Il crollo della mente bicamerale, Da approfondire

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 6/6/2013, 02:37     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
Dirty Blue Gene
Posts:
21,831
Spermatozoi:
+2,372
Location:
A Trieste, provincia di Bari. In Polonia.

Status:


In piena notte, invece di farmi le seghe su porno di discutibile fattura, stavo investigando su un appunto che si fece fuggire durante una lezione un mio docente, che mi interessa molto e dovrò approfondire.

Praticamente ha detto che secoli fa non era così strano avere allucinazioni, scambiate per segni di Dio, e questo non per la vita che si faceva (molto dura per alcune categorie, ad esempio i monaci e gli anacoreti), ma perché l'area del cervello adibita all'immaginazione era più ampia di quella che abbiamo noi attualmente. Oggi potrebbero solo gli schizofrenici e quelli che prendono sostanze (e qui si ricollega alla mia teoria che l'occidentale è un babbuino che cerca di leggere un libro! per questo non capisce lo zen e per questo è inutile che si confronti con il peyote o con l'LSD).

Questo è un libro molto interessante: Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza. Riporto alcune cose:
CITAZIONE
Il saggio, che è strutturato in tre parti, una premessa e un post scriptum, affronta il problema della coscienza. Nella prima parte intitolata "La mente dell'uomo", viene affrontata la questione della coscienza della coscienza, della mente dell'Iliade, del doppio cervello, dell'origine della civiltà.
Nella seconda parte, "La testimonianza della storia" lo studioso tratta di dèi, tombe e idoli, di teocrazie della coscienza, della nuova mente in Mesopotamia, della coscienza intellettuale della Grecia e della coscienza morale dei khabiru.
Nella terza parte, "Vestigia della mente bicamerale nel mondo moderno" vengono trattati argomenti diversi: la ricerca dell'autorizzazione, i profeti e la possessione, la poesia e la musica, l'ipnosi, la schizofrenia, gli auspici della scienza.
Nucleo dell'opera è la controversa teoria della mente bicamerale, secondo la quale fino a c.a il 1000 a.C. una grandissima parte degli uomini non possedevano ancora una mente cosciente nel senso moderno del termine ma erano guidati da voci interiori, che venivano attribuite agli dei ma che in realtà erano frutto della manipolazione mentale messa in atto da coloro che la coscienza l'avevano già acquisita, una sorta di plagio che in fondo prosegue tuttora senza grande scandalo.
Nel libro, Jaynes presenta indizi ricavati dall'archeologia e dai libri più antichi (Iliade, Odissea, Bibbia). Secondo questa teoria, la schizofrenia sarebbe un residuo vestigiale di quella antica struttura della mente.

Tutto questo, che può essere discusso o bollato come una cazzata, è comunque a mio modo interessante e spiega moltissime cose, dai "miracoli" veterotestamentari alle opere dell'antichità fino almeno al Trecento. Anzi, potrei porre Dante come anello di congiuntura: lui usa la parte dell'immaginazione coscientemente ed esplora il mondo che poi trascrive, per questo la Comedia è così vivida e realistica.
Ma queste sono congetture mie. Andiamo avanti, qua ci son delle citazione tratte dal libro ma io non le capisc bene perché non ho mai letto i poemi greci: http://it.wikiquote.org/wiki/Julian_Jaynes...della_coscienza

Dalla versione francese della pagina del saggio ricavo anche una interessante tesi:
CITAZIONE
Pour montrer qu'il est possible d'imaginer un être humain sans conscience, Jaynes rappelle le « peu de conscience que nous avons de notre action quotidienne ». Il explique que la conscience n'est pas nécessaire aux concepts, à l'apprentissage, à la pensée ou encore à la raison. Il en conclut que « la conscience ne modifie pas tant que cela beaucoup de nos activités » et qu'« il est parfaitement possible qu'il y ait eu une race d'hommes qui parlaient, jugeaient, raisonnaient, résolvaient des problèmes, faisaient, en un mot, la plupart des choses que nous faisons, mais qui n'étaient pas conscients du tout »

--
Per mostrare che è possibile immaginare un essere umano senza coscienza, dice il "poco di coscienza che abbiamo delle nostre azioni quotidiane". Spiega che la coscienza non è necessaria ai concetti, all'apprendimento, al pensiero e alla ragione. Conclude che "la coscienza non modifica più di tanto molte delle nostre attività", e che "è perfettamente possibile che ci fu una razza di uomini che parlavano, giudicavano, ragionavano, risolvevan dei problemi, ???, in una parola, la maggior parte delle cose che facciamo, ma non erano a conoscenza di tutti".

