Femminismo

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view post Posted on 11/2/2014, 01:40     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (lagunaloire @ 22/9/2012, 15:46) 
CITAZIONE (Skop's @ 12/8/2011, 21:44) 

Ma che cazzo c'entrava questa stupidata qua :rotfl: :rotfl: :rotfl:

Non lo so, però a me questa pieroporcata mi fa ridere sempre, primo perché non si tocca neanche, secondo perché nei suoi occhi appare una beata e ignorante felicità.

Ma, tornando al gabrielano femminismo,
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view post Posted on 11/2/2014, 14:09     +1   -1
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CITAZIONE (Skop's @ 11/2/2014, 01:40) 
nei suoi occhi appare una beata e ignorante felicità.

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Fanciullo Orsù
view post Posted on 18/2/2014, 20:30     +1   -1




http://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=...ize=0&chapter=9

Leggete solamente i capitoli: 9, 10, 11. E' un racconto di quelli che piacciono a voi (soprattutto verso la fine)
 
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view post Posted on 18/2/2014, 20:33     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Se la femmina muore allora posso dire que gosto imenso.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 18/2/2014, 20:34     +1   -1




CITAZIONE (lagunaloire @ 18/2/2014, 20:33) 
Se la femmina muore allora posso dire que gosto imenso.

no sei fuori strada è un pornazzo, però scritto con quell'ironia e assurdità che lo rendono leggibile.
 
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view post Posted on 22/2/2014, 00:10     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 18/2/2014, 20:34) 
CITAZIONE (lagunaloire @ 18/2/2014, 20:33) 
Se la femmina muore allora posso dire que gosto imenso.

no sei fuori strada è un pornazzo, però scritto con quell'ironia e assurdità che lo rendono leggibile.

Un dia vado a leggerlo
OOkHgpF
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 22/2/2014, 00:16     +1   -1




CITAZIONE (lagunaloire @ 22/2/2014, 00:10) 
CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 18/2/2014, 20:34) 
no sei fuori strada è un pornazzo, però scritto con quell'ironia e assurdità che lo rendono leggibile.

Un dia vado a leggerlo
(IMG:https://i.imgur.com/OOkHgpF.jpg)

ammettilo che l'hai copiato dal programma politico di Renzi.
 
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view post Posted on 22/2/2014, 00:26     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (lagunaloire @ 22/2/2014, 00:10) 
CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 18/2/2014, 20:34) 
no sei fuori strada è un pornazzo, però scritto con quell'ironia e assurdità che lo rendono leggibile.

Un dia vado a leggerlo
(IMG:https://i.imgur.com/OOkHgpF.jpg)

l'avevo visto l'altro giorno, dove l'ho trovato (luogo infestato da femminoidi) dicevano tutti "è proprio quella la battuta!"
Ci stanno persone al mondo che non dovrebbero scherzare, mai.
 
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view post Posted on 14/10/2014, 12:55     -1   +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Cough Ferati @ 22/2/2014, 01:26) 
l'avevo visto l'altro giorno, dove l'ho trovato (luogo infestato da femminoidi) dicevano tutti "è proprio quella la battuta!"
Ci stanno persone al mondo che non dovrebbero scherzare, mai.

Non ti preoccupare, che tra un po' non scherzeranno più neanche loro: http://lnx.papaseparati.org/psitalia/fisco...eurabia-14.html

L'UTOPIA FEMMINISTA HA GENERATO L'EURABIA
In uno spassoso articolo “Contro il femminismo” (pubblicato su Enclave n. 31/2006) Murray N. Rothbard notava come fosse diventato impossibile evitare di essere assaliti, senza tregua, dal noioso chiacchiericcio delle femministe.
Ogni giorno siamo inondati da libri e articoli sul problema della “liberazione della donna”, mentre non si trova nulla che presenti la tesi opposta. Ma se gli uomini tengono le fila di questa società maschile e sessista, osservava Rothbard, come mai non osano avanzare programmi o stampare scritti a propria difesa? Gli “oppressori” rimangono stranamente silenziosi, e questo induce a sospettare che forse l’oppressione risiede nella sponda opposta.

Nel mondo occidentale, dopo decenni di intimidazioni e lavaggio del cervello, gli uomini hanno perso il coraggio di replicare agli attacchi delle femministe. Ci voleva una donna come Alessandra Nucci, che in gioventù ha conosciuto dall’interno il movimento femminista, per denunciarne la pericolosa deriva estremista, illiberale e anticristiana. In un libro notevole uscito alla fine del 2006, La donna a una dimensione (Marietti Editore), Alessandra Nucci osserva che in Occidente le donne hanno conseguito una grande libertà di scelta nel campo dell’istruzione, del lavoro o della famiglia, ma le femministe, invece di celebrare questi progressi, continuano a presentare le donne come vittime della discriminazione e a pretendere dallo Stato trattamenti privilegiati.
La Nucci documenta in maniera dettagliata il modo in cui le femministe sono riuscite con successo ad avvalersi delle burocrazie e delle agenzie internazionali legate alle Nazioni Unite per imporre in ogni sede l’ideologia “di genere”. Questa dottrina si basa sulla convinzione che tutte le differenze fra gli uomini e le donne, a parte quelle fisiche, siano frutto di indebiti condizionamenti e di stereotipi sociali, e che quindi siano modificabili. Con il pretesto di assicurare alle donne la definitiva parità, osserva la Nucci, le femministe di genere mirano a renderle uguali agli uomini orientando (cioè manipolando) i gusti, con le pressioni culturali e l’educazione, nell’illusione di riuscire a creare una nuova natura umana, libera di scegliere fra orientamenti sessuali diversi e soprattutto libera di non riprodursi. [...]

Ma le donne sono più felici?
Sorge però un dubbio: se i diversi ruoli tradizionali svolti dagli uomini e dalle donne non sono il frutto dell’oppressione patriarcale, ma di libere scelte che esprimono la natura maschile e femminile, le femministe non rischiano di creare infelicità nelle donne, costringendole a compiti non propri? Alessandra Nucci ricorda che già nel 1982 la femminista storica Betty Friedan aveva ammesso che ci potrebbe effettivamente essere qualcosa nella natura delle donne che le porta a trovare la felicità nella famiglia e nella casa. Se l’agiografia femminista ha imposto con successo come modello unico a cui aspirare quello della donna che lavora, studi sociologici hanno dimostrato che separare un bambino dalla madre troppo presto o per troppo tempo rischia di provocare danni a lungo termine su quel bambino.
[...]

Il sistematico disprezzo del maschio (occidentale)
Il femminismo radicale ha diffuso con successo una cultura che disprezza il maschio e tutti i caratteri solitamente associati alla mascolinità. Molte università occidentali prevedono dei corsi sul femminismo che diffondono un odio per gli uomini impensabile in qualsiasi altra parte del mondo. Nelle scuole dei paesi anglosassoni e del Nord Europa, ricorda la Nucci, i giovani maschi vengono sistematicamente attaccati per la loro identità e denigrati dalle insegnanti, che arrivano a provocare le femmine per farle adirare contro il sesso maschile. Fin da piccoli i maschi si sentono marchiati come il sesso violento e insensibile, e vivono in uno stato permanente di colpevolezza. La mentalità ingenerata dal femminismo organizzato suggerisce anche che i padri sono un elemento di poco conto all’interno della famiglia. Questo spiega perché i tribunali assegnino di regola i figli alla madre in caso di separazione, perché il parere del padre sulla decisione di abortire o meno non conti nulla, e perché i programmi televisivi e le pubblicità ritraggano raramente figure positive di uomini.
Questa pressione giuridica e culturale fa sì che siano sempre più numerose la famiglie in cui il padre è assente, perché respinto dalla moglie o perché scacciato e perseguitato dai tribunali imbevuti di ideologia femminista. Negli Stati Uniti, ad esempio, pare siano ormai il 40 % i figli minorenni che non vivono con il padre. [...]
Nell’ideologia femminista però vi è un aspetto ancora più inquietante, che non sfugge ad Alessandra Nucci: solo i maschi occidentali vengono messi sotto accusa e stigmatizzati fin dalla più tenera età. Le femministe non spendono una parola di critica nei confronti degli uomini che appartengono a culture molto più oppressive e “patriarcali” di quella occidentale. Nel 2002 la femminista svedese di idee marxiste Gudrun Schyman, il cui usuale grido di battaglia è “morte alla famiglia nucleare!”, ha affermato che gli uomini svedesi non sono differenti dai talebani, e ha proposto una tassazione collettiva per legge a carico di tutti gli uomini svedesi, in riparazione delle loro presunte violenze sulle donne.
Nel 2004, sul maggior quotidiano svedese Aftonbladet, la femminista Joanna Rytel ha scritto un articolo intitolato “Non darò mai vita a un bambino bianco”, nel quale affermava che i maschi bianchi sono tutti egoisti, sfruttatori, presuntuosi e sessuomani, concludendo con l’avvertimento “uomini bianchi, statemi lontani!”. Le femministe norvegesi stanno cercando di far approvare una legge che impone la chiusura di tutte le imprese che non assumano almeno il 40 per cento di donne nei loro consigli di amministrazione; inoltre hanno chiesto anche quote per gli immigrati musulmani.
L’attacco al maschio occidentale potrebbe produrre però un inatteso effetto boomerang: la progressiva islamizzazione culturale e demografica del continente europeo. Distruggendo la famiglia e la figura paterna e maschile, le femministe stanno spianando la strada alla penetrazione indisturbata dell’islam nelle società occidentali, preparando così un futuro da incubo per le prossime generazioni di donne. Partendo dalla brillante analisi di Alessandra Nucci, vorrei spiegare perché la vittoria del femminismo potrebbe paradossalmente favorire l’avvento dell’Eurabia.

