Islanda medievale, Tratto da Antologia delle fonti altomedievali

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view post Posted on 3/11/2011, 15:50     +1   +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Giovan Gastoni de' Medici
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L'Islanda medievale (tratto da Antologia delle fonti altomedievali, a cura di Stefano Gasparri e Fiorella Simoni, con la collaborazione di Luigi Andrea Berto)

Nozioni storiche sull'Islanda dalle fonti
All’inizio l’Islanda fu colonizzata dai Norvegesi del tempo di Harald Bellachioma [1], figlio di Halfdan il Nero. Secondo quello che ritengono certo il mio fratello adottivo Teit, l’uomo più saggio che io conosca, figlio del vescovo, Isleif; mio zio Thorkel Gellisson, i cui ricordi risalgono lontano nel passato; e Thorid, figlio del godi Snorri [2], saggio e degno di fede, fu all’epoca in cui Ivar, figlio di Ragnar Bracapelosa, fece assassinare sant’Edmondo, re degli Angli [3]. E questo avvenne 870 inverni dopo la nascita di Cristo, secondo ciò che è scritto nella storia di questo re. Secondo una saga affidabile, fu un Norvegese di nome Ingolf il primo che giunse in Islanda, quando Harald Bellachioma aveva sedici anni di età vi tornò poi una seconda volta qualche anno più tardi e si stabilì nel sud, a Reykjarvik [4]. Il luogo dove approdò inizialmente si chiama Ingolfshöfdhi ed è situato ad est di Minthakseyr [5], mentre quello di cui si appropriò in seguito, ad ovest dell’Ölfusa, porta il nome di Ingolfsfell [6]. Allora il territorio d’Islanda tra le montagne e la costa era coperto di foreste. Vi abitavano dei cristiani, che i Norvegesi chiamavano papar [7]. Essi, in seguito, abbandonarono il paese poiché non volevano stare a contatto con i pagani, e vi lasciarono dei libri irlandesi, delle campanelle e delle croci, da cui si può arguire che fossero Irlandesi. Si verificò allora un grande movimento migratorio dalla Norvegia verso l’Islanda, finché non giunse il divieto di re Harald, che temeva di vedere spopolare il suo regno.

Ari Il Sapiente, Il libro degli Islandesi, 1.

[1] Harald Bellachioma era re dall’872 circa.
[2] Il termine designa colui che esercitava la funzione, spirituale e temporale, di guardiano del tempio. Il godi Snorri (circa 963-1031) è oggetto di una saga intitolata Eyrbyggja Saga o Saga degli uomini di Eyr, composta intorno al 1240, piena di informazioni sulla vita di una comunità islandese.
[3] O Inglese.
[4] Allude alla vicenda di Ingolf e del suo fratello giurato: una vicenda che evidentemente era argomento di narrazione al tempo di Ari e che è oggetto di una saga (Fostbroeda Saga o Saga dei fratelli giurati) composta intorno al 1300.
[5] Sulla costa sud orientale.
[6] Nel Reykjaness.
[7] Cfr. (A), n. 3.


Erik il Rosso
Un uomo si chiamava Torvald; era figlio di Asvald, figlio di Ulf, figlio di ÖxnaTorir. Suo figlio si chiama Eirik il rosso. Padre e figlio partirono da Jadar [1] verso l’Islanda, per via di alcuni omicidi, e acquistarono terra a Hornstrandir, e presero dimora a Drangar. Qui morì Torvald.

[Eirik commise due serie di omicidi, per i quali venne bandito due volte: la seconda volta braccato da Torgest, il padre delle vittime, venne nascosto da amici dai quali prese commiato per dirigersi verso una terra di cui aveva avuto notizia].

