Disastro del Vajont

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view post Posted on 16/12/2023, 20:50     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Per ricordare il Vajont, il bellissimo racconto di Paolini di 30 anni fa di questa tragedia clamorosa:

Nei miei slanci autistici mi sono fissato su questo disastro e ho chiesto informazioni a gente che ne sa più di me.
Il mio vicino Lucio mi ha detto: "Io da ingegnere esperto di tecnica delle costruzioni e meccanica delle terre me lo sono studiato con decine e decine di documenti tecnici dell'epoca. In realtà fu una situazione difficile da prevedere nella sua grandiosità e velocità. Tutti sapevano che stava venedo giù, infatti avevano predisposto un collegamento tra i futuri due laghi che la frana avrebbe separato, ma pensavano ad un evento graduale, anche se non c'era alcuna sicurezza che non sarebbe venuta giù tutta insieme e velocemente. Probabilmente l'errore fu proprio diminuire troppo velocemente il livello dell'acqua per avere più margine di sicurezza nel caso di onda; questo levò forza di contrasto alla massa, ma era davvero difficile per quei tempi avere un quadro sicuro. Il vero errore colposo fu non fare una analisi geologica profonda prima di partire con l'opera".

Io aggiungo che in realtà l'analisi ci fu, ma fu molto sommaria.
Domani chiedo anche a una delle mie zie, che ci era passata qualche giorno prima o almeno così mi sembra.
 
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view post Posted on 17/12/2023, 21:31     +1   -1
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CITAZIONE (Skop's @ 16/12/2023, 20:50) 
Domani chiedo anche a una delle mie zie, che ci era passata qualche giorno prima o almeno così mi sembra.

Sbagliato, ci è andata un anno dopo. Questa la sua testimonianza: "Io passai con mio padre nell'agosto del 1964 per andare una decina di giorni in villeggiatura a Santo Stefano di Cadore. Non ricordo lo scenario perché avevo solo sei anni, ma dai racconti di mio padre quella tragedia mi è rimasta in testa e ogni tanto ci ripenso. Come si suol dire, una tragedia annunciata. Il monte Toc divenne il colpevole unico della tragedia, anche se qualche testa cadde, ma già allora le tragedie dovute agli smottamenti e frane venivano ritenuti una maledizione divina. La diga fu l'unica superstite; c'è ancora e, a quel che ne so, gode di ottima salute".
Poi è intervenuto mio zio, che ha aggiunto: "Certo che è facile fare i processi dopo, ma era obiettivamente difficile essere sicuri di quello che poteva avvenire. Fu molto bravo il figlio di Semenza, giovane geologo, che individuò la paleo-frana meglio del suo maestro Dal Piaz, ormai vecchio rincoglionito, ma anche lui non fu in grado di dire se poteva scendere di un colpo o gradatamente. Non avendo certezze e non potendo fermare lavori plurimiliardari senza una chiara e certa minaccia, pensarono di attuare una strategia di crollo controllato con aumento e diminuzione dei livelli d'acqua. Poi, visto che i primi esperimenti li avevano illusi che fosse un metodo giusto, pensarono di essere a bolla; ma di colpo vennero giù 250 milioni di m^3 di roccia e terra".

Questa è una foto fatta all'epoca e mostra bene la massa immensa di detriti finiti nel lago:
9-ottobre-55-anni-disastro-del-vajont-18812-3_1024
 
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view post Posted on 19/12/2023, 22:06     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Oggi ho rivisto il mio vicino Lucio, che è un po' un disco rotto, dato che mi ha detto: "Pensa che ero passato proprio da quelle parti nel mese di agosto e da ingegnere l'ho studiata tanto".
Dato che avevo già sentito questa storia, gli ho chiesto informazioni su Tina Merlin, un personaggio ricordato anche nell'orazione civile di Marco Paolini e che ritengo interessante. Lui però è parso poco interessato e si è limitato a dire: "La giornalista dell'Unità fu processata e condannata per allarme ingiustificato".
Io sinceramente credo che lui tenda a vedere le cose - da ingegnere - dalla parte degli industriali, quindi gli ho fatto la fatidica domanda: "Non pensi che fossero circolate bustarelle perché il progetto non trovasse intoppi?".
Ha risposto: "Bustarelle? Giravano certamente per tutti i lavori, proprio come oggi, ma non se ne seppe niente. Devi sapere che la Sade era stimata, il suo padrone era un politico, tale Cini, avranno oliato i tecnici delle commissioni, non credo altro".

