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| Ecco ciņ che lei gli ha detto: "Amore mio quanto ti ho perso nelle ondulazioni spietate del tempo, in universi paralleli sempre pił distanti e inafferrabili, le lacrime incapaci di fertilizzare quelle terre aride. Mi dispiace che tu e io abbiamo perduto i nostri soli al caldo di luci artificiali. Mi dispiace che tu non abbia goduto dei miei meravigliosi orizzonti, soli, lune, stelle, mattine dorate, notti fresche e luminose, arcobaleni infiniti. Mi spiace. La Vita non ti perdona se rimani indietro"
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