Accorpamento delle province e dei Comuni

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view post Posted on 14/8/2011, 19:55     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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A Trieste, provincia di Bari. In Polonia.

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Riporto di seguito 2 articoli apparsi sulla Repubblica.

CITAZIONE
Ecco le 37 Province che potrebbero essere abolite
Questo l'elenco delle 37 province sotto i 300mila abitanti, comprese quelle delle regioni a statuto speciale, che rischiano di sparire in base alla norma contenuta nella bozza della manovra all'esame del Consiglio dei ministri. Accanto il numero degli abitanti.
Ascoli Piceno: 214.068
Asti: 221.687
Belluno: 213.474
Benevento: 287.874
Biella: 185.768
Caltanissetta: 271.729
Campobasso: 231.086
Carbonia-Iglesias: 129.840
Crotone: 174.605
Enna:172.485
Fermo:177.914
Gorizia:142.407
Grosseto:228.157
Imperia:222.648
Isernia:88.694
La Spezia:223.516
Lodi:227.655
Massa Carrara: 203.901
Matera:203.726
Medio Campidano:102.409
Nuoro:160.677
Ogliastra:57.965
Olbia Tempio: 157.859
Oristano: 166.244
Piacenza 289.875
Pistoia: 293.061
Prato: 249.775
Rieti: 160.467
Rovigo: 247.884
Savona: 287.906
Siena: 272.638
Sondrio: 183.169
Terni: 234.665
Trieste: 236.556
Verbano-Cusio-Ossola: 163.247
Vercelli: 179.562
Vibo Valentia: 166.560
Da 38, il numero scende a 37 perché Aosta non è più Provincia in quanto coincidente con la Regione.

Fonte: http://www.repubblica.it/economia/2011/08/...895/?ref=HREA-1

E ancora:

CITAZIONE
Da Trieste a Gorizia, addio a pezzi di Storia. Liguria, Genova sola. Il Molise resta senza
ROMA - Sarebbero 29 e non 37, come pareva in un primo momento, le Province che verranno tagliate e accorpate. Il secondo criterio (tremila chilometri quadrati di superficie) ne ha salvate otto che, sarebbero state fuori utilizzando solo il primo criterio (300 mila abitanti). Si salvano, così, Belluno (Veneto), Grosseto e Siena (Toscana), Sondrio (Lombardia), Nuoro, Olbia-Tempio e Oristano (Sardegna), Matera (Basilicata). Questo, ovviamente, se non salteranno fuori altri criteri, se gli inevitabili ricorsi e proteste non porteranno a ulteriiori modifiche e se, censimento, rimisurazioni territoriali o "acquisti" di abitanti non cambieranno le carte in tavola.

Tra quelle tagliate, la più popolosa (293.061 abitanti) sarebbe Pistoia, seguita da Piacenza (289.875), l'ultima a "salvarsi" sarebbe L'Aquila con 309.820 abitanti. La più piccola (57.975 residenti) è la provincia sarda dell'Ogliastra di recente costituzione preceduta da Isernia (Molise) che ne conta 88.964. Quanto all'estensione territoriale, Campobasso è fuori per 81 chilometri quadrati (ne misura 2909), Oristano (3040) si salva per appena 40 km2, mentre la meno estesa risulta Trieste (212 chilometri quadrati). Trieste, a proposito, potrebbe però tentare di salvarsi per motivi storici: ha un territorio molto piccolo, appena 236.556 abitanti e sei comuni, ma deve questo alle perdite territoriali subite dopo la guerra con la cessione dell'Istria all'allora Jugoslavia.

Il criterio territoriale salva tre delle otto province sarde: ne resterebbero cinque con Cagliari e Sassari. La situazione più strana, probabilmente, si verificherebbe in Liguria dove sparirebbero tre province su quattro: Savona, La Spezia e Imperia. Resterebbe, ovviamente, Genova, ma con una coincidenza territoriale davvero esagerata tra Regione, Provincia e Comune che, forse, porterebbe alla conclusione dell'inutilità dell'ente intermedio. Lo stesso discorso dovrebbe riguardare l'Umbria (dove rimarrebbe solo Perugia). Il Molise (via Campobasso e Isernia) resterebbe addirittura senza province, ma, a questo punto, sarebbe probabile il ritorno alla regione Abruzzo-Molise con Campobasso unica provincia molisana.

