, una cavità, sul lato destro dell’addome, sul fianco. Le mani pendevano con una strana angolatura e distorte; la testa era piena di sangue e di ematomi. Aveva un’espressione di enorme forza, di sfida, gli occhi aperti. (racconto della moglie Joan)




Io, sapevo che Juan sin Tierra, era un rivoluzionario, ma una specie di leggenda come Paddy Garcìa; non saprei devo informarmi...
 
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!calime!
view post Posted on 6/6/2007, 15:42     +1   -1




Giovanni senza terra è Giovanni primo d'Inghilterra, figlio di Riccardo Cuor di Leone :cry:
Me lo disse la mia prof delle elementati! XD

Grazissime dell'info jak, hai risolto un mistero

ma davvero oltre a rompergli le dita delle mani, gli tagliarono la lingua?? *-*
o forse è metaforico nel senso che.. non so, dato che era un cantante gli proibirono di cantare..chisssà
 
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Famoso Jak
view post Posted on 6/6/2007, 16:06     +1   -1




CITAZIONE (!calime! @ 6/6/2007, 16:42)
Giovanni senza terra è Giovanni primo d'Inghilterra, figlio di Riccardo Cuor di Leone :cry:

Sì, lo so anche io chi è ma il Giovanni Senza Terra che dici tu, non centra niente con Emiliano Zapata, mentre nel Testo viene citato...

CITAZIONE
ma davvero oltre a rompergli le dita delle mani, gli tagliarono la lingua?? *-*
o forse è metaforico nel senso che.. non so, dato che era un cantante gli proibirono di cantare..chisssà

gli furono spezzate le mani e ho trovato questo inoltre:

CITAZIONE
Dopo alcuni giorni di prigionia viene portato, assieme ad altri prigionieri politici, nello stadio nazionale del Cile, dove aveva tenuto alcuni dei suoi concerti per Allende. Lì i militari stanno torturando i prigionieri: spezzano le mani di Victor e lo deridono, esortandolo a cantare le sue canzoni. Nonostante le torture, Victor intona la canzone del Partito di Unità Popolare, e viene brutalmente ucciso a colpi di pistola. Sua moglie Joan viene condotta davanti al suo corpo massacrato e ha solamente il tempo di organizzare il funerale e la sepoltura, prima di lasciare segretamente il paese, portando con sé alcuni nastri con la musica del suo Victor. Oggi le sue canzoni, politicamente impegnate e così intensamente umane, sono ricordate ed amate in tutto il mondo.

 
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io_pazza
view post Posted on 6/6/2007, 16:52     +1   -1




CITAZIONE
Giovanni senza terra è Giovanni primo d'Inghilterra, figlio di Riccardo Cuor di Leon

non era il fratello? i misteri della vita XD
 
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Famoso Jak
view post Posted on 7/6/2007, 16:29     +1   -1




Anche a me pareva il fratello...


A Las Barricadas!



Negras tormentas agitan los aires
nubes oscuras nos impiden ver
Aunque nos espere el dolor y la muerte
contra el enemigo nos llama el deber.

El bien más preciado
es la libertad
hay que defenderla
con fe y con valor.

Alza la bandera revolucionaria
que llevará al pueblo a la emancipación
En pie el pueblo obrero a la batalla
hay que derrocar a la reacción

¡A las Barricadas!
¡A las Barricadas!
por el triunfo
de la Confederación.



"Alle Barricate" (A Las Barricadas) fu una delle canzoni più famose degli anarchici spagnoli durante la Guerra Civile Spagnola. A Las Barricadas è cantata sulla base della Warsavianka 1905 roku. Il testo venne scritto da Valeriano Orobón Fernández nel 1936.

"La Confederazione", presente nell'ultima strofa, si riferisce alla CNT (Confederación Nacional del Trabajo - "Confederazione Nazionale del Lavoro"), a quei tempi il più grande sindacato e l'organizzazione anarchica più importante della Spagna, nonché la maggiore oppositrice di Franco e della Falange Spagnola.




 
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!calime!
view post Posted on 7/6/2007, 16:47     +1   -1




CITAZIONE
non era il fratello? i misteri della vita XD

si ecco, il fratello XD o quello che era insommaXDXD
 
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io_pazza
view post Posted on 7/6/2007, 19:16     +1   -1




muhahah
io l'ho imparato da robin hood :si: XDD
 
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Famoso Jak
view post Posted on 9/6/2007, 13:38     +1   -1




spero di non averla già postata...



Rosso levante e ponente



Rosso a levante e ponente
Rosso scolpito nel cuor
Rossa è la nostra bandiera
Emblema di pace e lavor.

La guerra è voluta dai ricchi
Non porta che fame e terror
Su avanti compagni lottiamo
A morte il fascismo oppressor

La celere ci lega le mani
Il clero ci lega il cervel
Chi libera i popoli schiavi
è solo la falce e martel.

Quanti son morti per noi
Lunga la lotta fatal
Gloria eterna agli eroi
Morti son per l'ideal

Schiere di masse compatte
Pronte se occorre a morir
Marcia con noi chi combatte
Dietro al compagno Stalin.
 