E ancora:
CITAZIONE
"L'homme de l'Iliade n'avait pas la subjectivité que nous avons. Il n'avait pas conscience de sa conscience du monde, pas d'espace mental intérieur pour pratiquer l'introspection"
--
L'uomo nell'Iliade non ha la soggettività che abbiamo adesso. Non ha la coscienza della sua coscienza del mondo, non lo spazio mentale interiore per praticare l'introspezione

"La volition, l'élaboration, l'initiative s'organisent sans aucune aide de la conscience et sont ensuite « transmises » à la personne dans la langue qu'elle connaît, parfois accompagnées de l'apparition d'un ami intime, d'une figure d'autorité, d'un dieu ou parfois sous la forme de la seule voix. La personne obéissait à ses voix, entendues dans les hallucinations, parce qu'elle ne « voyait » pas ce qu'elle devait faire toute seule.»
--
Il pensiero [...] è organizzato senza alcun aiuto della coscienza ed è trasmesso alla persona in una lingua che conosce, talvolta accompagnato dall'apparizione di un amico intimo, una figura d'autorità, un dio, o la sola voce. Le persone obbedivano alle proprie voci, intese nelle allucinazioni [perché quelle non vedevano che quelle avrebbero dovuto fare da soli ????, ipotizzo un "perché loro non vedevano cosa avrebbero dovuto fare da sé"]

Escludendo l'ultimo pezzo che non l'ho saputo tradurre neanche col traduttore, la prima parte è chiarissima e mi vede sostanzialmente d'accordo.
Conclude che:
CITAZIONE
Jaynes attribue l'esprit des dieux à l'hémisphère non dominant du cerveau (l'hémisphère droit pour la plupart des gens), et l'esprit des hommes à l'hémisphère dominant.
--
Jaynes attribuisce lo spirito degli dei all'emisfero non dominante del cervello (il destro per quasi tutti), e lo spirito degli uomini all'emisfero dominante.

La versione inglese è ben più ricca, ma mi ci vuole troppo tempo e sforzo per tradurla. Appena ho tempo però lo faccio e cerco notizie in italiano.
 
Top
view post Posted on 6/6/2013, 03:11     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
I Metalmeccanici della Fonderia
Posts:
12,868
Spermatozoi:
+2,032
Location:
Corea di Huntington

Status:


CITAZIONE
Tutto questo, che può essere discusso o bollato come una cazzata

Grazie per aver riassunto la mia opinione in maniera più succinta di quanto avrei fatto io.

Comunque la storia della "schizofrenia vestigiale" chiaramente si rifà all'ipotesi (non so se provata) che le "voci nella testa" dello schizofrenico, in realtà, sono i suoi pensieri, che lui non riesce a riconoscere come propri per via della sua disfunzione
in altre parole non è che ha personalità multiple (a meno che non abbia anche quel disturbo) o cose del genere, semplicemente non percepisce il suo flusso di coscienza come proprio, il che diventa un problema quando scattano cose come i pensieri intrusivi (pensieri involontari spesso a sfondo negativo).
 
Punto di contacto  Top
Simon Peter
view post Posted on 6/6/2013, 12:36     +1   -1




Non è di per sè una cazzata la materia, ma la sua impostazione e trattazione (quindi di fatto lo è).
In particolare, è estremamente cazzaro tutto ciò che, come al solito (come ad esempio la psicologia ordinaria) parte dal presupposto "siamo al vertice dell'intelligenza in un cammino secolare di progresso che ha portato fino a noi", il che indubbiamente serve a vendere libri

CITAZIONE
una grandissima parte degli uomini non possedevano ancora una mente cosciente

"ancora"?
 