Come il femminismo ha spianato la strada all’islam
Per quanto alcune delle più coraggiose e indomite avversarie dell’islam siano donne (si pensi a Oriana Fallaci, a Bat Ye’Or, a Ayaan Hirsi Ali), è indubbio che, nella media, le donne occidentali siano più favorevoli al multiculturalismo e all’immigrazione islamica rispetto agli uomini occidentali. In tutto l’Occidente i partiti più critici verso l’immigrazione sono tipicamente maschili, mentre quelli che esaltano la società multiculturale sono spesso dominati dalle femministe. Se negli Stati Uniti avessero votato solo le donne, il presidente in carica l’11 settembre 2001 sarebbe stato Al Gore, non George W. Bush. In Norvegia l’unico partito che cerca di contrastare l’immigrazione islamica di massa che sta cambiando il volto del paese è il Partito del Progresso, il cui elettorato è per il 70 per cento maschile; all’estremo politico opposto il multiculturalista Partito Socialista riceve il 70 per cento dei suoi voti dalle donne.
La spiegazione femminista di questo diverso comportamento elettorale è che gli uomini sono “più xenofobi ed egoisti”, mentre le donne hanno la mente più aperta e sono più solidali con gli estranei. La verità, probabilmente, è che tradizionalmente gli uomini hanno sempre avuto la responsabilità di individuare i pericoli e di proteggere la propria comunità dai potenziali nemici esterni.
Il rifiuto delle femministe di confrontarsi con il problema dell’immigrazione musulmana non ha però solo motivazioni psicologiche, ma anche ideologiche. Molte femministe sono silenziose sull’oppressione islamica delle donne perché hanno abbracciato un’ideologia terzomondista e antioccidentale che le paralizza. A giudicare dalle retorica femminista, infatti, tutta l’oppressione del mondo proviene dall’uomo occidentale, che opprime sia le donne sia gli uomini non occidentali. Gli immigrati musulmani sarebbero anch’essi delle vittime: al massimo con qualche pregiudizio patriarcale, ma comunque sempre meglio degli uomini occidentali.
Quasi tutte le femministe, radicali, infatti, sono anche delle accese “anti-razziste” che si oppongono ad ogni minima limitazione dell’immigrazione islamica in quanto “razzista e xenofoba”. Il femminismo radicale si è trasformato gradualmente in egualitarismo, cioè nella lotta contro tutte le “discriminazioni” e nell’idea che tutti i gruppi di persone debbano disporre di una quota uguale di tutto, e che sia compito dello Stato assicurarla. Le femministe hanno contribuito enormemente alla diffusione della cultura del vittimismo in Occidente, che permette di ottenere i vantaggi politici sulla base dello status di appartenenza nella gerarchia delle vittime. Inoltre hanno chiesto, e in larga misura ottenuto, la riscrittura dei libri di storia che facesse giustizia dei “pregiudizi” maschilisti ed eurocentrici. Queste loro idee fanno oggi parte dei programmi scolastici e sono praticamente egemoni sui media. In breve, le femministe radicali hanno rappresentato l’avanguardia della “correttezza politica” in tutto l’Occidente.
Quando i musulmani arrivano in Occidente portandosi dietro la loro mentalità vittimista si trovano il lavoro già preparato da altri. Colgono quindi su un piatto d’argento l’opportunità di sfruttare una tradizione vittimista già stabilita, che gli permette di ottenere interventi statali a proprio favore, quote preferenziali, la riscrittura della storia in senso filo-islamico, e campagne politiche contro “l’islamofobia” e “l’incitamento all’odio”. Le femministe occidentali hanno dunque spianato la strada alle forze che annienteranno il femminismo occidentale, e di questo passo finiranno a letto, letteralmente, con il nemico.

Dal femminismo alla sharia
La graduale trasformazione dell’utopia femminista nel suo opposto, la legge coranica, è ormai evidente nei paesi scandinavi, dove l’applicazione dell’ideologia femminista e multiculturalista ha raggiunto le punte più avanzate. Negli ultimi anni, infatti, si è verificato un enorme aumento degli stupri e delle violenze sulle donne, per opera nella quasi totalità dei casi di giovani immigrati islamici. In Svezia il numero degli stupri è quadruplicato in una generazione, parallelamente all’afflusso di una immigrazione islamica senza controllo che ha già preso possesso di intere città, come Malmoe. Pur rappresentando non più del 5 % della popolazione, in Norvegia e in Danimarca due terzi di tutti gli uomini arrestati per stupro sono “di origine etnica non-occidentale”, un eufemismo usato per designare gli appartenenti alla religione musulmana.
Nel 2001 Unni Wikan, professoressa di antropologia sociale all’università di Oslo, ha dato la precedenza al multiculturalismo sul femminismo, spiegando in un’intervista al quotidiano Dagbladet che “le donne norvegesi hanno la loro parte di responsabilità in questi stupri” perché, essendo ormai la Norvegia una società multiculturale, le donne norvegesi devono adattarsi ai costumi degli immigrati, abbigliandosi e comportandosi in maniera giudicata non provocatoria dalla loro cultura. Per i multiculturalisti, quindi, i norvegesi sono solo una delle tante etnie che popolano il paese dei fiordi (forse neanche la più importante), e sulle decisioni che riguardano la Norvegia non hanno più voce in capitolo dei somali o dei curdi giunti la settimana scorsa. La risposta degli uomini scandinavi a queste continue aggressioni è stata quasi inesistente. [...]
In questo modo il femminismo ha indebolito mortalmente la Scandinavia, e probabilmente l’intera civiltà occidentale.
Dal punto di vista femminista questa situazione ha una sua logica: se tutta l’oppressione del mondo proviene dai maschi occidentali, il regno di pace e di eguaglianza sognato dalle femministe potrà essere raggiunto solo quando gli uomini bianchi verranno messi in condizione d’impotenza. La soppressione e la ridicolizzazione degli istinti maschili, tuttavia, non sta conducendo al paradiso femminista, ma all’inferno islamista. Una società in cui gli uomini sono stati “femminilizzati”, infatti, è destinata a cadere preda delle più aggressive civiltà tradizionali. Invece di “avere tutto”, le femministe rischiano di perdere tutto, e la crescente violenza degli immigrati contro le donne occidentali è un sintomo del crollo dell’utopia femminista. Cosa faranno le femministe quando si troveranno di fronte bande di giovani musulmani armati e violenti come quelli che spadroneggiano in Palestina, in Afghanistan e in tutto il mondo musulmano? Gli diranno che “il corpo è mio e lo gestisco io” o gli leggeranno l’ultimo libro di Catharine McKinnon?
La vita, la libertà e la proprietà possono essere protette solo con la forza o con una credibile minaccia di applicazione della forza, altrimenti sono lettera morta. Per questa ragione la responsabilità principale della difesa dei diritti individuali, anche delle donne, spetterà sempre in larga misura agli uomini. Raramente le teorie femministe tengono conto di questo fatto sociologico fondamentale. Le doti e le capacità delle donne sono indispensabili, ma nessuna civiltà vitale può fare a meno della forza e dell’energia maschile.
Nancy Pelosi Come si spiega allora l’ammirazione delle donne progressiste occidentali per l’islam, quando non esiste un solo paese musulmano in cui le donne godano di diritti lontanamente paragonabili a quelli dell’uomo? Le attiviste occidentali che a casa propria attaccano duramente “l’arretratezza” e “la mentalità patriarcale” della Chiesa cattolica sono le stesse che si sottomettono con più voluttà alla sharia quando si recano nei paesi musulmani. Di recente la giornalista Lilli Gruber, la cantante Gianna Nannini e la speaker del Congresso americano Nancy Pelosi, che in Occidente fanno quotidianamente professione di femminismo, progressismo e trasgressione, hanno ostentato con orgoglio le loro foto con il chador scattate durante i viaggi in Medio Oriente.
Quando si comportano così, ha ironizzato qualche commentatore “maschilista”, le femministe tradiscono i propri desideri più nascosti. Lo scrittore danese Lars Hedegaard ha scritto, in un articolo intitolato “Il sogno della sottomissione”, che “quando le donne occidentali spalancano le porte alla sharia, presumibilmente lo fanno perché vogliono la sharia”. La scrittrice inglese Fay Weldon ha rincarato la dose affermando che “molte di queste donne trovano sessualmente attraente la sottomissione" e poco seducenti e noiosi gli uomini femminilizzati dell’Europa Occidentale, rispetto ai virili sceicchi del deserto.
Ma nello stesso modo si comportano probabilmente anche gli uomini occidentali quando devono scegliere una compagna di vita. È stato notato che nei paesi scandinavi sono in forte aumento gli uomini che preferiscono una moglie straniera proveniente da culture più tradizionali dell’estremo oriente o dell’America Latina. Il femminismo radicale ha portato separazione, sospetto e ostilità tra i sessi, non cooperazione. E non ha sradicato la naturale attrazione per le donne con caratteri femminili e per gli uomini con caratteri mascolini.
Ai musulmani spesso piace far notare che in Occidente si convertono all’Islamismo più donne che uomini. In un servizio giornalistico sulle donne svedesi convertite all’islam, risulta che l’attrazione per la famiglia islamica sia una delle motivazioni principali. Queste donne nordiche convertite trovano appagamento nel ruolo ben definito di cura della casa e dei figli che l’islam assegna loro. Hanno scoperto un senso da dare alla propria vita che non trovavano nella cultura secolare o nell’insipido e succube Cristianesimo modernista.
In psichiatria è stato notato che le donne tendono più frequentemente a rivolgere la propria nevrosi su se stesse, infliggendosi delle ferite o tenendo dei comportamenti autodistruttivi. Gli uomini invece sono più portati a dirigere la propria aggressività verso l’esterno. È inoltre risaputo che un certo numero di donne maltrattate dal marito tendono a giustificarne i comportamenti aggressivi e ad incolpare se stesse. La sensazione è che l’Occidente nel suo insieme, dopo decenni di propaganda antimaschile, abbia adottato inconsciamente alcuni di questi tratti negativi della psiche femminile. L’Occidente femminilizzato viene quotidianamente minacciato, insultato e aggredito con prepotenza dal mondo musulmano, ma reagisce – come la moglie abusata incolpando se stesso, come se fosse in qualche modo affascinato dai suoi aguzzini.
Come ha scritto Alexandre Del Valle nel suo recentissimo libro Il totalitarismo islamista, questo masochismo espiatorio degli occidentali, frutto della tendenza a dubitare della propria civiltà e a flagellarsi di continuo, costituisce una irresistibile esortazione alla liberazione delle pulsioni più sadiche del fondamentalismo islamico.

