Libri dal pozzo

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Simon Peter
view post Posted on 12/3/2014, 18:55     +1   +1   -1




Mi sono deciso a mettere mano al mare di libri e fumetti che ho.
L'operazione è mastodontica e, per dargli un senso e un ordine (cosa che non ho mai fatto... se non approssimativamente) dovrò impiegare molto tempo, inframmezzato da ogni volta che trovo qualcosa d'inaspettato e mi fermo a leggerlo.
Poco fa ho trovato un volumetto con alcuni racconti di Pinketts, a fumetti, degli scritti giovanili di Alan Moore e la collana quasi completa di "The invisibles", fumetto da cui venne tratto (banalizzando) Matrix.
Vado avanti, e vediamo.

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view post Posted on 7/9/2014, 19:32     +1   -1
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 8/9/2014, 14:57     +1   -1




ho prestato a Ferati un fumetto a cui aveva messo mano Freak Antoni,
per il resto l'impresa è ancora lunga ed anzi, si è aggravata
 
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view post Posted on 12/9/2014, 16:56     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 8/9/2014, 15:57) 
per il resto l'impresa è ancora lunga ed anzi, si è aggravata

Insomma, è come da 4:10 di questo video:
Video
 
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view post Posted on 13/11/2015, 20:46     +1   +1   -1
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Non sapevo donde escribirlo, ma volevo chiedere a Cough Ferati se aveva mai letto qualcosa tra questi titoli e che ne pensava:
La montagna incantata di Mann, Alla ricerca del tempo perduto di Proust, L'uomo senza qualità di Musil, Ulisse di Joyce, Le metamorfosi di Kafka.

In più volevo chiedergli l'ultimo libro letto e se ama più le raccolte di novelle che i romanzi e se ha letto raccolte interessanti ultimamente e quali.
 
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Simon Peter
view post Posted on 13/11/2015, 21:11     +1   -1




La riesumazione di questo topic mi mette di fronte al mio disordine mefistofelico.
Vediamo se riesco a mettere non dico ordine fisico, ma almeno un minimo di criterio al fiume di carta che ho in soffitta.

Personalmente, tra i libri che hai scritto non ne ho letto completezza neppure uno.
Forse sì, ma tempo immemore fa, solo Metamorfosi di Kafka. Il libro per eccellenza di Kafka.
Di Musil ho letto per intero "I turbamenti del giovane Torless" (odioso), e quel poco che mi pare bastasse (sic) dell'Uomo che sapeva di non valere un cazzo.
Joyce: alcuni brani dell'Ulisse, anche in inglese. Passato tanto tempo, anche lì, e mi pareva una buona idea sfruttata male ma che io non avrei saputo sfruttare meglio.
Proust: alcuni brani, un po' come sopra ma decisamente meglio di Ulisse.
La montagna incantata: letto un lunghissimo riassunto che mi fece dire in giro "è un bel libro, l'ho letto." Nel tentativo goffo di mascherare la stronzata, mi sono imbattuto in un libro lungo che non avevo tempo di leggere, in mezzo ad esami. Successivamente mi è rimasta "l'idea" di quel riassunto, e le opinioni positive di gente affidabile. Ma letto per intero? Mai.
 
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view post Posted on 13/11/2015, 22:30     +1   -1
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CITAZIONE (lagunaloire @ 13/11/2015, 20:46) 
La montagna incantata di Mann, Alla ricerca del tempo perduto di Proust, L'uomo senza qualità di Musil, Ulisse di Joyce, Le metamorfosi di Kafka.

