C'è una canzone, un flamenco di Jose Menese, un figlio di puttana andaluso, che fa gelare il sangue... la registrai su un'audiocassetta 10 anni fa, ora l'ho ritrovata... è agghiacciante già a partire dal titolo: "A mis soledades voy, de mis soledades vengo", che dovrebbe suonare come "Nelle mie solitudini vado nelle mie solitudini vengo" (ma non son sicuro, i verbi in spagnolo sono difficili e non l'ho mai studiato). Esecuzione live pazzesca, lui è accompagnato dalla chitarra di Enrique de Melchor e la sua voce trafigge la mente e arriva fino al cuore: Video Questo il testo completo della poesia di Lope da Vega da cui è tratta la canzone:
CITAZIONE
A mis soledades voy, de mis soledades vengo, porque para andar conmigo me bastan mis pensamientos.
¡No sé qué tiene la aldea donde vivo y donde muero, que con venir de mí mismo no puedo venir más lejos!
Ni estoy bien ni mal conmigo; mas dice mi entendimiento que un hombre que todo es alma está cautivo en su cuerpo.
Entiendo lo que me basta, y solamente no entiendo cómo se sufre a sí mismo un ignorante soberbio.
De cuantas cosas me cansan fácilmente me defiendo; pero no puedo guardarme de los peligros de un necio.
Él dirá que yo lo soy, pero con falso argumento, que humildad y necedad no caben en un sujeto.
La diferencia conozco, porque en él y en mí contemplo, su locura en su arrogancia, mi humildad en su desprecio.
O sabe naturaleza más que supo en otro tiempo, o tantos que nacen sabios es porque lo dicen ellos.
Sólo sé que no sé nada, dijo un filósofo, haciendo la cuenta con su humildad, adonde lo más es menos.
No me precio de entendido, de desdichado me precio, que los que no son dichosos, ¿cómo pueden ser discretos?
No puede durar el mundo, porque dicen, y lo creo, que suena a vidrio quebrado y que ha de romperse presto.
Señales son del jüicio ver que todos le perdemos, unos por carta de más otros por cartas de menos.
Dijeron que antiguamente se fue la verdad al cielo; tal la pusieron los hombres que desde entonces no ha vuelto.
En dos edades vivimos los propios y los ajenos: la de plata los extraños y la de cobre los nuestros.
¿A quién no dará cuidado, si es español verdadero, ver los hombres a lo antiguo y el valor a lo moderno?
Dijo Dios que comería su pan el hombre primero con el sudor de su cara por quebrar su mandamiento,
y algunos inobedientes a la vergüenza y al miedo, con las prendas de su honor han trocado los efectos.
Virtud y filosofía peregrina como ciegos; el uno se lleva al otro, llorando van y pidiendo.
Dos polos tiene la tierra, universal movimiento; la mejor vida el favor, la mejor sangre el dinero.
Oigo tañer las campanas, y no me espanto, aunque puedo, que en lugar de tantas cruces haya tantos hombres muertos.
Mirando estoy los sepulcros cuyos mármoles eternos están diciendo sin lengua que no lo fueron sus dueños.
¡Oh, bien haya quien los hizo, porque solamente en ellos de los poderosos grandes se vengaron los pequeños!
Fea pintan a la envidia, yo confieso que la tengo de unos hombres que no saben quién vive pared en medio.
Sin libros y sin papeles, sin tratos, cuentas ni cuentos, cuando quieren escribir piden prestado el tintero.
Sin ser pobres ni ser ricos, tienen chimenea y huerto; no los despiertan cuidados, ni pretensiones, ni pleitos.
Ni murmuraron del grande, ni ofendieron al pequeño; nunca, como yo, afirmaron parabién, ni pascua dieron.
Con esta envidia que digo y lo que paso en silencio, a mis soledades voy, de mis soledades vengo.
Se avessi anche la traduzione ufficiale la posterei tra le poesie... gli spagnoli sono sempre dei grandi in queste cose.
A proposito dei Gufi che ho citato prima, io li adoro, dal vivo dovevano essere meravigliosi. Sentite che voci... adoro poi queste canzoni. Video Pensate che mio zio è simile a loro, quando sua figlia si è sposata ha fatto una scenetta con sua sorella vestiti da pastorelli, cantando una canzone in dialetto con cori stupendi. Lui non si rende conto delle capacità artistiche che possiede. Peccato perché tutto questo si perderà.