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Famoso Jak
view post Posted on 27/6/2007, 18:22     +1   -1




Carlo nel cuore

Ho fame di luci diverse
ho sete di splendide aurore
di giorni di pace di sere più terse
ho un mondo diverso nel cuore

Ho fame di prati puliti
ho sete di ogni colore
di fabbriche aperte di cieli infiniti
ho un mondo diverso nel cuore

Ho fame di immensa speranza
ho sete di onesto furore
di boschi sinceri di calma eguaglianza
ho un mondo diverso nel cuore

Ho fame di antichi futuri
ho sete d’un rosso chiarore
di erigere case di abbattere muri
ho un mondo diverso nel cuore

Ho fame di lotta e di stelle
ho sete di pane e d’amore
d’avere fratelli d’avere sorelle
ho Carlo ragazzo nel cuore.



Abortire


Si faceva chiamare dottore
perchè aveva la lurea ad onore
era lui che faceva abortire
le compagne per centomila lire

Ma se negli occhi tuoi c'è paura
la sua voce si fa più dura
se la paura diventa grande
se hai bisogno di una voce umana
per abortire tu devi tacere
come una lesbica o una puttana

Lui ti sta facendo un piacere
tu stai solo scontando un errore
così per te non c'è umiliazione
tanto non hai pagato un milione

Anche se poi l'avessi pagato
neanche quel prezzo sarebbe bastato
minimamente a pagare il riscatto
di chi è schiavo e accetta il baratto
per liberare il tuo corpo in catene
devi spezzare chi te le tiene.
 
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Famoso Jak
view post Posted on 29/6/2007, 23:21     +1   -1




Stalingrado - Erode



Una croce nera nel cuore della gente
sotto il cielo di Russia è arrivata la Morte
uomini in divisa del colore dei lupi
è il 15 settembre e ci sentiamo perduti

Dalle rovine delle case bombardate
si alza il grido delle donne:
"Soldati Resistete!"
Compagno Maresciallo ricorda il nostro sangue
il nostro sacrificio ha fermato l' invasore

Al Volga non si arriva resiste Stalingrado!

Abbiamo resistito per questo lungo inverno
la fame , la neve è stato il loro inferno
Compagno Timoshenko ricorda chi è caduto
per la bandiera rossa per il proletariato

Al Volga non si arriva resiste Stalingrado!



Edited by Famoso Jak - 30/6/2007, 10:19
 
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Famoso Jak
view post Posted on 30/6/2007, 10:26     +1   -1




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La Locomotiva - F. Guccini


Non so che viso avesse, neppure come si chiamava
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli
ma nella fantasia ho l'immagine sua,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli.

Conosco invece l'epoca dei fatti, qual'era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere,
i tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
sembrava il treno anch'esso un mito di progresso,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti.

E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite.

Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali
parole che dicevano: "gli uomini sono tutti uguali"
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
la bomba proletaria, ed illuminava l'aria
la fiaccola dell'anarchia,
la fiaccola dell'anarchia,
la fiaccola dell'anarchia.

Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione
un treno di lusso, lontana destinazione
vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava a un treno pieno di signori,
pensava a un treno pieno di signori,
pensava a un treno pieno di signori.

Non so che cosa accadde, perché prese la decisione
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore.

E sul binario stava la locomotiva
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno.

E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto
salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura.

Correva l'altro treno ignaro, quasi senza fretta
nessuno immaginava di andare verso la vendetta
ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:
"notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno."

Ma intanto corre corre corre la locomotiva
e sibila il vapore, sembra quasi cosa viva
e sembra dire ai contadini curvi, il fischio che si spande in aria:
fratello non temere, che corro al mio dovere,
trionfi la giustizia proletaria,
trionfi la giustizia proletaria,
trionfi la giustizia proletaria.

Intanto corre corre corre sempre più forte
e corre corre corre corre verso la morte
e niente ormai può trattenere l'immensa forza distruttrice
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
della grande consolatrice,
della grande consolatrice,
della grande consolatrice.

La storia ci racconta come finì la corsa
la macchina deviata lungo una linea morta
con l'ultimo suo grido di animale la macchina eruttò lapilli e lava
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava.

Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia.


THE STEAM ENGINE


How was his face like, what was his name, still I don’t know,
His voice when speakin’, his voice when singin’, I don’t know
What was his age at that time, what was the colour of his hair
But his image can I figure in my mind,
All heroes are so young and handsome,
All heroes are so young and handsome,
All heroes are so young and handsome!

Yet I know when all this id did happen, what was his job,
The first year of this cent’ry, a steam engine driver,
The years when ‘twas beginnin’ the holy war of the poor,
The train too seem’d to be the image of progress
Speeding along the whole world,
Speeding along the whole world,
Speeding along the whole world.

And the steam engine it look’d like a bizarre monster
That Man did dominated with his hands and his thought,
It did cover, with his roar, distances that one said would never end
It seem’d he had inside a terrific power,
The same power of dynamite,
The same power of dynamite,
The same power of dynamite.

Another great power was just spreading its wings,
‘Twas words that said All people are equal
And against kings and tyrants it blew up in the streets
The proletary bomb, and the air was lit up
By the light of Anarchy,
By the light of Anarchy,
By the light of Anarchy!