L’eterogenesi dei fini
La femminista americana Ellen Willis scriveva nel 1981 su The Nation: “Il femminismo non riguarda solo una questione o un gruppo di questioni, ma è l’avanguardia di una rivoluzione dei valori culturali e morali. L’obiettivo di ogni riforma femminista, dalla legalizzazione dell’aborto alla promozione degli asili-nido pubblici, è quello di demolire i valori della famiglia tradizionale”. L’icona del femminismo Simone de Beauvoir affermò che “nessuna donna dovrebbe essere autorizzata a stare a casa per allevare i bambini, perché lasciandogli questa libertà troppe donne farebbero la scelta sbagliata”. Oggi ci accorgiamo che i desideri delle femministe degli anni Sessanta e Settanta, come la Willis e la de Beauvoir, si sono avverati oltre le più rosee previsioni: in Occidente i divorzi hanno avuto una crescita esplosiva mentre il numero dei matrimoni e delle nascite è crollato, determinando un vuoto culturale e demografico che ci ha resi vulnerabili all’irruzione dell’islam.
Il femminismo radicale ha inferto un colpo durissimo alla struttura famigliare del mondo occidentale, ma sarà impossibile risollevare i tassi di natalità se le donne non tornano ad essere apprezzate per il loro ruolo di madri e se il matrimonio non viene rivalutato. Non esistono altre istituzioni diverse dalla stabile famiglia tradizionale per crescere bambini culturalmente, emotivamente e psicologicamente sani e felici. Il matrimonio non è “una cospirazione per opprimere le donne”, ma la ragione per cui noi siamo qui.
In definitiva, il femminismo radicale ha rappresentato una delle più importanti cause dell’attuale indebolimento della civiltà occidentale, sia dal punto culturale che dal punto di vista demografico. Le femministe radicali, portatrici spesso di una visione del mondo marxista, hanno dato un contributo fondamentale all’affermazione della soffocante “correttezza politica” che impedisce ogni reazione dell’Occidente; inoltre, debilitando la struttura famigliare dell’Occidente hanno contribuito a rendere la nostra civiltà incapace di reggere l’assalto di società prolifiche e patriarcali come quella islamica.
Il destino di una società dominata dall’ideologia femminista, dove gli uomini sono troppo demoralizzati, indeboliti e inebetiti per difenderla, è quello di essere schiacciata e sottomessa dagli uomini provenienti da altre culture più aggressive e mascoline. È questo che sta accadendo all’Europa occidentale. L’ironia della sorte è che quando in Occidente le donne lanciarono la seconda ondata del femminismo negli anni sessanta e settanta godevano già di una situazione in via di miglioramento e non erano particolarmente oppresse, almeno rispetto ad altre parti del mondo. Alla fine del ciclo, quando gli effetti a lungo termine del femminismo radicale si saranno compiuti, le donne si troveranno realmente schiavizzate sotto l’implacabile tallone dell’islam. Sarà l’ennesima eterogenesi dei fini che, da sempre, scombussola i disegni e le vicende della storia umana.



Questo articolo di matrice cattolica, che peraltro è criticabile in più punti, ha il vantaggio di esporre chiaramente certe cose che ogni tanto cito qua sul forum, ovvero:
- La debolezza del politically-correct (soprattutto scandinavo)
- Il ruolo (determinante) del femminismo nella distruzione della società occidentale (o meglio: nel suo mutamento)
- Le contraddizioni del femminismo
- Il fatto che le donne cresciute in ottica femminista adorino l'islamismo intransigente
- Il fatto che gli uomini occidentali, privati di tutto (meno che della dignità, di quella possono privarsene solo loro personalmente, ma solo alcuni lo fanno [gli zerbini]) non abbiano modo di lottare contro questo fenomeno e quindi decidono di volgere le loro attenzioni a donne non cresciute nell'ottica femminista. Questo peraltro è chiaramente il mio caso.
 
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view post Posted on 15/10/2014, 04:10     +1   -1
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CITAZIONE (lagunaloire @ 14/10/2014, 13:55) 
Non ti preoccupare, che tra un po' non scherzeranno più neanche loro:

Mi preoccupo eccome, queste cose disgraziatamente riguardano anche me; la situazione già era nera e destinata solo ad annerirsi, ci manca solo il femmiritardo mentale.

Comunque come hai detto tu, l'articolo è (molto) criticabile in diversi punti, e correttissimo in altri. Molte di queste cose io le dico da anni, ovviamente io so fare solo profezie di cassandra, ma non è colpa mia. Nei punti criticabili cade invece vittima di confusione tra correlazione e causalità e sono cose che secondo me mostrano il fianco a chi vuole un bersaglio facile facile per dire "Visto? tutti quelli che criticano il femminismo sono stupidi, disinformati e bigotti".
D'altronde è totalmente inutile discutere con un femminista (maschile, perché si dà sempre per scontato che siano sempre donne e non è così): l'ideologia è totalmente diluita, corregge il tiro senza mai dichiarare errata corrige tutte le volte che svariona (spessissimo, come con la storia del wage gap) e inoltre nessun femminista è d'accordo con gli altri non dico sulle dottrine ma neanche sulla terminologia. Quando fai una critica ti dicono che i femministi così sono una minoranza rumorosa, ma se è così non si spiega come mai la maggioranza non abbia ancora deciso di alzare la voce.
Commento di seguito l'articolo che hai tagliato, non ho letto dal link ma solo dal tuo post.

CITAZIONE
gli uomini hanno perso il coraggio di replicare agli attacchi delle femministe. Ci voleva una donna come Alessandra Nucci

Non è che l'hanno perso, è che vengono ostracizzati in modalità e con motivazioni spiegate sopra, o del tutto ignorati, oppure se ne fregano/sono femministi/si fingono tali per guadagno personale.
Io non ne parlo quasi mai pubblicamente perché è un discorso veramente antipatico, molti femministi inoltre non hanno davvero analizzato l'idea (personalmente, non dico studiare la letteratura, chi ha tempo per queste minchiate quando ci sono cose interessanti e non tossiche da leggere), hanno solo comprato un prodotto senza pensarci troppo. Poi son discussioni in cui ci s'imbarca con la sicurezza adamantina di avere ragione su tutto al 400%.

CITAZIONE
Questa dottrina si basa sulla convinzione che tutte le differenze fra gli uomini e le donne, a parte quelle fisiche, siano frutto di indebiti condizionamenti e di stereotipi sociali, e che quindi siano modificabili.

Riferimento a quel che dicevo sopra sul correggere il tiro: questo è un concetto che è diventato popolare di recente, dopo che è stato provato statisticamente che il wage gap in america era una balla frutto di ricerche poco serie - ricerche poco serie che hanno dominato dibattiti, notizie e "studi" per qualcosa come dieci anni per non dire di più. In pratica, siccome la differenza tra salari non c'era, ed era in realtà l'apparenza generata da una diversità di mestieri svolti, s'è cominciato a dire che le donne non vanno a fare ingegneria perché da piccole giocano con le barbie invece di giocare col meccano.
Io non ho mai negato che il determinismo abbia senso, anzi, però la femmilogica porta certe cose a dei massimi talmente risibili da essere stupefacenti.

CITAZIONE
Se l’agiografia femminista ha imposto con successo come modello unico a cui aspirare quello della donna che lavora

Un'altra misconcezione della femminarrativa è che le donne nel passato non lavorassero. Non penso di dover spiegare a nessuno qui dentro che questo è falso, ma facciamo finta di sì: le donne lavoravano prima della rivoluzione industriale se non facevano parte di famiglie povere. Erano scoraggiate le altre dall'intraprendere qualunque attività che non fosse stata decisa per loro da altri, ma questo era vero anche per gli uomini. Durante la rivoluzione industriale lavoravano tutti i membri della famiglia, persino i bambini, figuriamoci se uno che non poteva mangiare non mandava sua moglie in fabbrica perché "hurr le donne non devono lavorare". Ovviamente il punto (quando il femminismo non era una cretinata) era che non avevano una libertà di scelta (cosa che comunque non è mai stata un problema prima della rivoluzione industriale per questioni strutturali della società), solo che tra la belle epoque e gli anni 70 alcuni WASP hanno deciso che le donne dovevano obbligatoriamente stare a casa mentre l'uomo andava a guadagnare il pane e qualcuno ha deciso di spacciare questa demenzialità come stato della donna dai tempi delle caverne. Durante la seconda guerra mondiale migliaia di donne sono andate a lavorare in fabbrica, ma per qualche motivo queste nozioni i femministi decidono di non conoscerle (eppure anche questo va a scapito loro e rincoglionisce la loro ideologia).

CITAZIONE
Molte università occidentali prevedono dei corsi sul femminismo che diffondono un odio per gli uomini impensabile in qualsiasi altra parte del mondo. Nelle scuole dei paesi anglosassoni e del Nord Europa, ricorda la Nucci, i giovani maschi vengono sistematicamente attaccati per la loro identità e denigrati dalle insegnanti, che arrivano a provocare le femmine per farle adirare contro il sesso maschile.