Top
view post Posted on 6/6/2013, 16:44     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
Dirty Blue Gene
Posts:
21,831
Spermatozoi:
+2,372
Location:
A Trieste, provincia di Bari. In Polonia.

Status:


Dal punto di vista della psicologia non ho strumenti di confronto, perché non conosco niente.

Dal punto di vista storico questa teoria andrebbe a spiegare molte cose che erano strane. In qualunque fonte agiografica o anche storica, fino al Medioevo, si riscontrano episodi sovrannaturali come apparizioni e miracoli buoni o negativi. Questo non può essere bollato come un topos a prescindere, perché esce ovunque, anche quando non ce ne sarebbe il motivo (e un tops deve essere riconoscibile), inoltre è troppo radicato.

Faccio due esempi:
-Sant'Antonio abate (non il francescano): questo è uno dei primi eremiti cristiani della storia, ha abbandonato il proprio villaggio e si è addentrato nel deserto egiziano. In seguito a subito diverse tentazioni del demonio e dei suoi seguaci. Adesso proviamo a pensare a questo che parte con poco cibo, sopporta caldo torrido di giorno e freddo di notte, soprattutto deve ripararsi nei vari tempi e camere mortuarie degli antichi egizi (e nel II secolo d.c. ce n'erano molte più di quelle che vediamo noi), con statue e affreschi di dei pagani. Logico che abbia avuto visioni, ma la mente bicamerale non c'entra, sono visioni indotte dalle privazioni fisiche e dallo stato di stress mentale.
-Salimbene de Adam: questo è un francescano del XIII secolo. Quando entrò nell'ordine il padre si infuriò, si recò al convento dove insultò i frati e parlò con il figlio, facendo prima ricorso alla sua autorità di padre, poi alla pietà ("hai dato dolore alla tua mamma che piange tutte le sere"), ma il figlio rispose con citazioni evangeliche e quindi se ne andò insultando tutti (chiamando i frati pissintunicis, cioè pisciatunica, dato che non avevano le mutande... questi medievali sono spettacolari: lo trovate qua www.dmgh.de/object/bsb00000784_00072.svg?zoom=0.50 alla seconda metà della pagina "Fili dilecte, non credas istis pissintunicis - id est qui in tunicis mingunt - qui te deceperunt"...). In seguito (p. 41) descrive che era rimasto disteso a pregare sotto l’altare di notte. Sente la voce della Vergine che lo chiama, alza la faccia e la vede con in braccio il Bambin Gesù: lei gli dice di avvicinarsi a baciarlo e lui, dopo un primo dubbio, lo fa, e la Vergine glielo mette in braccio. Non riesce a saziarsi di questa dolce visione, ma la Vergine lo congeda dicendogli di andare a riposarsi perché gli altri frati si stavano svegliando. Salimbene è un francescano scettico su tutto, anche sulle reliquie (e la società comunale dava molta importanza ad esse), però descrive tranquillamente questa visione sconvolgente.

Adesso noi sappiamo tutti che in determinate circostanze la nostra mente delira; non solo con le droghe, ma ad esempio anche dopo lunghi digiuni o in situazioni di stress insostenibile. Noi però non abbiamo più di questi problemi, e man mano potremmo aver del tutto perso la possibilità di avere visioni. Oppure no.
Insomma, possono esserci due ipotesi, partendo dalla premessa che le visioni che hanno avuto tutti quelli che le hanno scritte fossero "vere", cioè visioni realmente avute e non inventate: o tutti hanno subito grandi privazioni e shock che li hanno fatti arrivare al delirio, oppure la teoria della mente bicamerale ha del vero.



