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CITAZIONE (che poi è anche strano dire separazioni e non nazioni... cosa intende precisamente? Che non vuole le dogane o che non vuole gli Stati?) ah boh, dipende tutto a quale comunista chiedi, è come l'esegesi della bibbia, tant'è che il socialismo reale del xx secolo era basato sul socialismo in un solo paese di stalin e quindi da lì le robe di togliatti che come mestiere aveva di andar dietro ciecamente al pcus anche a costo della pacificazione sociale pur di mantenere gli accordi della conferenza di yalta. in tutti i casi la seconda citazione è del manifesto, che negli anni è stato abbastanza sconfessato da marx e engels, ma quello che ho messo mi sembra in linea con le loro ultime idee: il proletariato è internazionale quindi le divisioni nazionali non servono ad esso ma ai borghesi (e infatti si parla di "democrazia liberale", "stato borghese" ecc). poi per me la patria non esiste, per te sì, su questo come mille altre cose non c'incocceremo mai e poi mai, ma è interessante per me vedere come la linea dei partiti comunisti allineati col blocco sovietico fosse di una lontananza siderale con certe affermazioni di marx (loro, che sono fissati con l'antirevisionismo). d'altronde se uno cerca può trovare anche approvazione per alcuni movimenti nazionalisti del 48, per tacere della diatriba sullo stato contro gli anarchici quindi non è che sia una questione tagliabile con l'accetta, ma va beh.
CITAZIONE Questa serie sono cose ignobili, che i comunisti dovrebbero aborrire e che fra l'altro è quello che è successo con la globalizzazione dagli anni Novanta in poi. sì, ma le condizioni ormai sono queste, si tratta di superarle, non di ritornare a un passato idealizzato. se il capitalismo è un'idra di lerna che calpesta le vite di tutti e ogni riforma borghese gli aggiunge una testa, la soluzione non è tornare a quando aveva una testa sola ma ammazzare l'idra. la globalizzazione dà potere al capitale ma anche gli strumenti al proletariato di organizzarsi oltre il proprio stato e non rimanere, come nel caso dell'urss, uno contro tutti, costretti a fare le stesse cose del nemico per non soccombere. la rivoluzione mondiale è un'idea informata, tra le altre cose, dall'osservazione del già citato 1848, dove in pochi mesi scoppiarono tantissimi movimenti di unità nazionale anche grazie alla velocità con cui si diffondevano le notizie in tutto il mondo (da lì anche quella frasetta "per lo meno dei paesi civili" e il pensiero abbozzato qua e là che prima della rivoluzione comunista è necessaria la fase capitalista, che trova riscontro a seconda di quale passo di quale libro leggi e che è stata usata sia dalla cina sia dall'urss per giustificare le loro stronzate, con la cina che dice di aver calcolato di raggiungere il comunismo nel 2050)
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