Una delle poche cose che amo di Merdilano è la graffiante arte proletaria e piccolo borghese. A Milano c'è una tradizione musicale sottovalutatissima e quasi del tutto dimenticata, dato che adesso su 1000 cittadini solo 3 sono milanesi.
Ai miei occhi Milano è rappresentata in primo luogo da Cochi e Renato, non per meriti geografici o cronologici, ma perché a mio avviso sono stati una coppia comica fondamentale, importantissima per la storia del genere. Fino ad allora i comici avevano come archetipo il circo, la bipartizione tra bianco (intelligente e ordinario) e augusto (scemo, imprevedibile, che mette in crisi il bianco con la propria demenza). Loro due invece reinventarono le abitudini comiche, inseguendosi sulla scena ed eliminando dunque le convenzioni tradizionali. Oltre a questo, erano e sono artisti poliedrici di fattura finissima. A mio avviso in futuro saranno molto rivalutati. Inizio pertanto con una delle loro canzoni tipicamente irriverenti e satiriche. Il testo era stato scritto probabilmente da Dario Fo, la musica si deve originariamente a Enzo Jannacci (figura che sarà spesso citata qua dentro, uno dei miei preferiti).
Secondo me, analisi come questa che possono essere validissime sotto molti punti di vista, le rovini con affermazioni come questa:
CITAZIONE (Skop's @ 24/11/2011, 20:37)
A mio avviso in futuro saranno molto rivalutati.
Non capisco proprio da che orifizio ti escono certe uscite! Ma poi, soprattutto, non è tanto la giustezza in sè, ma "perché dovrebbe avere importanza?"
Niente è così evidente da essere riconosciuto come importante, tant'è che la cosa più realistica dei resoconti sulla discesa dei vari dei in terra, è quella per cui tutti gli sputano in faccia, li ignorano se va bene, li lapidano, li torturano e li uccidono. Le cose stanno così: non c'è democrazia percettiva, anzi, non c'è nulla di più selettivo della percezione: avendo una certa percezione e difendendola fino alla morte, ognuno va incontro al suo fallimentare destino passando per una vita anonima e ripetitiva. Perciò, non capisco perché queste aspettative o queste speranze verso la rivalutazione di cose di media importanza e di media qualità, laddove l'eccelso è dimenticato, sconosciuto, irriconoscibile, deriso e profanato.
Proprio non capisco, cazzo di un mandrillo (ndF è un'imprecazione, non un'improperio nei tuoi confronti...) , questa tua filantropia non verso le possibilità della gente di "redimersi dallo schifo", che in parte condivido anche, ma verso la possibilità di comprensione da parte degli strati più schifosi della presenza umana, strati più schifosi in cui, beninteso, quasi tutti vivono in maniera permanente, continua e orgogliosa, durante la giornata come durante la notte.
Il resto lo condivido appieno o poco ci manca. Spesso le mie condivisioni non sono palesi perché mi sembra inutile sottolinearle, ma ovviamente è un mio sbaglio, quello di dare per scontato ciò. Un vizio ereditato da anni di pratica inquisitoria, ah ah ah
Non capisco proprio da che orifizio ti escono certe uscite! Ma poi, soprattutto, non è tanto la giustezza in sè, ma "perché dovrebbe avere importanza?"
Niente è così evidente da essere riconosciuto come importante, tant'è che la cosa più realistica dei resoconti sulla discesa dei vari dei in terra, è quella per cui tutti gli sputano in faccia, li ignorano se va bene, li lapidano, li torturano e li uccidono. Le cose stanno così: non c'è democrazia percettiva, anzi, non c'è nulla di più selettivo della percezione: avendo una certa percezione e difendendola fino alla morte, ognuno va incontro al suo fallimentare destino passando per una vita anonima e ripetitiva. Perciò, non capisco perché queste aspettative o queste speranze verso la rivalutazione di cose di media importanza e di media qualità, laddove l'eccelso è dimenticato, sconosciuto, irriconoscibile, deriso e profanato.
Proprio non capisco, cazzo di un mandrillo (ndF è un'imprecazione, non un'improperio nei tuoi confronti...) , questa tua filantropia non verso le possibilità della gente di "redimersi dallo schifo", che in parte condivido anche, ma verso la possibilità di comprensione da parte degli strati più schifosi della presenza umana, strati più schifosi in cui, beninteso, quasi tutti vivono in maniera permanente, continua e orgogliosa, durante la giornata come durante la notte.