Sono tutti in lista, tranne la metamorfosi che ho letto tempo fa (in più ne avevo letto un brano a scuola).
Mi è sembrato un titolo un po' sopravvalutato e soprattutto frainteso, dato che, pare, Kafka si scassasse dalle risa scrivendo i suoi racconti orrorifici e leggendoli agli amici. Mi ispira Il Processo, penso che lo leggerò presto.
Ulisse non l'ho ancora toccato perché:
1. vorrei leggerlo in inglese, ma m'intimorisce la complessità;
2. non ho ancora letto l'odissea (asino).
(ho preso un'edizione ultraeconomica di gente di dublino, solo per buttarla in un lato con schifo perché m'indispettiva la traduzione approssimativa: dunque anche quello è posticipato al futuro prossimo)

CITAZIONE
In più volevo chiedergli l'ultimo libro letto

è un periodo che ho leggere difficoltà a leggere, comunque un saggio di Jung prestatomi da tuo cognato Orsù. Prima di quello, ho completato, mi pare, storia universale dell'infamia di Borges (molto sotto la sua media, ma questo significa comunque un livello qualitativo parecchio alto). Prima ancora i fratelli karamazov: non c'è paragone con delitto e castigo, mi spiace Fedor, devi impegnarti di più.
Tra storia universale dell'infamia e jung e adesso, ho spizzicato alcune cose, tra poesie e altre cazzate: ho iniziato il libro di kundera e l'ho abbandonato quasi subito fino a data da destinarsi, poi ho preso in cartoleria storia del piemonte di barbero e lo sto leggendo con gravissima lentezza, ho finito un libro sugli islandesi cominciato tempo fa e probabilmente altre cose che ora non mi sovvengono.

CITAZIONE
e se ama più le raccolte di novelle che i romanzi e se ha letto raccolte interessanti ultimamente e quali.

Mi piacciono molto le raccolte di racconti brevi, anche se tendo a leggerne uno ogni tanto, quindi i libri mi durano molto. Ho cominciato tempo fa "novelle per un anno" di pirandello e "tutti i racconti" di Cechov. Consigliati a tutti. Ho letto molte delle raccolte di Borges: finora la migliore è Finzioni (Ficciones). Orsù mi prestò la raccolta di Morovich, che mi stupì immensamente, quel libro è un gioiello. Qualche mese fa ho pescato in libreria questo:
z6fNaIk
Ci sono racconti, dal molto lungo al molto breve, di tanti scrittori. MOLTO interessante.

In generale ho letto più romanzi che raccolte, ma il racconto breve ha il dono dell'enorme versatilità che un romanzo non ha, per cui lo metto in una posizione superiore su un ipotetico podio sentimentale, anche alla luce del fatto che questa forma narrativa è ingiustamente vituperata e ignorata.

CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11) 
Personalmente, tra i libri che hai scritto non ne ho letto completezza neppure uno.

Tranne kafka, sono tutti molto lunghi e forse anche farraginosi. addirittura quella di proust è in sette volumi.


CITAZIONE
Joyce: alcuni brani dell'Ulisse, anche in inglese. Passato tanto tempo, anche lì, e mi pareva una buona idea sfruttata male ma che io non avrei saputo sfruttare meglio.

https://it.wikipedia.org/wiki/Finnegans_Wake
 
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view post Posted on 16/11/2015, 00:34     +1   -1
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CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Vediamo se riesco a mettere non dico ordine fisico, ma almeno un minimo di criterio al fiume di carta che ho in soffitta.

Dovresti metterli in scatoloni di cartone e stampare un foglio con scritto "Scatolone A: storia" mettendo ad esempio libri di storia, con la lista. Il foglio lo attacchi lì, sul computer tieni il file così sai dove prenderli. Io ho fatto così, solo che dovrei portare in magazzino 5 altri scatoloni ma non c'è spazio.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Il libro per eccellenza di Kafka.

Ho dovuto scartare (ma non mi sono portato a casa perché se no esageravo) un libro di Kafka dove descrive i viaggi che faceva per il suo lavoro all'assicurazione del lavoro (praticamente all'INPS) e credo sarebbe una lettura interessante anche per capire le sue opere. Infatti La metamorfosi è vista come un capolavoro del fantastico, ma a me ciò che più ha colpito è la critica all'alienazione e alla spersonificazione del lavoro. Infatti Kafka si sofferma molto a spiegare i pensieri di Gregorio Samsa che non si dà pace pensando alle reazioni del datore di lavoro quando non l'avrebbe visto in ufficio.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Di Musil ho letto per intero "I turbamenti del giovane Torless" (odioso), e quel poco che mi pare bastasse (sic) dell'Uomo che sapeva di non valere un cazzo.

