| Alla luce della disastrosa condotta della Russia, il mio timore riguardo la netta similitudine con il nostro paese prende una piega ancora più inquietante. Ho sempre avuto l'impressione che noi italiani siamo molto simile ai russi, sia in termini di mentalità che nel modo di organizzare le cose: preferiamo la spontaneità e l'improvvisazione nella gestione delle cose, con disastrose conseguenze in termini dirigenziali. Invece di adottare procedure collaudate, che esistono solo di facciata, chi lavora nel nostro paese (dalle figure che ricoprono le cariche più importanti, fino al semplice cameriere) devono fare i conti con un sistema che si gestisce con l'improvvisazione. La competenza nel ricoprire un determinato incarico non viene quindi dalla capacità pianificatoria, che riesce a mettere a rodaggio un sistema funzionante, ma adattarsi a uno non funzionante e farlo funzionare lo stesso, impiegando moltissime energie nel farlo, energie che invece dovrebbero essere spese preventivamente a riformare il sistema stesso in cui agiscono. E' il tradizionalismo nostrano che si riversa poi anche nel nostro modo di fare. Chiaramente questo ha anche dei vantaggi, ovvero abbiamo individui che riescono a gestire bene il caos, che è la normalità demandata a tutti i lavoratori in questo paese, e quindi sotto questo punto di vista risultano avere dei vantaggi, tuttavia questo modo di fare non si sposa bene quando bisogna coordinare più persone, in quanto il caos cresce in maniera esponenziale e diventa ingestibile. Spesso la ragione per cui ci portiamo dietro sistemi e mentalità obsolete è un banalissimo " si è fatto sempre cosi", che è un modo di ragionare mortifero. La Russia ha adottato questa mentalità, ed è la causa della sua sconfitta. Ma anche noi siamo costantemente sull'orlo di precipitare nella totale adozione della stessa dottrina. Non siamo capaci di semplificare il nostro incancrenito apparato burocratico: abbiamo un carrozzone di norme e leggi che richiederebbero un elevatissimo numero di dipendenti pubblici per essere esercitate in maniera funzionale, tuttavia le teste mancano e sempre più pochi devono sobbarcarsi carichi di lavoro più ingenti che, per la natura caotica del nostro modo di fare, non è facilmente delegabile ad altri lavoratori ( e questo spiega in parte anche perché nonostante vi sia molta domanda di lavoro, non si riesce a trovare le figure adatte).
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