APPUNTI - Testi latini

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view post Posted on 19/9/2014, 22:32     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Giovan Gastoni de' Medici
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Da De origine et situ Germanorum (Germania) di Tacito, unica opera etnografica giuntaci dall'antichità:

I. La Germania nel suo complesso è separata da Galli Rezi e dai Pannoni dal fiume Reno e dal fiume Danubio, dai Sarmati e dai Daci dalla paura reciproca e dai monti; l'Oceano circonda il resto del territorio, che abbraccia vaste penisole e interminabili spazi di isole, conosciuti in tempo recente genti e re, che la guerra rende noti. [...]

VI. Non [...] hanno alcuna ostentazione di eleganza, al massimo marcano gli scudi con colori ben scelti. Pochi hanno corazze, difficilmente uno o due hanno elmi di cuoio o di metallo. I cavalli non si segnalano né per la bellezza né per la velocità, ma non sono ammaestrati a fare diverse evoluzioni come è nostro uso: li spingono o davanti o a girare a destra, in un modo così compatto che nessuno rimanga indietro. Cavalieri e fanti combattono mescolati, per la prontezza dei fanti, adatta e appropriata alla battaglia equestre, (fanti) che, scelti fra tutta la gioventù, dispongono davanti l’esercito schierato. E il loro numero viene limitato. Sono cento per ciascun villaggio. La schiera si dispone a cunei. Credono che l’abbandonare il posto di battaglia sia proprio di una decisione più che della paura. Riportando indietro i cadaveri dei loro compagni anche durante le battaglie pericolose. È somma vergogna aver abbandonato il proprio scudo e non è lecito per chi è disonorato assistere ai sacrifici o entrare nelle riunioni; e molti superstiti della guerra posero fine all’infamia con la corda.

XVI. È abbastanza noto che nessuna città è abitata dal popolo dei Germani, e non sopportano nemmeno di avere case vicine tra di loro. Vivono divisi e lontani; quando piace loro una fonte, un campo, una foresta, costruiscono le strade con gli edifici (ma) non tutti attaccati secondo il nostro costume: ognuno circonda la propria abitazione con uno spazio aperto, sia come rimedio contro l’eventualità di un incendio, sia per l’imperizia nel costruire. Presso di loro non c’è nemmeno l’uso di rozze pietre da costruzione o delle tegole. Usano un materiale informe indipendentemente dall’aspetto dall’estetica per fare tutte le cose. Ricoprono più attentamente alcuni posti con una terra pura e splendente così da imitare un disegno e i tratti di colore. Sono anche soliti aprire delle cantine sotterranee e sopra le ricoprono con molto letame, come rifugio per l'inverno e magazzino per i cereali, poiché posti di tale genere addolciscono il rigore dei freddi, e se per caso un giorno arriva un nemico saccheggia quelle aperte (mentre) quelle chiuse e coperte o vengono ignorate o passano inosservate proprio perché le deve cercare.

XIX. Pertanto (le donne) vivono (ben) difese dalla loro pudicizia, non corrotte da nessuna attrattiva degli spettacoli, da nessuna eccitazione dei conviti. Gli uomini, allo stesso modo che le donne, ignorano i segreti della scrittura. Gli adulteri sono rarissimi, tra una popolazione così numerosa, (adulteri) dei quali la punizione esiste ed è affidata ai mariti: il marito, dopo aver(le) tagliato il capelli, denudata, di fronte ai parenti la caccia di casa e la insegue per tutto il villaggio a colpi di sferza. Non c’è alcun perdono infatti per chi è stata disonorata in pubblico: non potrà trovare un altro marito né con la bellezza, né con la giovinezza né con la dote. Infatti là nessuno ride dei vizi; né il corrompere ed essere corrotto viene definito come una moda. Più sagge ancora sono quelle tribù in cui si sposano solo le vergini, e si salda una volta per tutte il conto con le speranze e i desideri nuziali. Così esse prendono un solo marito, così come hanno una sola vita e un solo corpo affinché il loro pensiero non vada altrove, il loro desiderio non si estenda oltre (il matrimonio) e affinché non amino l’uomo tanto come marito quanto come matrimonio. Limitare il numero dei figli o ucciderne qualcuno fra i nati è considerato una cosa infamante, e lì i buoni costumi valgono più che le buone leggi in altri paesi.