Zerlina_Maxwell_Scroll
Un altro concetto completamente disintegrato dallo spandimerda femminista è che lo stupro non è tanto un fatto sessuale quanto psicologico. Il violentatore non è semplicemente un arrapato ma un sociopatico che va aiutato o quantomeno messo (umanamente) in condizione di non creare danni, ed è inoltre ingiusto che le vittime vengano incolpate per quello che gli è successo (es. "è colpa sua perché aveva la minigonna"). In qualche modo questo concetto che io ho sempre condiviso, schifandomi dei forcaioli da tastiera, è diventato "teach men not to rape" e ci sono veramente personaggi che intendono letteralmente insegnare al giovane Timmy che colleziona fumetti Marvel che lo stupro è sbagliato e non si fa. Non aiuta per niente che i femministi non riescano a mettersi d'accordo su cosa significa "stupro", ad esempio ce ne sono di quelli che dicono che è stupro dire a una per strada che ha delle belle tette o che è stupro l'esistenza della Mattel e delle pubblicità delle Barbie.

CITAZIONE
Questo spiega perché i tribunali assegnino di regola i figli alla madre in caso di separazione, perché il parere del padre sulla decisione di abortire o meno non conti nulla, e perché i programmi televisivi e le pubblicità ritraggano raramente figure positive di uomini.

Ottimi punti e sulla questione aborto c'è da dire che la scusa è spesso che "la decisione spetta a lei perché il corpo è suo", che ovviamente è una di quelle cose che le persone dicono perché dire il contrario ti fa sembrare un pazzo criminale. In realtà fare un figlio non è una questione che riguarda solo "il corpo della donna" ma tutta la famiglia, per cui la madre, il padre*, il nascituro e eventuali figli già nati. La mia opinione è che al partner della madre dovrebbe essere data la possibilità di veto in caso lei volesse portare a termine la gravidanza, ma sospetto che l'autore dell'articolo non sarebbe d'accordo con me.

*non ho incluso l'ipotesi di coppie omosessuali perché per la natura delle loro relazioni questi non si ritrovano mai ad avere gravidanze inaspettate.

CITAZIONE
Nell’ideologia femminista però vi è un aspetto ancora più inquietante, che non sfugge ad Alessandra Nucci: solo i maschi occidentali vengono messi sotto accusa

Ecco un altro dei punti che ho sempre criticato del femminismo occidentale. L'esistenza di problematiche gravissime nel resto del mondo (forse anche in paesi sviluppati, come ad esempio in giappone dove le molestie sessuali sui treni hanno condotto all'istituzione di vagoni per sole donne, cosa realmente aberrante e vista come una conquista dagli psicolabili femministi) è totalmente ignorata. Qui l'autore dell'articolo parte per la tangente e dice che è perché le femmine vogliono il cazzo, io invece dico che è perché risolvere i problemi veri è più complesso che inventarsene di falsi. Il femminismo si sposta sempre più verso le problematiche razziali/omofobe, cosa nobile, non fosse che anche in posti in cui di queste problematiche ce ne sono (ad esempio negli stati uniti, in cui il razzismo nelle forze di polizia è rampantissimo, per motivi complessi) si sente il bisogno di far finta di niente e di crearne altre: due sbirri hanno sparato a un ragazzo di colore disarmato? l'importante è che non dici "negro". Molte persone omosessuali si vergognano di loro stesse per via dell'intolleranza dei propri pari? Bisogna modificare artificialmente la lingua inglese per introdurre dei pronomi neutrali. I femministi amano le parole, le parole sono il loro pane quotidiano perché le parole sono astrazione pura. E' stranissimo che non siano tutti esperti di matematica e filosofia.

CITAZIONE
concludendo con l’avvertimento “uomini bianchi, statemi lontani!”.

secondo me non c'era bisogno di avvertire nessuno

CITAZIONE
Le femministe norvegesi stanno cercando di far approvare una legge che impone la chiusura di tutte le imprese che non assumano almeno il 40 per cento di donne nei loro consigli di amministrazione;

Un altro simpatico stratagemma femi è proprio di cercare di costringere tutti a fare le cose, ovviamente per il bene della libertà. Non è chiaro come mai la quota rosa riguardi i consigli di amministrazione e non i posti impiegatizi o da operai (la soluzione nel prossimo numero di Settimana Enigmistica).
Comunque poi uno si chiede come mai nella tollerantissima Scandinavia stiano spuntando partiti conservatori come funghi. Sono dementi anche loro eh, ma è proprio quello il problema: tutti quanti sono dementi, nessuno si salva nello scontro tra i titani. Se a uno fa schifo il femminismo la sua alternativa è Salvini.

CITAZIONE
Molte femministe sono silenziose sull’oppressione islamica delle donne perché hanno abbracciato un’ideologia terzomondista e antioccidentale che le paralizza.

d'altronde il terzo mondo esiste per via della tratta degli schiavi, questo è il solo e unico motivo e chi lo nega è un razzista.

CITAZIONE
A giudicare dalle retorica femminista, infatti, tutta l’oppressione del mondo proviene dall’uomo occidentale, che opprime sia le donne sia gli uomini non occidentali.

L'autore forse non lo sa ma i femministi più scafati si sono già adattati a certi argomenti e dichiarano che la patriarchia danneggia anche gli uomini (occidentali); se interrogati sul perché, quindi, esiste questa patriarchia, l'unica risposta è che le persone sono psicologicamente inclini al mantenimento dello status quo. Quest'ultimo punto non è irragionevole ma non basta a spiegare per quale motivo gli uomini si prodigherebbero attivamente in una cospirazione di cui sono inconsapevoli e che li danneggia. "Cospirazione" qui non è un termine casuale. Mi stupisce ogni giorno di più che i femministi non credano alle scie chimiche.
è ancora più ridicolo quando uno considera quanto sia diffuso e accettato il femmipensiero. Quando sei letteralmente in grado di censurare in modo sistematico i tuoi oppositori ma sei comunque in grado di lamentarti di essere oppresso è accaduto qualcosa di orwelliano.

CITAZIONE
“di origine etnica non-occidentale”, un eufemismo usato per designare gli appartenenti alla religione musulmana.

"Occidentale" non è un'etnia e neanche un gruppo di etnie.

CITAZIONE
“le donne norvegesi hanno la loro parte di responsabilità in questi stupri” perché, essendo ormai la Norvegia una società multiculturale, le donne norvegesi devono adattarsi ai costumi degli immigrati, abbigliandosi e comportandosi in maniera giudicata non provocatoria dalla loro cultura.

La pazzia pura. Se ti stuprano è colpa tua. Se ti derubano è colpa tua. Se il tuo governo totalitarista ti uccide è colpa tua. Se la mafia ti brucia il negozio è colpa tua.

CITAZIONE
Raramente le teorie femministe tengono conto di questo fatto sociologico fondamentale.

Essere una specie caratterizzata da dimorfismo sessuale è un crimine.

CITAZIONE
L’icona del femminismo Simone de Beauvoir affermò che “nessuna donna dovrebbe essere autorizzata a stare a casa per allevare i bambini, perché lasciandogli questa libertà troppe donne farebbero la scelta sbagliata”.

Un altra grande piacevolezza del femminismo (ma della sinistra in generale) è la pretesa che le persone abbiano bisogno di essere protette da loro stesse, che non sappiano cosa vogliono, che siano in generale stupide e disprezzabili. Anche questo è un fatto dalle cause e implicazioni complesse ma mi ha sempre fatto ridere la passione dei femministi che difendono i diritti delle donne, disprezzando quelle donne che esercitano i propri diritti. D'altronde il peggior nemico del femminismo sono le donne, e viceversa.

CITAZIONE
ma sarà impossibile risollevare i tassi di natalità

Anche a me piace vedere il lato positivo delle cose.
Pia illusione, comunque. Le femmine figliano e figlieranno sempre, adesso fanno uno o due figli invece di dieci per via di diverse ragioni che non hanno necessariamente a che fare col femminismo.


CITAZIONE
Non esistono altre istituzioni diverse dalla stabile famiglia tradizionale

Sì, però qui parla di famiglia tradizionale e sopra citava una tizia che si lamentava della famiglia nucleare; beh, mi spiace rompere anche questa illusione ma la famiglia nucleare non ha proprio un cazzo di tradizionale, ed è una vera merda, tra parentesi.

CITAZIONE
Il matrimonio non è “una cospirazione per opprimere le donne”, ma la ragione per cui noi siamo qui.

Non è una cospirazione, tuttavia è vero che storicamente la donna che si sposava aveva poco più di zero da dire su questa scelta, specialmente nei paesi occidentali. Ma, ancora, i fatti da esaminare su questo argomento sono veramente tanti, fra tutti il più importante è il cambiamento radicale dell'idea di matrimonio nell'ultimo secolo e mezzo.

CITAZIONE
- Le contraddizioni del femminismo

Ed è un'antologia incompleta. ce ne sono tantissime.

CITAZIONE
Questo peraltro è chiaramente il mio caso.

Non voglio ficcare il naso, ma secondo me hai avuto modo di sperimentare che la differenza è proprio poca.
 
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CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
Commento di seguito l'articolo che hai tagliato, non ho letto dal link ma solo dal tuo post.

Le cose che ho tagliato erano cose che non condividevo e che c'entravano poco, soprattutto si focalizzava sull'aborto definendolo cosa femminista e presentandolo come una minaccia alla società, quando per me non solo non è una minaccia, ma non è neanche una cosa femminista, anzi - considerando come le donne usino i figli per distruggere gli uomini - può essere (non necessariamente) un'arma contro il femminismo.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
Non è che l'hanno perso, è che vengono ostracizzati in modalità e con motivazioni spiegate sopra, o del tutto ignorati, oppure se ne fregano/sono femministi/si fingono tali per guadagno personale.