Sarà. Intanto questo è un video che ricostruisce il disastro:
 
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view post Posted on 20/12/2023, 23:21     +1   -1
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Oggi parlavo con la mia collega Elisa, che mi ha detto una cosa sconcertante: "Purtroppo c'è un risvolto che pochi sanno, molto negativo. Quella disgrazia interruppe la forte crescita di impianti idroelettrici da quel momento in poi. Pensa che se non succedeva il Vajont oggi avremmo avuto il 70-80% di energia rinnovabile e pulita, invece siamo appena al 40%".

Sempre a scuola, il collega Eros dà una lettura dei fatti molto simile a quella del vicino Lucio: "Quando partì il progetto si sapeva della frana, ma la relazione di Dal Piaz era rassicurante, diceva che era roba superficiale. Erano privati, miravano a fare utili con l'energia e a prendere sovvenzioni per energia e agricoltura dallo Stato. Semenza era un uomo di una volta, serio e scrupoloso, fece di tutto per controllare la situazione. Biadene invece fu più frettoloso per vari motivi (primo fra tutti il passaggio a Enel della Sade), quindi commisse leggerezze, per esempio dopo il terremoto di settembre 1963 doveva far sgomberare prima il fianco del Toc e dire di tenersi sopra ai 730 metri, ma lo fece solo l'8 ottobre".

Io non sono così garantista verso quei figli di puttana che hanno sacrificato persone per il profitto. Secondo me questa è stata una tragedia indescrivibile e soprattutto evitabile, ma rispetto chi la pensa in altri modi, anzi sto ascoltando più campane possibili.

Vi lascio un'immagine di come si vede attualmente la frana:
la-frana-del-monte-toc
 
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view post Posted on 21/12/2023, 13:05     +1   -1
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E' una tragedia che non conosco affatto ma mi sta appassionando
e dopo le feste sicuramente approfondirò.
Ho trovato un'altra animazione che spiega meglio la dinamica



Per ora ho alcune considerazioni, ripeto da ignorante :
1) La diga è stata progettata e costruita a regola d'arte
tant'è che ha resistito alla catastrofe naturale
2) Vista la foto sopra che mostra mezza montagna franata
cosa sarebbe successo senza la diga ?
3) Io col cazzo che rimanevo ad abitare lì
 
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view post Posted on 22/12/2023, 00:31     +1   -1
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CITAZIONE (Peterfly @ 21/12/2023, 13:05) 
E' una tragedia che non conosco affatto ma mi sta appassionando
e dopo le feste sicuramente approfondirò.

Strano, quelli della tua età dovrebbero conoscerla bene!
CITAZIONE (Peterfly @ 21/12/2023, 13:05) 
Ho trovato un'altra animazione che spiega meglio la dinamica

www.youtube.com/watch?v=uqkFXm2HtMA

Ahahahah inizialmente, vedendo quello zoom con il piano che girava, pensavo fosse un tuo video.
CITAZIONE (Peterfly @ 21/12/2023, 13:05) 
Per ora ho alcune considerazioni, ripeto da ignorante :
1) La diga è stata progettata e costruita a regola d'arte
tant'è che ha resistito alla catastrofe naturale

Sì, era davvero un grandissimo progetto. L'unico errore è stato farla in una montagna dove c'era una paleofrana.
CITAZIONE (Peterfly @ 21/12/2023, 13:05) 
2) Vista la foto sopra che mostra mezza montagna franata
cosa sarebbe successo senza la diga ?