XX. Appena levati dal sonno, che spesso prolungano fino a giorno inoltrato, si lavano, spesso con acqua calda, dato che presso di loro l’inverno occupa la maggior parte dell’anno. Levati, mangiano: a ciascuno sedie separate e il proprio tavolo. Allora si dirigono armati alle loro attività, e non meno spesso, ai banchetti. Non vi è nulla di vergognoso nel continuare a bere giorno e notte. Le frequenti risse, come fra gli ubriachi, venivano concluse di rado con (i soli) oltraggi, spesso con un’uccisione o con feriti. Ma sia circa il riconciliare vicendevolmente le inimicizie sia lo stringere le affinità sia l’eleggere dei capi, circa la pace infine e la guerra si consultano durante i banchetti, come se la mente non fosse disposta maggiormente in nessuna altra occasione. Una popolazione non astuta né accorta rende visibili i segreti dell’animo durante le sfrenatezze del gioco; di conseguenza l’animo di tutti è scoperto e indifeso. Il giorno seguente si ridiscute, [...] : deliberano non sapendo fingere, decidono non sapendo sbagliare.

XXIII. Come bevanda usano un liquido fatto con l’orzo e il frumento, che una volta fermentato ha una certa somiglianza al vino: e i più vicini alle sponde (del Reno) commerciano vino. I cibi sono semplici: frutti dei campi, bestie giovani i latte denso; cacciano la fame senza posate, senza condimenti; contro la sete non c’è la stessa moderazione. Se asseconderai l'ebbrezza con l'aggiungere quanto (vino) desiderano, saranno vinti non meno facilmente nei vizi piuttosto che nelle armi.




Non sono cambiati di una virgola.
 
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view post Posted on 17/3/2023, 10:24     +1   -1
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CITAZIONE (Skop's @ 19/9/2014, 22:32) 
Da De origine et situ Germanorum (Germania) di Tacito, unica opera etnografica giuntaci dall'antichità:

I. La Germania nel suo complesso è separata da Galli Rezi e dai Pannoni dal fiume Reno e dal fiume Danubio, dai Sarmati e dai Daci dalla paura reciproca e dai monti; l'Oceano circonda il resto del territorio, che abbraccia vaste penisole e interminabili spazi di isole, conosciuti in tempo recente genti e re, che la guerra rende noti. [...]

VI. Non [...] hanno alcuna ostentazione di eleganza, al massimo marcano gli scudi con colori ben scelti. Pochi hanno corazze, difficilmente uno o due hanno elmi di cuoio o di metallo. I cavalli non si segnalano né per la bellezza né per la velocità, ma non sono ammaestrati a fare diverse evoluzioni come è nostro uso: li spingono o davanti o a girare a destra, in un modo così compatto che nessuno rimanga indietro. Cavalieri e fanti combattono mescolati, per la prontezza dei fanti, adatta e appropriata alla battaglia equestre, (fanti) che, scelti fra tutta la gioventù, dispongono davanti l’esercito schierato. E il loro numero viene limitato. Sono cento per ciascun villaggio. La schiera si dispone a cunei. Credono che l’abbandonare il posto di battaglia sia proprio di una decisione più che della paura. Riportando indietro i cadaveri dei loro compagni anche durante le battaglie pericolose. È somma vergogna aver abbandonato il proprio scudo e non è lecito per chi è disonorato assistere ai sacrifici o entrare nelle riunioni; e molti superstiti della guerra posero fine all’infamia con la corda.