Chi fa il "principe azzurro" con le donne, cioè lo zerbino finto-femminista, tra l'altro, non ottiene mai niente (si riscontra in piccolo quello che accade in Scandinavia, con le donne che snobbano i succubi e politically correct scandinavi ma non resistono al fascino dell'afgano che vuole imporre la sharya).
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
Io non ne parlo quasi mai pubblicamente perché è un discorso veramente antipatico, molti femministi inoltre non hanno davvero analizzato l'idea (personalmente, non dico studiare la letteratura, chi ha tempo per queste minchiate quando ci sono cose interessanti e non tossiche da leggere), hanno solo comprato un prodotto senza pensarci troppo. Poi son discussioni in cui ci s'imbarca con la sicurezza adamantina di avere ragione su tutto al 400%.

Io ne ho ancora parlato con donne che ritengo intelligenti (Graça e Daniela) e mi hanno dato ragione. Chiaramente con le altre non ci penso proprio, tanto a parlarne o meno non guadagno niente.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
femmilogica

Femmilogica :asd:
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
Un'altra misconcezione della femminarrativa è che le donne nel passato non lavorassero. Non penso di dover spiegare a nessuno qui dentro che questo è falso, ma facciamo finta di sì: le donne lavoravano prima della rivoluzione industriale se non facevano parte di famiglie povere. Erano scoraggiate le altre dall'intraprendere qualunque attività che non fosse stata decisa per loro da altri, ma questo era vero anche per gli uomini. Durante la rivoluzione industriale lavoravano tutti i membri della famiglia, persino i bambini, figuriamoci se uno che non poteva mangiare non mandava sua moglie in fabbrica perché "hurr le donne non devono lavorare". Ovviamente il punto (quando il femminismo non era una cretinata) era che non avevano una libertà di scelta (cosa che comunque non è mai stata un problema prima della rivoluzione industriale per questioni strutturali della società), solo che tra la belle epoque e gli anni 70 alcuni WASP hanno deciso che le donne dovevano obbligatoriamente stare a casa mentre l'uomo andava a guadagnare il pane e qualcuno ha deciso di spacciare questa demenzialità come stato della donna dai tempi delle caverne. Durante la seconda guerra mondiale migliaia di donne sono andate a lavorare in fabbrica, ma per qualche motivo queste nozioni i femministi decidono di non conoscerle (eppure anche questo va a scapito loro e rincoglionisce la loro ideologia).

E' sostanzialmente vero ma non del tutto. Nella società mediterranea la società è stata molto patriarcale, e specie nel Sud (dove peraltro la rivoluzione industriale è arrivata solo a Novecento inoltrato) le donne che lavoravano erano pochissime, o meglio i lavori erano quelli di casa. Basti leggere i romanzi di Verga, le donne avevano un ruolo passivo. Il punto è che questo non giustifica né il femminismo, né dire che la società era maschilista (al massimo patriarcale, dato che i figli erano obbligati a fare il lavoro del padre e a sposarsi in modo combinato). Questo in Scandinavia probabilmente non è neanche mai esistito (non ho abbastanza conoscenze per dirlo), mentre nel Nord Italia era molto affievolito.
Ad ogni modo ciò che le femministe non capiscono è che società patriarcale non significa società maschilista.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
In realtà fare un figlio non è una questione che riguarda solo "il corpo della donna"

Riuscire a far pensare questo è davvero una pericolosa aberrazione femminista, significa che il padre non ha il minimo scopo nella famiglia (anzi, loro dicono che nemmeno esiste la famiglia), se non quello di mantenerli imperituramente appena la donna decide di lasciarlo di punto in bianco.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 

Ecco un altro dei punti che ho sempre criticato del femminismo occidentale. L'esistenza di problematiche gravissime nel resto del mondo (forse anche in paesi sviluppati, come ad esempio in giappone dove le molestie sessuali sui treni hanno condotto all'istituzione di vagoni per sole donne, cosa realmente aberrante e vista come una conquista dagli psicolabili femministi) è totalmente ignorata.

COSA?! Ma davvero? Io ho sempre letto che i giapponesi erano un popolo represso che non avevano contatti sessuali e che leggevano hentai a tutto spiano, e questo giustificava una delle natalità più basse al mondo, invece mi dici che questo accade veramente? Da non credere.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 

Qui l'autore dell'articolo parte per la tangente e dice che è perché le femmine vogliono il cazzo, io invece dico che è perché risolvere i problemi veri è più complesso che inventarsene di falsi.

Io invece credo che sia per "ambedue entrambe" (cit), ma lo sapevi già perché ho citato più volte ciò che i miei occhi sono costretti a vedere.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
I femministi amano le parole, le parole sono il loro pane quotidiano perché le parole sono astrazione pura. E' stranissimo che non siano tutti esperti di matematica e filosofia.

Su questo forum è solito postare un potenziale femminista intransigente.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
Un altro simpatico stratagemma femi è proprio di cercare di costringere tutti a fare le cose, ovviamente per il bene della libertà.

E' lo stratagemma di decine di movimenti attuali, creati dalla disgregazione dei valori tradizionali della società (cioè, non prendermi per un cattolico intransigente ma è sotto gli occhi di tutti che la gente ha bisogno di qualcosa in cui credere, e se ormai è risibile credere in Dio, diventa lecito sostituirlo con gli alieni, le scie chimiche, la new age, i complotti massonici etc). Questi movimenti, prendiamo per esempio i vegani, non solo sono molto aggressivi (infatti non ne hanno abbastanza di essere solo riconosciuti) ma hanno la pretesa di imporre e la convinzione che sia giusto imporre. Questa arroganza nasconde certamente una fragilità di fondo, è come il bulletto delle medie che quando è solo sta zitto, se trova 3-4 che gli dànno corda, viene da te e ti intima di dargli la merendina (se tu non la dai ti scaraventa contro i bulletti che non ti permettono di difenderti). Poi se lo ritrovi da solo se ne sta zitto e guarda da un'altra parte.
Il femminismo è proprio così: in Scandinavia funziona alla perfezione, in Italia funziona abbastanza bene, in Spagna funziona un po' peggio (perché le spagnola sono davvero emancipate - cosa che non dico con stima dato che ho già detto cosa penso delle spagnole), mentre nell'Islam non funziona. Sapendo che non funziona, per vigliaccheria sta zitto.
E', fra l'altro, come quelli che non perdono occasione di insultare la Chiesa, i preti, fare atti idioti sapendo che tanto non rischiano niente, però quando vanno in vacanza in Egitto si mettono la papalina e si tolgono le scarpe per visitare la moschea. Scusa se ogni tanto cito la religione cristiana, non ne ho la fissa, ma è l'esempio più lampante.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
Non è chiaro come mai la quota rosa riguardi i consigli di amministrazione e non i posti impiegatizi o da operai (la soluzione nel prossimo numero di Settimana Enigmistica).

:asd:
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 

Comunque poi uno si chiede come mai nella tollerantissima Scandinavia stiano spuntando partiti conservatori come funghi. Sono dementi anche loro eh, ma è proprio quello il problema: tutti quanti sono dementi, nessuno si salva nello scontro tra i titani. Se a uno fa schifo il femminismo la sua alternativa è Salvini.

Infatti stessa cosa con l'estremismo di destra. Più volte l'ho detto che "mi stanno facendo diventare fascista". Ok, in realtà non riescono a farmici diventare perché ho un'idea del mondo che non va a braccetto con gli estremismi, che ho sempre odiato, ma innegabilmente ci sono alcuni punti dei partiti estremisti e intransigenti che condivido, per il motivo che gli altri partiti o sono soggiogati dal politically correct o pensano di ottenere vantaggi gettando le cose nell'anarchia (qui mi riferisco alla sinistra italiana, quando tempo fa voleva estendere il diritto di voto a tutti gli stranieri, seppur senza cittadinanza, pensando erroneamente che avrebbero votato loro).
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
è ancora più ridicolo quando uno considera quanto sia diffuso e accettato il femmipensiero. Quando sei letteralmente in grado di censurare in modo sistematico i tuoi oppositori ma sei comunque in grado di lamentarti di essere oppresso è accaduto qualcosa di orwelliano.

E' una costante di questi movimenti. Anche gli animalisti che ti dànno del criminale perché non te ne frega niente dell'orso morto (cioè, non è che non me ne freghi niente, però non lo ritengo un problema di importanza mondiale), come i vegani che ti reputano un criminale perché mangi l'emmenthal, eccetera. In pratica, ti portano ad odiarli perché ti rompono i coglioni, quando in circostanze normali non solo non li odieresti, ma avresti anche simpatia per loro e avresti voglia di saperne di più. E' logico che se qualcuno dice che non capisco un cazzo e che sono un criminale e SVEGLIA!! perché bevo il latte la sera, io penso che quel qualcuno è un figlio di puttana pazzo psicopatico e non voglio vedermelo davanti, né mi interessano i motivi per cui lui pensa così di me perché sono sicuramente cazzate.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
D'altronde il peggior nemico del femminismo sono le donne, e viceversa.

Infatti, ma guai a farglielo notare.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 
Anche a me piace vedere il lato positivo delle cose.
Pia illusione, comunque. Le femmine figliano e figlieranno sempre, adesso fanno uno o due figli invece di dieci per via di diverse ragioni che non hanno necessariamente a che fare col femminismo.