A train pass’d ev’ry by the station where he work’d,
I know it was a long-distance luxury train,
He saw respectable people and thought of velvet and gold,
He thought of the meagre day of his family and friends,
He thought of a train fill’d wi’ lords,
He thought of a train fill’d wi’ lords,
He thought of a train fill’d wi’ lords.

The steam engine it did stand on its track,
The pulsating machine seem’d to be a living thing,
It seem’d to be a young, a young and unbridled steed
Who did bit the rails with his steel muscles,
With the blind force of lightning,
With the blind force of lightning,
With the blind force of lightning.

I don’t know what it happen’d, why he took that decision,
Maybe the century-old rage of nameless generations
That cried for vengeance and blinded his heart,
He forgot his goodness, became merciless,
His bomb was the steam engine,
His bomb was the steam engine,
His bomb was the steam engine!

One day like all others, but maybe still more angry,
He thought he could someway make up for some wrong,
He got on the sleeping monster trying to drive his fear away
An’ before he could think of all what he was doing
The monster was eating up the plain,
The monster was eating up the plain,
The monster was eating up the plain.

The other rain did run unknowing, almost with no haste,
Nobody could imagine he was to run across vengeance,
But to the station of Bologna did the news spread in a flash,
"This is an emergency, you mustn’t waste time,
Someone’s racing madly off ‘gainst a train
Someone’s racing madly off ‘gainst a train,
Someone’s racing madly off ‘gainst a train."

But the steam engine is running, running and running,
The steam is whistling and seems to be a living thing,
And the whistle spreadin’ in the air says to peasants bent at work,
"My brother, don’t fear, I’m runnin’ to do my duty,
May people’s justice walk in triumph,
May people’s justice walk in triumph,
May people’s justice walk in triumph! "

The steam engine’s running faster, faster and faster,
It’s running, running, running towards death
And now nothing can stop the immense force of destruction,
He’s waiting for the crash and for the winding sheet
Of the Great Comforting Lady,
Of the Great Comforting Lady,
Of the Great Comforting Lady.

In history it is written how that run did end,
The engine was switched to a dead-end track,
With its last animal shout the machine did burst like a volcano
It blew up ‘gainst the sky, then smoke unwrapp’d its veil
They pick'd him up and he was still breathing,
They pick'd him up and he was still breathing,
They pick'd him up and he was still breathing.

But I like to imagine he’ s still runnin’ the motor,
I like to imagine he’s still making the engine fly,
So may the news come again, again one day to us
Of a steam engine, that like a living thing
Is running like a bomb against injustice,
Is running like a bomb against injustice,
Is running like a bomb against injustice!


Ulteriore versione inglese

THE STEAM ENGINE

I don't know what he looked like, not even what was his name,
the way he used to talk, the way he used to sing,
how old he was then, the color of his hair,
but in my fantasy I carry his image,
heroes are all young and handsome.

However, I know the time of the events, what was his occupation:
the first years of the century, engine driver, railwayman,
the time when the holy war of the underdogs was starting off,
the train itself looked like a myth of progress
flung over the continents.

And the locomotive looked like a strange monster
that man dominated with his thought and his hand,
it covered distances that seemed infinite with a roar
it seemed to have a tremendous power inside,
the same power of dynamite.

Another powerful force was then also spreading its wings,
words saying "men are all equal",
and against kings and tyrants, in the street
the proletarian bomb exploded, and the air was lit by
the torch of anarchy.

A train used to pass every day by his station,
a luxury train, with a far-off destination,
he used to see revered people, think of those velvets and jewellery,
think of the meagre day of his people around him,
think of a train full of lords.

I don't know what happened, why he took the decision,
perhaps an old rage, nameless generations
that cried out for vengeance, blinded his heart,
he forgot pity, he forgot his goodness,
the steam engine was his bomb.

The locomotive was standing on the track,
the throbbing engine looked like a living being
it looked like a young colt just let off the bit,
biting the rail with steel muscles,
with blind force of lightning.

On a day like any other, perhaps just angrier than before,
he thought he had a chance to rectify some wrongs,
he mounted the sleeping monster, he tried to get rid of his fear
and before he thought about what he was doing,
the monster was devouring the plain.

The other train was running unaware, as if in no hurry
nobody imagined to be going towards a revenge
but at the Bologna station the news arrived in a flash:
emergency bulletin, act urgently,
a madman threw himself against the train.

Meanwhile the locomotive runs runs runs
and the steam whistles, it looks like a living being
and the whistle spreading in the air seems to tell to the stooping peasants:
brother don't be afraid, as I am running to my duty,
may the proletarian justice triumph.

Meanwhile it runs runs runs faster and faster
and runs runs runs runs towards death
and nothing can now hold back that immense destructive force
he only awaits the crash, then let
the great consoler's mantle come.

History tells us how the run ended up,
the engine switched to a dead-end track,
with its last animal cry the engine erupted lapilli and lava,
exploded against the sky, then the smoke drew its veil,
when they picked him up he was still breathing.

However, we like to imagine him still at his seat,
driving away his steam engine,
and may we one day receive again the news
of a locomotive like a living being,
thrown like a bomb against injustice.