Assolutamente niente! Sarebbe venuta giù la frana (anzi, forse no, dato che è l'acqua - più precisamente gli aumenti e gli abbassamenti del livello del lago - a farla venire giù così di colpo) e sarebbe finita nella valle a V senza causare danni a nessuno, se non forse a quei pochi poveretti che vivevano sotto. Forse non hai pensato che il lago è stato creato dalla diga; senza diga, niente lago, quindi niente onda.
CITAZIONE (Peterfly @ 21/12/2023, 13:05) 
3) Io col cazzo che rimanevo ad abitare lì

Ma quelli di Longarone non se lo aspettavano perché nessuno aveva capito che l'onda sarebbe stata tanto alta. Invece quelli di Erto e Casso incredibilmente sono usciti illesi perché la montagna di fronte al Toc li ha schermati. Pazzesco davvero che è stato spazzato via un paese a pochi km di distanza e invece i paesini attaccati alla montagna ne sono rimasti illesi.
 
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view post Posted on 22/12/2023, 09:49     +1   -1
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CITAZIONE (Skop's @ 22/12/2023, 00:31) 
CITAZIONE (Peterfly @ 21/12/2023, 13:05) 
E' una tragedia che non conosco affatto ma mi sta appassionando
e dopo le feste sicuramente approfondirò.

Strano, quelli della tua età dovrebbero conoscerla bene!

Bè, nel '63 avevo 8 anni ed altri interessi.
Però in età "cosciente" ho vissuto molte altre
tragedie sulle quali nessuno di noi ne ha
tuttora nessuna certezza (es. Piazza Fontana,
Ustica, Piazza della Loggia, Bologna ecc ecc)
Anche ora, mentre cazzeggiamo, stiamo vivendo
situazioni tragiche (es. Ucraina e Medio Oriente)
delle quali forse pochissimi di noi ne conoscono
realmente le ragioni vere.
Probabilmente fra 60 anni i tuoi nipotini te ne
chiederanno conto : "tu c'eri"
 
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view post Posted on 1/1/2024, 19:48     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Al Grand Hotel Gozo, dove ho dilapidato i miei esigui risparmi, ho conosciuto un signore benestante di nome Mario e, tra un gin e l'altro, siamo finiti a parlare del disastro del Vajont. Lui ha detto che negli anni Settanta non servivano le analisi geologiche che servono oggi per partire con un cantiere, che era peraltro fondamentale per il periodo, ma fecero comunque fare l'analisi geologica al più grande geologo italiano di allora, il dottor Giorgio Dal Piaz (1872-1962), così da essere più sicuri. Lui vide che c'era una frana sul monte Toc, ma la reputò superficiale e quindi non pericolosa per l'opera.
Poi mi ha detto che furono addirittura più scrupolosi degli altri che operavano in quegli anni, dato che l'ingegner Carlo Semenza (1893-1961) era uno serio e coscienzioso e per scrupolo fece fare una seconda analisi dopo che erano partiti i lavori. Quando i responsabili videro la spaccatura sul Toc, Carlo Semenza chiese al dottor Leopold Müller (1908-1988) e a suo figlio, e questi due fecero un'analisi approfondita; emerse allora la paleofrana, che era più profonda di quanto pensava Dal Piaz e Semenza fece allora fare un modello da una ditta specializzata per ipotizzare un livello di sicurezza per l'invaso. Ma purtroppo la scienza e la modellazione di allora non erano come quelle di oggi e si sottostimò la velocità di distacco. Il risultato, dopo le prove effettuate, fu che il livello di sicurezza fosse 700 metri.
Anche dopo la morte di Carlo Semenza, l'ingegner Alberico Biadene (1900-1985) seguì le indicazioni di quei risultati e, quando si resero conto che la frana stava vendo giù, si apprestò a portare il livello a 700 metri svasando velocemente. Il giorno della disgrazia era a 700.30 metri, ma l'onda non fu di 30 metri, come indicato dal modello, bensì di oltre 200 metri.
Ha concluso dicendo che nessuno umanamente poteva prevedere quel disastro e loro fecero di tutto per ovviare (tubo passante, livello di sicurezza, sgombero lato sinistro dell'invaso ecc.), ma la Natura sorprese tutti.

Lui insomma è un altro della schiera dei possibilisti e questo mi dà da pensare, dato che non è il primo; ma allora bisogna prendere con le pinze tutto ciò che dice Paolini, il quale è davvero critico verso la ditta e gli ingegneri.