Io non capisco perché invece ti soffermi su queste stronzate. Era una previsione che esula la mia felicità o non felicità qualora si avverasse. Se io dico che secondo me l'Albinoleffe quest'anno si salva non significa che spero si salvi. Secondo me saranno rivalutati perché la comicità di quel tipo si sta spegnendo. Intendo la comicità artistica, ovvero comici che, se non fossero comici, sarebbero comunque artisti. L'ultimo è Raoul Cremona, secondo me, grandissimo artista, se non fosse comico sarebbe comunque teatrante. Quando tutti saranno estinti, quando rimarranno solo i comici alla "Colorado Cafè", legati al tormentone, si rivaluterà il ruolo dei sovracitati, specie di Cochi e Renato che secondo me sono stati fra i più grandi... forse li metterei anche sopra Franco e Ciccio che, per quanto coppia tradizionale, erano di livello assoluto. Rimangono Aldo Giovanni Giacomo, che ora sono ombre di sé stessi, però erano spettacolari agli inizi, quasi circensi. Loro però si sono rovinati con i film (che non mi hanno mai convinto, buoni i primi, ma nulla più). I film ti fottono, perché fanno trasparire velleità artistiche alla "prendiamoci sul serio, per quanto comici". Questo genera un orribile effetto di "scenette comiche già viste inserite in un film serio". In Aldo Giovanni e Giacomo questo è evidentissimo, tanto più che alcune scene sono scenette teatrali che conosciamo a memoria. Ma allora a che pro il film? Fra 15 anni i comici anziani saranno Checco Zalone, Luca e Paolo e quelli di Colorado. Chiaramente lasceranno un grande buco che dovrà essere colmato, per questo si penserà a Cochi e Renato. Non solo a loro, sia chiaro. Arbore, ad esempio. E fra l'altro ci sono già avvisaglie. Mediaset e Rai mandano in onda di mattina spezzoni presi da "varietà", e spesso ci sono Cochi e Renato. Secondo me (spero di non essere presuntuoso in questo) non capiscono questo fenomeno, li ripropongono perché dicono "che bello, quanto erano bravi!", e non perché capiscono di sentirne il bisogno.
CITAZIONE
ah ah ah
Ahahahaha ma perché quella faccina di merda
Comunque lo scenario più probabile, quando rivaluteranno Cochi & Renato, mi vedrà bofonchiante dicendo "non sanno neanche perché li amano".
Una canzone, svincolata dallo scenario comico, a mio avviso stupenda (se no non la metterei, anche se inserirò canzoni che mi piacciono meno come Porta Romana). Questa è una versione moderna, che però mantiene l'anima dell'originale: Video Riporto il testo, rigorosamente in dialetto milanese:
CITAZIONE
Serom in quatter col Padola, el Rodolfo, el Gaina e poeu mi: quatter amis, quatter malnatt, vegnu su insemma compagn di gatt. Emm fa la guera in Albania, poeu su in montagna a ciapà i ratt: negher Todesch del la Wermacht, mi fan morire domaa a pensagh! Poeu mhann cataa in duna imboscada: pugnn e pesciad e na fusilada...
Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, A San Vittur a ciapaa i bott, dormì de can, pien de malann!... Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, sbattuu de su, sbattuu de giò: mi sont de quei che parlen no!
El Commissari na mattina el me manda a ciamà lì per lì: "Noi siamo qui, non sente alcun- el me diseva sto brutt terron! El me diseva - i tuoi compari nui li pigliasse senza di te... ma se parlasse ti firmo accà il tuo condono: la libertà! Fesso sì tu se resti contento dessere solo chiuso qua ddentro..."
Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, A San Vittur a ciapaa i bott, dormì de can, pien de malann!... Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, sbattuu de su, sbattuu de giò: mi sont de quei che parlen no!
Sont saraa su in sta ratera piena de nebbia, de fregg e de scur, sotta a sti mur passen i tramm, frecass e vita del ma Milan... El coeur se streng, venn giò la sira, me senti mal, e stoo minga in pee, cucciaa in sul lett in don canton me par de vess propri nissun! Lè pegg che in guera staa su la tera: la libertà la var na spiada!
Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, A San Vittur a ciapaa i bott, dormì de can, pien de malann!... Ma mi, ma mi, ma mi, quaranta dì, quaranta nott, sbattuu de su, sbattuu de giò: mi sont de quei che parlen no!