LA LOCOMOTIVE



Je ne sais pas comment il était, ni comment il s'appelait,
De quelle voix il parlait, ou de quelle voix il chantait,
Combien d’années il avait vu à ce temps,
S’il était blond ou s'il était brun,
Mais son image à lui, dans moi elle est gravée,
Un symbole de jeunesse et de beauté,
Un symbole de jeunesse et de beauté,
Un symbole de jeunesse et de beauté.

Mais je sais bien quand ça s'est passé, où il travaillait
Au début de ce siècle, mécanicien de chemin de fer!
Le temps où allait commencer
La guerre sainte des gueux,
Le train aussi semblait un mythe du progrès
S’élançant sur les continents,
S’élançant sur les continents,
S’élançant sur les continents.

Et la locomotive paraissait un monstre si violent,
Que l’homme dominait de sa main et de sa ment,
Elle abattait, en rugissant comme un lion,
Des distances dont on ne voyait pas la fin!
Elle semblait avoir une force maudite,
La même force de la dynamite,
La même force de la dynamite,
La même force de la dynamite!

Une autre grande force allait déployer ses ailes,
C’étaient des mots disant: Tous les hommes ont la même loi,
Et les tyrans, et le rois
Dans les rues sautaient dans l’air!
C’était l’éclat sans cesse de la bombe proletaire,
Le flambeau de l’anarchie!
Le flambeau de l’anarchie!
Le flambeau de l’anarchie!

Tous les jours un train passait par la gare où il travaillait,
Un train de luxe, il ne savait pas où il allait,
Y voyageaient des gens de haut parage,
Il les r’gardait d’un œil bien fou de rage
En pensant aux jour pénibles de ses amis, de ses chers,
En lorgnant ce train plein de millionnaires,
En lorgnant ce train plein de millionnaires,
En lorgnant ce train plein de millionnaires.

Je ne sais pas pourquoi il prit cette décision,
Peut-être, la rage ancienne de générations sans nom
Qui crièrent vengeance
En lui aveuglant le cœur!
Il oublia sa pitié, il oublia sa bonté,
Sa bombe était la machine à vapeur,
Sa bombe était la machine à vapeur,
Sa bombe était la machine à vapeur.

Et la locomotive dormait sur sa voie luisante
Avec ses pulsation, la machine semblait vivante,
Un jeune poulain, v’là ce qu’ell’ semblait,
Après qu’ la bride on lui a laché,
Mordant la raille avec ses muscles d’acier,
Avec la force aveugle d’un éclair,
Avec la force aveugle d’un éclair,
Avec la force aveugle d’un éclair.

Un jour comm’ tous les autres, peut-être avec encore plus de rage,
Il pensait qu’il pouvait venger ce très injuste outrage;
Bien qu’il fût à la peur en proie
Il monta sur le monstre dormant sur la voie;
Mais avant qu’il se rendait compte de ce qu’il avait fait
déjà le monstre la plaine brûlait,
déjà le monstre la plaine brûlait,
déjà le monstre la plaine brûlait.

L’aut’ train courait tranquille, presque sans hâte d’arriver,
Personn’ n’imaginait q’ la vengeance était aux aguets,
Mais à la gare de Bologne
Arrivent des nouvelles alarmantes:
"C’est un cas d’urgence! Faut pas perdre du temps!
Un fou vient d’ s’élancer contre le train!
Un fou vient d’ s’élancer contre le train!
Un fou vient d’ s’élancer contre le train!"

Mais la locomotive court, court sans s’arrêter!
Le siffle de vapeur se répandant dans l’air
Semble qu’il dise aux paysans
Courbés à leur travail sur le champ:
"Mon frère, n’aie crainte! Je cours à mon devoir!
Triomphe la justice proletaire,
Triomphe la justice proletaire,
Triomphe la justice proletaire!"

Et la locomotive court, court plus vite encore,
Et court, court, court, court à la mort,
Et rien ne peut plus retenir
L’immense force destructrice,
Il n’attend que l’éclat et puis le manteau
De la grande Consolatrice,
De la grande Consolatrice,
De la grande Consolatrice.

L’histoire nous raconte la fin de ce voyage:
La machine fut aiguillé sur une voie de garage.
Avec son dernier cri elle érupta
Comme un volcan sa lave elle jeta
Et sauta dans le ciel, on alla le sécourir
Avant qu’il n’ rende son dernier soupir,
Avant qu’il n’ rende son dernier soupir,
Avant qu’il n’ rende son dernier soupir.

Mais nous voulons encor’ penser à lui derrièr’ le moteur
Pendant qu’il fait courir la machine à vapeur!
Encor’, qu’il nous arrive
D’une locomotive
La nouvell’ flamboyante qu’ell’ va quérir sa tombe
Contre toute injustice, comme une bombe,
Contre toute injustice, comme une bombe,
Contre toute injustice, comme une bombe!


LA LOCOMOTORA



No sé cómo era su cara, no sé cómo se llamaba,
Con qué voz hablaba, ní con qué voz cantaba,
Cuántos años había visto entonces, de qué color eran sus cabellos,
Pero en mi fantasía su imagen resplandece,
Los héroes siempre son jóvenes y lindos,
Los héroes siempre son jóvenes y lindos,
Los héroes siempre son jóvenes y lindos.

