Poesie contenute nel cesto, e nel cesso

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view post Posted on 26/12/2010, 21:45     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Giovan Gastoni de' Medici
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Spazio poesie intervallate da pubblicità e video di giapponesi che si vomitano addosso (con sottofondo di musica classica).



Inizio con una poesia che mi piace molto, scritta da un francese ad inizio XX secolo. L'autore è Antoine Pol, il titolo della poesia è Les passantes, contenuta nel libretto Émotions poétiques del 1918.

Immagini:

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Cenni e aneddotica:
Antoine Pol (1888-1971) combatté nella Prima Guerra Mondiale, poi lavorò come ispettore minerario. Appassionato di poesia, pubblicò diverse raccolte che passarono del tutto inosservate. Nella primavera del 1943, il cantautore Georges Brassens scovò a mezzo franco Émotions poétiques su una bancarella. Nel 1971, dopo aver ottenuto i diritti, la incise. I due decisero di incontrarsi, ma Antoine Pol morì una settimana prima. La canzone di Brassens divenne una delle canzoni più celebri nell'intera lingua francese ed Antoine Pol divenne famoso.
Nel 1974 Fabrizio De André la incise in italiano.

LE PASSANTI


Voglio dedicare questa poesia
A tutte le donne amate
Per qualche istante segreto.
A quelle conosciute appena,
Che un destino diverso porta via
E che non si ritrovano più.

A quella che si vede apparire
Per un secondo alla finestra
E che, rapida, scompare via,
Però la sua sagoma snella
È tanto graziosa e sottile
Da rimanerne rasserenato.

Alla compagna di viaggio,
I cui occhi, affascinante paesaggio
Fan sembrare breve il cammino
E che si è il solo, forse, a capire
Ma che, però, si lascia scendere
Senza averle sfiorato la mano.

All'esile e leggera ballerina di walzer
Che vi è parsa così triste e nervosa
In una notte di carnevale,
Che è voluta rimanere ignota
E che non è più ritornata
A volteggiare in un altro ballo.

A quelle che sono già prese
E che vivendo delle ore grigie
Accanto a uno ormai troppo diverso
Vi hanno, inutile follia,
Fatto vedere la malinconia
D'un avvenire disperante.

A quelle timide innamorate
Che sono restate in silenzio
E che ancora vi rimpiangono,
A quelle che se ne sono andate
Lontane da voi, tristi, abbandonate,
Vittime d'uno stupido orgoglio.

Immagini care appena scorte,
Speranze d'un giorno deluse,
Domani sarete nell'oblio
Per quel poco di felicità che sopravvenga
E' raro che ci si ricordi
Degli episodi del cammino.

Ma se la vita è andata male,
Si pensa con un po' di rimpianto
A tutte quelle felicità intraviste,
Ai baci che non si osò prendere,
Ai cuori che forse vi attendono,
Agli occhi mai più rivisti

Allora, nelle sere di stanchezza
Mentre si popola la propria solitudine
Di fantasmi del ricordo
Si piangono le labbra assenti
Di tutte quelle belle passanti
Che non si è saputo trattenere.



Questa è la traduzione, non ho ritenuto opportuno inserire il testo originale.


La versione di de André si mantiene fedelissima: www.youtube.com/watch?v=XFT29VuKLkw
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 26/12/2010, 22:52     +1   -1




CITAZIONE (Skop's @ 26/12/2010, 21:45) 
Nella primavera del 1943, il cantautore Georges Brassens scovò a mezzo franco Émotions poétiques su una bancarella. Nel 1971, dopo aver ottenuto i diritti, la incise. I due decisero di incontrarsi, ma Antoine Pol morì una settimana prima. La canzone di Brassens divenne una delle canzoni più celebri nell'intera lingua francese ed Antoine Pol divenne famoso.

La vicenda così raccontata, è grottesca per varie ragioni. A cominciare da una bancarella che vende, in una Francia occupata e con i suoi cittadini alle soglie della morte di fame, libri faceti. E quello che segue non è da meno.
 