CITAZIONE (Simon Peter @ 6/6/2013, 13:36) 
Non è di per sè una cazzata la materia, ma la sua impostazione e trattazione (quindi di fatto lo è).
In particolare, è estremamente cazzaro tutto ciò che, come al solito (come ad esempio la psicologia ordinaria) parte dal presupposto "siamo al vertice dell'intelligenza in un cammino secolare di progresso che ha portato fino a noi", il che indubbiamente serve a vendere libri

Ma chi te l'ha detto? Può essere che invece sia il contrario, cioè che la rimpianga.

CITAZIONE (Simon Peter @ 6/6/2013, 13:36) 
CITAZIONE
una grandissima parte degli uomini non possedevano ancora una mente cosciente

"ancora"?

... "nel senso moderno del termine". D'altronde, egli stesso dice che gran parte delle azioni che facciamo sono incoscienti, e che si potrebbe vivere senza coscienza.

Secondo me ti stai focalizzando su un elemento che ti sei messo in testa da solo, io non vedo punti (in quel poco che ho scritto riguardo a questo libro, che non ho letto, e infatti cerco altre informazioni) che facciano pensare al male dell'evoluzionismo da te citato, men che meno nella frase che hai riportato. o_O
 
Top
Simon Peter
view post Posted on 6/6/2013, 17:02     +1   -1




Chi lo sa, magari è proprio così.
Ritengo che sia abbastanza implicito, e che finisca per essere un riflesso incondizionato della maggioranza degli studi in questo senso.
Lessi già un'analisi molto approfondita sull'argomento, che porta a mettere in dubbio una serie di convinzioni odierne (il titolo era "Il mulino di Amleto", ne parlammo già e posso prestartelo). Quel libro, tuttavia, mi piacque molto.
In particolare, non si può non tenere conto del fatto che se si vuole comprendere qualcosa di nuovo, bisogna essere disposti anche ad abbandonare le proprie convinzioni, cosa che men che mai fa, ad esempio, la psicologia (che parte dall'assunto della propria "sanità" e "completezza psicologica", a partire dalla quale giudicare le "patologie").
Quel che secondo me è poco avvertito in questi studi meramente intellettuali, è il fatto che noi stessi non siamo in una posizione definitiva, dalla quale possiamo prenderci il lusso di osservare dalla poltrona rimanendo nella nostra condizione, non facendo altro che aggiungere dati e informazioni.

Edited by Simon Peter - 6/6/2013, 18:02
 
Top
view post Posted on 6/6/2013, 17:02     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
I Metalmeccanici della Fonderia
Posts:
12,868
Spermatozoi:
+2,032
Location:
Corea di Huntington

Status:


CITAZIONE (lagunaloire @ 6/6/2013, 17:44) 
Adesso noi sappiamo tutti che in determinate circostanze la nostra mente delira; non solo con le droghe, ma ad esempio anche dopo lunghi digiuni o in situazioni di stress insostenibile. Noi però non abbiamo più di questi problemi, e man mano potremmo aver del tutto perso la possibilità di avere visioni. Oppure no.
Insomma, possono esserci due ipotesi, partendo dalla premessa che le visioni che hanno avuto tutti quelli che le hanno scritte fossero "vere", cioè visioni realmente avute e non inventate: o tutti hanno subito grandi privazioni e shock che li hanno fatti arrivare al delirio, oppure la teoria della mente bicamerale ha del vero.

mi sta bene l'uso di certi spunti dell'ipotesi, però, da profano sia medicalmente sia storico-filologicamente, mi sembra una fesseria dire che nell'arco di poco più di 3000 anni (stando al documento; ricorderei, anche se sono sicuro che non ne ho bisogno dato che lo sapete meglio di me, che nel 1000 a.C. eravamo fuori dalla preistoria già da moltissimo tempo) il cervello sia cambiato fisiologicamente in maniera rilevante. lieto di essere smentito, beninteso.
Altra cosa è se uno mi dice che ci sono cambiamenti molto rilevanti nella forma mentis, che possono ricondursi (tramite voli paracularici) a spiegare i fenomeni a cui alludi, ma uno può quasi dire che abbiamo cambiato forma mentis anche rispetto a 50 anni fa (discutibile, ma lo può dire).
 