Pero sé cuando se pasó, qué oficio tenía,
Al principio del siglo, maquinista de ferrocarril,
El tiempo cuando empezaba la guerra santa de los pobres,
Cuando el tren parecía un mito de progreso
Lanzándose sobre continentes,
Lanzándose sobre continentes,
Lanzándose sobre continentes.

Y la locomotora parecía un monstruo raro
Que el hombre dominaba con su mente y con su mano,
Rugiendo, se dejaba atrás distancias que parecían infinitas,
Y su potencia parecía amedrentadora,
La misma fuerza que la dinamita,
La misma fuerza que la dinamita,
La misma fuerza que la dinamita.

Pero otra gran fuerza desplegaba entonces sus alas,
Palabras que decían: Todos los hombres son iguales,
Y contra el rey y el tirano explodía en la calle
La bomba proletaria, e iluminaba el aire
La llama de la anarquía,
La llama de la anarquía,
La llama de la anarquía.

Un tren cada día pasaba por su estación,
Un tren de lujo perdiéndose en la lejanía,
Veía a gente respetable, pensaba en oro y terciopelos,
Y en los días mezquinos de su gente a él,
Pensaba en un tren lleno de señores,
Pensaba en un tren lleno de señores,
Pensaba en un tren lleno de señores.

No sé qué se pasó, porqué tomó la decisión,
Tal vez su antigua rabia, generaciones sin nombre
Que gritaron: ¡Venganza! cegándole el corazón,
Olvidó su piedad, olvidó su bondad,
Su bomba: la máquina de vapor,
Su bomba: la máquina de vapor,
Su bomba: la máquina de vapor.

Y sobre su vía estaba la locomotora,
La máquina pulsante parecía una cosa viva,
Parecía un potro que después de aflojadas la riendas
Mordía los carriles con músculos de acero,
Con la fuerza ciega de un rayo,
Con la fuerza ciega de un rayo,
Con la fuerza ciega de un rayo.

Y un día como los otros, tal vez con aún más rabia,
Pensó que podía deshacer unos tuertos,
Subió sobre el monstruo durmiente ahuyentando su miedo,
Y antes de pensar en lo que estaba haciendo
Arrancó al monstruo sobre la llanura,
Arrancó al monstruo sobre la llanura,
Arrancó al monstruo sobre la llanura.

El otro tren corría ignaro y parecía sin prisa,
No lo sabía nadie que la venganza era en la vía,
Pero a la estación de Bolonia llegó la noticia como un rayo:
"¡Mensaje prioritario! ¡Despáchense, por Dios!
¡Un loco se ha arrancado contra el tren!
Un loco se ha arrancado contra el tren,
Un loco se ha arrancado contra el tren.

Y corre, corre, corre, corre la locomotora,
Y silba el vapor, y parece una cosa viva,
Y va diciendo a los campesinos el silbo que inunda el aire:
"¡No tengas miedo, hermano! ¡Voy cumplir con mi deber!
¡Triunfe la justicia proletaria!"
Triunfe la justicia proletaria,
Triunfe la justicia proletaria.

Y corre, corre, corre, corre aún más fuerte,
Y corre, corre, corre, corre hacia la muerte
Y nada puede retener la inmensa fuerza destructora:
Sólo espera el golpe, y el mantillo obscuro
De la Gran Consoladora,
De la Gran Consoladora,
De la Gran Consoladora.

La historia nos cuenta cómo se acabó su carrera,
Descarrilaron la máquina en una vía muerta.
Con su último grito de animal la máquina eruptó ceniza y lava,
Explodió contra el cielo y el humo echó su velo,
Le cogieron a él aún respirando,
Le cogieron a él aún respirando,
Le cogieron a él aún respirando.

¡Pero a mí me gusta pensar en él y en su motor
Siempre impulsando en la vía la máquina de vapor!
Y que nos llegue un día de nuevo la noticia
De una locomotora, como una cosa viva,
Que hace de bomba contra la injusticia,
Que hace de bomba contra la injusticia,
Que hace de bomba contra la injusticia.



H ATMAMAΞA


Δεν ξέρω πως ήταν, ούτε πως τον λέγανε
με ποια φωνή μιλούσε, με ποια φωνή τραγουδούσε
πόσα χρόνια είχε δει να περάσουν, τι χρώμα ήταν τα μαλλιά του,
αλλά στο νου μου έχω την εικόνα του,
οι ήρωες είναι όλοι νέοι και όμορφοι
οι ήρωες είναι όλοι νέοι και όμορφοι
οι ήρωες είναι όλοι νέοι και όμορφοι.

Γνωρίζω όμως την εποχή των γεγονότων, ποια ήταν η δουλεία του:
τα πρώτα χρόνια του αιώνα, μηχανοδηγός, σιδηροδρομικός
την εποχή που ξεκίνησε ο ιερός πόλεμος των κουρελιάρηδων
φαινόταν και το τραίνο ένας μύθος της εξέλιξης
που σφεντόνιζε πάνω στις ηπείρους
που σφεντόνιζε πάνω στις ηπείρους
που σφεντόνιζε πάνω στις ηπείρους.