Eirik disse loro che dovevano avere fiducia che, se ne avesse avuta la possibilità e se ne avessero avuto bisogno, sarebbe ritornato. Egli dichiarò loro di progettare la ricerca di quella terra che Gunnbjörn [2], figlio di Ulf Kraka, aveva vista quando si era diretto a occidente sul mare e aveva trovato la località detta Gunnibjarnarsker. Egli dichiarò che sarebbe ritornato dai suoi amici, se avesse trovato quella terra. Eirik veleggiò sul mare sotto lo Snaefellsjökol [3]. Egli giunse fuori da quel ghiacciaio che si chiama Blaserk. Quindi si diresse a sud per esplorare se vi fosse della terra abitabile. Egli stette il primo inverno a Eiriksey, quasi a metà dell’insediamento occidentale [4]. La primavera successiva si recò a Eiriksfibrd e si costruì una dimora. L’estate si diressero verso la zona occidentale non abitata e diede il nome ad ampie zone. Il secondo inverno stette a Eiriksholm [5], presso Hvarfsgnipa, ma la terza estate si recò a nord verso Snaefel e in Hrafnsfjörd. Allora gli parve di essere giunto al termine dell’Eiriksfjörd. Si volse, perciò, indietro, e il terzo inverno era a Eiriksey, davanti all’imboccatura dell’Eiriksfiörd. Ma poi, d’estate, partì per l’Islanda e giunse al Breidafjörd [6]. Quell’inverno stette con Ingolf a Holmlat. In primavera egli e Torgest combatterono, ed Eirik fu sconfitto. Poi essi si pacificarono. Quell’estate Eirik andò a dissodare quella terra che egli aveva trovata e chiamava Groenlandia [7], perché egli riteneva che gli uomini sarebbero stati maggiormente indotti a recarvisi se la terra avesse avuto un bel nome.

Saga di Eirik il Rosso, 2.

[1] Jaeren (in Norvegia).
[2] Non si hanno altre notizie di questo personaggio che aveva avvistato le propaggini rocciose della Groenlandia («Gunnbjamarsker»).
[3] Il piccolo ghiacciaio situato all’estremità della penisola islandese di Snaefellsness. I nomi che seguono si riferiscono a località della Groenlandia.
[4] È un errore al posto di orientale. Il primo inverno Eirik si fermò nella costa che guarda verso l’Islanda.
[5] Eirik impose il proprio nome a molte località sono qui citati un isolotto (holm), un’isola (sey) e un fiordo (fjord) di Eirik.
[6] In Islanda.
7 ‘Terra verde’.
 
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Simon Peter
view post Posted on 5/7/2017, 17:57     +1   -1




Da oggi in poi riesumerò almeno un topic cimiteriale al giorno.
Quando avevo 5 anni, per la prima volta sognai l'Islanda. Mi addormentai ad occhi aperti nell'angolo dei muri di recinzione della scuola materna.
I bambini autoctoni di Villardora mi percepivano come straniero (ero di Almese, inoltre loro già si conoscevano) e diverso da loro sotto quasi ogni punto di vista. Un giorno, combattei contro Raffaele, ci tirammo una panca in faccia. Da allora, il domatore di leoni Marco Ricchetto (che oggi è un musicista rap localmente famoso) incaricò Alfredo di farmi da guardiano. La mia prigione sarebbe stata quella dei due angoli della recinzione, in diagonale rispetto alla casetta.
Fin da allora mi allenai alla menzogna, a mentire ai miei sensi. Parlavo a volte col mio carceriere Alfredo, incaricato appunto di non farmi mai andare via di lì, per tutto il mattino e il relativo pomeriggio. Tranne quando, ovviamente, mangiavamo in mensa o facevamo lavori di gruppo.
Fu un periodo della mia vita molto bello, mi piacque molto la parabola della trasformazione dell'acqua in vino (nozze di Cana). La disegnai sopra ad un foglio, incollando anche la stoffa. Su in cantina ancora ce l'ho. Feci la mia prima amicizia con una ragazza di nome Alicia, che morì 4 anni dopo di fibrosi cistica. Il mio secondo amico invece fu Alfredo, il mio occhialuto (già allora) carceriere, che mi insegnò a scrivere parolacce di tutti i tipi (prima che fossi capace di scrivere altro). A parte questo, tiravo spesso sassi dall'altra parte della palizzata. Alfredo e altri bambini mi denunciarono alle maestre, che (dopo aver appurato che non avevo colpito nessuno) informarono mia madre. Da allora, mia madre mi portò spesso alla fontana e relativo ruscello, a lanciar sassi: una goduria.
Quando invece mi estraniavo dalla realtà, sognavo l'Islanda o quel che pensavo di sapere dell'Islanda.
 
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view post Posted on 5/7/2017, 18:18     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Simon Peter @ 5/7/2017, 18:57) 
Da oggi in poi riesumerò almeno un topic cimiteriale al giorno.

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Ma stai scrivendo la Storia della tua vita in tre tomi di 1.800 pagine ciascuno?
 
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view post Posted on 5/7/2017, 18:45     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Simon Peter @ 5/7/2017, 18:57) 
Feci la mia prima amicizia con una ragazza di nome Alicia, che morì 4 anni dopo di fibrosi cistica.

Tanti auguri a tutti.