CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Vediamo se riesco a mettere non dico ordine fisico, ma almeno un minimo di criterio al fiume di carta che ho in soffitta.
Dovresti metterli in scatoloni di cartone e stampare un foglio con scritto "Scatolone A: storia" mettendo ad esempio libri di storia, con la lista. Il foglio lo attacchi lì, sul computer tieni il file così sai dove prenderli. Io ho fatto così, solo che dovrei portare in magazzino 5 altri scatoloni ma non c'è spazio.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Il libro per eccellenza di Kafka.
Ho dovuto scartare (ma non mi sono portato a casa perché se no esageravo) un libro di Kafka dove descrive i viaggi che faceva per il suo lavoro all'assicurazione del lavoro (praticamente all'INPS) e credo sarebbe una lettura interessante anche per capire le sue opere. Infatti
La metamorfosi è vista come un capolavoro del fantastico, ma a me ciò che più ha colpito è la critica all'alienazione e alla spersonificazione del lavoro. Infatti Kafka si sofferma molto a spiegare i pensieri di Gregorio Samsa che non si dà pace pensando alle reazioni del datore di lavoro quando non l'avrebbe visto in ufficio.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Di Musil ho letto per intero "I turbamenti del giovane Torless" (odioso), e quel poco che mi pare bastasse (sic) dell'Uomo che sapeva di non valere un cazzo.
Musil secondo me è davvero cervellotico.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
Joyce: alcuni brani dell'Ulisse, anche in inglese.
Con il tuo livello di inglese, di poco superiore al mio, avrai capito una parola ogni venti.
CITAZIONE (Simon Peter @ 13/11/2015, 21:11)
La montagna incantata: letto un lunghissimo riassunto che mi fece dire in giro "è un bel libro, l'ho letto." Nel tentativo goffo di mascherare la stronzata, mi sono imbattuto in un libro lungo che non avevo tempo di leggere, in mezzo ad esami. Successivamente mi è rimasta "l'idea" di quel riassunto, e le opinioni positive di gente affidabile. Ma letto per intero? Mai.
Purtroppo sono tutti mattoni. Proust poi...
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
Mi è sembrato un titolo un po' sopravvalutato e soprattutto frainteso, dato che, pare, Kafka si scassasse dalle risa scrivendo i suoi racconti orrorifici e leggendoli agli amici.
Ahahah è come me con Luna abissale, che è crudissimo ma io e Domenico ci buttiamo a terra dal ridere evocando i passi più grotteschi.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
[color=#800000] Mi ispira Il Processo, penso che lo leggerò presto.
Fattibilissimo, anche io devo farlo.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
1. vorrei leggerlo in inglese
Cazzo è, ti sei laureato ad Oxford?
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
2. non ho ancora letto l'odissea (asino).
Neanche io e meritiamo scudisciate, se non altro perché è uno dei primi testi dell'umanità e da lì trova ispirazione quasi tutto. Non tanto per la storia in sé o per la bellezza, dato che peraltro avevo letto che Omero era tipo un poeta di corte, pertanto - come Boiardo e Ariosto - continuava a incrementare l'opera per poter continuare a declamarla. Altra cosa che devo leggere è l'Epopea di Gilgamesh, che ho mandato in prestito interbibliotecario l'altro ieri; io pensavo fosse una cosa di 700 pagine, invece è un testo breve e credo sia per me doveroso leggerlo.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
(ho preso un'edizione ultraeconomica di gente di dublino, solo per buttarla in un lato con schifo perché m'indispettiva la traduzione approssimativa: dunque anche quello è posticipato al futuro prossimo)
Allora penso non sia quella degli Oscar Mondadori rossa. A me piacerebbe avere quella collana.
Sai che Joyce insegnò italiano a Trieste e uno dei suoi alunni era Ettore Schmitz, nome che non ti dirà un cazzo anche perché forse l'ho anche scritto sbagliato, però è il nome vero di Italo Svevo. Peraltro, Svevo fu il primo a inserire la psicanalisi in un romanzo, in modo fulmineo (dato che era neonata: è come se facessi un romanzo che tratta le cellule staminali e fra 50 anni diventano una cosa importantissima e mi vedono come un precursore), ma anche qui per una serie di casi, dato che il suo cognato andò in cura da Freud e poi venne licenziato più pazzo di prima. Nella
Coscienza di Zeno, alla fine, dice che la psicanalisi è una suggestione per vecchierelle o una cosa del genere.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
Mi piacciono molto le raccolte di racconti brevi, anche se tendo a leggerne uno ogni tanto
Io invece non li inizio mai, e quando li inizio voglio leggerli in pochissimi giorni (per questo non li inizio mai).