Και η ατμάμαξα έμοιαζε με παράξενο τέρας
που ο άνθρωπος διαφέντευε με τη σκέψη και με το χέρι
με ένα βρυχηθμό άφηνε πίσω της αποστάσεις που φαινόταν ακαταμέτρητες
θα έλεγες ότι είχε μέσα της μια τρομερή δύναμη,
την ίδια δύναμη με τη δυναμίτη
την ίδια δύναμη με τη δυναμίτη
την ίδια δύναμη με τη δυναμίτη.

Μα μια άλλη μεγάλη δύναμη άνοιγε τότε τα φτερά της
λόγια που έλεγαν: “όλοι οι άνθρωποι είναι ίσιοι”
και κατά των βασιλιάδων και των τύραννων έσκαζε στη ζωή
η βόμβα των προλετάριων, και φώτιζε τον αέρα
ο πυρσός της αναρχίας
ο πυρσός της αναρχίας
ο πυρσός της αναρχίας !

Ένα τραίνο κάθε μέρα περνούσε από τον σταθμό του
ένα τρένο πολυτελείας, με μακρινό προορισμό
έβλεπε τιμημένους ανθρώπους, σκεπτόταν στα βελούδινα, τα χρυσαφικά
σκεπτόταν στη φτωχή μέρα του κόσμου γύρω του,
σκεπτόταν σε ένα τραίνο γεμάτο άρχοντες
σκεπτόταν σε ένα τραίνο γεμάτο άρχοντες
σκεπτόταν σε ένα τραίνο γεμάτο άρχοντες

Δεν ξέρω τι έγινε, γιατί την πήρε την απόφαση
ίσως ένας αταβιστικός θυμός, γενιές χωρίς όνομα
που ούρλιαζαν για την εκδίκηση, του τύφλωσαν τη καρδιά
ξέχασε το έλεος, λησμόνησε την καλοσύνη του
η βόμβα του η ατμομηχανή
η βόμβα του η ατμομηχανή
η βόμβα του η ατμομηχανή.

Και στη σιδηροδρομική γραμμή στεκόταν η ατμάμαξα
η παλλόμενη μηχανή φαινόταν ζωντανό πράγμα
έμοιαζε με νεαρό πουλάρι που ελεύθερο από το χαλινάρι
δάγκωνε την σιδηροτροχιά με ατσάλινα μυς
με τυφλή δύναμη σαν την αστραπή
με τυφλή δύναμη σαν την αστραπή
με τυφλή δύναμη σαν την αστραπή

Και μια μέρα σαν τις άλλες, ίσως με μεγαλύτερη οργή μέσα του
σκέφτηκε ότι ήταν σε θέση να επανορθώσει κάποια αδικία
ανέβηκε στο τέρας που κοιμόταν, προσπάθησε να διώξει τον φόβο του
και πριν σκεφτεί τι ετοιμαζόταν να κάνει
το τέρας καταβρόχθιζε την πεδιάδα
το τέρας καταβρόχθιζε την πεδιάδα
το τέρας καταβρόχθιζε την πεδιάδα.

Έτρεχε ανήξερο το άλλο το τραίνο, θα έλεγες χωρίς βιασύνη
κανείς δεν φανταζόταν ότι έτρεχε προς την εκδίκηση
αλλά στο σταθμό της Μπολόνια έφτασε το νέο σαν αστραπή
“έκτατη ανάγκη, ενεργείστε επειγόντως
ένας παλαβός χίμισε κατά το τραίνο
ένας παλαβός χίμισε κατά το τραίνο
ένας παλαβός χίμισε κατά το τραίνο. ”

Και εν τω μεταξύ τρέχει τρέχει τρέχει η ατμάμαξα
και σφυρίζει ο ατμός
και είναι σαν να έλεγε στους κυρτούς αγρότες, το σφύριγμα που διαδίδεται στον αέρα:
αδερφέ μη φοβάσαι, διότι εγώ τρέχω προς το καθήκον μου
ας θριαμβέψει η δικαιοσύνη των προλετάριων
ας θριαμβέψει η δικαιοσύνη των προλετάριων
ας θριαμβέψει η δικαιοσύνη των προλετάριων.

Και εν τω μεταξύ τρέχει τρέχει τρέχει πάντα πιο δυνατά
και τρέχει τρέχει τρέχει τρέχει προς τον θάνατο
και τίποτε πια μπορεί να σταματήσει την τεράστια καταστρεπτική δύναμη
περιμένει μόνο την σύγκρουση και να φτάσει μετά η κάπα
της Μεγάλης Κυρίας της Παρηγοριάς
της Μεγάλης Κυρίας της Παρηγοριάς
της Μεγάλης Κυρίας της Παρηγοριάς.

Η ιστορία μας λεει πως τελείωσε η κούρσα
ένας κλειδούχος εξέτρεπε τη μηχανή σε αδιέξοδο
με τη τελευταία κτηνώδη κραυγή η μηχανή εξέβαλε πετρώματα και λάβα
ανατινάχτηκε προς τον ουρανό, μετά ο καπνός τα περίβαλε όλα σαν πέπλο,
τον μάζεψαν που ανέπνεε ακόμα
τον μάζεψαν που ανέπνεε ακόμα
τον μάζεψαν που ανέπνεε ακόμα.