Musil secondo me è davvero cervellotico.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Joyce: alcuni brani dell'Ulisse, anche in inglese.

Con il tuo livello di inglese, di poco superiore al mio, avrai capito una parola ogni venti.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
La montagna incantata: letto un lunghissimo riassunto che mi fece dire in giro "è un bel libro, l'ho letto." Nel tentativo goffo di mascherare la stronzata, mi sono imbattuto in un libro lungo che non avevo tempo di leggere, in mezzo ad esami. Successivamente mi è rimasta "l'idea" di quel riassunto, e le opinioni positive di gente affidabile. Ma letto per intero? Mai.

Purtroppo sono tutti mattoni. Proust poi...

CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 

Mi è sembrato un titolo un po' sopravvalutato e soprattutto frainteso, dato che, pare, Kafka si scassasse dalle risa scrivendo i suoi racconti orrorifici e leggendoli agli amici.

Ahahah è come me con Luna abissale, che è crudissimo ma io e Domenico ci buttiamo a terra dal ridere evocando i passi più grotteschi.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
[color=#800000] Mi ispira Il Processo, penso che lo leggerò presto.

Fattibilissimo, anche io devo farlo.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
1. vorrei leggerlo in inglese

Cazzo è, ti sei laureato ad Oxford?
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
2. non ho ancora letto l'odissea (asino).

Neanche io e meritiamo scudisciate, se non altro perché è uno dei primi testi dell'umanità e da lì trova ispirazione quasi tutto. Non tanto per la storia in sé o per la bellezza, dato che peraltro avevo letto che Omero era tipo un poeta di corte, pertanto - come Boiardo e Ariosto - continuava a incrementare l'opera per poter continuare a declamarla. Altra cosa che devo leggere è l'Epopea di Gilgamesh, che ho mandato in prestito interbibliotecario l'altro ieri; io pensavo fosse una cosa di 700 pagine, invece è un testo breve e credo sia per me doveroso leggerlo.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
(ho preso un'edizione ultraeconomica di gente di dublino, solo per buttarla in un lato con schifo perché m'indispettiva la traduzione approssimativa: dunque anche quello è posticipato al futuro prossimo)

Allora penso non sia quella degli Oscar Mondadori rossa. A me piacerebbe avere quella collana.
Sai che Joyce insegnò italiano a Trieste e uno dei suoi alunni era Ettore Schmitz, nome che non ti dirà un cazzo anche perché forse l'ho anche scritto sbagliato, però è il nome vero di Italo Svevo. Peraltro, Svevo fu il primo a inserire la psicanalisi in un romanzo, in modo fulmineo (dato che era neonata: è come se facessi un romanzo che tratta le cellule staminali e fra 50 anni diventano una cosa importantissima e mi vedono come un precursore), ma anche qui per una serie di casi, dato che il suo cognato andò in cura da Freud e poi venne licenziato più pazzo di prima. Nella Coscienza di Zeno, alla fine, dice che la psicanalisi è una suggestione per vecchierelle o una cosa del genere.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
Mi piacciono molto le raccolte di racconti brevi, anche se tendo a leggerne uno ogni tanto

Io invece non li inizio mai, e quando li inizio voglio leggerli in pochissimi giorni (per questo non li inizio mai).
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
Ho cominciato tempo fa "novelle per un anno" di pirandello