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view post Posted on 26/12/2010, 23:10     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 26/12/2010, 22:52) 
CITAZIONE (Skop's @ 26/12/2010, 21:45) 
Nella primavera del 1943, il cantautore Georges Brassens scovò a mezzo franco Émotions poétiques su una bancarella. Nel 1971, dopo aver ottenuto i diritti, la incise. I due decisero di incontrarsi, ma Antoine Pol morì una settimana prima. La canzone di Brassens divenne una delle canzoni più celebri nell'intera lingua francese ed Antoine Pol divenne famoso.

La vicenda così raccontata, è grottesca per varie ragioni. A cominciare da una bancarella che vende, in una Francia occupata e con i suoi cittadini alle soglie della morte di fame, libri faceti. E quello che segue non è da meno.

Io sinceramente non la vedo così fuori dalla realtà. Durante la guerra ci hanno sempre detto che la situazione era tragica, mentre invece non era proprio così... andando a fondo degli argomenti (ho parlato con vecchi e si è parlato di quegli anni senza però spingerli a parlare di quanto brutto fosse, ma per vie traverse) ho notato che si viveva relativamente bene. Mia nonna lavorava, un tizio con cui ho fatto due volte un sentiero in montagna andava a scuola e suo fratello si portava a letto la sua maestra, presentandosi vestito benissimo e con capelli imbrillantinati, quindi lui aveva sempre voti altissimi, da mangiare c'era.
Poi non so a Parigi, ammettiamo pure che la situazione fosse peggiore: ma è proprio in occasioni come queste che si fanno i migliori affari. Chi ha qualcosa di prezioso lo vende perché pensa che la situazione peggiori (o forse è già peggiorata troppo); lo vende a poco perché l'economia è saltata.
Poi, altro elemento: il libro non era di alcun valore. Siamo nel '43 e il libro è del '18... 25 anni, pochi: inoltre, essendo di uno sconosciuto appassionato di poesia, sarà stata un'edizione in formato 8° con copertina in cartoncino.

L'unica cosa che pare strana è la morte una settimana prima... ma non poi così strana. Anche io volevo parlare con un vecchio e avevo intenzione di vederlo il fine settimana, ma invece l'ho incontrato così:
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Sul fatto che, dopo che Brassens ha usato la sua poesia è diventato famoso non ci vedo stranezze. Ci sono esempi dappertutto, sempre rimanendo in tema de André potrei dire Edgar Lee Masters, che entrerà prima o poi in questo topiz.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 26/12/2010, 23:17     +1   -1




Cazzo, e decidono di vedersi dopo 28 anni? Praticamente il cantautore ha sperato fino all'ultimo di non incontrarlo in tempo, e ce l'ha fatta.
Ma il defunto si chiamava Gioioso?
 
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view post Posted on 26/12/2010, 23:40     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 26/12/2010, 23:17) 
Cazzo, e decidono di vedersi dopo 28 anni? Praticamente il cantautore ha sperato fino all'ultimo di non incontrarlo in tempo, e ce l'ha fatta.
Ma il defunto si chiamava Gioioso?

Beh, prima sarà andato a dormire presto (cit).

Da quel che ho capito, Brassens ha deciso solo negli anni '70 di metterla in musica, quindi ha comprato i diritti d'autore. Però, nel mentre, lui è morto, tanto più che i diritti glieli ha venduti la vedova.

CITAZIONE
La tirò fuori nel 1971, deciso a inciderla; volle contattare quindi l'autore, scovandone gli estremi alla SACEM, per domandargliene i diritti; immaginarsi chi non li avrebbe concessi a Brassens! I due progettarono di incontrarsi, perché Brassens voleva conoscere l'autore di quella poesia che lo aveva così tanto colpito trent'anni prima; destino volle che Antoine Pol morisse una settimana prima dell'appuntamento. Secondo una testimonianza del nipote, dal nome quasi identico (Bruno Antoine Pol), la vigilia della sua morte Antoine Pol gli disse di "ascoltare la canzone per lui e di impararla a memoria". Il contratto per la cessione dei diritti fu firmato il 4 ottobre 1972 dalla vedova, Yvonne Pol.