Μα σε μας αρέσει να τον σκεφτούμε ενώ είναι πίσω στο κινητήρα
και τρέχει ταχύς με την ατμομηχανή του
και να ακούσουμε ξανά μια μέρα το νέο
μιας ατμάμαξα σαν ζωντανό πράγμα
που σφεντονίζει σαν βόμβα κατά της αδικίας
που σφεντονίζει σαν βόμβα κατά της αδικίας
που σφεντονίζει σαν βόμβα κατά της αδικίας.



LA LOCOMOTIVA
(in Dialetto rodigino, ovvvero di rovigo)

Ne so' che viso che'lg'aveva gnianca come ch'el se ciamava
con che vose parlase con quale vose, po', el cantava
quanti anni g'avesse èlora, de che colore i so' cavèi
ma 'ntea fantasia gò a so' immagine:
i eroi i'é tutti zòvani e bèi,
i eroi i'é tutti zòvani e bèi,
i eroi i'é tutti zòvani e bèi.

Conosso inveze el tempo di fatti qual ca jera el so' mestiere
i primi anni del secolo macchinista ferroviere.
I tempi ca se scumiziava la guera santa di' pezzenti
pareva el treno, anca lu, un mito del progresso
lancià de sòra di' continenti,
lancià de sòra di' continenti,
lancià de sòra di' continenti.

E la Locomotiva pareva ca fusse un mostro stràn,
che l'omo el dominava col pensiero e co'a man:
ruggendo 'a se lasava dedrio distanze che pareva infinie,
pareva ca l'avese dentro un potere tremendo:
'a stessa forza dea dinamite,
'a stessa forza dea dinamite,
'a stessa forza dea dinamite.

Ma 'n altra grande forza verzeva èlora le sò ali:
parole ca'e diseva "i omani i'é tuti uguai!"
e contro 'i re e 'i tiranni sciopava 'ntea via
la bomba proletaria e iluminava l'aria
la fiaccola del'anarchia,
la fiaccola del'anarchia,
la fiaccola del'anarchia.

Un tren tuti i dì pasava par la so' stazion:
un tren de lusso, lontana destinazion.
Vedeva zènte riverià, el pensava a chei veluti e 'a chi ori,
el pensava al magro dì dea so' zènte vizìn,
el pensava a un tren pien de siori,
el pensava a un tren pien de siori,
el pensava a un tren pien de siori.

Ne so' cos' ca successe, parché 'l ciapò la decision.
Forse rabia vècia, generaziòn senza nome
ca le urlava vendeta, i ghe ciècava el cuore,
desmentegò pietà, se desmentegò dea so' bontà,
la so bomba jera 'a machina a vapore,
la so bomba jera 'a machina a vapore,
la so bomba jera 'a machina a vapore.

E sul binario 'a stava la locomotiva:
la machina pulsante pareva fosse cossa viva,
pareva un zovane puledro ch'apena cavà el fren
morsegasse la rotaia co' muscoli d'acciaio
con forza cieca de balen,
con forza cieca de balen,
con forza cieca de balen.

Un dì come chi altri, ma forse con più rabia in corpo,
pensò d'averghe el modo par riparar qualche torto:
montò sul mostro ch'el dormiva, zercò de mandar via la sò paura,
e prima de pensare cos'ca'gli'era 'ndrio fare
el mostro el se magnava la pianura,
el mostro el se magnava la pianura,
el mostro el se magnava la pianura.

El coreva l'altro tren ignaro, e quasi senza presia,
nisùn s'imaginava de 'ndar verso la vendetta.
Ma a'a stazion de Bologna 'rivò la notizia in't'un baleno:
"Notizia d'emergenza, movíve co' urgenza:
un mato el s'è zùla incoste al tren!
un mato el s'è zùla incoste al tren!"

Ma intanto 'a core, 'a core, 'a core la locomotiva
e la sibila vapore, la par quasi ca la sia viva,
e la par dire ai contadini curvi chel fiscio ch'el se spande in aria:
"Fradelo non temere ca coro al me dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"

E intanto 'a core, 'a core, 'a core sempre più fuga,
e 'a core, 'a core, 'a core, 'a core incontro ala morte,
e ninte ormai 'l'po tratignere la grande forza distrutrice,
se speta solo el schianto e po' ca 'riva el manto
dea grande consolatrice,
dea grande consolatrice.

La storia la se conta come ca la finì chea corsa:
la machina devià longo na linea morta.
Col so' ultimo grido da animale la machina l'erutò lapilli e lava,
sciopò incoste al cielo, po' el fumo el sparse el velo:
i lo' gà tirà su che ancora el respirava,
i lo' gà tirà su che ancora el respirava,
i lo' gà tirà su che ancora el respirava.

Ma a noialtri se piase pensarlo ancora dedrio d'un motore,
finch'el fa corar via la machina a vapore,
e ca se riva ancora, un dì, la notizia
de na locomotiva, come na roba viva,
zulà a bomba contro l'ingiustizia,
zulà a bomba contro l'ingiustizia,
zulà a bomba contro l'ingiustizia!
 