L'ELENCO COMPLETO, tra parentesi, l'amministrazione: Ascoli Piceno (Marche): 214.068 (Pdl), Asti (Piemonte): 221.687 (Pdl), Benevento (Campania): 287.874 (Pd), Biella (Piemonte): 185.768 (Lega), Caltanissetta (Sicilia): 271.729 (Mpa), Campobasso (Molise): 231.086 (Pdl), Carbonia-Iglesias (Sardegna): 129.840 (Pd), Crotone (Calabria): 174.605 (Pdl), Enna (Sicilia):172.485 (Pdl), Fermo (Marche): 177.914 (Sel), Gorizia (Friuli-Venezia Giulia): 142.407 (Pd), Imperia (Liguria): 222.648 (Pdl), Isernia (Molise): 88.694 (Pdl), La Spezia (Liguria): 223.516 (Pd), Lodi (Lombardia): 227.655 (Lega), Massa Carrara (Toscana): 203.901 (Pd), Ogliastra (Sardegna): 57.965 (Pd), Olbia-Tempio (Sardegna): 157.859 (Pdl), Piacenza (Emilia Romagna): 289.875, Pistoia: 293.061 (Pd), Prato (Toscana): 249.775 (Pd), Rieti (Lazio): 160.467 (Pd), Rovigo (Veneto): 247.884 (Pd), Savona (Liguria): 287.906 (Pdl), Terni (Umbria): 234.665 (Pd), Trieste (Friuli Venezia Giulia): 236.556 (Pd), Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte): 163.247 (Pdl), Vercelli (Piemonte): 179.562 (Pdl) , Vibo Valentia (Calabria): 166.560 (Pd).

Con i tagli, dunque, perderebbero l'appellativo di "capoluogo di provincia", città che hanno fatto la Storia del Paese: da Trieste a Terni, Ascoli Piceno, Asti, Benevento, Gorizia. Come abbiamo già notato, in fondo, per una buona parte, il taglio riguarderebbe le ultime infornate di Province degli anni '90. La regione più penalizzata sarebbe il Piemonte con quattro province tagliate (Asti, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola); seguirebbero Liguria (Savona, Imperia, La Spezia), Toscana (Prato, Pistoia e Massa-Carrara) e Sardegna (Ogliastra, Olbia-Tempio, Iglesias-Carbonia) con tre province tagliate. Vediamo le altre. La Lombardia una: Lodi. Il Veneto dovrebbe dare addio a Rovigo. Il Friuli perderebbe Trieste e Gorizia mentre Pordenone si salverebbe di poco con 315 mila residenti. L'Emilia Romagna subirebbe il solo taglio di Piacenza. Le Marche, Ascoli Piceno e Fermo, l'Umbria saluterebbe Terni (anche qui, si verificherebbe lo stesso fenomeno ligure con Perugia che rimarrebbe sola) e il Lazio perderebbe Rieti. Via tutte e due le province del Molise, la Basilicata salverebbe sia Potenza che Matera. La Puglia non subirebbe "tagli", la Campania darebbe addio a Benevento. La Calabria vedrebbe sparire Crotone e Vibo Valentia, la Sicilia Enna e Caltanissetta.

Fonte: http://www.repubblica.it/politica/2011/08/...senza-20382245/

Che ne penso.
Dopo aver letto il primo link avevo scritto:
Sono d'accordo sull'accorpamento delle province, ma non quelle storiche. Come si fa a togliere la provincia di Sondrio, che c'è da secoli?
Per il resto è assurdo che ultimamente erano state create province alla cazzo di cane, specialmente in Sardegna. Erano paesi uniti che facevano provincia... che cazzo di senso ha? Già non capisco la provincia di Monza-Brianza Verbania-Cusio-Assola e Andria-Trani.

