Metto il topiz in "Ruderi e cimiteri" perché, come avrete capito, sono salme.
Riferendomi a questo
https://orinatoio.forumcommunity.net/?t=53477052 (gioco di specchi), indico i personaggi che sarebbe bene intervistare.
- (Persone che vivono in paesi morti, spopolati)
- Carletto Mazzone: perché rappresenta il calcio provinciale, formaggioesalamesco che ora sta sparendo: no, non sparisce il calcio provinciale (anzi), ma sparisce il formaggioesalame, ormai gli allenatori giocano alla mimesi del manichino. Se poi Mazzone inizia ad avere malattie senili potremmo strappargli confessioni segrete interessanti, specie sul calcio scommesse, che dicono tutti che non si sono accorti di niente. Ma come si fé?
-Mister Girelli della Quinzanese: avrei anche il contatto perché è il padre di una mia amica. Egli da anni è una specie di Ferguson di una piccola squadretta di provincia e ottiene ottimi risultati impegnandosi al massimo e chiudendosi nel bagno di casa a fare le formazioni. Potrebbe starci un articolo sugli allenatori dilettantistici, una categoria che nessuno si caga.
-Gaucci: però si sono perse le tracce. Comunque bisogna davvero conoscerlo di persona non per l'intervista in sé, ma per capire come cazzo ha fatto uno come lui -che sembra un deficiente- a creare il Perugia di Cosmi. Chiaramente, deficiente non è. Ma dobbiamo capire ad esempio se è attore o se è genio inconsapevole.
-Andare in giro a zonzo fuori dall'Europa (magari per altri motivi, non per l'intervista) e intervistare in italiano una persona a caso che assolutamente non conosce l'italiano. E poi mostrarsi pure risentirsi.
- Gerry Calà. Ho avuto modo di scrivere all'Uomo che sapeva troppo questo messaggio, da ricordarsi:
Uno di questi giorni dopo lavoro stavo salendo verso la mia tetra dimora, sotto la neve. Non mi funziona il lettore cd della radio dove fra l'altro - in tutta sincerità - tengo canzoni misere, quindi ho messo su una radio a caso che non trasmettesse pubblicità e sono capitato su una bieca frequenza dove c'era la Lorella Cuccarini che stava intervistando Jerry Calà. Ho seguito l'intervista e devo dire che Gerry Calà è una delle persone più spocchiose, vanagloriose, sgradevoli, millantatrici, ciarlatane, ambiguamente goliardiche, snervanti, insopportabili nonché baioccone che ci sono su questa terra.
Oltre a vantarsi di ogni cosa, ad esempio che ha fatto un film dove parlava di un uomo che aveva la famiglia in Russia e con la caduta del comunismo si è trovato due famiglie (ma che cazzo c'è da vantarsi?) egli ha iniziato a cantare in modo stonatissimo e esagitato Maracaibo, per poi imporre un silenzio per ricordare il Cumenda che lui stesso ha spezzato in modo poco consono.
Conclusioni: è un personaggio talmente insignificante e megalomane, indiscreto e indisponente, che non è possibile non amarlo. E infatti lo promuovo a pieni voti.
Varda se l'è marso, el pàr proprj de Lodi, Fanfùla! Aggiornami quando viene a fare una serata in qualche locale di merda, che cerco di unirmi e poi lo andiamo a intervistare e lo facciamo parlare a ruota libera.
Farlo parlare a ruota libera sinsigandolo con frasi come "Lei è un mito per i giovani d'oggi che guardano al futuro e che non si scoraggiano per il presente" e frasi che non vogliono dire niente su questo tono. Egli, narcisista e vanaglorioso com'è, parlerebbe forse a spada tratta e manterremmo l'intervista segreta fino alla sua morte per ictus e poi la venderemmo a Mediaset ottenendo soldi per noi e prestigio per quel verme adorabile di Calà.
-Lamberto Olivari. Non mi piace però il suo fanatismo a voler apparire al centro della scena. L'intervista deraglierebbe dopo poco o si trasformerebbe in uno spettacolino imbarazzante come con Dipré. Bisognerebbe invece farlo parlare non in veste di "HEY", ma ad esempio inventandosi un'intervista sulla Brescia degli anni Settanta, per fare in modo di far emergere la persona e non la maschera. Per cercare di capire come ci si possa ridurre così. Qua ho già rotto le acque, volendo:
www.youtube.com/watch?v=8IWXiBOLOSgMa la persona che vorrei intervistare più di tutte (non ci crederete mai) è Amedeo di Savoia
http://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo_di_Savoia-Aosta_(1943). Per quanto sono fissatamente antimonarchico questa è una persona coltissima, pacatissima e soprattutto un relitto di qualcosa che non c'è più ma che non è tanto lontana da diventare oggetto di culto o di folklore. La sua storia fra l'altro è molto interessante ed egli in teoria sarebbe il pretendente al trono, ma l'altro ramo della famiglia (quello di Vittorio Emanuele e il principino di stocazzo) lo ostracizzano in ogni modo, quegli indegni.
Comunque, al di là di queste faide famigliari, di cui non mi frega un cazzo, questa persona nel mio immaginario è davvero un relitto ottocentesco, ma anche pre-ottocentesco e mi farebbe davvero piacere sentire cosa ha da dire, quali sono le sue riflessioni.
Una intervista gliel'hanno fatta e devo ancora vedermela :
questo porcù.
