La parola del giorno

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view post Posted on 6/7/2013, 23:12     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ogni volta che imparate una parola nuova, trovate delle accezioni che non conoscevate per parole già conosciute, o scoprite notizie etimologiche, aggiornate questo thread.

Poc'anzi stavo cercando la coniugazione di "perplimere" e ho trovato questo articolo dell'accademia della crusca:
http://www.accademiadellacrusca.it/it/ling...gine-perplimere
CITAZIONE
L'impiego del verbo perplimere è dovuto alla prosa creativa del comico Corrado Guzzanti, che lo ha lanciato nei primissimi anni Novanta, nella trasmissione televisiva "Avanzi". La parola venne inserita in uno dei dialoghi fra il personaggio Rokko Smitherson e Serena Dandini, ed ebbe talmente successo che fu più volte riutilizzata nella trasmissione, con ricchi esempi nella coniugazione (perplimere, perplimo, perplimete, perplèi, perplime[re]) e nelle varianti (perplerre).
[...]
Fra le molte innovazioni linguistiche perplimere attecchì più facilmente nella lingua comune a causa della sua perfetta adeguatezza morfologica, che tra l'altro colma anche una lacuna lessicale della nostra lingua: il verbo è infatti spontaneamente riconducibile dai parlanti italiani al participio passato perplesso (sulla base di verbi come comprimere / compresso; sopprimere / soppresso, ecc.); e del resto manca in italiano un verbo che renda in modo sintetico l'azione dell'essere o del rendere perplessi, per cui il neologismo si incunea perfettamente nel nostro sistema linguistico.
[...]
perplimere ha resistito a lungo nella nostra lingua, tanto che recentemente se ne è persa anche la sfumatura ironica, come emerge dai quesiti e dalle segnalazioni di neologismo giunti alla nostra redazione.

Assurdo venire a sapere una cosa del genere, io pensavo che fosse una parola riconosciuta, invece non c'è nemmeno nei dizionari ed è stata inventata poco meno di 20 anni fa. Tra l'altro Avanzi era una trasmissione bellissima, ho visto le repliche l'estate scorsa alle 3 di notte. Se un giorno questa parola entrerà nei vocabolari sarò felicissimo.

Invece l'altro giorno, mentre leggevo L'Idiota, sono incappato nel seguente brano:
CITAZIONE
Alla stagione di Pavlovsk, nei giorni feriali, come tutti sanno, o per lo meno affermano di sapere, si raccoglie un pubblico più scelto rispetto a quello della domenica o dei giorni festivi, quando dalla città arriva il "popolino". Le toilettes non son pari a quelle dei giorni festivi, ma sono comunque eleganti.
[...]
riuscirono a guardare le toilettes, a notare alcune stranezze e a scambiarsi delle opinioni in proposito, sorridendo con ironia.

Ovviamente questo uso di toilettes mi ha perplesso (hhhheheheheheh) e ho cercato delucidazioni:
www.treccani.it/vocabolario/toilette/
CITAZIONE
b. Abito e acconciatura femminile molto elegante: nei palchi le signore sfoggiavano splendide toilettes; una t. da sera, da cerimonia; indossava una t. di velluto, scollatissima. ◆ La parola ha avuto, spec. in passato, diversi adattamenti ital., di cui il più frequente è stato, ed è tuttora, toelètta, meno com. tolétta, toelètte, raro telétta insieme con il più ant. tavolétta; per tutti questi, v. anche le singole voci.

Cioè, la parola che usiamo per dire "cesso" significa anche "abito elegante da donna".
 
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view post Posted on 6/7/2013, 23:19     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Perplimere lo sapevo che era un neologismo ma ero sicuro (al 100%) che fosse stato coniato da Pasolini, eppure facendo una ricerca in internet non trovo riscontri. Chissà dove cacchio avevo appreso questa cosa. Perché tutto coincide, ero sicuro al 100% fosse un neologismo recente ma ero altrettanto sicuro fosse di Pasolini.

Toilette in quell'accezione non l'ho mai sentito.

Comunque precisavo dirti che per trovare un idiota bastava guardarti allo specchio, altro che fare il melchior (ciao google) de noantri.
 
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view post Posted on 6/7/2013, 23:25     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Sì, ma lo specchio si guarda, non si legge.
 
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view post Posted on 6/7/2013, 23:52     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ah, perché adesso sai anche leggere? Se se ci credo, ci credo (baioccone :rolleyes: )
 
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view post Posted on 7/7/2013, 00:15     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (lagunaloire @ 7/7/2013, 00:52) 
Ah, perché adesso sai anche leggere? Se se ci credo, ci credo (baioccone :rolleyes: )

Ci hai messo solo mezz'ora per pensare a questa battuta? Che bravo. ^_^
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 8/7/2013, 15:33     +1   -1




CITAZIONE (Cough Ferati @ 7/7/2013, 00:12) 

Cioè, la parola che usiamo per dire "cesso" significa anche "abito elegante da donna".