I comuni invece è una cosa molto più complessa. Molti comuni sono sotto i 1500 (siamo record europeo) e sono comuni da secoli, hanno una storia loro e una loro identità. So che in Germania e Danimarca evevano fatto la legge che accorpavano i comuni per arrivare a 4000-5000 abitanti. Il punto è che in quei posti non hanno una storia, son tutti cazzo di paesi messi in pianura, nati nell'Ottocento e rimasti sempre così.
Qua ci sono comuni, ad esempio in centro Italia, magari di 1000 abitanti, che hanno una storia che corrisponde a quella di una città tedesca di 50000 e che hanno un patrimonio artistico che manco le città danesi di 100000...
Insomma, l'unico vantaggio dell'accorpamento è economico. Però mi darete ragione se dico che non risolviamo i problemi e gli sprechi italiani accorpando i comuni di 300 abitanti.



Adesso noto che alcune province storiche non verranno accorpate (giustamente), comunque mi paiono lo stesso troppe. Io ne accorperei circa la metà di quelle citate.

Pericolosissima la storia dei Comuni, guardate qua: http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca..._in_bergamasca/
57 su 244 nella bergamasca... tantissimi, più di 1/5. Molti di essi sono Comuni da tempo immemore... assurdo.
 
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view post Posted on 16/8/2011, 18:41     +1   -1
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io intanto faccio notare che la legge dello stato che ha istituito le regioni dichiarava inutili e da disciogliersi le province.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 17/8/2011, 12:14     +1   -1




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view post Posted on 21/8/2011, 11:23     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 17/8/2011, 13:14) 
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sedriano_venn
 
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view post Posted on 1/8/2012, 14:20     +1   -1
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Hanno modificato la legge, in realtà le province che cesseranno di esistere sono molte di più. Si guardi questa mappa: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...op_italia.shtml

Intanto, dal BresciaOggi:
Comuni mantovani in fuga verso Brescia
In nove hanno chiesto al ministro se il nostro territorio potrà modificare i propri confini in modo da iniziare le procedure per il cambio di «casacca»
Far parte della Provincia di Brescia, esclusa dalla cancellazione nel piano di riordino del Governo, insieme a Bergamo, Pavia e Milano, suscita i desideri di una pattuglia di Comuni mantovani a ridosso del Basso Garda, tra Desenzano, Lonato e Pozzolengo che vogliono traslocare armi e bagagli all´ombra del Broletto. [...] Goito, Castiglione delle Stiviere, Guidizzolo, Volta Mantovana, Cavriana, Solferino, Ponti sul Mincio, Medole e Monzambano chiedono di diventare bresciane, provincia alla quale sono da sempre legate per questioni di affinità territoriali, storiche, culturali, economiche e turistiche.
Quella che nei giorni scorsi sembrava una voce di mezza estate ha trovato conferme autorevoli: l´altro giorno l´assessore ai Servizi sociali del Comune di Goito, Mario Cancellieri ha inviato una lettera al capo di Gabinetto del ministro Patroni Griffi, deputato a seguire la Funzione pubblica, chiedendo se la Provincia di Brescia potrà modificare i confini attuali in modo da avviare il processo di aggregazione.
Da Roma, per la verità, ci si era già affrettati nei giorni scorsi a far notare che sarebbero stato accolte domande in tal senso presentate solo di recente, proprio per scongiurare esodi e ulteriori complicazioni ad un processo di riordino niente affatto facile. [...]
In ogni caso, una richiesta del tutto identica è stata inoltrata anche al Consiglio delle autonomie locali della Lombardia. Una risposta, seppur con tutte le incognite del caso, dovrebbe presumibilmente pervenire entro la fine della settimana, ma nel frattempo Cancellieri non si è lasciato sfuggire la possibilità di dare una sparigliata alle carte in tavola.
«Noi poniamo questo problema, se ci saranno le condizioni percorreremo questa strada, altrimenti ne prenderemo atto - commenta l´assessore goitese - L´alternativa non si sa ancora quale potrebbe essere: Milano conta un milione e mezzo di cittadini solo come città; dipenderà da quante Province vorranno costituire in Lombardia. Con Brescia noi abbiamo maggiore affinità, pensiamo sia un approdo naturale».
Se questa possibilità diventasse una strada percorribile, potrebbe scatenarsi un effetto domino: altri Comuni potrebbero associarsi ai nove «scissionisti»; dando un´occhiata ai confini si potrebbe ipotizzare un qualche interesse per Castel Goffredo, Casalmoro, Casalromano, più vicini al confine bresciano. «Vedremo - ha detto Cancellieri - noi non staremo fermi e ci batteremo per le nostre aspirazioni». Nei prossimi giorni i nove sindaci dei Comuni interessati si siederanno attorno ad un tavolo per scrivere una lettera unitaria da allegare alla loro istanza.
Ma, numeri alla mano, come cambierebbe la provincia bresciana nel caso arrivassero i cugini mantovani? Non molto per quanti riguarda i numeri, l´eventuale aggregazione porterebbe quasi 68 mila nuovi bresciani e un nuovo punto interrogativo: se i mantovani si sono mossi, possibile che l´alto Cremonese, che sta vivendo una situazione analoga, non proponga un´istanza simile?