Mi parli no!
Questa è una poesia davvero bellissima, ci sono frasi che potrebbero essere usate come massime. La frase che scelgo è: "Lè pegg che in guera staa su la tera" [è peggio che in guerra stare sulla terra]*
La canzone è stata proposta per la prima volta nel 1959 da Ornella Vanoni , per antonomasia la cantante della "mala" milanese. Fu poi ripresa da moltissimi artisti della scena di Milano, ad esempio l'onnipresente Jannacci, con cantato malinconicissimo su una base da walzer; Nanni Svampa, forse la sua migliore canzone di sempre, molto popolare. Altra bellissima interpretazione è quella dei Blues4People, che purtroppo ho solo su CD ma manca in YahTubbe: diventa un soul stupendo. Altre versioni meno conosciute: Gli Arpioni, un buonissimo Ska, ottima apertura e chiusura ma non ho apprezzato la forzatura politically correct dell' "infamun" al post de "terun"; Teka P, coltissimi interpreti, da approfondire senz'altro, forse un po' pesante quell'assolo di chitarra in una canzone che deve essere popolare, ma stilisticamente interpretazione fenomenale.
Per quanto possa parere una canzone tradizionale, in realtà fu opera (come molte altre) del Teatro Milanese guidato da Giorgio Strehler. Per questo motivo la prima interpretazione fu della Vanoni.
* = Fra l'altro rivelazione dell'ultimo minuto, dato che -non avendo mai letto il testo- avevo sempre capito dai Blues4People "I dis che in guera stà su la tera" [dicono che in guerra sta sulla terra] e non ne avevo mai capito il senso. Quindi la mia giuoia è grande diocantante.
Io non capisco perché invece ti soffermi su queste stronzate. Era una previsione che esula la mia felicità o non felicità qualora si avverasse. Se io dico che secondo me l'Albinoleffe quest'anno si salva non significa che spero si salvi. Secondo me saranno rivalutati perché la comicità di quel tipo si sta spegnendo. Intendo la comicità artistica, ovvero comici che, se non fossero comici, sarebbero comunque artisti. L'ultimo è Raoul Cremona, secondo me, grandissimo artista, se non fosse comico sarebbe comunque teatrante. Quando tutti saranno estinti, quando rimarranno solo i comici alla "Colorado Cafè", legati al tormentone, si rivaluterà il ruolo dei sovracitati, specie di Cochi e Renato che secondo me sono stati fra i più grandi... forse li metterei anche sopra Franco e Ciccio che, per quanto coppia tradizionale, erano di livello assoluto. Rimangono Aldo Giovanni Giacomo, che ora sono ombre di sé stessi, però erano spettacolari agli inizi, quasi circensi. Loro però si sono rovinati con i film (che non mi hanno mai convinto, buoni i primi, ma nulla più). I film ti fottono, perché fanno trasparire velleità artistiche alla "prendiamoci sul serio, per quanto comici". Questo genera un orribile effetto di "scenette comiche già viste inserite in un film serio". In Aldo Giovanni e Giacomo questo è evidentissimo, tanto più che alcune scene sono scenette teatrali che conosciamo a memoria. Ma allora a che pro il film? Fra 15 anni i comici anziani saranno Checco Zalone, Luca e Paolo e quelli di Colorado. Chiaramente lasceranno un grande buco che dovrà essere colmato, per questo si penserà a Cochi e Renato. Non solo a loro, sia chiaro. Arbore, ad esempio. E fra l'altro ci sono già avvisaglie. Mediaset e Rai mandano in onda di mattina spezzoni presi da "varietà", e spesso ci sono Cochi e Renato. Secondo me (spero di non essere presuntuoso in questo) non capiscono questo fenomeno, li ripropongono perché dicono "che bello, quanto erano bravi!", e non perché capiscono di sentirne il bisogno.
Anche stavolta, condivido praticamente tutto sull'argomento, niente sul resto... Tuttavia, non posso non ignorare il fatto che, in questa visione comune di tanti comici o presunti tali, influisce in modo superiore a ciò che notiamo chiaramente, il fatto che siano apparsi mentre noi nascevamo / vedevamo certe robe per la prima volta / le vedevamo una seconda, dimentichi della prima / concettualizzavamo il tutto / ridimenticavamo e riconcettualizzavamo la cosa diverse volte. Queste nostre considerazioni, in fondo, hanno qualcosa di molto meccanico e di inevitabile, e contemporaneamente, la comprensione di questo non avviene tramite il rifiuto delle proprie opinioni, ma tramite la comprensione di diversi meccanismi... comprensione lenta e, ovviamente, non meramente mentale.
