Visto. Come tutte le cose in cui c'è mezzo Bukowski l'ho trovato molto pretestuoso e poco interessante, tuttavia leggero da assimilare e con qualche spunto buono.
Chinaski fa la tipica vita dell'Erasmus (ma non mia) e non m'ha mai attirato quella vita.
Buona la citazione di Tolstoj a 53.00: "La vicinanza della donna è una necessaria spiacevolezza della vita: evitala per quanto ti è possibile". Solo che, cercandola su internet, ho notato sia citata solo nel film, quindi è un bell'uovo di Stocazzo, che apprezzo
La bella figa di 30 anni principale azionista della rivista "Arte Contemporanea" che lo tampina, ingaggia un detective e poi gli entra in casa per pagarlo è una delle solite cose di Bukowski che mi irritano al massimo e mi fanno essere contro di lui più duro di ciò che meriterebbe, dato che in realtà non lo disprezzo affatto. Anche quello che succede dopo, del tipo sbudellato, non ha il minimo senso. Poi la tizia ricca e figa se lo porta via, lui si comporta come uno spocchioso defizente, finisce nella sua casa a cinque stelle e la tromba. Bravo Buko, mi sono commosso
E poi come al solito i dollari sono il motore di tutto il film. Dio quanto odio l'America.
L'unica cosa bella è che alla fine non c'è una crescita del protagonista, ma rimane il povero stronzo che era all'inizio, solo con dollari (sia mai che in un film americano il vincente non abbia alla fine denaro da sfoggiare) e con donna. Anzi, alla fine in realtà c'è una crescita. Quindi nemmeno la fine è bella :/
CITAZIONE (Cough Ferati @ 25/3/2014, 20:45)
L'avevo visto;
Mai 'na soddisfazione :-(