01_19_bso_f1_462

Un ritorno al passato, ai tempi delle guerre di Indipendenza
Regno di Sardegna nel 1859, nove anni dopo i virgiliani si riprendono tutto
Se l´idea degli amministratori comunali dell´Alto Mantovano andasse in porto, non sarebbe altro che un ritorno al passato.
Basta scorrere i libri di storia per scoprire che il territoro compreso tra Ponti sul Mincio e Castiglione delle Stiviere ha già fatto parte della Provincia di Brescia. Una presenza radicata nella storia, ma comunque piuttosto fugace.
In seguito alla seconda guerra d´Indipendenza (1859), furono annessi al Regno di Sardegna (divenuto poi nel 1861 Regno d´Italia) i territori ad ovest del fiume Mincio della provincia di Mantova del Regno Lombardo-Veneto. Tali territori furono inseriti nelle province di Brescia e, per quello più a sud, di Cremona.
Nove anni dopo, quelle terre persero il loro status di territorio bresciano: nel 1866, con la terza Guerra d´Indipendenza fu annesso al Regno d´Italia quello che restava del Regno Lombardo-Veneto, compresa la provincia di Mantova nel territorio ridotto nel 1859.
Nel 1868, nove anni dopo appunto, il circondario di Castiglione delle Stiviere fu smembrato, assegnando la maggior parte del territorio alla provincia di Mantova, che tornava così nei suoi confini storici. Non bisogna dimenticare che, in quel periodo, diversi protagonisti della spedizione dei Mille erano nativi proprio di quella zona compresa tra il Garda e la pianura mantovana.
Se la storia dell´assegnazione dei territori riconduce l´Alto mantovano a Brescia, non è da meno nemmeno la storia di uno dei simboli bresciani, la Mille Miglia. [...]



Io commento il tutto così:
edone_bergamo_torneo_risiko_24_gennaio_2011

Comunque prendiamoci la Valtellina :bah:
 
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view post Posted on 25/8/2012, 17:03     +1   -1
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http://crisi-finanziaria.myblog.it/archive...-eliminate.html
CITAZIONE
Il Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012 ha definito i criteri minimi che le province italiane debbono avere per non essere soppresse o accorpate.
I nuovi criteri di permanenza delle province sono stati ridotti a due, il primo demografico e il secondo geografico.
In dettaglio a partire dal 2012 potranno fare provincia solo quei territori che soddisfano le seguenti condizioni:
- almeno 350 mila abitanti
- almeno 2.500 km quadrati di estensione geografica
Le province che soddisfano entrambe le condizioni non saranno cancellate mentre le restanti saranno accorpate o suddivise su più province.
Il nuovo riordino delle province italiane
Le province passano da 107 a meno di 60 (per la precisione da 40 a 60 in funzione degli accorpamenti).
Fra le tante fusioni provinciali (più o meno forzose) alcune delle più suggestive saranno:
- la provincia della Romagna (Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini)
- la provincia del Salento (Brindisi, Lecce e Taranto)
- la provincia del Gusto (Modena, Reggio, Parma e Piacenza)
- la provincia di Pisorno (Pisa e Livorno)
- la provincia di Peramo (Pescara e Teramo)
- la provincia della Grande Brianza
- la provincia delle Langhe
- la provincia Pontino-Ciociara
Elenco delle province in riordino