Questo è un video veramente ben fatto, preso dall'ottimo canale Geopop:
 
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view post Posted on 1/1/2024, 21:24     +1   -1
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Io non cedo che qualcuno, per quanto figlioditroia possa essere,
metta in piedi deliberatamente una qualsiasi cosa sapendo di poter
causare disastri e disgrazie. Poi sicuramente sono girate bustarelle
ma in Italia devi mazzettare anche se vuoi aprire un bar o una pizzeria,
figuriamoci per un'Opera di tale portata.
 
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view post Posted on 2/1/2024, 21:58     +1   -1
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CITAZIONE (Peterfly @ 1/1/2024, 21:24) 
Io non cedo che qualcuno, per quanto figlioditroia possa essere,
metta in piedi deliberatamente una qualsiasi cosa sapendo di poter
causare disastri e disgrazie.

No, questo no, il punto è che quando hanno appurato che c'era la famosa paleofrana hanno cercato di insabbiare tutto seguendo la logica del profitto in un'epoca di boom economico con richiesta crescente di energia. Che avvenisse la frana si sapeva e si costruì lo stesso. Sono d'accordo sul fatto che allora la legislazione non prevedeva un parere vincolante di un geologo prima di costruire la diga. Però, anche informalmente, lo si sapeva della probabile frana.

Almeno questo è ciò che penso io, non ti assicuro che sia la verità su quell'evento, quella diga non l'ho studiata tanto come altri, tipo quel signore del Gran Hotel di Gozo. Secondo lui l'azienda fece di tutto e per le conoscenze di allora fece anche cose all'avanguardia, ma non bastò perché le conoscenze non erano della qualità a cui possiamo arrivare oggi. Inoltre mi ha detto che anche oggi sarebbe impossibile fare un modello esatto perché il coefficiente di attrito in zona di scivolamento non lo potrai mai calcolare in modo esatto e quindi non potrai mai sapere come verrà giù una frana di quel tipo, solo che oggi abbiamo i dati di quell'esperienza e di altre avvenute in Italia e nel mondo (per esempio la Valtellina, ma non solo).

Qua un filmato dell'epoca dai toni un po' retorici, ma tutto sommato efficaci:
 
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view post Posted on 2/1/2024, 22:54     +1   -1
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Sai, col senno di poi, non avrebbero dovuto
costruire Pompei in quel posto.
Non ho numeri ma vado a sentimento:
buona parte, se non la gran parte dei paesini
rurali sono in qualche modo a rischio di frane,
inondazioni, terremoti. Se oltre a questo ci
mettiamo l'incuria e la sfiga.....
Abbiamo un territorio meraviglioso ma fragile
e metterlo completamente a norma richiederebbe
cifre incalcolabili (realmente non calcolabili)
Se poi ci mettessimo a ragionare come i tedeschi
a quel punto dovremmo radere al suolo una cittè
instabile da millenni come Venezia. Logico ?
Fattibile ?
 
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view post Posted on 3/1/2024, 23:30     +1   -1
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Il punto è che prima di costruire la diga dovevano monitorare attentamente dal punto di vista geologico le pendici del Toc in particolare. In gioco c'erano molti miliardi e fecero di tutto e di più per portare a compimento l'opera, fregandosene altamente dei rischi.

Questa testimonianza è molto interessante, soprattutto l'ultima frase sull'onda anomala:
 
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view post Posted on 3/1/2024, 23:58     +1   -1
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CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 3/1/2024, 23:30) 
Il punto è che prima di costruire la diga dovevano monitorare attentamente dal punto di vista geologico le pendici del Toc in particolare. In gioco c'erano molti miliardi e fecero di tutto e di più per portare a compimento l'opera, fregandosene altamente dei rischi.

????????

pensa se invece fossero riusciti a
causare una frana controllata e a
creare i due laghi comunicanti (come
era nelle loro intenzioni)
Altro che Nobel.
Purtroppo non andò così.
Ma sono sicurissimo che nessuno si
imbarca scientemente in un'impresa
aleatoria, semplicemente perchè è una
cosa industrialmente antieconomica
Più ne leggo e più credo nella loro buonafede.
Poi la sfiga esula da ogni previsione...
 
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view post Posted on 10/1/2024, 22:15     +1   -1
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Ovviamente non ho più avuto modo di sentire altre campane, essendo presissimo nel lavoro.
 
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