Punto di contacto  Top
Simon Peter
view post Posted on 6/6/2013, 17:07     +1   -1




CITAZIONE (Cough Ferati @ 6/6/2013, 18:02) 
CITAZIONE (lagunaloire @ 6/6/2013, 17:44) 
Adesso noi sappiamo tutti che in determinate circostanze la nostra mente delira; non solo con le droghe, ma ad esempio anche dopo lunghi digiuni o in situazioni di stress insostenibile. Noi però non abbiamo più di questi problemi, e man mano potremmo aver del tutto perso la possibilità di avere visioni. Oppure no.
Insomma, possono esserci due ipotesi, partendo dalla premessa che le visioni che hanno avuto tutti quelli che le hanno scritte fossero "vere", cioè visioni realmente avute e non inventate: o tutti hanno subito grandi privazioni e shock che li hanno fatti arrivare al delirio, oppure la teoria della mente bicamerale ha del vero.

mi sta bene l'uso di certi spunti dell'ipotesi, però, da profano sia medicalmente sia storico-filologicamente, mi sembra una fesseria dire che nell'arco di poco più di 3000 anni (stando al documento; ricorderei, anche se sono sicuro che non ne ho bisogno dato che lo sapete meglio di me, che nel 1000 a.C. eravamo fuori dalla preistoria già da moltissimo tempo) il cervello sia cambiato fisiologicamente in maniera rilevante. lieto di essere smentito, beninteso.
Altra cosa è se uno mi dice che ci sono cambiamenti molto rilevanti nella forma mentis, che possono ricondursi (tramite voli paracularici) a spiegare i fenomeni a cui alludi, ma uno può quasi dire che abbiamo cambiato forma mentis anche rispetto a 50 anni fa (discutibile, ma lo può dire).

Io ritengo che sia cambiato soprattutto quel che concerne lo sviluppo, dalla nascita in poi, sia per educazione che per condizioni esteriori.
Per il resto si è ampiamente insediato il razionalismo logico, cosa che per me è una pesante limitazione.
Poi, a parte il tempo, va considerato lo spazio: sarebbe arbitrario considerare i periodi come fasce in cui tutti gli abitanti del mondo, in ogni luogo, stavano (o stanno) ad un livello simile.
 
Top
view post Posted on 6/6/2013, 17:18     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
I Metalmeccanici della Fonderia
Posts:
12,868
Spermatozoi:
+2,032
Location:
Corea di Huntington

Status:


CITAZIONE (Simon Peter @ 6/6/2013, 18:07) 
Poi, a parte il tempo, va considerato lo spazio: sarebbe arbitrario considerare i periodi come fasce in cui tutti gli abitanti del mondo, in ogni luogo, stavano (o stanno) ad un livello simile.

te lo stavo per scrivere in risposta alla prima frase, su cui comunque sono sostanzialmente d'accordo.
Non ho capito il riferimento al razionalismo, temo, ma se il razionalismo è
CITAZIONE
una corrente filosofica basata sull'assunto che la ragione umana può in principio essere la fonte di ogni conoscenza.

penso che anche in certi ambienti sia meno diffusa di quanto credi. Sicuramente certi umanisti hanno poco interesse a pensarla così, laddove certi studiosi delle "scienze dure" lo penserebbero.
 
Punto di contacto  Top
Simon Peter
view post Posted on 6/6/2013, 17:26     +1   -1




CITAZIONE (Cough Ferati @ 6/6/2013, 18:18) 

penso che anche in certi ambienti sia meno diffusa di quanto credi. Sicuramente certi umanisti hanno poco interesse a pensarla così, laddove certi studiosi delle "scienze dure" lo penserebbero.

che sia ciò che sostengono o meno, è indifferente. Io mi riferisco al metodo con cui vengono studiate le cose: di fatto, il razionalismo (la convinzione di poter capire le cose a livello associativo e mentale) impernia tutti gli studi.
Soprattutto in ambito psicologico, ho sempre trovato assurda l'analisi esterna, che di fatto parte da una serie di convinzioni sulla propria mente, convinzioni mai messe in discussione, mai indagate a fondo.

