Caspar David Friedrich (1774-1840), "Cloister Cemetery in the Snow" (1817-19) Oil on canvas, 121 x 170 cm Berlin, Gemäldegalerie (probably and officially destroyed by fire - along with more than 400 other paintings* - in the Berliner Flaktürm "Friedrichshain", May 1945)
Stamattina il groviglio di manifestazioni umane che è solo racchiuso nel nome Gabriele figlio di Natale, che poi è il me biografico, è andato al cimitero dove sono conservati gli scheletri in armadi di mogano saldati in celle di cemento. Ci sono andato con mia madre e la mia futura suocera: con mia madre perché sarà il luogo dove depositerà le sue ceneri (per ora ha deciso di farsi cremare, al momento del "dunque") e con mia suocera perché prima di sposare sua figlia era giusto farle conoscere i miei nonni, i miei bisnonni, i miei porci zii e gli amici dei miei genitori. Non me ne lamento, Memento mori (ricorda che devi morire!), ed amo questo cimitero. Fin da quando poso piede sull’ingresso di questa necropoli comprendo che sarà un’occasione per meglio esprimere tutte le sfumature del mio pensiero sulla cura dei morti, al mio amico della cultura sportiva e del non sense musicale Difensore (Alessio) Dio ha protetto (Giacomo). Poiché sarà un’occasione, non è detto che si apra come un’arancia mostra tutti i suoi spicchi e il loro interno, e li si mangi mentre si contempla l’interno della scorza Il cimitero e tutto il culto e la cultura che ad esso si rivolge è un terreno fertile in cui fiorisce l’arte funeraria (il Bistolfi è uno scultore famoso di inizio novecento di cui esiste un museo nel centro città, la sua principale occasione di lavoro era la dedica funeraria e le frasi lapidarie).
Ci sono andato con mia madre e la mia futura suocera:
Come al solito, rendi vivi personaggi di finzione, complimenti. O forse hai sentito davvero la presenza di tua madre e dell'altra vecchiarda, nel luogo ove tumilasti i loro resti.
Non dicendo nulla della loro finzione terrena, dò spazio alla nota Sol che nel nostro sistema solare promana in tutte le manifestazioni inorganiche. La mia mamma passata e quella futura sono come le maestre dell'asilo (Fernando Peyroteo che mi facesti conoscere le seppellirebbe di goals)
CITAZIONE (lagunaloire @ 30/11/2012, 21:42)
Ma sei matto? Non dirlo più
Beh ma ancora non sò se la sentenza sarà cattolica o meno. Per me un contratto è un Conte Ratto, una pantegana che si fregia della nobiltà, però neanche mi turba: mi masturba l'idea della pagliacciata e ancora di più, di farla con un frate pazzo che conosco e perdipiù, in una chiesa dentro una roccia, freddissima pure d'estate, cosa che mi permetterà di conservare quest'idea a mò di frigobar. Spero che il martelletto del giudice sia lo stesso che stà sugli autobus per spaccare i vetri, cosa che non ho mai potuto fare, finora
CITAZIONE (lagunaloire @ 30/11/2012, 21:42)
CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 30/11/2012, 13:51)
“qui riposa la Maestra dell’Asilo”. Neanche il nome... la persona è scomparsa, è rimasta solo la sua funzione.
