CITAZIONE
Stai pur certo che determinati concetti che sono qualità distintive di determinate correnti di pensiero vengono professionalmente bersagliati per questo motivo, anche con teorie campate in aria. Quella degli emisferi cerebrali sinceramente mi ha fatto cappottare, ma pare sia stata presa seriamente da un sacco di gente, probabilmente è come dici tu, che non è proprio campata in aria, oppure fa comodo appoggiarsi ad una teoria del genere.
A me pare che nessuno possa - in onestà - definirsi definitavamente al riparo dai rischi di avere pregiudizi verso determinate persone o categorie sociali, l'importante è (per quanto riguarda se stessi) accettare l'inevitabile senza l'illusione di essere investiti di una perspicacia superiore, altrimenti è il classico "vedere la pagliuzza nell'occhio altrui e non la propria trave".
Ma questo è un discorso che, a mio modo di vedere, riguarda un'aspetto secondario della questione, che (per me) è primaria: quanto c'è di vero, o quanti spunti sono insiti in un determinato libro / teoria / discorso?
In questo, come in altri: può essere che un aspetto dello stesso ambito sia meglio formulato in altri libri, altre teorie o altri discorsi.
CITAZIONE
C'è da chiedersi ma che bisogno c’è di cercare una base biologica/psicologica per la religione, o soprattutto attaccare la religione sulla base della biologia e della psicologia, quando quello che muove l’uomo è in realtà una mente intelligente e indagatrice e un desiderio di felicità?
Se tu hai già una risposta e quella risposta ti soddisfa, naturalmente non ne hai nessun bisogno.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 8/9/2013, 16:49)
perché uno vuole capire da cosa scaturisce tutta quella roba invece di stenderci sopra il velo del mistero imperscrutabile.
questo, in ogni caso, può aprire il campo a diverse domande (che uno può rivolgere a se stesso), ad esempio:
- da cosa è determinata la propria preferenza verso una teoria, piuttosto che un'altra?
- si è in grado di accettare la visione di una verità indesiderabile?
- una volta accettata, eventualmente, una verità sgradita, che fine hanno fatto il desiderio e la paura?
- quanto, la necessità della comprensione è legata all'urgenza di avere risposte in tempi brevi?
sono articolazioni di osservazioni pratiche, quindi non è affatto detto che esprimano pienamente quel che possono rappresentare per me, e soprattutto non le intendo come spunti per argomentazioni teoriche ma per un ipotetico tentativo di indagine di sè.
Questo è un campo dove, che siano o meno valide le teorie, vedo spunti utili perché riguardanti sè, al di là della propria opinione generale sulla validità delle teorie o della cultura sulla storia della scienza.