Adesso poi, e io lo so perché a casa mia si guardano (anche se non credo che influenzino molto perché siamo vaccinati contro le americanate), MTV passa una serie di programmi e "reality" (cioè, non so neanche come chiamarli) di adolescenti psicolabili americane che rimangono incinta a 14 anni e vengono presentate come eroine della società. Preferirei vedere i filmati dei cacciatori che scuoiano le foche, tanto mi fa male. E' un po' come il forum che pubblicizzarono qui, io davvero prescriverei sanzioni penali. Perché chi si accoppia con una di 12 anni deve andare in carcere e chi da consigli per rimanere incinta a una adolescente la deve passare liscia? Ma ci rendiamo conto?
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 

Sì, però qui parla di famiglia tradizionale e sopra citava una tizia che si lamentava della famiglia nucleare; beh, mi spiace rompere anche questa illusione ma la famiglia nucleare non ha proprio un cazzo di tradizionale, ed è una vera merda, tra parentesi.

Cos'è la famiglia nucleare?
CITAZIONE (Cough Ferati @ 15/10/2014, 05:10) 

Non voglio ficcare il naso, ma secondo me hai avuto modo di sperimentare che la differenza è proprio poca.

No, penso che sbagli. Il fatto che non mi siano andate bene alcune cose non invalida il mio pensiero, dato che ho avuto molte occasioni in più e quelle che ho sfruttato non sono state tristi come invece capitava qui in Italia (dove non avevo la minima possibilità). Tra l'avere una speranza e il non averla, preferisco di gran lunga la prima, anche se magari il risultato porta a conseguenze simili ed effetti uguali. Non so se mi sono spiegato, ma pensa che da una parte c'è la carrellata di fotografie postate dal tipo dei forum dei brutti, mentre dall'altro ci sono 15 giorni di felicità interrotti bruscamente da... boh? scompensi ormonali? follia pura? della partner femminile.
La 1 ti butta a terra e ti fa crescere un odio represso, la 2 ti lascia scottato e ti fa venire voglia di ricominciare a lottare. Della 1 non voglio avere niente a che fare, della 2 ben venga.
 
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view post Posted on 15/10/2014, 17:31     +1   -1




CITAZIONE (lagunaloire @ 15/10/2014, 14:45) 
Cos'è la famiglia nucleare?

la famiglia Fermi:

fermifamiglia
 
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view post Posted on 15/10/2014, 19:16     +1   -1
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CITAZIONE (lagunaloire @ 15/10/2014, 14:45) 
Chi fa il "principe azzurro" con le donne, cioè lo zerbino finto-femminista, tra l'altro, non ottiene mai niente (si riscontra in piccolo quello che accade in Scandinavia, con le donne che snobbano i succubi e politically correct scandinavi ma non resistono al fascino dell'afgano che vuole imporre la sharya).

Se non è per zerbinismo comunque lo fanno per non maldisporre le persone; fingere di essere femminista è utile nel contesto di cui stiamo discutendo, che poi non basti essere femminista per attrarre le femmine è un altro discorso, il punto è che l'opinione contraria è spietatamente impopolare e scomodissima per chi la tiene.
Immagina di essere insieme a una, un giorno ti fa un discorso femminista, tu la contraddici e lei scoppia. Oppure immagina di essere in pubblico e di tenere questa discussione.

CITAZIONE
specie nel Sud (dove peraltro la rivoluzione industriale è arrivata solo a Novecento inoltrato)

vero, d'altronde la situazione lì era molto particolare, il latifondismo era una condizione molto diversa da quella del resto dell'italia.

CITAZIONE
o meglio i lavori erano quelli di casa.

Giusto, però forse dovevo specificare che la cura della casa in quel contesto è un lavoro, dal momento che il lavoro di molti rimaneva nel settore primario - una donna non stava solo a cucinare, aiutava con tutte le faccende di casa, dallo spazzare a terra a prendersi cura degli animali.
Ovviamente non TUTTI erano agricoltori e quindi c'erano diverse situazioni, però questa era la maggior parte dei casi.

CITAZIONE
Il punto è che questo non giustifica né il femminismo, né dire che la società era maschilista (al massimo patriarcale
[...]
Ad ogni modo ciò che le femministe non capiscono è che società patriarcale non significa società maschilista.

Infatti non è necessariamente un sistema oppressivo. Infatti non contesto le lotte per l'indipendenza (nonostante il risultato, che è stato di buttare altra carne sul fuoco del capitalismo) quanto la disinformazione. è più facile vendere femminismo quando fai intendere alle persone che una volta le femmine erano ultradepresse perché non potevano fare le segretarie a Milano.

CITAZIONE
se non quello di mantenerli imperituramente appena la donna decide di lasciarlo di punto in bianco.

Tra l'altro questa cosa degli alimenti è veramente una follia assurda. Non solo ma percepiscono alimenti anche donne che non hanno figliato.

CITAZIONE
COSA?! Ma davvero? Io ho sempre letto che i giapponesi erano un popolo represso che non avevano contatti sessuali e che leggevano hentai a tutto spiano, e questo giustificava una delle natalità più basse al mondo, invece mi dici che questo accade veramente? Da non credere.

Non ci sono stupri, almeno non di regola, ma molestie molte. Ci sono palpeggiatori e altre cose di questo tipo. Certo che i giapponesi sono repressi, per questo fanno queste merdate e il modo che trovano per risolverle è di mettere in atto la segregazione sessuale. I giapponesi sono una delle etnie culturalmente migliori per la fioritura del capitalismo, già prima che il concetto esistesse avevano regole di etica comportamentale e deontologica che parevano ritagliate apposta per quello. Le persone si stupiscono sempre che il loro tasso di suicidi sia alto, io mi stupisco che ci sia un tasso di vivi.

CITAZIONE
Io invece credo che sia per "ambedue entrambe" (cit), ma lo sapevi già perché ho citato più volte ciò che i miei occhi sono costretti a vedere.

Può darsi, a me sembrano poco correlate le due cose; non so per quale motivo molte femmine abbiano un gusto per l'esotico, però non mi bevo la cosa del machismo che le attira dal momento che hanno spesso modo di pentirsene. Io non mi metterei mai con una non occidentale a meno di non perdere la testa, ma le femmine a ste cose non pensano, infatti anche quando pescano tra i connazionali hanno il superpotere di tirare su le più grandi teste di cazzo. Inoltre mi pare inutilmente contorto dire che le donne indeboliscono i maschi per andare da maschi stranieri che sarebbero forti non più dei nostrani se questi non fossero stati indeboliti.

CITAZIONE
Su questo forum è solito postare un potenziale femminista intransigente.

Gasperino.

CITAZIONE
(cioè, non prendermi per un cattolico intransigente ma è sotto gli occhi di tutti che la gente ha bisogno di qualcosa in cui credere, e se ormai è risibile credere in Dio, diventa lecito sostituirlo con gli alieni, le scie chimiche, la new age, i complotti massonici etc).

Io quei gruppi non li accludo ai bisognosi di credere ma ai bisognosi di avere ragione, che è ancora peggio; c'è un sentimento che è proprio di certe classi sociali di avere sempre scoperto una cosa in più, di essere più furbi degli altri, di non avere torto non per intelligenza ma per esperienza di vita. Se il cristianesimo è risibile per via dello scientismo dei nostri tempi e per certe infelici scelte di marketing della chiesa, non è meno ridicolo credere alla teoria del complotto. Poi nel caso del cristianesimo, in italia è ancora molto vivo, a star morendo sono i rituali, ma la gente ancora crede in dio, se non proprio YHWH e Cristo dei loro derivati culturali. Al di là di tutto io non sono sicuro che la gente ne abbia bisogno. Le persone che si impegnano spiritualmente sono sempre state poche e paradossalmente ce n'è di più dal lato dell'ateismo/agnosticismo (puoi fare rosari tutto il giorno come mia nonna se vuoi, però mia nonna lo faceva perché le hanno detto di fare così, non perché sentiva dentro di sé che era necessario per essere cristiani). Ma la spiritualità è una cosa che non si può culturalmente impedire, se uno non la cerca è perché certe domande non se le fa, certi bisogni non li prova.

CITAZIONE
Questi movimenti, prendiamo per esempio i vegani, non solo sono molto aggressivi (infatti non ne hanno abbastanza di essere solo riconosciuti) ma hanno la pretesa di imporre e la convinzione che sia giusto imporre.

cazzo, non solo giusto, è proprio imperativo morale, se sei un vegan pensi che ogni animale morto è una disgrazia ed è tuo dovere fare volantinaggio ed evangelizzare i carnivori. e anche il femminismo infatti, in america è ormai luogo comune che "se non sei femminista sei un bigotto", senza mezzi termini.

CITAZIONE
(perché le spagnola sono davvero emancipate - cosa che non dico con stima dato che ho già detto cosa penso delle spagnole)

Non mi sovviene, riscrivilo.

CITAZIONE
Scusa se ogni tanto cito la religione cristiana, non ne ho la fissa, ma è l'esempio più lampante.

A me non dà fastidio il cristianesimo ma il tentativo (che non fallirà mai abbastanza presto) di monetizzarlo, anche a costo di far vivere, come dicevo sopra, alle persone il proprio lato spirituale in maniera passiva. questo toglie alle persone una parte importante della loro vita che magari avrebbero esplorato se non ci fosse stata la pressione sociale di andare al catechismo, e il fondamentalismo da una parte o il cinismo dall'altra che ne seguono. Tutti dicono che è facile attaccare la chiesa quando si parla di cristianesimo e mi sta bene, il problema è che chi altro dovresti attaccare? l'ideologia è rovinata per loro (devono rinnovarla ogni 5 anni per rimanere al passo coi tempi e non essere ostracizzati, questo non solo ha l'effetto di nullificare il significato di qualsiasi cosa dicano loro o la bibbia ma perpetua la concezione cretina che le il corpus religioso cristiano non sia mitologia ma realtà insindacabile e quindi alimenta studi teologici mal congegnati), e inoltre tutti quelli che stanno più in alto del grado di prete o di fraticello sono dei crapuloni corrotti nepotisti. Va da sé che questo è un problema della religione organizzata in generale, ma a me personalmente non me ne sbatte un cazzo di cosa fanno i buddisti perché nel mio contesto non sono rilevanti come i cristiani.