Comprai l'edizione Mondadori in quattro tomi per un esame, ne dovevo leggere solo alcune ma ero intenzionato a leggerle tutte. Ovviamente era follia, e a metà del primo tomo abbandonai. Quella che ricordo mi colpì di più era una dove c'era un guardiano di cimitero che si risposava controvoglia con una ragazzina molto più giovane a cui era morto in un naufragio il padre e il ragazzo (molto verghiana la cosa). Lei piangeva perché disgustava da quell'uomo, che pure era bravissimo e mansueto. C'era una processione fino al cimitero, dove lei sarebbe andata ad abitare perché il guardiano viveva in una casa dentro il cimitero. Dopo averla convinta, in un'atmosfera davvero cupissima, succedeva che lei si tranquillizzava di colpo e al chiaro di luna andava a piangere sulla tomba del fidanzato e lui su quella della moglie. Mi colpì tantissimo la tristezza che traspariva da quella novella, scritta con molta dolcezza.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
Ho letto molte delle raccolte di Borges: finora la migliore è Finzioni (Ficciones).

Lessi solo un racconto ma ne ho ricordo confuso: diceva che l'universo era formato di cellette esagonali come una biblioteca o qualcosa del genere, mi mise angoscia ed era anche abbastanza "filosofico".
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 
Orsù mi prestò la raccolta di Morovich, che mi stupì immensamente, quel libro è un gioiello.

Lo è, pensa che sul Giornale di Brescia di oggi (o ieri, se è passata la mezzanotte) c'era un articolo di una professoressa della Cattolica che diceva d'avere riscoperto un grandissimo scrittore che per 29 anni scrisse racconti in terza pagina per il Giornale di Brescia (pazzesco: immagino l'imprenditore Lumezzanese che leggeva il racconto di mezza pagina della bambina circense che la sua anima vola fuori dal circo). Questa prof. ne ha curato un'edizione che costa 21€ e si pone come una "archeologa della letteratura". Invece noi, grazie a Orsù, conosciamo Morovich e lo adoriamo.
A parte quest'inciso, con lui siamo in pieno realismo magico, però rispetto a molti aveva anche una capacità di riassumere e lavorare di lima le parole. Lo preferisco ad esempio a Manganelli, di cui Orsù mi passò le Centurie ma non mi colpirono.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 

Qualche mese fa ho pescato in libreria questo:
(IMG:https://i.imgur.com/z6fNaIk.jpg)
Ci sono racconti, dal molto lungo al molto breve, di tanti scrittori. MOLTO interessante.

Ne tengo conto. Prima vorrei anche leggere Narratori di pianura di Gianni Celati, una antologia di narratori lombardi/emiliani della seconda metà del Novecento che partono da una matrice di realismo magico, però sono anti-epici, anzi amano concentrarsi su inetti, stupidi, alienati. Ho letto vari racconti qua e là, amo Ermanno Cavazzoni, e la cosa che più mi interessa è che, leggendoli, ho notato tantissime analogie con il modo che ho io di scrivere, anche nelle espressioni usate (spesso linguaggio tecnico) e per l'importanza che dànno agli incisi. Altra cosa, amano scrivere sempre il nome e cognome dei personaggi, spesso messo alla fine in un inciso scusandosi per la dimenticanza: questo pure lo faccio. Leggere quella raccolta sarebbe anche un'autoanalisi su me stesso. A parte che non scrivo quasi più un cazzo, ma penso scriverò di più nel 2016.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30) 

In generale ho letto più romanzi che raccolte, ma il racconto breve ha il dono dell'enorme versatilità che un romanzo non ha, per cui lo metto in una posizione superiore su un ipotetico podio sentimentale, anche alla luce del fatto che questa forma narrativa è ingiustamente vituperata e ignorata.