XVI. È abbastanza noto che nessuna città è abitata dal popolo dei Germani, e non sopportano nemmeno di avere case vicine tra di loro. Vivono divisi e lontani; quando piace loro una fonte, un campo, una foresta, costruiscono le strade con gli edifici (ma) non tutti attaccati secondo il nostro costume: ognuno circonda la propria abitazione con uno spazio aperto, sia come rimedio contro l’eventualità di un incendio, sia per l’imperizia nel costruire. Presso di loro non c’è nemmeno l’uso di rozze pietre da costruzione o delle tegole. Usano un materiale informe indipendentemente dall’aspetto dall’estetica per fare tutte le cose. Ricoprono più attentamente alcuni posti con una terra pura e splendente così da imitare un disegno e i tratti di colore. Sono anche soliti aprire delle cantine sotterranee e sopra le ricoprono con molto letame, come rifugio per l'inverno e magazzino per i cereali, poiché posti di tale genere addolciscono il rigore dei freddi, e se per caso un giorno arriva un nemico saccheggia quelle aperte (mentre) quelle chiuse e coperte o vengono ignorate o passano inosservate proprio perché le deve cercare.

XIX. Pertanto (le donne) vivono (ben) difese dalla loro pudicizia, non corrotte da nessuna attrattiva degli spettacoli, da nessuna eccitazione dei conviti. Gli uomini, allo stesso modo che le donne, ignorano i segreti della scrittura. Gli adulteri sono rarissimi, tra una popolazione così numerosa, (adulteri) dei quali la punizione esiste ed è affidata ai mariti: il marito, dopo aver(le) tagliato il capelli, denudata, di fronte ai parenti la caccia di casa e la insegue per tutto il villaggio a colpi di sferza. Non c’è alcun perdono infatti per chi è stata disonorata in pubblico: non potrà trovare un altro marito né con la bellezza, né con la giovinezza né con la dote. Infatti là nessuno ride dei vizi; né il corrompere ed essere corrotto viene definito come una moda. Più sagge ancora sono quelle tribù in cui si sposano solo le vergini, e si salda una volta per tutte il conto con le speranze e i desideri nuziali. Così esse prendono un solo marito, così come hanno una sola vita e un solo corpo affinché il loro pensiero non vada altrove, il loro desiderio non si estenda oltre (il matrimonio) e affinché non amino l’uomo tanto come marito quanto come matrimonio. Limitare il numero dei figli o ucciderne qualcuno fra i nati è considerato una cosa infamante, e lì i buoni costumi valgono più che le buone leggi in altri paesi.

XX. Appena levati dal sonno, che spesso prolungano fino a giorno inoltrato, si lavano, spesso con acqua calda, dato che presso di loro l’inverno occupa la maggior parte dell’anno. Levati, mangiano: a ciascuno sedie separate e il proprio tavolo. Allora si dirigono armati alle loro attività, e non meno spesso, ai banchetti. Non vi è nulla di vergognoso nel continuare a bere giorno e notte. Le frequenti risse, come fra gli ubriachi, venivano concluse di rado con (i soli) oltraggi, spesso con un’uccisione o con feriti. Ma sia circa il riconciliare vicendevolmente le inimicizie sia lo stringere le affinità sia l’eleggere dei capi, circa la pace infine e la guerra si consultano durante i banchetti, come se la mente non fosse disposta maggiormente in nessuna altra occasione. Una popolazione non astuta né accorta rende visibili i segreti dell’animo durante le sfrenatezze del gioco; di conseguenza l’animo di tutti è scoperto e indifeso. Il giorno seguente si ridiscute, [...] : deliberano non sapendo fingere, decidono non sapendo sbagliare.

XXIII. Come bevanda usano un liquido fatto con l’orzo e il frumento, che una volta fermentato ha una certa somiglianza al vino: e i più vicini alle sponde (del Reno) commerciano vino. I cibi sono semplici: frutti dei campi, bestie giovani i latte denso; cacciano la fame senza posate, senza condimenti; contro la sete non c’è la stessa moderazione. Se asseconderai l'ebbrezza con l'aggiungere quanto (vino) desiderano, saranno vinti non meno facilmente nei vizi piuttosto che nelle armi.




Non sono cambiati di una virgola.
 
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view post Posted on 13/7/2023, 14:30     +1   -1
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Appena torno leggere bene e approfondire questo: https://www.diariodenavarra.es/noticias/cu...07370-3188.html
 
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