Ma "usiamo" chi? :asd: Qua si vuol fare passare come cosa normale per noi chiedere in giro "monsieur, dov'è la toilette?"
Ma tipi vaffinati che siamo.

:cancan:
 
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view post Posted on 8/7/2013, 17:14     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 8/7/2013, 16:33) 
CITAZIONE (Cough Ferati @ 7/7/2013, 00:12) 

Cioè, la parola che usiamo per dire "cesso" significa anche "abito elegante da donna".

Ma "usiamo" chi? :asd:

Pluralis maiestatis
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 8/7/2013, 18:10     +1   -1




La parola del giorno è chicchirichì.
 
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view post Posted on 14/7/2013, 02:43     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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17923b
Volevo focalizzarmi su "landra", che non ho mai letto in nessun testo (nemmeno antico), ma che sopravvive nel mio dialetto come parola in disuso, e pensavo fosse un termine antico-dialettale [*]. Qualcuno l'ha mai letto in un testo italiano?

Comuqnue "Femmina da conio" da adesso rientra nel mio personale vocabolario, alto peraltro 15 pagine e di formato tascabile.

[*] = fra l'altro qua si dice "hlandra" [italianizzato: slandra] e l'accezione che ho sempre capito (non dato, perché non l'ho ma usato, inoltre l'ho sentito poche volte) è di femmina sveglia e lesta nel far del male, di "ladra" ma non nel senso vero e proprio della parola, direi di "bastarda".
 
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Simon Peter
view post Posted on 14/7/2013, 09:36     -1   +1   -1




CITAZIONE (lagunaloire @ 14/7/2013, 03:43) 
Qualcuno l'ha mai letto in un testo italiano?

sì, e più di una volta. Oltre ad essere un termine "giuridico" (si usa in quell'ambito "l'accusa di meretricio"), viene infilata anche nei romanzi per dare quel suono di antichità e di provenienza nobiliare, tipo alle medie che leggevo il ciclo fantasy di Darkover, un tizio nobile chiamava la figlia "meretrice" perché aveva scopato con un terrestre.
Ah, ma intendevi landra. No, mai sentito.

Un altro termine vetusto e purista per indicare la baldracca, che viene usato SOLO nei fumetti di Dylan Dog è "sgualdrina"
 
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view post Posted on 14/7/2013, 15:12     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Simon Peter @ 14/7/2013, 10:36) 
CITAZIONE (lagunaloire @ 14/7/2013, 03:43) 
Qualcuno l'ha mai letto in un testo italiano?

sì, e più di una volta. Oltre ad essere un termine "giuridico" (si usa in quell'ambito "l'accusa di meretricio"), viene infilata anche nei romanzi per dare quel suono di antichità e di provenienza nobiliare, tipo alle medie che leggevo il ciclo fantasy di Darkover, un tizio nobile chiamava la figlia "meretrice" perché aveva scopato con un terrestre.
Ah, ma intendevi landra. No, mai sentito.

Pota ma te he droghet? :rotfl:

CITAZIONE (Simon Peter @ 14/7/2013, 10:36) 
Un altro termine vetusto e purista per indicare la baldracca, che viene usato SOLO nei fumetti di Dylan Dog è "sgualdrina"

Beh, insomma, nei film è molto usata, son quasi sicuro che è usata nei Bud e Terence più volte, ma anche in altri. Poi in qualche romanzo l'ho letto, tanto che mi è venuto il sorriso perché era un po' assurdo, se non erro uno o due erano romanzi americani, forse Bukowski o Fante. Chiaramente la colpa è dei traduttori.

Edit: ad ecco ecco fiiiiiga stavolta gnaro devi encomiarmi la memoria!! http://books.google.it/books?id=mLADlN_Hks...ukowski&f=false
Comunque l'ho letto altre volte.
 
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view post Posted on 14/7/2013, 17:46     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Mai letto né sentito.
etimo riporta anche "slandra" come variante.

0acbb2

CITAZIONE (lagunaloire @ 14/7/2013, 16:12) 
CITAZIONE (Simon Peter @ 14/7/2013, 10:36) 
CITAZIONE (lagunaloire @ 14/7/2013, 03:43) 
Qualcuno l'ha mai letto in un testo italiano?

sì, e più di una volta. Oltre ad essere un termine "giuridico" (si usa in quell'ambito "l'accusa di meretricio"), viene infilata anche nei romanzi per dare quel suono di antichità e di provenienza nobiliare, tipo alle medie che leggevo il ciclo fantasy di Darkover, un tizio nobile chiamava la figlia "meretrice" perché aveva scopato con un terrestre.
Ah, ma intendevi landra. No, mai sentito.