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
Ho cominciato tempo fa "novelle per un anno" di pirandello
Comprai l'edizione Mondadori in quattro tomi per un esame, ne dovevo leggere solo alcune ma ero intenzionato a leggerle tutte. Ovviamente era follia, e a metà del primo tomo abbandonai. Quella che ricordo mi colpì di più era una dove c'era un guardiano di cimitero che si risposava controvoglia con una ragazzina molto più giovane a cui era morto in un naufragio il padre e il ragazzo (molto verghiana la cosa). Lei piangeva perché disgustava da quell'uomo, che pure era bravissimo e mansueto. C'era una processione fino al cimitero, dove lei sarebbe andata ad abitare perché il guardiano viveva in una casa dentro il cimitero. Dopo averla convinta, in un'atmosfera davvero cupissima, succedeva che lei si tranquillizzava di colpo e al chiaro di luna andava a piangere sulla tomba del fidanzato e lui su quella della moglie. Mi colpì tantissimo la tristezza che traspariva da quella novella, scritta con molta dolcezza.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
Ho letto molte delle raccolte di Borges: finora la migliore è Finzioni (Ficciones).
Lessi solo un racconto ma ne ho ricordo confuso: diceva che l'universo era formato di cellette esagonali come una biblioteca o qualcosa del genere, mi mise angoscia ed era anche abbastanza "filosofico".
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
Orsù mi prestò la raccolta di Morovich, che mi stupì immensamente, quel libro è un gioiello.
Lo è, pensa che sul Giornale di Brescia di oggi (o ieri, se è passata la mezzanotte) c'era un articolo di una professoressa della Cattolica che diceva d'avere riscoperto un grandissimo scrittore che per 29 anni scrisse racconti in terza pagina per il Giornale di Brescia (pazzesco: immagino l'imprenditore Lumezzanese che leggeva il racconto di mezza pagina della bambina circense che la sua anima vola fuori dal circo). Questa prof. ne ha curato un'edizione che costa 21€ e si pone come una "archeologa della letteratura". Invece noi, grazie a Orsù, conosciamo Morovich e lo adoriamo.
A parte quest'inciso, con lui siamo in pieno realismo magico, però rispetto a molti aveva anche una capacità di riassumere e lavorare di lima le parole. Lo preferisco ad esempio a Manganelli, di cui Orsù mi passò le
Centurie ma non mi colpirono.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
Qualche mese fa ho pescato in libreria questo:
(IMG:https://i.imgur.com/z6fNaIk.jpg)
Ci sono racconti, dal molto lungo al molto breve, di tanti scrittori. MOLTO interessante.Ne tengo conto. Prima vorrei anche leggere
Narratori di pianura di Gianni Celati, una antologia di narratori lombardi/emiliani della seconda metà del Novecento che partono da una matrice di realismo magico, però sono anti-epici, anzi amano concentrarsi su inetti, stupidi, alienati. Ho letto vari racconti qua e là, amo Ermanno Cavazzoni, e la cosa che più mi interessa è che, leggendoli, ho notato tantissime analogie con il modo che ho io di scrivere, anche nelle espressioni usate (spesso linguaggio tecnico) e per l'importanza che dànno agli incisi. Altra cosa, amano scrivere sempre il nome e cognome dei personaggi, spesso messo alla fine in un inciso scusandosi per la dimenticanza: questo pure lo faccio. Leggere quella raccolta sarebbe anche un'autoanalisi su me stesso. A parte che non scrivo quasi più un cazzo, ma penso scriverò di più nel 2016.
CITAZIONE (Cough Ferati @ 13/11/2015, 22:30)
In generale ho letto più romanzi che raccolte, ma il racconto breve ha il dono dell'enorme versatilità che un romanzo non ha, per cui lo metto in una posizione superiore su un ipotetico podio sentimentale, anche alla luce del fatto che questa forma narrativa è ingiustamente vituperata e ignorata.
Ha avuto il boom tra fine Ottocento e terzo decennio del Novecento, perché tutti i quotidiani avevano una pagina letteraria (pazzesco, pensandoci adesso...), quindi tantissimi scrittori scrivevano moltissime novelle e si sostentavano con quelle (pensa a Verga... non ha fatto soldi coi romanzi, ma con le novelle... a parte che ne ha fatti comunque pochi ma era ricco di famiglia e poi vinse una causa sui diritti d'autore e ottenne un sacco di soldi, ritirandosi in campagna). E' anche per questo che credo che gran parte delle raccolte siano spesso disomogenee, perché spesso erano obbligati a scrivere, tipo Salgari coi romanzi.
Vorrei leggere un libro di tal Fucini, narratore toscano della seconda metà dell'Ottocento, misconosciuto, che scrisse due novelle che amai (Il matto delle giuncaie e un'altra che mi pare d'aver messo su questo forum).
Secondo me tra i novellieri ce ne sono moltissimi validi e misconosciuti, proprio perché non abbiamo più l'abitudine di leggerle (l'abbiamo mai avuta? veramente leggevano le novelle in terza pagina o le saltavano? A me pare strano che i bresciani negli anni Cinquanta sprecassero 10 minuti per Morovich).