A seguire regione per regione la lista delle province che non soddisfacendo i nuovi criteri individuati dal Governo Monti saranno raggruppate o assorbite (fra parentesi la relativa popolazione):
Abruzzo
- Pescara (323.184)
- Teramo (312.239)
Basilicata
- Matera (sub iudice: emendamento "regola del due")
Calabria
- Crotone (174.605)
- Vibo Valentia (166.560)
Campania
- Benevento (287.874)
Emilia-Romagna
- Forlì-Cesena
- Piacenza
- Ravenna
- Reggio Emilia
- Rimini (329.302)
Friuli-Venezia Giulia
- Pordenone (315.323)
- Gorizia (142.407)
Liguria
- Savona (287.906)
- La Spezia (223.516)
- Imperia (222.648)
Lombardia
- Como
- Cremona
- Lecco (340.167)
- Lodi (227.655)
- Mantova
- Monza Brianza
- Sondrio
- Varese
Marche
- Ascoli Piceno (214.068)
- Fermo (177.914)
- Macerata
Molise
- Isernia (88.694) (sub iudice: emendamento "regola del due")
Piemonte
- Asti (221.687)
- Biella (185.768)
- Novara
- Vercelli (179.562)
- Verbano-Cusio-Ossola (163.247)
Puglia
- Barletta-Andria-Trani
- Brindisi
- Taranto
Sardegna
- Carbonia-Iglesias (129.840)
- Medio Campidano (102.409)
- Nuoro
- Olbia Tempio
- Ogliastra (57.965)
- Oristano
- Sassari
Sicilia
- Caltanissetta (271.729)
- Enna
- Ragusa (318.549)
- Siracusa
- Trapani
Toscana
- Arezzo
- Grosseto
- Livorno (342.955)
- Lucca
- Massa Carrara
- Pisa
- Pistoia (293.061)
- Prato (249.775)
- Siena
Umbria
- Terni (234.665) (sub iudice: emendamento "regola del due")
Veneto
- Belluno
- Padova
- Rovigo (247.884)
- Treviso

Tempistiche
Le province hanno tempo sino al 31 ottobre 2012 per stabilire se e con chi accorparsi, dopo di che la palla passa al Governo che ha tempo sino al 31 dicembre 2012 per ratificare le proposte delle province o intervenire nel merito.
Nel 2013 saranno operative le nuove province che avranno tempo sino a giugno 2013 per riorganizzare il personale e le strutture di cui dispongono.
Questo sempre che non si vada alle elezioni politiche in autunno 2012 in tal caso salta tutto, anche questa volta non se ne farà nulla della tanto invocata e mai realizzata abrogazione delle province italiane.
E' la soluzione giusta?
Forse sarebbe stato preferibile eliminare tout court tutte le province e suddividere le funzioni fra regioni e comuni... ma sembra che l'iter realizzativo sarebbe stato lungo e complicato a causa di alcuni vincoli costituzionali. Mah...
Noi giriamo la domanda ai diretti interessati, ai cittadini di Pisa, Livorno, Forlì, Rimini, Cesena, Brindisi, Taranto e delle altre province coinvolte nell'accorpamento: voi preferireste mantenere la vostra provincia facendovi carico dei relativi costi amministrativi e politici o siete disponibili a rinunciarvi e pagare un po' meno tasse?

Interessante quella del Salento, anche perché rompono il cazzo continuamente con la loro taranta. Bellissima musica, però ne parlano come se sia l'unico genere musicale zonale d'Italia.

C'è la Toscana che viene pataccata, come anche il Piemonte orientale e la Lombardia occidentale. In effetti non ho mai capito il sendo di province come Monza Brianza, Varese, Lodi. Lì è sempre stato tutto Milano, non ha senso fare distinzioni.
 
