Poesie contenute nel cesto, e nel cesso

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view post Posted on 13/5/2012, 14:11     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Prima luce - Giorgio Caproni

Lattiginosa d’alba
nasce sulle colline,
balbettanti parole ancora
infantili, la prima luce.

La terra, con la sua faccia
madida di sudore,
apre assonnati occhi d’acqua
alla notte che sbianca.

(Gli uccelli sono sempre i primi
pensieri del mondo).

CITAZIONE (Skop's @ 14/4/2012, 02:27) 
Se non erro due o tre anni fa mi avevi detto che eri interessato agli indiani.

Ma chi, io? Ti confondi con Fanciullo Orsù.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 13/5/2012, 19:02     +1   -1




CITAZIONE (Skop's @ 14/4/2012, 02:27) 
La pioggia-bambino - Poesia Navajo
Nella Donna-Sorgente ancora una volta,
cade una goccia dell'Uomo-Acqua,
dà vita, all'incontro, alla Pioggia-Bambino.

Mi piace questa forma simbolica, che richiama al funzionamento delle cose.
Mi piace più la forma che ciò che viene detto.
 
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view post Posted on 13/5/2012, 20:22     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Sapevo, e concordo. La civiltà indiana, per quel poco che ne conosco (dovrebbe passare di qui Dome che se ne sta interessando) era simbolica alla massima potenza.

Metto anche una poesia inuit, invece piena di realismo.:
Estate - (anonimo)

Oh calore estivo che spazza il paese!
Non un alito di vento,
non una nuvola.

E tra i monti
la renna pascola,
nell'orizzonte azzurro.

Oh estasi!
Oh gioia!

Mi siedo sulla terra singhiozzando.


 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 14/5/2012, 01:42     +1   -1




CITAZIONE (Skop's @ 13/5/2012, 21:22) 
Estate - (anonimo)

Secondo me l'anonimato è una condizione perfetta, non mi sono mai dato un nome e neppure nè ho dati agli altri, che non fossero insulti.
A volte ho appiccicato un'etichetta, e poi è volata via.
Una caratteristica degli inuit che ti sarebbe piaciuta, è che offrivano le mogli ai visitatori, in segno di ospitalità. Beh capirai anche qua diresti adesso, ma la differenza è che la figa ghiacciata delle esquimesi è più salubre delle vulve sudate delle moglie dei cuckold nostrani.
Comunque l'autore doveva essere un inuit terrone, le renne pascolare, il caldo... ma vaf!
 
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view post Posted on 15/5/2012, 23:29     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Quella della moglie la reputo veramente troppo estrema per essere vera. Comunque gli Inuit esistono ancora, potremmo approfittarne.
Quello dell'Inuit terrone potrebbe essere che la poesia è antica (e il fatto che sia anonima - tradizione orale lo conferma); un tempo la Groenlandia era verde (Greenland), in Islanda c'erano foreste, in Inghilterra si produceva vino, così come sull'isola canadese di Terranova.

Poesia - G. Ungaretti

Poesia
è il mondo l'umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento

Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso

2 ottobre 1916


[Delirante fermetto è una delle allitterazioni più belle che abbia mai letto]
 
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view post Posted on 1/6/2012, 19:10     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Stavo cercando informazioni su Eros Alesi quando sono capitato in un blog di poesia italiana contemporanea; ho quindi trovato le sue poesie. Ne metto una, anche se prima inserisco una breve biografia:
CITAZIONE
Eros Alesi nacque a Ciampino nel 1951 e morì a Roma vent'anni dopo. Tossicodipendente, non pubblicò mai poesie in vita. Scrive Franco Cordelli ne Il pubblico della poesia (Castelvecchi 2004): il suo «è un linguaggio che parla a noi da un "oltre". Ma da un oltre che è qui, non è altrove. Ha come una vibrazione fosforica, shocking. Come l'apparizione di un fantasma. È una voce, nello stesso tempo, presente e postuma. Postuma fin da subito. Il «Che» iniziale di ogni frase non ha solo un valore percussivo (come nella musica orientale): è l'elemento minuscolo e decisivo che mette tutto il discorso "a rovescio". Cioè lo colloca tutto intero "fuori contesto". A testa in giù».

