| Maeda Taison |
| | Una raccolta di articoli scritti da Hunter Thompson su Rolling Stone, Playboy e New York Times negli anni 70. Tutta la parte su Nixon mi sta dando difficoltà, ma allo stesso tempo mi fa ridere perché mi sembra di vedere il 2010 descritto quarant'anni prima e con il finale diverso. Tuttavia ci sono un paio di pezzi in cui sono rimasto veramente piegato in due. Copio:CITAZIONE NOTA DEL DIRETTORE Per ragioni indipendenti dalla nostra volontà, all'ultimo momento abbiamo dovuto mettere insieme il seguente articolo a partire da un malloppo di tre chili di documenti, appunti, memorandum, registrazioni e conversazioni telefoniche con il Dott. Thompson, segretamente registrate nel corso di un mese di frenetici vagabondaggi tra Washington, New York, il Colorado e Miami. Il suo "piano a lungo termine", a quanto dice, consiste nel "perfezionare", in un modo o nell'altro, i suoi metodi mentalmente logoranti per creare "una forma di giornalismo completamente nuova". Nel frattempo, abbiamo sospeso il suo assegno mensile e annullato la sua carta di credito. In quattro giorni a Washington, ha demolito due automobili, ha sfondato una parete all'Hilton, ha acquistato due corni francesi per 1100 $ l'uno e ha fracassato la vetrina di un ristorante turco. E mi distrugge che ci sia un elenco di cose distrutte e poi DUE CORNI FRANCESI addebitati alla rivista per cui lavorava. Io qui mi immagino proprio una delle macchine ancora in piedi a malapena, coperta di calcinacci, parcheggiata davanti un negozio di strumenti e lui che esce con DUE CORNI FRANCESI. Solo che prima di uscire dice al negoziante: "Metta sul conto di Rolling Stone". Poi continua:CITAZIONE A complicare il tutto, la presenza a Washington, per la prima volta, del nostro artista Ralph Steadman - un bevitore decisamente sopra la media con poca se non nessuna considerazione per l'etichetta sociale o le consuetudini civili. Durante il suo primo giorno alle udienze del Watergate, la polizia della capitale ha espulso Steadman dalla sala per aver rovesciato della birra su un monitor televisivo e per aver atterrato Sam Ervin nel tentativo di afferrare un microfono e rilasciare una dichiarazione sul "marciume nella politica americana". Soltanto il tempestivo intervento del corrispondente del "New York Post" John Lang ha impedito che Steadman venisse bandito in modo permanente dalla sala delle udienze. E poi segue una raccolta di appunti e trascrizioni.
Il secondo pezzo che mi ha steso riguarda qualcosa successo tra Thompson, i servizi segreti e Anthony Ripley, allora corrispondente del Times. Dopo aver notato l'ostilità delle guardie presidenziali nei confronti delle persone dall'aspetto strambo che dicono di voler incontrare il presidente, Thompson, con la complicità di chissà quale flashback lisergico [*], comincia a diventare paranoico.CITAZIONE Ma fu il terzo incidente che mi fece pensare di trasferirmi immediatamente a Washington. Fui svegliato alle prime ore del mattino da una telefonata e da una strana voce che mi disse: "Il presidente sta andando in chiesa. Se vuoi beccarlo, è meglio che ti sbrighi". Cosa? La mia mente era completamente annebbiata. Quale presidente? Perché avrei voluto beccarlo? Soprattutto, perché in una chiesa? "Ma tu chi diavolo sei?" finii col chiedere. "Tony", rispose la voce. Allungai una mano nell'oscurità per cercare l'interruttore. Per un momento pensai di essere ancora in Messico. Ma quando accesi la luce riconobbi l'ambiente familiare della suite degli Affari Nazionali. Cristo! pensai. Ma certo! Key Biscayne. Il presidente Nixon. Adesso era tutto chiaro: quei figli di puttana volevano incastrarmi in qualche falso tentativo di omicidio. Gli agenti della stanza accanto probabilmente avevano già nascosto un fucile di precisione nel bagagliaio della mia auto e adesso stavano cercando di attirarmi davani a qualche chiesa, dove mi avrebbero arrestato davani a un mucchio di macchine fotografiche nel momento stesso in cui fossi arrivato. Poi avrebbero "scoperto" il fucile nel bagagliaio due minuti prima che Nixon arrivasse per pregare - e sarebbe stata la fine. Già vedevo i titoli dei giornali: SVENTATO PIANO PER ASSASSINARE NIXON. TIRATORE SCELTO ARRESTATO DAVANTI A CHIESA DI KEY BISCAYNE, con tanto di foto di agenti che ispezionano il fucile, del sottoscritto in manette, e di Nixon che sorride eroicamente alle macchine fotografiche... Questa scena mi passò davanti agli occhi in una frazione di secondo. Intanto la voce al telefono mi stava urlando qualcosa. Il panico mi aveva ottenebrato il cervello. No! pensai. Mai. "Tu sei completamente pazzo, brutto figlio di puttana!" urlai al telefono. "Col cazzo che mi vedrete davanti a quella chiesa!" Riattaccai e me ne tornai a dormire. Più tardi, nel pomeriggio, Ripley venne a trovarmi in albergo. Andammo a farci un paio di birre al bar in spiaggia. "Gesù Cristo!" disse. "Stamattina eri davvero schizzato." "Cosa?" Scoppiò a ridere. "Già. Hai cominciato a urlare come un pazzo. Cristo, pensavo che ti avrebbe fatto piacere beccare Nixon che va in chiesa." "Per l'amor del cielo, da oggi non telefonarmi più per darmi soffiate del genere." "Non preoccuparti", disse. "E comunque oggi partiamo. Ci sei anche tu sull'aereo?" "No", risposi. "Dormirò per un paio di giorni, e poi tornerò a Washington in nave. E' stato un viaggio un po' duro per me. Credo che smetterò di occuparmi di Nixon per un po'... almeno finché non riuscirò a risolvere questo problema con l'alcol." "Forse dovresti occuparti di altro, o trovarti un hobby." "No", feci. "Mi sa che mi metto a insegnare giornalismo." [*] In un altro articolo, Thompson racconta di aver colpito Leon Spinks (il pugile che sconfisse Muhammad Ali) con un pugno al fianco, dentro una sauna, per via di un flashback lisergico, tra lo stupore degli astanti e la rabbia di Spinks che avrebbe ringhiato "Adesso sei mio".
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