Fonte: www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=8132
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 26/12/2010, 23:47     +1   -1




CITAZIONE (Skop's @ 26/12/2010, 23:40) 
Beh, prima sarà andato a dormire presto (cit).

Speravo che mi rispondessi:"No, Montagna."

CITAZIONE (Skop's @ 26/12/2010, 23:40) 
destino volle che Antoine Pol morisse una settimana prima dell'appuntamento.

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view post Posted on 26/12/2010, 23:57     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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AAAAh non l'avevo letta la domanda su Montagna Gioioso, stavo rispondendo alla prima.

Io non ho MAI capito come si chiamasse, anche perché non si capiva un cazzo di quel che diceva. Parlava in dialetto potentino, che è una sorta di campano molto più rustico ed antico.

Stando a impegnarmi al MASSIMO (investendo una enormità di energie mentali) riuscivo a parafrasare i suoi (interessanti) discorsi. Ma non mi sono soffermato sul nome perché non lo ritenevo un dettaglio importante.

Quando mi si presentò mi disse che si chiamava Montagna Gioiosa (così avevo udito), tanto che credetti mi stesse prendendo in giro utilizzando un nome indiano per farmi capire di andarmene al largo, che ero un bimbetto.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 27/12/2010, 00:00     +1   -1




Ah ah ah.
Che cazzo di storia, sta gente non può cadere nell'oblio.
 
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view post Posted on 27/12/2010, 00:21     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 27/12/2010, 00:00) 
Ah ah ah.
Che cazzo di storia, sta gente non può cadere nell'oblio.

No, infatti qualcosa di lui ho già scritto e qualcosa scriverò; rimane il fatto che avrebbe potuto raccontarmi molte altre cose.
Questo era semianalfabeta, odiava Lumezzane e amava la sua terra, dove aveva fatto il contadino per anni. Parlava degli uomini antichi, che erano più forti (non solo fisicamente) perché stavano all'aria aperta, senza chiudersi nelle officine.
Lui aveva ancora una casa e terreni nelle campagne potentine.

Altro personaggio fantastico era una signora pazza ma coltissima (probabilmente la donna più 'generalmente intelligente' che abbia mai visto, con la docente di Paleografia Latina); diceva di parlare con le farfalle. Aveva una falena orrenda di nome Lola e diceva che lei volava di notte e tornava la mattina a riferirle ciò che aveva visto. Una volta arrivò gridando da me e dal mio amico, disperata, dicendo che avevano investito la Lola. Purtroppo è morta di tumore, dopo aver molto sofferto e dopo aver avuto più esaurimenti nervosi. Suo marito, un pazzo malefico, cacciò via quelli delle pompe funebri e non volle ricevere visite. Ma incredibilmente al funerale (tenuto peraltro segreto), si presentarono al cimitero moltissime persone (io no, perché se non apprezzava il marito non vedo il motivo, ma forse avrei fatto bene), perché era ben voluta. Persona intelligentissima, buona di cuore, simpatica (soprattutto un senso dell'umorismo difficilmente riscontrabile in una donna). E sì, era anche folle, era esaurita.
Mia sorella aveva quattro anni quando le disse "MA HAI I CAPELLI VIOLA!" (faceva le chemio e metteva parrucche assurde, potremmo dire demenziali) e lio rispose "Sì! sono viola! Viola! E' un bel colore!".

Ma vabè, anche su lei ho scritto un breve racconto memorandum che poi ho stravolto l'anno scorso facendolo diventare racconto realista-intimista ma perdendo purtroppo la versione originale.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 27/12/2010, 14:55     +1   +1   -1




Quattro estratti di un'opera.
In seguito, scriverò cos'è, chi l'ha scritto, e tutte quelle misere cose che è insensato anteporre.


| 6 |

Cogli questo piccolo fiore,
prendilo!
Non indugiare!
Temo che appassisca e cada nella polvere.

Se non può trovare posto
tra i fiori della tua ghirlanda
onoralo almeno con il tocco della tua mano
anche se doloroso.