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Famoso Jak
view post Posted on 30/6/2007, 14:22     +1   -1




Libera Belfast


Io vi canto una canzone che in Irlanda sanno già
che vi parla della libera Belfast
quando in via delle cascate tutti sulle barricate
dichiarammo la repubblica a Belfast.
Con la guardia popolare che va in giro a perlustrare
si è sicuri nella libera Belfast
dalla radio clandestina puoi sentire ogni mattina
le notizie della libera Belfast.

E poi via per tutto il giorno puoi sentire tutto attorno
dolci canti che ti parlan di Belfast
dal palazzo del Comune diffondiamo a gran volume
il messaggio della libera Belfast.
Ogni notte verso le una alla luce della luna
si divertono i compagni di Belfast
mentre canti, balli e suoni non ci son preoccupazioni
dietro le barricate di Belfast.

Or che il popolo è cosciente d'esser autosufficiente
non si fanno più delitti qui a Belfast
e la gente tutta unita vuole il diritto alla vita
dichiarando la repubblica a Belfast.
Or che il popolo è cosciente d'esser autosufficiente
non si fanno più delitti qui a Belfast
e la gente tutta unita vuole il diritto alla vita
dichiarando la repubblica a Belfast.
 
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Famoso Jak
view post Posted on 13/7/2007, 18:27     +1   -1




Compagno Saltarelli


Il 12 dicembre un anno era passato dal giorno delle bombe della strage di stato e in uno scontro in piazza, con una bomba al cuore ammazzan Saltarelli gli sbirri del questore.

Se cambiano i governi, i mezzi, sono uguali: padroni e riformisti ammazzan proletari. Restivo e Berlinguer, con le stesse parole dicono: « Sì, è morto, gli si è fermato il cuore ». Ma la gente dei quartieri dice: «Ieri Pinelli ce l’hanno assassinato, ed oggi Saltarelli ».

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo. Studenti del Feltrinelli, nella nebbia del mattino, vanno tutti alla O.M. dal compagno Martino; e lì Martino piange, non crede nel vedere quando entrano in fabbrica con le rosse bandiere.

E poi con gli operai sono tornati in piazza: « Basta con i padroni, con questa brutta razza! ». Operai della Pirelli, una gran folla enorme hanno bruciato in piazza cartelli delle riforme.

Poi tutti quanti insieme, tremilacinquecento, sono entrati alla Siemens con le bandiere al vento. E per tornare al centro non han fatto il biglietto: « Noi viaggiamo gratis, paga Colombo », han detto.

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo.

Restivo e Berlinguer si sono accalorati nel dir che gli estremisti vanno perseguitati; Restivo e Berlinguer vanno proprio d’accordo, le loro istituzioni valgono bene un morto! Sei morto sulla strada che porta al Comunismo. ucciso dai padroni e dal revisionismo.

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo.

Le bombe e le riforme son armi del padrone, la nostra sola arma è la rivoluzione; ed oggi nelle piazze, senz’esser stabilito, abbiamo visto nascere nei fatti un gran partito; contro tutti i padroni, contro il revisionismo, uniti nella lotta per il Comunismo!

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo. Compagno Saltarelli...
 
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françois
view post Posted on 14/7/2007, 11:47     +1   -1




CITAZIONE
Libera Belfast


Io vi canto una canzone che in Irlanda sanno già
che vi parla della libera Belfast
quando in via delle cascate tutti sulle barricate
dichiarammo la repubblica a Belfast.
Con la guardia popolare che va in giro a perlustrare
si è sicuri nella libera Belfast
dalla radio clandestina puoi sentire ogni mattina
le notizie della libera Belfast.

E poi via per tutto il giorno puoi sentire tutto attorno
dolci canti che ti parlan di Belfast
dal palazzo del Comune diffondiamo a gran volume
il messaggio della libera Belfast.
Ogni notte verso le una alla luce della luna
si divertono i compagni di Belfast
mentre canti, balli e suoni non ci son preoccupazioni
dietro le barricate di Belfast.

Or che il popolo è cosciente d'esser autosufficiente
non si fanno più delitti qui a Belfast
e la gente tutta unita vuole il diritto alla vita
dichiarando la repubblica a Belfast.
Or che il popolo è cosciente d'esser autosufficiente
non si fanno più delitti qui a Belfast
e la gente tutta unita vuole il diritto alla vita
dichiarando la repubblica a Belfast.

bella questa anche se non l'ho mai sentita... :ii:
 
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Famoso Jak
view post Posted on 19/7/2007, 18:01     +1   -1




Que Linda es Cuba

oye tu que dices que mi patria no es tan linda
oye tu que dices que lo nuestro no es tan bello
yo te invito a que busques por el mundo otro cielo tan azul como mi cielo
una luna tan brillante como aquella que se pierde en la dulcura de la caña
un fidel que vibra en la montañas un rubì cinco franjas y una estrella
cuba que linda es cuba
quien la defende la quiere mas
cuba que linda es cuba
ahora que es libre la quiero mas
cuba que linda es cuba
ahora sin yanquis la quiero mas
venimos a defender la revolucion cubana
venimos a defender la revolucion cubana
porque sea la primera de la lucha americana
porque sea la primera de la lucha americana
cuba si cuba si cuba si yanqui no
cuba si cuba si cuba si yanqui no

 
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69 replies since 13/12/2006, 16:30   21639 views
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