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view post Posted on 13/9/2012, 11:06     +1   -1
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Comunque è indicativo il fatto che i costi per il personale e per gli indennizzi siano il 65% di tutti i costi.
 
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Sono ben conscio che l'argomento non sfiora minimamente l'interesse generale, però io ci penso su tutti i giorni, cazzo ci devo fare.

Io inizialmente ero contrario all'aggregazione dei comuni (mentre in effetti abbiamo visto nell'ultimo trentennio un pullulare di province sostanzialmente inutili), perché credo che ogni centro, piccolo che sia, debba avere i minimi uffici di gestione e amministrazione, specialmente servizi per il popolo.
Poi però ho visto che sarebbe comunque un risparmio non trascurabile e adesso sono un po' combattuto. Da una parte credo che sia una barbiarie (cit magnvs) cancellare identità comunali secolari e che questa manovra contribuisca a dare il colpo di grazia agli innumerevoli piccoli comuni alpini/appenninici che, senza più nucleo di gestione e servizi, si spopolerebbero del tutto, incrementando il divario demografico fra comuni a valle (spesso "esterni", cioè costieri, pensiamo all'Abruzzo) e comuni interni (cosa molto rassomigliante alla situazione spagnola, fra l'altro). Però da una parte credo sia una cosa molto intelligente e pratica se ben gestita. Ma boh, prima o poi giungerò a una risposta univoca.

Sulle province ho già detto che per me è giustissimo.

Sulle città metropolitane devo dire che ho cercato di informarmi e non c'ho capito molto, l'impressione è che nemmeno gli organi competenti abbiano le idee molto chiare. Fra l'altro non sono neanche riuscito a risalire in modo univoco al destino dei comuni metropolitani: se vengono inglobati nelle città, se mantengono lo status uguale prima solo che non fanno parte della provincia ma della "città metropolitana" o se diventano un misto, cioè delle municipalità con una certa autonomia ma che fanno comunque capo alla città. :cough:
 
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view post Posted on 31/10/2012, 21:58     +1   -1
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Altra mappa intertestuale davvero bella: http://www.repubblica.it/politica/2012/10/...60/?ref=HRER1-1

Chiaramente la Sicilia, a statuto speciale, mantiene tutte le province. Io suggerirei anche di istituirne di nuove, chiedendo poi allo Stato di provvedere ai costi :sisi:
 
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view post Posted on 5/11/2012, 20:20     +1   -1
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Asti merita molto più di Alessandria. Propongo un accorpamento con New York.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 9/11/2012, 23:53     +1   -1




Ah sti cazzi... comunque per chi è di fuori, il comune di Alessandria è da mesi fallito, oggi ci sono andato ed ho speso 70 euro di libri al libraccio (l'altro dì, 50 alla libreria dei libri usati che frequento a Casale), e quella merda di Alessandria non fa più, quest'anno, la fiera del volontariato a cui l'anno scorso ero presente per rifornirmi di amenità e strumenti musicali. Asti invece è una città più bella ma più difficile da girare e con un palio dei cavalli ridicolo

elezione3
 
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view post Posted on 14/11/2012, 19:03     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ma scusa, quei 50 € non potevi usarli per andare a troie negre?
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 14/11/2012, 22:49     +1   -1




non sono un imbianchino
 
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view post Posted on 15/11/2012, 18:58     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Comunque per la prima volta ho visto una negra davvero bella. E' anche giovane, per di più bassa e non chiattona. Ha i capelli lunghi e mossi ma non strinati. Te la vendo a 3000 € non trattabili.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 15/11/2012, 19:03     +1   -1




CITAZIONE (lagunaloire @ 15/11/2012, 18:58) 
Comunque per la prima volta ho visto una negra davvero bella. E' anche giovane, per di più bassa e non chiattona. Ha i capelli lunghi e mossi ma non strinati. Te la vendo a 3000 € non trattabili.

non serve, quest'estate ho comprato un volume fotografico della Taschen, piuttosto economico ma ben curato, sulle negre africane e le loro sinuosità.
Almeno il libro non puzza...
 
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