CITAZIONE
E' un po' come il forum che pubblicizzarono qui, io davvero prescriverei sanzioni penali. Perché chi si accoppia con una di 12 anni deve andare in carcere e chi da consigli per rimanere incinta a una adolescente la deve passare liscia? Ma ci rendiamo conto?

Boh, d'altronde io non ho ancora capito come mai se una coppia vuole adottare deve fare una trafila burocratica tra documenti e controlli infinita, mentre se la stessa coppia vuole figliare gli basta scopare una sera. Sono d'accordo (dal momento che non sono uno psicopatico) con la necessità di non mandare bambini in adozione a famiglie abusive o problematiche ma se poi fare un figlio da zero è cento volte più semplice a cosa cazzo serve avere una regolamentazione?

CITAZIONE
Cos'è la famiglia nucleare?

http://it.wikipedia.org/wiki/Famiglia_nucleare
La famiglia nucleare è la famiglia ristretta ai suoi componenti fondamentali, genitori e figli, quindi senza i componenti della cosiddeta famiglia estesa (zii, nonni, cugini, e via dicendo). uno dei motivi per cui esiste la distinzione è che nel passato si tendeva ad avere in una casa sola tutta la famiglia estesa, mentre quando si è cominciato a dare più grande rilevanza al settore secondario e molte persone hanno quindi iniziato a spostarsi dalle campagne alle città è diventato necessario restringere l'unità familiare al livello più basso possibile. Ma queste cose probabilmente tu le sai molto meglio di me, che in storia sono estremamente ignorante.
Comunque è interessante analizzare certi punti, questi spostamenti sono diventati concepibili per le persone quando sono cominciate le ideologie individualiste (fine ottocento), che erano poi una reazione al moralismo spietato e ipocrita di quegli anni; se avessero previsto in quale modo aberrante e con quale naturalezza il capitalismo ha utilizzato le dottrine individualiste chissà se avrebbero scritto quel che hanno scritto. Eppure in quel momento erano cose sensate, come era sensato il liberismo, che ora possiamo criticare col senno di poi di gente del 2014. Intanto però tutte queste cose rimangono e ce le dovremo ciucciare per chissà quanto tempo.

CITAZIONE
No, penso che sbagli. Il fatto che non mi siano andate bene alcune cose non invalida il mio pensiero, dato che ho avuto molte occasioni in più e quelle che ho sfruttato non sono state tristi come invece capitava qui in Italia (dove non avevo la minima possibilità). Tra l'avere una speranza e il non averla, preferisco di gran lunga la prima, anche se magari il risultato porta a conseguenze simili ed effetti uguali. Non so se mi sono spiegato, ma pensa che da una parte c'è la carrellata di fotografie postate dal tipo dei forum dei brutti, mentre dall'altro ci sono 15 giorni di felicità interrotti bruscamente da... boh? scompensi ormonali? follia pura? della partner femminile.
La 1 ti butta a terra e ti fa crescere un odio represso, la 2 ti lascia scottato e ti fa venire voglia di ricominciare a lottare. Della 1 non voglio avere niente a che fare, della 2 ben venga.

Sensato e non lo contesto (come potrei, è la tua esperienza), però nota come i comportamenti rimangono gli stessi, la stessa capricciosità, lo stesso irrispetto. io d'altronde ho già detto che è complice la giovinezza, quindi magari nel tempo le cose cambiano.
 
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view post Posted on 16/10/2014, 01:53     +1   -1
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CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
Se non è per zerbinismo comunque lo fanno per non maldisporre le persone; fingere di essere femminista è utile nel contesto di cui stiamo discutendo, che poi non basti essere femminista per attrarre le femmine è un altro discorso, il punto è che l'opinione contraria è spietatamente impopolare e scomodissima per chi la tiene.
Immagina di essere insieme a una, un giorno ti fa un discorso femminista, tu la contraddici e lei scoppia. Oppure immagina di essere in pubblico e di tenere questa discussione.

No, io questo lo contesto fortemente. Ho visto spesso che le donne amano essere maltrattate, ne sono attratte, forse perché sempre circondate da ipocriti leccaculo (come fra l'altro siamo noi: non leccaculo, ma ipocriti sì, perché penso che il 95% delle mie conoscenze femminili siano puttane biasimabili ma non glielo dico per quieto vivere).
A una cena a casa di Dav. c'era un suo amico (quello che continuava a umiliarlo) che aveva bevuto troppo (in realtà 2 bicchieri di vino) e diceva cazzate sulle femmine facendo il duro, cercando di umiliare una napoletana che gli rispondeva a modo. Adesso non ricordo tutte le minchiate che ha detto perché non potevo proprio vederlo/sentirlo, ma robe del tipo "Le donne van bene solo in cucina", questi slogan del cazzo. Ecco, alla fine la napoletana era palesissimo che morisse dalla voglia di scoparlo. Queste situazioni le ho vissute anche in Erasmus.
[excursus, dal Diario Erasmus, 22 marzo: "Ad accogliermi lei, Mar (una spagnola superfiga di Tarragona) [...] Poi arriva un tizio portoghese antipaticissimo, che ci prova con la Mar in modo pessimo ma che insospettabilmente ha fortuna: in pratica continua a dire che il Portogallo è migliore della Spagna, etc, cose che possono far ridere una, due, forse tre volte, mentre farlo ad ogni frase è pesantissimo. Ma a Mar, che già lo conosceva da molto, piace." Poi non l'ho scritto ma i due non han continuato la serata con noi, ma se ne sono andati a casa del tizio].
Davvero Fausto, forse la tua esperienza è diametralmente opposta alla mia, ma io ho praticamente la certezza personale che più le tratti male, più hai possibilità, amano essere disprezzate ed essere prese. Questa è una cosa tipicamente femminile, guarda che anche con Maria all'inizio nei resoconti del Diario non ho mica fatto il galantuomo, anzi le ridevo in faccia perché non capivo che cazzo diceva, l'ho forzata a baciarmi etc. E lei mi cucinava il riso! Poi ho fatto l'italiano tenerone romantico e m'ha mandato a fanculo. Infatti penso che anche con V. può esserci la stessa probabilità, solo che ormai non si può tornare indietro se non gradualmente.
Quindi è logico che io, con il mio carattere che tendenzialmente è gentile, parlo male del femminismo con una che frequento, passo guai. Ma se io fossi l'amico di Davide, uscissi con una mantenendo sempre lo stesso carattere di merda, da egocentrico viziato psicolabile, e parlassi male del femminismo, questa si bagnerebbe le mutande!
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 

Giusto, però forse dovevo specificare che la cura della casa in quel contesto è un lavoro, dal momento che il lavoro di molti rimaneva nel settore primario - una donna non stava solo a cucinare, aiutava con tutte le faccende di casa, dallo spazzare a terra a prendersi cura degli animali.
Ovviamente non TUTTI erano agricoltori e quindi c'erano diverse situazioni, però questa era la maggior parte dei casi.

Eccome, facevano moltissimi lavori in casa, aggiustavano attrezzi, facevano conserve e prodotti, si prendevano cura degli animali domestici, li uccidevano e macellavano, etc. Ma per le femministe non vale un cazzo, perché per loro "lavoro" significa essere indipendenti e fare qualcosa per se stesse. Il lavoro "famigliare", che era fondamentale e imprescindibile, per le femministe non solo non è "lavoro", ma è un altro motivo d'accusa alla società patriarcale e femminista. Mi tremano le mani dalla rabbia, ma è così.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
Tra l'altro questa cosa degli alimenti è veramente una follia assurda. Non solo ma percepiscono alimenti anche donne che non hanno figliato.

Proprio follia assurda. Se non altro perché le svilisce tantissimo. Come dire: ok, ci siamo divorziati ma devo mantenerla perché senza l'uomo è come un bambino o un malato, non è autosufficiente. Fra l'altro sono cose tanto ovvie e lampanti che mi preoccupano veramente, perché boh, è come pensare che il ladro che ti sta svaligiando la casa è l'addetto dell'Enel, o come il rapinatore che ti sta accoltellando all'addome è un chirurgo che ti sta togliendo l'appendice. E' follia, psicosi.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
Può darsi, a me sembrano poco correlate le due cose; non so per quale motivo molte femmine abbiano un gusto per l'esotico, però non mi bevo la cosa del machismo che le attira dal momento che hanno spesso modo di pentirsene.

In genere si pentono dopo anni di violenze e generalmente perché c'è di mezzo un figlio, quasi sempre "rapito" dal padre. E' come un archetipo, quasi tutte le storie sono così. E in genere si mettono assieme a loro non solo perché amano essere prese con la forza, essere "conquistate", ma anche per la psicologia della crocerossina. Infatti a molte viene chiesto "Ma se lui era così violento, perché non l'hai lasciato subito?" e loro "Perché speravo di cambiarlo" [e, censurato: "perché comunque fino a un certo punto mi faceva bagnare le mutande"]. Chiaramente questo ragionamento non va applicato solo agli islamici o negri, ma agli uomini violenti in generale, dato che ci sono moltissimi italiani così, e guardacaso?, sono quelli da sempre più ambiti. Quante volte ho sentito o letto la frase "Mi piacciono gli stronzi", "cerco un uomo vero".
Di questa cosa siamo in disaccordo, ok, non voglio farti cambiare idea, però ti prego di considerarla, perché non è una cosa che dico senza pensarci su tanto, ma è uno dei pochi argomenti che ho sottoposto in questi ultimi mesi a una accurata indagine. Insomma, ci ho pensato su molto.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 

Io non mi metterei mai con una non occidentale a meno di non perdere la testa, ma le femmine a ste cose non pensano, infatti anche quando pescano tra i connazionali hanno il superpotere di tirare su le più grandi teste di cazzo.