Pota ma te he droghet? :rotfl:

:rotfl:
 
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view post Posted on 18/7/2013, 18:13     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Cough Ferati @ 14/7/2013, 18:46) 
Mai letto né sentito.
etimo riporta anche "slandra" come variante.

0acbb2

Cazzo ma guarda quante cose che s'imparano. Malandrino è una evoluzione di slandra, c'è scritto (mal + landro + ino). Pensate, "maladrino è una parola decisamente caduta in disuso da decenni, figurarsi la parola da cui è tratto, e che ha ragionevolmente sostituito. Rimane solo nel mio dialetto, appunto (e in altri, probabilmente), peraltro in via di estinzione.
Da notare che due delle poche persone che ho sentito dire "slandra" fanno un insolito uso anche di "malandrino". Fra l'altro è un termine che non deriva dal latino, ma importato nella lingua italiana prima del passaggio a volgare, perché il nesso SL- latino (comunque rarissimo) diventa in italiano schi (SLAVUM > schiavo). Gli slavi infatti erano importati in Veneto come schiavi, da qui la parola "ciao", che discende da una forma di cortesia ("scìavo vosso"), un po' come il - ormai raro - "obbligato" in italiano, che persiste in portoghese (obrigado).
Ah no, è il nesso SCL- che diventa schi, perché è CL che diventa chi. SL in latino classico forse non esiste neanche.

C'è da diventarci matti giocando e divertendoci con queste cose, che bel topiz GFSan, vieni a casa mia che ti faccio scopare mia sorella! (cit)

:woot:
 
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view post Posted on 24/7/2013, 17:16     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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www.treccani.it/vocabolario/piccino/
Questo è riguardo alla discussione che abbiamo avuto ieri sera (sulla quale non abbiamo litigato furiosamente scannandoci solo grazie al fatto che eravamo satolli).
CITAZIONE
piccino agg. [forma vezz. di piccolo

quindi, "piccino" già di per sé è una forma vezzeggiativa; nella seconda accezione (cioè in cui "piccino" diventa, forse metonimicamente, sinonimo di "bambino") pare sia consueto il diminutivo "piccinino" che citavamo. Treccani cita anche questa notizia sull'uso dialettale meneghino:
CITAZIONE
(a Milano, nel passato, piccinina era il nome dato alle commesse apprendiste in negozî di modisteria e di sartoria)

CITAZIONE (lagunaloire @ 18/7/2013, 19:13) 
Cazzo ma guarda quante cose che s'imparano. Malandrino è una evoluzione di slandra, c'è scritto (mal + landro + ino). Pensate, "maladrino è una parola decisamente caduta in disuso da decenni, figurarsi la parola da cui è tratto, e che ha ragionevolmente sostituito. Rimane solo nel mio dialetto, appunto (e in altri, probabilmente), peraltro in via di estinzione.
Da notare che due delle poche persone che ho sentito dire "slandra" fanno un insolito uso anche di "malandrino". Fra l'altro è un termine che non deriva dal latino, ma importato nella lingua italiana prima del passaggio a volgare, perché il nesso SL- latino (comunque rarissimo) diventa in italiano schi (SLAVUM > schiavo). Gli slavi infatti erano importati in Veneto come schiavi, da qui la parola "ciao", che discende da una forma di cortesia ("scìavo vosso"), un po' come il - ormai raro - "obbligato" in italiano, che persiste in portoghese (obrigado).
Ah no, è il nesso SCL- che diventa schi, perché è CL che diventa chi. SL in latino classico forse non esiste neanche.

Comunque ho notato che hai usato il termine ieri, siamo proprio dei fagottini, noi, quando impariamo le cose le vogliamo usare subito, come un giocattolo nuovo.
La cosa di "schiavo vostro" me l'hanno detta alle medie, però poi non avevo mai collegato con "obbligato" (che è una forma desueta di cui approvo molto l'uso).
 
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view post Posted on 28/7/2013, 19:36     +1   +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Quanto alla questione odierna
www.treccani.it/vocabolario/orrido/
CITAZIONE
detto soprattutto di luoghi: un paesaggio o.; o. scogli; o. dirupi; un’o. selva; un o. precipizio;
[...]
2. Come vero e proprio s. m. (anche nel linguaggio dei geografi), luogo dirupato, per lo più là dove un torrente è costretto a superare con una forra rocce resistenti, tra le quali le acque precipitano con fragore (per es. l’orrido di Foresto in Val di Susa, quello di Pré Saint Didier in Val d’Aosta, la gola del Ponale presso Riva di Trento). ◆ Avv. orridaménte, in modo orrido, con aspetto tale da fare orrore: un mostro con le fauci orridamente spalancate.

Addirittura cita proprio l'orrido di Foresto.
www.etimo.it/?term=orrido
entrambe le fonti sembrano dare l'etimologia che ipotizzai. dillo pure agli altri (se gliene frega).
 
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