Le cose non vanno in un certo modo nè per la progettualità o per la percezione di una mancanza, ma per una traiettoria inevitabile decisa da qualcosa di molto più basso del destino, che è l'accidente, la somma di troppe leggi a cui una mente atrofizzata soggiace compiacente. Basterebbe, in alcuni rari casi, perdere per pochi istanti solo alcuni piccole catenelle per rendersi conto di quanto così poco basti per vedere le cose infinitamente meglio, senza nessuna pretesa di agire, di decidere...
Comunque sì, le cose vanno in decadenza e risorgono, è l'eterno processo della lavatrice, della ruota, dell'alto e basso, dei remake dei remake, del riciclo dei vari ricicli, dei vortici dei vortici, delle spirali delle spirali. Cambiano i dettagli e il disegno si ripete.
No ma sto piangendo dal ridere ascoltando questa canzone, creata da un dilettante, volgatissima, cattivissima e scorrettissima! Video
No ma la voce, certe parti del testo sono fenomenali
Strabiliante da 1:45 "Insoma in chest paes de merda chi se pol mia fa nagott sensa i teruni Dovunque vada mia i trovi semper depertott o i teruni o gl'albanes o i negher demerdaPORCODIO!!!"
AHAHAAHAHAHAHAH ma perché, perchéééééé!!!! E' SUPER!!
Il finale: "A vo al cuncesiunari del Mercedes Benz sperando de trua un eser umano nurmal. Me ariva le vun tot vestit giaca e cravata, pol me dis: 'VOE VOE WA VOUVEA!' MA PORCODIO anche stavolta l'era un tTTTerun de merda andì propri tucc a ciapal in del cul"
AHAHAHAHAHAH Il bello è che le opzioni sono due: o l'ha fatta un genio della parodia, o l'ha fatta un leghista totalmente fuori di testa Io, che amo la genialità involontaria, spero per la seconda.
Canzone stupenda e dai contenuti ingenuamente razzistissimi; dico ingenuamente perché all'epoca nessuno avrebbe protestato per la canzone. Video La dona bislonga! Ahahahahaha era da tempo che non sentivo la parola "bislonga", è stupenda. Significa letteralmente una persona altissima ma sgraziata, sproporzionata. Una donna bislonga l'immagino alta 1.80, magrissima e con 1.20 solo di gambe (storte).
Vaca pötana, valgobbino del menga, bröt balabiott, posta solo le cose STRETTAMENTE milanesi, non le italianizzazioni. Terone!
Video L'è sempre chel el riturnel, cantif po' oter! La me pias chesta cansù! "Quand pensi a la Cesira el me tira, el me tira!". E dopo l'ura di urasiun anca el seminarista, in la sua cèla föra vista, el taca a cantà en ginüciù! "Quand pensi a la Cloclo el me tira amò! Quand pensi a la 'leùnora el tira per un'ura, ma quand pensi a la Mariù alura el tira pö... se 'l völ minga tirà ghe propri nient de fà"!
Video A parte l'ironia tipicamente milanese, la canzone è davvero bellissima e curatissima! Parte proprio come musica da cabaret ma si trasforma subito in un lento di qualità eccelsa! Fantastico quando in una frazione di secondo dice "apoteosi" e parte il ritornello!
No ma sto piangendo dal ridere ascoltando questa canzone, creata da un dilettante, volgatissima, cattivissima e scorrettissima!
Che dilettante e dilettante? Ha anche fatto un concerto dai Mostri, qua lascia anche il posto al Magnolo perché deve andare a ciapà la cocaina: Video Gho i mutand spurc de merda perché m'è vegnù el cagot! C'è anche il Corado col pes picat su ndel cul! "E NON E' FINITA ANCORA!!" (detto con tono offeso e rancoroso)
Cagami nel culo, riempimelo di merdaaaaaaaaa!! Merda dentro il culo, cagami sul culo e io ti riempirò di merda!
Dopo sei anni uppo con questo brano meraviglioso, mi piace sia la musica sia il testo:
Video
Prossima volta che vado a Milano (fra l'altro non ci vado da anni, volevo andare domenica scorsa a vedere la partita contro l'Alcione e vedere il parco delle cave), faccio visita al Piazzale Maciachini.