Dall'esterno, in linea di massima, si osservano le manifestazioni. Spesso, cause diverse portano a manifestazioni simili se non addirittura identiche: per mascherare ciò, vengono sempre fuori i concetti di "statistica" e di "approssimazione", che equivalgono alle giustificazioni con cui, per secoli, si continuò a considerare sostenibile la tesi geocentrica. Di fatto, per un certo tipo di sguardo è possibile vedere soltanto una gamma di cose, dipendenti dalle associazioni-automatiche già presenti nel suo cervello. Per capire qualcosa di più, è necessario vedere l'arbitrarietà di queste associazioni automatiche. Sono convenzionali, ma la mente razionale li trasforma in legge.
E' un po' come la spugna, che per riempirsi di qualcosa deve prima svuotarsi.
 
Top
view post Posted on 6/6/2013, 17:38     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
Dirty Blue Gene
Posts:
21,831
Spermatozoi:
+2,372
Location:
A Trieste, provincia di Bari. In Polonia.

Status:


CITAZIONE (Simon Peter @ 6/6/2013, 18:02)
Quel che secondo me è poco avvertito in questi studi meramente intellettuali, è il fatto che noi stessi non siamo in una posizione definitiva, dalla quale possiamo prenderci il lusso di osservare dalla poltrona rimanendo nella nostra condizione, non facendo altro che aggiungere dati e informazioni.

Vero, :sisi:

CITAZIONE (Cough Ferati @ 6/6/2013, 18:02)
Altra cosa è se uno mi dice che ci sono cambiamenti molto rilevanti nella forma mentis, che possono ricondursi (tramite voli paracularici) a spiegare i fenomeni a cui alludi, ma uno può quasi dire che abbiamo cambiato forma mentis anche rispetto a 50 anni fa (discutibile, ma lo può dire).

Infatti non solo lo si può dire, ma lo si dovrebbe. Innegabilmente nel corso degli ultimi secoli la spiritualità nell'Occidente è cambiata un casso. Si passa appunto da questo Medioevo con visioni alla religiosità teatrale del barocco, alla dea ragione dell'illuminismo, alla secolarizzazione dell'Ottocento, all'ateismo del Novecento (con gente che poi riempie la propria spiritualità con le scie chimiche, i calendari maya e Nubiru).
Non la vedo come una paraculata sostenere che il nostro tenore di vita attuale e la nostra società non ci alleni minimamente alla spiritualità. Proprio per questo motivo dicevo all'infanta imperatrice che gli occidentali che leggono libri zen sono babbuini che si grattano la testa.

CITAZIONE (Simon Peter @ 6/6/2013, 18:07) 
Poi, a parte il tempo, va considerato lo spazio: sarebbe arbitrario considerare i periodi come fasce in cui tutti gli abitanti del mondo, in ogni luogo, stavano (o stanno) ad un livello simile.

Questo è vero, però possiamo generalizzare dicendo che negli ultimi secoli le civiltà basate sulla spiritualità e sulla magia sono svanite: le ultime sono state i maya e gli indiani d'america (adesso ridotti a ubriaconi), che hanno resistito più delle altre solo perché l'Occidente le ha scoperte dopo.
Rimane il discorso sull'Asia, di cui non conosco quasi niente. Può essere che certi monaci tibetani preservino le loro conoscenze etc etc, ma a me sembrerebbero, ad una visione superficiale, diventati marchette. Già il fatto che quei luoghi sono ormai tutti turistici (aperti appunto a quegli Occidentali senza più spiritualità che pensano di riottenerla andando a fotografare i monaci mangiando le patatine e con la bottiglietta di cocacola nello zaino, oppure portandosi a casa un buddha pagandolo 300€). Però magari loro conservano ancora questo aspetto spirituale, i monaci, e non soltanto quello politico della secessione dalla Cina.
 
