CITAZIONE (Cough Ferati @ 28/4/2016, 23:26)
CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 28/4/2016, 14:01)
io a questa logica mi ribello (e mi sono sempre ribellato). Se il destino di una persona è semplicemente "seguire le (presunte) direttive culturali", oltretutto confondendole con la volontà, la vita di quell'essere vivente ha pari dignità della tessera di un domino.
in queste tre righe hai messo un bel po' di assunti "culturali", per esempio.sì, ma non c'è modo per spiegarsi che andare a tentoni e buttare dentro parole, che più che definizioni sono tentativi di spiegare una sensazione molto più semplice.
Come al solito, credo che ci siano più livelli del discorso. Semplificando, possiamo dire due.
Uno, quel che si osserva e che è osservabile comunemente e senza sforzo alcuno. L'apparenza, con molte virgolette, perché di apparenze ne esistono diverse.
Due, quel che non è facilmente osservabile (specialmente negli altri) ma che si può 'provare', a volte crudamente sentendone la mancanza o la nostalgia, che più che l'assenza ne fa sentire la lontananza e la momentanea irraggiungibilità.
Nello spiegare anche solo questo, le parole rischiano di ridicolizzare la questione, perché l'apparenza è mutevole, e fondamentalmente cambia anche l'occhio che osserva, il nostro (e di parecchio).
Comunque sia, esistono diverse cose di cui è possibile accorgersi, di se stessi. Senza la necessità di combatterle, di disprezzarle, e neanche di accettarle supinamente. Siamo 'tirati' da attrazioni e repulsioni, alcune fisiche, altre emotive, altre mentali: e quando già si riescono fare queste distinzioni è qualcosa, perché generalmente c'è una mistura delle cose.
Detto questo, le pretese di "volontà" (libero arbitrio, eccetera) sono simmetriche alle pretese di controllo e di manipolazione.
E così, la stessa simmetria deforme si crea tra il dare per scontato il libero arbitrio da una parte, e il considerare linearmente le influenze sulla gente, del tipo:"a messaggio subliminale, corrisponde determinata convinzione".
Questo perché, la carenza oggettiva di libero arbitrio è dovuta ad una serie infinita di fattori (dal peso oscillante)* che creano attrazioni e repulsioni, fattori interni ed esterni, con infinite reazioni intermedie. Per dirla diversamente, se in una ricetta ci sono 50 ingredienti, pensare che uno di questi 50 ingredienti cambi la ricetta è legittimo, ma in modi totalmente imprevedibili, reagendo con gli altri 49.
*Ora, se ci mettiamo d'accordo su questo, uno potrà dirmi: ok, e per me uno dei fattori "dal peso maggiore" sono questo, questo e quest'altro (ad esempio: se a livello culturale viene mostrato un dato messaggio, questo ha il potere di influenzare potentemente le scelte sentimentali e sessuali di un particolare target di persone). Di per sè, non è detto che sia impossibile. Ma la principale causa di ciò non sarebbe "l'elemento in sè", ma l'elevata influenzabilità "da quell'elemento lì", a scapito di tutti gli altri. Trovo più degno di riflessione questo, per le implicazioni relative, che non il contenuto di ciò che eventualmente si pensa possa influenzare.
Arriverà poi sempre quello con in mano dei numeri approssimati a dire che "la statistica" fa prevedere un risultato realistico, ma d'altronde la statistica è un sistema consolidato per non accettare l'imprevedibilità (facendo di tutto per nascondere le approssimazioni o per sottovalutare le cosiddette "eccezioni"), e ai miei occhi è la cosa che più assomiglia alla superstizione.
CITAZIONE
anche fare il bastian contrario è poi solo una reazione, che è quello che m'è sempre stato sul cazzo degli anticonformismi "dichiarati", per dire, pure quando andavo in giro vestito da metallino a scuola.
ovviamente, ma io intendevo dire che non vedevo alcuna influenza diretta.