Ha avuto il boom tra fine Ottocento e terzo decennio del Novecento, perché tutti i quotidiani avevano una pagina letteraria (pazzesco, pensandoci adesso...), quindi tantissimi scrittori scrivevano moltissime novelle e si sostentavano con quelle (pensa a Verga... non ha fatto soldi coi romanzi, ma con le novelle... a parte che ne ha fatti comunque pochi ma era ricco di famiglia e poi vinse una causa sui diritti d'autore e ottenne un sacco di soldi, ritirandosi in campagna). E' anche per questo che credo che gran parte delle raccolte siano spesso disomogenee, perché spesso erano obbligati a scrivere, tipo Salgari coi romanzi.
Vorrei leggere un libro di tal Fucini, narratore toscano della seconda metà dell'Ottocento, misconosciuto, che scrisse due novelle che amai (Il matto delle giuncaie e un'altra che mi pare d'aver messo su questo forum).
Secondo me tra i novellieri ce ne sono moltissimi validi e misconosciuti, proprio perché non abbiamo più l'abitudine di leggerle (l'abbiamo mai avuta? veramente leggevano le novelle in terza pagina o le saltavano? A me pare strano che i bresciani negli anni Cinquanta sprecassero 10 minuti per Morovich).
 
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Simon Peter
view post Posted on 16/11/2015, 00:45     +1   -1




CITAZIONE
Musil secondo me è davvero cervellotico.

lo è per nascondere la sua insipienza, dacché ti dico che tratta tutto con grandissima superficialità.
Es un hombre sin alguna calidad

CITAZIONE
Con il tuo livello di inglese, di poco superiore al mio, avrai capito una parola ogni venti.

superiore? :asd:
Penso che capii perfettamente il senso di confusione che avrei capito anche masticando meglio l'inglese.
 
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view post Posted on 16/11/2015, 00:45     +1   -1
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CITAZIONE (Simon Peter @ 16/11/2015, 00:44) 
CITAZIONE
Musil secondo me è davvero cervellotico.

lo è per nascondere la sua insipienza, dacché ti dico che tratta tutto con grandissima superficialità.
Es un hombre sin alguna calidad

E' una versione pattona di Moravia.

Di Moravia c'è un romanzo quasi sconosciuto, mi pare si chiami Il disprezzo, che ha una trama tanto desolante che devo proprio leggerlo-
 
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Simon Peter
view post Posted on 16/11/2015, 00:47     +1   -1




CITAZIONE
Purtroppo sono tutti mattoni.

già, molto edificante

CITAZIONE (lagunaloire @ 16/11/2015, 00:45) 
Di Moravia c'è un romanzo quasi sconosciuto, mi pare si chiami Il disprezzo, che ha una trama tanto desolante che devo proprio leggerlo-

di Moravia, autore che non mi piace, prediligo le opere scartate dalla critica: quelle inutili, dove non voleva dire niente,
spesso pornografiche e piene di brutture.
Le opere famose le ritengo banali ed evitabili.
 
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view post Posted on 16/11/2015, 00:50     +1   +1   -1
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CAMEVIEVE MOSCA NEL PIATTO PARBLEU
 
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view post Posted on 16/11/2015, 01:31     +1   -1
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CITAZIONE (lagunaloire @ 16/11/2015, 00:34) 
Cazzo è, ti sei laureato ad Oxford?

una cosa del genere, leggerla tradotta, significa perdersene il 90%.

CITAZIONE
Sai che Joyce insegnò italiano a Trieste e uno dei suoi alunni era Ettore Schmitz, nome che non ti dirà un cazzo anche perché forse l'ho anche scritto sbagliato, però è il nome vero di Italo Svevo. Peraltro, Svevo fu il primo a inserire la psicanalisi in un romanzo, in modo fulmineo (dato che era neonata: è come se facessi un romanzo che tratta le cellule staminali e fra 50 anni diventano una cosa importantissima e mi vedono come un precursore), ma anche qui per una serie di casi, dato che il suo cognato andò in cura da Freud e poi venne licenziato più pazzo di prima. Nella Coscienza di Zeno, alla fine, dice che la psicanalisi è una suggestione per vecchierelle o una cosa del genere.

non lo sapevo ma devo dire che non mi stupisce, joyce essendo l'esperto di lingue che è.