Top
Simon Peter
view post Posted on 8/6/2013, 02:10     +1   -1




Secondo me, un'altra cosa estremamente arbitraria è dividere nettamente in persone che "funzionano in un modo", e altre che funzionano in un altro.
Ci sono delle situazioni prevalenti nell'una, o nell'altra persona, certo, ma la persona - poniamo - che ha delle visioni, in quel momento si infrange una regola, quella del suo pensiero ordinario. Quando ritorna nel pensiero ordinario, avrà una percezione di quei momenti (di diverso funzionamento) dipendente dall'attuale funzionamento: ossia, ci sarà una forma di memoria di "qualcosa" di diverso, ma resterà di parametri completamente diversi e, col tempo, il ricordo si attenuerà sempre di più. Resterà la fiducia nella sensazione, allora, ma rimarrà qualcosa di estraneo: e potrà passarci sopra, idealizzarlo, o sminuirlo, ma resterà qualcosa di a sè stante, anche oltre la patina di spiegabilità che inevitabilmente andrà creandosi.
Questo crea una situazione di fiducia, la chiamo, che non è nè comprensione e neppure credenza: la credenza è un affidarsi a qualcosa di non provato, la comprensione è un'esperienza di cui si possiede la piena visione mentale, qui parlo di qualcosa che sta a metà fra le due cose: sai che c'è, ma non possiedi la chiave che apre di nuovo quella porta; oppure ci va pazienza.
 
Top
view post Posted on 14/6/2013, 02:44     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
Giovan Gastoni de' Medici
Posts:
13,415
Spermatozoi:
+1,857

Status:


Per un po' di tempo lascerò da parte questo importante argomento, ma prima o poi ci torno su e leggo il libro. Intanto rimane archiviato qua.
 
Top
view post Posted on 8/9/2013, 10:25     +1   -1
Avatar

Nazista dell'Illinois

Group:
Uomini o topi?
Posts:
337
Spermatozoi:
+77
Location:
Fattoria Artemio, da qualche parte in Italia

Status:


La teoria di Jaynes, così come quelle di Dawkins, Boyer, ecc.., gratta gratta mi sembra piuttosto un tentativo di riproporre la teoria degli istinti che era in voga ad inizio '900: praticamente si credeva che tutto il comportamento umano sarebbe guidato da diciotto istinti fondamentali…idea che già negli anni ’30 era finita nel dimenticatoio. Insomma, i soliti tentativi di sminuire la libertà e la ragione umana basandosi sulla genetica o sulla psicologia. C'è da chiedersi ma che bisogno c’è di cercare una base biologica/psicologica per la religione, o soprattutto attaccare la religione sulla base della biologia e della psicologia, quando quello che muove l’uomo è in realtà una mente intelligente e indagatrice e un desiderio di felicità?

Edited by Piero il Porco - 8/9/2013, 11:43
 
Top
view post Posted on 8/9/2013, 15:49     +1   -1
Avatar

Dragaster Excuriam

Group:
I Metalmeccanici della Fonderia
Posts:
12,868
Spermatozoi:
+2,032
Location:
Corea di Huntington

Status:


CITAZIONE (Piero il Porco @ 8/9/2013, 11:25) 
Insomma, i soliti tentativi di sminuire la libertà e la ragione umana basandosi sulla genetica o sulla psicologia.

Non sono tentativi di sminuire un concetto, come se uno disprezzasse quel concetto a priori, sono modi di portare avanti una propria ipotesi, che, tra l'altro, non mi sembra nemmeno tanto campata in aria (almeno non tanto quanto lo sono i tentativi per dimostrarne la veridicità, almeno nel caso della mente bicamerale).

CITAZIONE
C'è da chiedersi ma che bisogno c’è di cercare una base biologica/psicologica per la religione, o soprattutto attaccare la religione sulla base della biologia e della psicologia, quando quello che muove l’uomo è in realtà una mente intelligente e indagatrice e un desiderio di felicità?

perché uno vuole capire da cosa scaturisce tutta quella roba invece di stenderci sopra il velo del mistero imperscrutabile.
 
Punto di contacto  Top
18 replies since 6/6/2013, 02:37   236 views
  Share