Eeeeeh vedi? Chissà perché se vai in giro con la canotta nera, fisicato e con sguardo truce da chi muore dalla voglia di accoltellare uno, loro ti sbavano dietro. Da due cose sono attratte come mosche sulla merda: dalla "mascolinità" (ovvero l'idea malata che si sono fatte loro di essa, che poi tanto malata non è, perché sono al corrente che io ad esempio sono TROPPO gentile, anche quando non lo meritano) e dai soldi.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 

Inoltre mi pare inutilmente contorto dire che le donne indeboliscono i maschi per andare da maschi stranieri che sarebbero forti non più dei nostrani se questi non fossero stati indeboliti.

No, questa cosa non credo d'averla mai detta. In primis loro non indeboliscono i maschi, ma la nostra società d'insieme ci ha portato ad indebolirci, ci ha portato a spendere soldi in cene e anelli quando 200 anni fa era la famiglia della sposa che ti dava la dote; poi i maschi stranieri di certe aree sono più "forti" dei nostrani solo perché la loro tradizione/religione gli impone questo, quindi lo sarebbero anche se gli occidentali non fossero indeboliti.
Voglio dire che la frase che hai scritto te è una interpretazione sbagliata di ciò che ho detto, perché messa così pare un "complotto" pianificato dalle donne, manco la Lisistrata, mentre invece è stata una mutazione della società che si è fatta largo ben prima del femminismo (che ne è solo uno degli effetti). In certi paesi le donne hanno iniziato a votare ancora a fine Ottocento, altro che le battaglie femministe degli anni Settanta. Quindi non è che le donne pianificano di umiliarci perché bramano andare coi pakistani, ma la società ci ha umiliato, loro ci vedono poco attraenti perché non corrispondiamo ai canoni della mascolinità di cui loro (quasi tutte) hanno bisogno e quindi guardano altrove. Poi ok, ci sarà anche un po' il fascino dell'esotismo, ma questa è poca roba che al massimo giustifica una scopata, non lo sposarsi. Fra l'altro è una cosa ovvia e non c'è niente di male: l'uomo è un animale curioso, inoltre siamo geneticamente programmati a mischiare i nostri geni il più possibile. La xenofobia, la chiusura della società pre-globalizzazione (o almeno di certe parti), l'impossibilità di avere relazioni col diverso nel passato, sono ancora sentite attualmente, ma giustamente in fase di declino. Però questo è un argomento che non è da trattare in questa sede, perché non stiamo parlando del "perché le donne hanno la fantasia, talvolta avverata, di scopare coi negri?" ma del "perché le donne occidentali femministe scelgono sempre più di unirsi e vivere la vita con persone provenienti da una cultura che non ha il minimo rispetto per esse?". L'esotismo c'entra poco (ma esiste).
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
Poi nel caso del cristianesimo, in italia è ancora molto vivo, a star morendo sono i rituali, ma la gente ancora crede in dio, se non proprio YHWH e Cristo dei loro derivati culturali.

Insomma, secondo me nella nostra fascia d'età sono più quelli che credono nelle scie chimiche, perlomeno al Nord.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
CITAZIONE
(perché le spagnola sono davvero emancipate - cosa che non dico con stima dato che ho già detto cosa penso delle spagnole)

Non mi sovviene, riscrivilo.

In breve, in Erasmus arrivai con l'idea delle spagnole da ciclone, latine calienti. Sapevo che erano emancipate, che non gliene frega di scoparsi chi vogliono perché non sono additate come troie, etc. Sì, sono emancipate. Il problema è che sono delle rozze, ignoranti, troglodite, superficialissime molto peggio delle italiane. In Erasmus spesso si univano ai negri (addirittura spaccini). Dal diario 7 giugno: "A un certo punto incontro la Beatriz (la spagnola sivigliana del corso B1 del primo semestre, quella che aveva cucinato la buonissima tortilla, ma io credo che la “sua” tortilla sia ancora più buona). Con lei c’è anche Cristina, del corso attuale di B2, nonché altre spagnole varie. Mi chiedono cosa faccia lì e che programmi abbia [... e] se voglio andare con loro e io faccio come il padre Frediani, ci penso su e poi, senza giungere a risposta convincente, dico di sì. Solo che però un gruppo di spagnole sono state invitate da negri per strada, cioè non ho neanche capito bene cosa è successo, ma in pratica fulminano con gli sguardi la Beatriz e decidono di dividersi, andando con orripilanti negroni spacciatori al Barrio Alto [...]. Io sono davvero trasalito, perché penso siano state approcciate così a casa per strada da questa brutta gente e hanno accettato il loro invito. Ho addirittura notato che c’era pure una spagnola tutta carina che ha risposto toccando il dorso della mano a un negrone che le aveva preso la mano e il polso in una buzzurra mossa di possesso. Sono dei contenitori di malattie queste porche spagnole".
Oltre a questo, Beatriz mi disse che alcune sue amiche solevano bere dai bicchieri lasciati sui muretti, mossa davvero da alcolisti disperati marci settantenni.
Davvero, sono schifose. Condivisibile la loro emancipazione, ma non i risultati che ne sono scaturiti.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
questo non solo ha l'effetto di nullificare il significato di qualsiasi cosa dicano loro o la bibbia ma perpetua la concezione cretina che le il corpus religioso cristiano non sia mitologia ma realtà insindacabile e quindi alimenta studi teologici mal congegnati),

Che poi chi ha studiato seriamente un po' di teologia (ovvero non chi dice queste vaccate da prete bigotto della bassa padana o della Lucania) sa che non è così. La Bibbia è il Verbo di Dio, che ha ispirato vari autori, che hanno scritto secondo il loro stile e cultura. La Chiesa cattolica romana incoraggia lo studio della Bibbia, anche se (logicamente e giustamente) la corretta interpretazione è quella della Chiesa (se no si finirebbe peggio che nel mondo protestante statunitense, dove ogni giorno nasce una nuova setta di invasati). Questo discorso, ampio da trattare, è stato ampliamente trattato nel Concilio Vaticano II, specialmente nel documento Verbum Dei. http://it.wikipedia.org/wiki/Dei_verbum (spt: L'ispirazione e l'interpretazione della Sacra Scrittura). La Chiesa è l'istituzione più "paracula" e perfetta di sempre, infatti tipo il 99,9% delle critiche che vengono fatte all'istituzione Chiesa sono cazzate facilmente sgamabili. L'ho appena fatto io, laico e non teologo, citando un capitolo di un documento di un Concilio ecumenico (che ha quindi valore universale nella cattolicità, non è mica l'opinione di un prete).
Fra l'altro è emozionante parlare della Chiesa perché è tanto paracula, coperta e ambigua, che è impossibile d'attaccare. L'unico attacco che potrei fare e sul quale non hanno una risposta univoca (ma rimandano alla fede) è: ma Dio esiste?
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
http://it.wikipedia.org/wiki/Famiglia_nucleare
La famiglia nucleare è la famiglia ristretta ai suoi componenti fondamentali, genitori e figli, quindi senza i componenti della cosiddeta famiglia estesa (zii, nonni, cugini, e via dicendo).

Ah, io l'ho sempre chiamata "famiglia calabrese". :asd:
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 
se avessero previsto in quale modo aberrante e con quale naturalezza il capitalismo ha utilizzato le dottrine individualiste chissà se avrebbero scritto quel che hanno scritto.

Hanno ignorato Per le vie di Verga.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/10/2014, 01:12) 

Sensato e non lo contesto (come potrei, è la tua esperienza), però nota come i comportamenti rimangono gli stessi, la stessa capricciosità, lo stesso irrispetto. io d'altronde ho già detto che è complice la giovinezza, quindi magari nel tempo le cose cambiano.

Può darsi che hai ragione. Ma il punto è che non so veramente cosa sia successo, quindi io presento ciò che penso e quello che tu sai sulla relazione con Maria o V. è filtrato da ciò che ho considerato.
Per esempio - questo non lo sai perché non sono più andato avanti col diario, fra l'altro allora posterò anche il mese mancante - ma io ero sicuro che Maria m'avesse sfanculato per un altro, invece lei nell'ultimo nostro dialogo mi ha assicurato di no, ma mi ha detto strane scuse del fatto che non voleva avere una relazione nella residenza, che doveva concentrarsi sullo studio e che tra l'altro non avremmo avuto futuro perché sarei tornato in Italia.
Balle? Chi lo sa. Io non le credo, ma non posso certo avere la certezza che avesse un altro, non l'ho mai vista con i miei occhi. Certo che io la presento come una traditrice perché mi è più comodo pensare a questo, dato che non dovrei spiegare tutte quelle mezze scuse assurde che mi diceva e soprattutto mi rende più sicuro di me nello stabilire cos'è successo. Quindi io la presento traditrice, metto però un dubbio, ma dal mio tono forse vi convinco a credere che lei fosse una troia psicolabile e io il siemo di turno. Invece magari ci sono state gravi mancanze da parte mia che non ho mai considerato e voi non potete manco saperle perché non le ho scritte e me le sono dimenticate, non dando peso.
L'unica cosa che posso dire dei rapporti con M. e V. è che c'è stato molto dell'inspiegabile e che io credo di essere dalla parte della ragione. Io ho sempre voluto chiarire ma poche volte sono state inclini al chiarimento e spesso le loro parole non mi hanno del tutto convinto.
 
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