Caro Papà - Eros Alesi
Caro Papà,
Tu che ora sei nei pascoli celesti, nei pascoli terreni, nei pascoli marini.
Tu che sei tra i pascoli umani. Tu che vibri nell’aria. Tu che ancora ami tuo figlio Alesi Eros.
Tu che hai pianto per tuo figlio. Tu che segui la sua vita con le tue vibrazioni passate e presenti.
Tu che sei amato da tuo figlio. Tu che solo eri in lui. Tu che sei chiamato morto, cenere, mondezza.
Tu che per me sei la mia ombra protettrice.
Tu che in questo momento amo e sento vicino più di ogni cosa.
Tu che sei e sarai la fotocopia della mia vita.
Che avevo 6-7 anni quando ti vedevo Bello – forte – orgoglioso – sicuro – spavaldo rispettato e temuto dagli altri, che avevo 10-11 anni quando ti vedevo violento, assente, cattivo, che ti vedevo come l’orco che ti giudicavo un Bastardo perché picchiavi la mia mamma.
Che avevo 13-14 anni quando ti vedevo che vedevi di perdere il tuo ruolo.
Che vedevo che tu vedevi il sorgere del mio nuovo ruolo, del nuovo ruolo di mia madre.
Che avevo 15 anni e mezzo, quando vedevo che tu vedevi i litri di vino e le bottiglie di cognac aumentare spaventosamente.
Che vedevo che tu vedevi che i tuoi sguardi non erano più belli, forti, orgogliosi, fieri, rispettati e temuti dagli altri.
Che vedevo che tu vedevi mia madre allontanarsi. Che vedevo che tu vedevi l’inizio di un normale drammatico sfacelo.
Che vedevo che tu vedevi i litri di vino e le bottiglie di cognac aumentare fortemente.
Che avevo 15 anni e mezzo che vedevo che tu vedevi che io scappavo di casa, che mia madre scappava di casa.
Che tu hai voluto fare il Duro.
Che non hai trattenuto nessuno.
Che sei rimasto solo in una casa di due stanze più servizi.
Che i litri di vino e le bottiglie di cognac continuavano ad aumentare.
Che un giorno. Che il giorno. In cui sei venuto a prendermi dalle camere di sicurezza di Milano ho visto che tu ti vedevi solo. Che tu volevi o tua moglie o tuo figlio o tutti e due in quella casa da due stanze più servizi. Che ho visto che tu hai visto che eri disposto a tutto pur di riavere questo.
Che ho visto che tu hai visto la tua mano stesa in segno di pace, di armistizio.
Che ho visto che tu hai visto sulla tua mano uno sputo.
Che ho visto che tu hai visto i tuoi occhi lacrimare solitudine incrostata di sangue masochista, punitivo.
Che ho visto. Che tu hai visto il desiderio di voler punire la tua vita.
Che ho visto che tu hai visto il desiderio di non soffrire. Che ho visto che tu hai visto i litri di vino e le bottiglie di cognac continuare ad aumentare.
Che ho visto che hai visto in quel periodo la tua futura vita.
Che ho saputo che hai saputo che tuo figlio era un tossicomane che tua moglie attendeva un figlio da un altro uomo (figlio che a te non ha voluto dare).
Che ho visto che hai visto 3 anni passare. Che ho visto che hai visto che il giorno 9-XII-69 non sei venuto a trovarmi al manicomio. Perché eri morto.
Che ora tu vedi che io vedo. Che ora il 1° sei tu che giochi questo tresette col morto facendo il morto.
Ma che giochi ugualmente, che ora vedi che io vedo che ti adoro che ti amo dal profondo dell’essere.
Che ora vedi che io vedo che mia madre rimpiange. ALESI FELICE PADRE DI ALESI EROS
Che vedi che io vedo che sono fuggito ancora una volta verso la solitudine.
Che tu vedi che io vedo solo grande grandissimo nero lo stesso nero che io vedevo che tu vedevi.
Che ora continuerai a vedere ciò che io vedo

 
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view post Posted on 19/6/2012, 23:39     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Specchio inconsistente dell'uomo - Isaak Bjnovyc (poesia turca)

Ero dell'uomo l'ubriaco sentire
della notte, pagine scoscese
la virata di stormi stanchi
nel mio inconsulto sguardo
è l'affanno di parole fatte frasi.

Già tuono e aspetto
chi appende gocce silenti
sulle spalle possenti,
aspetto l'occhio terso
per scranni d'erba
e nari umide di foschia,
così da slacciare mattini
a chi tace in sonno dormiente.



Comunque lingue tanto diverse come il turco per una poesia così metaforica e complessa mi fanno sempre sospettare che la traduzione sia fortemente errata. Ma o ci si fida, o ci s'incula.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 29/6/2012, 20:41     +1   -1




 
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view post Posted on 1/7/2012, 13:42     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Preferisco le poesie di Furini. Comunque perla di trash assoluto, a 0.40 uno si rifiuta addirittura si stringergli la mano. La qualità del recitato mi rammenta TruceBaldazzi.
 