Temo che il giorno finisca
senza che me ne accorga
e che passi il tempo delle offerte.

Non è intenso il colore
e il suo profumo è tenue
ma se ti può servire
prendilo, coglilo finchè c'è tempo!


____________________________________

| 8 |

Il bambino agghindato con vesti principesche
e ingioiellato di collane
perde ogni piacere nel gioco.
Le vesti lo impediscono ad ogni passo.
Nel timore di rovinarle
o sporcarle di polvere
si tiene lontano dal mondo
e ha paura perfino di muoversi.

Madre, a niente giova essere schiavi del lusso
se ci esclude dal benefico contatto con la terra
se ci priva del diritto di entrare
nella grande fiera della vita di questo mondo.


_________________________________________________

| 29 |

Colui che il mio nome rinchiude
Piange in questa prigione.

Ho un gran da fare
a costruirmi intorno questo muro
e mentre il muro sale verso il cielo
giorno per giorno
me ne sto nella sua ombra scura
e perdo di vista il mio vero essere.

Sono fiero di questo grande muro
e lo ricopro per bene di polvere e sabbia
per paura che rimanga anche
il più piccolo spiraglio.

Per questa mia solerzia
non vedo più
chi veramente sono.


__________________________________________

| 42 |

Questa mattina presto si mormorava
che tu e io saremmo andati in barca, soli
e nessuno al mondo avrebbe mai saputo
di questo nostro pellegrinaggio
senza meta, senza fine.

So che in quell'oceano senza sponde
con il tuo sorriso silenzioso e attento
le mie canzoni diventerebbero melodie
libere come onde
libere dalla schiavitù delle parole.

Non è ancora il momento giusto?
Ci sono ancora lavori da compiere?
Guarda, la sera è scesa sulla riva
e nella luce che svanisce
gli uccelli marini tornano
volando ai loro nidi.

Chi sa quando sarà levata l'ancora
e la barca svanirà nella notte
come l'ultima luce del tramonto?
 
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view post Posted on 28/12/2010, 13:04     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Sono poesie molto filosofiche; specialmente ho apprezzato l'ultima perché, se la leggesse anche il Dome, gli ricorderebbe una cosa a noi nota.

Anche la seconda è molto bella.

Non conoscevo questo autore (ma va bè, a parte i medievali, non conosco nessuno).
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 28/12/2010, 13:15     +1   -1




Il tizio è questo http://it.wikipedia.org/wiki/Rabindranath_Tagore e il libro è "Gitanjali".

CITAZIONE (Skop's @ 28/12/2010, 13:04) 
Sono poesie molto filosofiche

In un certo senso sì, ma non in quello a cui attribuiamo normalmente il termine "filosofia".

Forse te l'ho già chiesto (e non mi ricordo), ma ti ho dato un libro scritto da Castaneda?
 
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view post Posted on 28/12/2010, 13:22     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Sì sì, l'ho cercato prima con Google, c'è il libro su Google Books, anche se non completo.
http://books.google.it/books?id=U1PRDc_Y6D...tanjali&f=false
Peraltro il prezzo è solo 4.50, ma solo io trovo libri di poesia di 100 pagine a 13 euro?
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 28/12/2010, 13:24     +1   -1




Ce l'ho d'oppio, al prossimo giro posso dartene una copia.
É probabile che nella seconda metà di gennaio abbia tempo e risorse per viaggiare.
 
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view post Posted on 3/2/2011, 22:04     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Questa l'ho sempre amata. L'ho letta per la prima volta alle medie, forse in seconda media, e mi aveva lasciato un senso di inquietudine, ero quasi commosso.

La fontana malata - Aldo Palazzeschi
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchette,
chchch......
E' giu',
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace....
di nuovo.
tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
piu' nulla.
Si tace,
non s'ode
rumore
di sorta
che forse...
che forse
sia morta?
Orrore
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce,
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
chchch....
La tisi
l'uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene,
ma tanto....
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari...
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch...

Questa secondo me ne è un'ottima rilettura:
 
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