CITAZIONE
Comprai l'edizione Mondadori in quattro tomi per un esame, ne dovevo leggere solo alcune ma ero intenzionato a leggerle tutte. Ovviamente era follia, e a metà del primo tomo abbandonai. Quella che ricordo mi colpì di più era una dove c'era un guardiano di cimitero che si risposava controvoglia con una ragazzina molto più giovane a cui era morto in un naufragio il padre e il ragazzo (molto verghiana la cosa). Lei piangeva perché disgustava da quell'uomo, che pure era bravissimo e mansueto. C'era una processione fino al cimitero, dove lei sarebbe andata ad abitare perché il guardiano viveva in una casa dentro il cimitero. Dopo averla convinta, in un'atmosfera davvero cupissima, succedeva che lei si tranquillizzava di colpo e al chiaro di luna andava a piangere sulla tomba del fidanzato e lui su quella della moglie. Mi colpì tantissimo la tristezza che traspariva da quella novella, scritta con molta dolcezza.

bello quello.
i più verghiani sono quelli in cui parla delle zolfare: ci mette sempre campagne devastate e uomini in rovina.

CITAZIONE
Lessi solo un racconto ma ne ho ricordo confuso: diceva che l'universo era formato di cellette esagonali come una biblioteca o qualcosa del genere, mi mise angoscia ed era anche abbastanza "filosofico".

la biblioteca di babele, sì
leggi tlòn, uqbar, orbis tertius

CITAZIONE
Questa prof. ne ha curato un'edizione che costa 21€ e si pone come una "archeologa della letteratura". Invece noi, grazie a Orsù, conosciamo Morovich e lo adoriamo.

Comunque il libro che io sappia è ancora in stampa, questo è veramente assurdo, l'avranno comprato 3 persone negli ultimi 10 anni.

CITAZIONE
Lo preferisco ad esempio a Manganelli, di cui Orsù mi passò le Centurie ma non mi colpirono.

manganelli era giornalista, ai giornalisti piace molto farsi le seghe. ho letto solo altri settentrioni e devo dire che, anche se a una certa mi ha rotto le palle, per essere un giornalista segaiolo non è malaccio. anzi, alcune parti di quel libro sono molto belle

CITAZIONE
Prima vorrei anche leggere Narratori di pianura

ah, mi fa venire in mente che cercavo "le pianure in fiamme" di juan rulfo, poi una volta l'ho visto in libreria ed era tipo 20 euro per poco più di 150 pagine.

CITAZIONE
(pazzesco, pensandoci adesso...)

Non direi, la gente aveva tempo libero che non poteva sprecare davanti alla televisione o al computer e lo impiegava leggendo.

CITAZIONE
(l'abbiamo mai avuta? veramente leggevano le novelle in terza pagina o le saltavano? A me pare strano che i bresciani negli anni Cinquanta sprecassero 10 minuti per Morovich)

sicuramente il target non era l'operaio semianalfabeta, mettiamola così.
nel tempo i giornali hanno perso molta importanza, e considera che anche all'apice erano pieni di spazzatura, figurati adesso. comunque mantenere un giornale, specie dalla tiratura alta, è sempre stato un investimento enorme, puoi stare tranquillo che nei giornali non si metteva nulla che non attirasse pubblico. magari la persona che non comprava il giornale per le notizie lo comprava per leggere le storie. a parte che alcuni retaggi di questo sopravvivono... un'edizione de La Stampa ha qualcosa come 40 pagine, tutti i giorni, non le riempi mica solo con la cronaca.
a me sembra più incredibile che non esistano riviste letterarie nella nostra epoca.