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view post Posted on 29/8/2012, 21:56     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Coglioni - Raffaello Baldini
Si dice bene i coglioni, ma loro,
io ne conosco più d’uno,
si credono d’essere,
non lo sanno che sono dei coglioni, e si sposano, hanno figli, e i figli sono figli di coglioni,
...che io non dico mica,
il babbo è il babbo,
tu non abbia da voler bene al tuo babbo, portargli rispetto,
però questi figli, non lo so, io, non se n’accorgono?
quando parlano con il loro babbo, non lo vedono, non lo sentono?
o sono coglioni anche loro?
che lì allora è fatica, fra coglioni –
ecco, sì, no, c’è delle volte che gli scappa detto: il mio babbo è un coglione
ma in un altro senso, nel senso che è buono, che è un galantuomo…
Che questo però è un discorso,
come sarebbe allora?
i galantuomini sono dei poveri coglioni?
Intendiamoci, può essere che un coglione sia un galantuomo, può essere che sia buono,
ma può essere anche cattivo,
ci sono i buoni e i cattivi anche tra i coglioni,
coglione vuol mica dire,
uno è un coglione, ma può andare vestito bene, portare gli occhiali,
può essere, guarda io quello che ti dico,
può essere anche intelligente, e nello stesso tempo coglione, che è un caso eccezionale, ma succede,
essere coglione è una cosa,
può essere tutto un coglione, può essere anche istruito, può essere perfino laureato…
certo che se è ignorante, i coglioni ignoranti, quelli sono una disgrazia, non si ragiona, è come parlare al muro,
e prepotenti –
che uno, io capisco,
quando dico che un coglione può essere tutto,
uno può rimanere disorientato,
gli viene da dire: allora, se uno è un coglione, in cosa si distingue?
insomma, cosa vuol dire essere un coglione? cos’è la coglionaggine?
Eh, questa è una domanda, è fatica,
come si può dire? fammi pensare, non c’è un esempio?
Ecco, i coglioni fanno le cose alla rovescia, e tu li vedi che sbagliano, tu lo sai come andrebbero fatte,
provi a dirglielo, anche con le buone maniere, ma loro niente, tirano dritto,
tu cerchi di dargli una mano, di metterli sulla buona strada, loro ti guardano con un’aria:
t’arrabbi:
“Sono dei coglioni!” ti sfoghi in piazza, e in piazza c’è anche qualcuno che ti ascolta:
“Hai ragione, sono coglioni, però…”
“Però?…”
“Cosa si può fare? Sono tanti, comandano loro”.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 18/11/2012, 23:22     +1   -1




(traduzione dal francese antico):

15

Un cencio di lana
aveva gran pena
a fottersi un pisello;
a costo di un salasso
Babilonia veniva
a imparare il francese;
si fece avanti il Vermandois,
che sbraitava senza fiato
su un gran cavallo broccato.
Attraverso un giorno fuori della settimana
se ne fuggirono quattordici mesi.

29

Un peto a due culi
aveva indossato i suoi paramenti
per insegnare la grammatica,
e un gatto con le corna
si faceva monaco
vestendo il saio.
Il panno di una manica variopinta
ha detto loro:"Tirate su!"
Li faceva tacere mentre cantavano,
allorché l'ombra di un segugio
accorse là a cavarsi le brache.

48

Gli inglesi d'Olanda
rubavano l'Irlanda
per mangiarla nell'aglio;
una lumaca invia
truppe che vestono lunghi mantelli
contro due di Sumères.
Un paniere diventò un cavallo
giacchè una mosca vagabonda,
che fece parlare due muti,
aveva già sottratto l'offerta
a due abati di Cîteaux.

6

Il formaggio di un grullo
starnutisce di notte
sull'abbaiare di un cane;
un coltello-mazza
salta su a sbeffeggiarlo,
d'altronde senza nulla dire.
Uno scarabeo lo vuol benedire
come la schiena di una sanguisuga
che un bastone confessava:
"Ora caga, tanto l'hanno picchiata",
dicono i medici.

22

Un sasso peloso
si faceva monaco
piangendo i suoi peccati,
e un vecchia trave
uccise quattro duchi
difendendosi da solo;
ma sarebbe andata male
se non fosse stato per uno starnuto
che loro tre fecero dormendo,
che disse che re Artù
era gravido di un bambino vivo.
 
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view post Posted on 19/11/2012, 14:04     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Dovresti darmi una fonte con possibilmente il testo originale, sempre che non mi stai prendendo in giro con cose inventate da te :asd:
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 19/11/2012, 14:38     +1   -1




CITAZIONE (lagunaloire @ 19/11/2012, 14:04) 
Dovresti darmi una fonte con possibilmente il testo originale, sempre che non mi stai prendendo in giro con cose inventate da te :asd:

Sono poeti anonimi francesi medievali... ho trovato un libro che su internet non è registrato, te lo porterò.
 
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view post Posted on 19/11/2012, 21:20     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Scrivimi il titolo che faccio ricerche (non me lo ricordo). Da quello che mi hai letto al telefono, mi verrebbe da dire che è XIII-XIV secolo perché il francese aveva già una propria forma.

Questa è cosa che scotta. Jerry Scotta!
CITAZIONE
Un peto a due culi
aveva indossato i suoi paramenti
per insegnare la grammatica,
e un gatto con le corna
si faceva monaco
vestendo il saio.

Fermo restando che noi (ma neanche uno del '700) riusciremmo a capire quasi niente di ciò, questa è proprio l'estetica estrema del no-sense brutale ed animalesco. :woot:
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 19/11/2012, 21:27     +1   -1




Fatrasies, Pratiche Editrice
 
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