PS: come bonus metto questa, che è spettacolo erudito puro: Video Non è questione di malinconia, questi spettacoli valgono moltissimo... loro son musicisti bravissimi, simpaticissimi e colti.
A proposito di gruppi lombardi, i miei preferiti son quelli delle valli, molto boari, prope come me! Video La bellezza di questa canzone sta anche nel fatto che chiunque con la minima conoscenza dialettale può inventare le strofe, si incastrano proprio alla perfezione col dialetto, come la lingua inglese nel blues!
Canzone fenomenale da cantare in gruppo, quante risate! Hito hito me par de henter (henter henter henter henter), si incastra alla perfezione
Ricordiamo per onor di cronaca anche la versione di Davide Van De Sfross, incredibilmente conosciuto da Quellocheascolta, che però qua non viene ascoltato... è troppo cittadino. Video Fra l'altro si nota che parla quasi in italiano: "senter"... dove è l'aspirata!! Non bisogna dimenticare l'influenza longobarda! Poi non si dice "curizì" ma "curidhì". "Voltet" è un italianismo, si dice "ultèt": è chiara la potenza paesana di quest'ultima! Poi lui usa "sarìa", probabilmente a Como la presenza spagnola è stata più marcata, qua è "föh", che si ricolleca benissimo alla dicitura "föh-el-to-pader". Però l'interpretazione è buona, anche se non può competere coi Malghesetti
Porcaputtana, gnari, stavo ascoltando La1 di RTVE (la Rai spagnola, praticamente) mentre studiavo ed ho trovato una esecuzione live PAZZESCA, FOLLE, GENIALE! Il punto è che non ho guardato all'inizio il nome del gruppo. Adesso vivrò per sempre con questo rimpianto!
Allora, erano 3 persone, 2 maschi (piano-batteria) e una femmina (violoncello), facevano un jazz circense pazzesco, erano vestiti come miserabili e avevano cose assurde tipo una zucca sulla batteria e un campanello( tipo quello della ricezione negli alberghi) sul pianoforte.
A un certo punto il batterista s'è messo a ridere sguaiatamente. Come un pazzo! "AHAHAHAAHAHAHAH!!!" mentre il pianista ha iniziato a ululare. Roba da matti. Amore a prima vista!
Mi rincresce un sacco non aver visto il loro nome . ma poi dovevate vedere le facce che facevano.
Adesso ci sono gruppi da jazzettino/bluesettino da convegno/ricevimento, una delle cose migliori da ascoltare mentre studi, perché non ti sconcentra in più è piacevole.
basta vedere sul palinsesto spagnolo cosa c'era su RTVE1, trovare il programma, cercarlo su internet e vedere l'elenco di chi ha suonato ieri sera... No?
No, non era mica un programma, bensì un flusso continuo notturno.
Fra l'altro circa mezz'ora dopo ne hanno fatta un'altra loro, di nuovo per 2 secondi ho perso il titolo. C'era solo il pianista e la violoncellista (che però cantava solo). Il pianista aveva un cappello con attaccato un frutto e suonava il piano con una mela! Mi spiego meglio: con la mano sinistra faceva i bassi, con la destra faceva andare una mela sulle note. Pazzesco. Ma io li amo questi. A fine canzone ha suonato il campanellino dell'ostello.
Questa è una delle canzoni più abusate fra le cover italiane: Video Questa ragazza viene derisa per l'energia che ci mette nel suonare, scrivono "mettici il plettro al posto della zappa", "più calma", eccetera. Ma porcozio, per me è proprio questo che la rende una cover molto più bella delle altre, ma scherziamo? Ma la canzone deve essere suonata così! Fra l'altro bellissima voce (anche se le sfottono pure questa).
Ahahahahahahaha! Ma dai! Non sa il testo di una delle più famosi canzoni italiane, sbaglia tutto, pare che non l'abbia mai ascoltata in vita sua e si fa anche il video. Io spero non sia un troll (anche se è talmente assurdo che parrebbe esserlo), in questo modo sarebbe trash inconsapevole pazzesco: "Dove sei stata cosa hai fatto mai .... ... ... una don-na!... DONNA, dimmi ... cosa vuol dir sono una donna ormai?"
la ragazza è proprio brava! ha una voce caldissima, un timbro particolare. saranno tutti gelosi o arrapati,ma a parte questo io commenterei positivamente le sue esibizioni.