CITAZIONE (lagunaloire @ 16/11/2015, 00:50) 
CAMEVIEVE MOSCA NEL PIATTO PARBLEU

se è tutto come "gli indifferenti", ha ragione lui
 
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Simon Peter
view post Posted on 16/11/2015, 03:22     +1   -1




CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/11/2015, 01:31) 
CITAZIONE (lagunaloire @ 16/11/2015, 00:34) 
Cazzo è, ti sei laureato ad Oxford?

una cosa del genere, leggerla tradotta, significa perdersene il 90%.

assolutamente sì, ma questo è solo l'inizio, ovvero: uno dei primi passaggi.
Un ottimo inizio, un segno di rispetto: cercare di abbassare il tasso di puttanate e di "infedeltà" che una traduzione tradisce,
senza se e senza ma.
Dopodiché, se è pur vero che sia la traduzione, che la suggestionabilità, per non dire l'equivoco nudo e crudo anche verso la propria lingua
e gli autori in una lingua non più filtrata dalle traduzioni, magari, di un barbaro educato (cit.) travestito da comodino (cit.), sono cose quasi
inevitabili, è meglio che lo siano, perché l'inevitabilità di alcune cose può essere "ridiscussa" nel tempo, fino a liberarsi di un po'
di convinzioni e di percezioni erronee, il che permette di:
NON perdere tutti i trip fantastici che uno magari si è creato tramite la propria fantasia e la propria incomprensione (e soggettività),
ma riconoscendoli come "altre storie, sia pur parallele" (le virgolette per mezze frasi lunghe è una scemenza che ad esempio
trovo utile e che ho imparato da un "utente della cds").
Si arriva insomma a capire l'autore per altra via, o a capire un po' la sua visione e a trovarsi in empatia col suo stato
MENTRE ideava, o scriveva, o diffondeva, o traduceva quel libro.
Con alcuni autori la cosa avviene senza tutto questo ambaradan, anche perché gettano tanti "strati" e qualcosa ci tocca nel profondo.
Ma non è scontato che uno se ne accorge, è più facile che una storia "ti attira" in modo diverso da altre, e non sai perché,
perché c'è dietro una "semplice complessità" assai rara ed inusuale.
 
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Simon Peter
view post Posted on 16/11/2015, 03:57     +1   -1




CITAZIONE (Cough Ferati @ 16/11/2015, 01:31) 
CITAZIONE
Sai che Joyce insegnò italiano a Trieste e uno dei suoi alunni era Ettore Schmitz, nome che non ti dirà un cazzo anche perché forse l'ho anche scritto sbagliato, però è il nome vero di Italo Svevo. Peraltro, Svevo fu il primo a inserire la psicanalisi in un romanzo, in modo fulmineo (dato che era neonata: è come se facessi un romanzo che tratta le cellule staminali e fra 50 anni diventano una cosa importantissima e mi vedono come un precursore), ma anche qui per una serie di casi, dato che il suo cognato andò in cura da Freud e poi venne licenziato più pazzo di prima. Nella Coscienza di Zeno, alla fine, dice che la psicanalisi è una suggestione per vecchierelle o una cosa del genere.

non lo sapevo ma devo dire che non mi stupisce, joyce essendo l'esperto di lingue che è.

io ebbi un'ottima insegnante di italiano, in un liceo scientifico tecnologico. Arriverò a spiegare il perché, o comunque il sintomo di ciò.
All'università ebbi due esami che veramente parlavano di letteratura italiana. Considerato che ho dato 6 esami di letteratura italiana,
questo è uno scandalo imperdonabile, in una facoltà di LETTERE E FILOSOFIA, indirizzo LETTERE MODERNE. Andiamo avanti, "harakiri gli dissero" (cit.).
Nell'esame più... corposo da preparare (escludendo latino e filologia), studiai tutta la letteratura italiana dai primordi... fino ai giorni teoricamente nostri
(ma in pratica no, perché "ci hanno rubato tutto", persino la parola "nostro", col Padre Nostro, che è una preghiera ed un atto letterario
di livello superiore al quale filologi e teologi hanno dato incenso marcio in cambio di spirito, scambio equo, direbbe Frank Miller).

Anche se era fuori teoricamente dall'esame, seppi dire tutto e di più su Ettore, cioè Italo Svevo. Tra l'altro, Ettore come l'eroe di Troia.
(continua)
 
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