Posts written by Shagrath82

view post Posted: 11/2/2024, 17:00     +3Castelli in aria, ruderi, magioni irrealizzabili - W la geografiga!
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Una meraviglia italiana forse poco conosciuta, il Santuario della Madonna del Sasso, Boleto (Verbano-Cusio-Ossola), realizzato nel Settecento in stile Barocco, è situato su uno sperone roccioso di granito a strapiombo sul Lago d'Orta ad un’altezza di 638 metri. Spesso avvolto dalle nebbie lacustri, è immerso in uno scenario da fiaba.
view post Posted: 10/2/2024, 10:06     +1Il topic dell'arte erotica - I dipinti che ci ritraggono
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Dyalma Stultus (Trieste 1901 – Darfo/BS 1977)

la portatrice di frutta, 1938, museo Revoltella
view post Posted: 9/2/2024, 07:44     La serie D - Lo Spork
CITAZIONE
Il primo preparatore atletico a segnare in campionato
L’incredibile storia di Dario Degli Esposti, che domenica ha segnato al Grosseto.

Domenica a Cenaia i padroni di casa giocano contro il Grosseto. Fra le due squadre ci sono 26 punti di distanza: il Grosseto è quinto in classifica a meno sette dalla Pianese prima, il Cenaia è ultimo a pari punti con la Mobilieri Ponscacco. Il Grosseto va in vantaggio con Riccobono e la gara sembra indirizzata verso i più quotati maremmani, ma dopo quattro minuti il Cenaia pareggia con un colpo di testa, forse viziato da una spinta. Nelle immagini prodotte dal service locale si sentono i tifosi ospiti che, riferiti a un calciatore avversario, dicono: «Ma il 31 non ha manco il nome». In effetti il numero 31 è l’unico della formazione di casa a non avere il nome sulla schiena, ma solo il numero.


Poco dopo la mezz’ora del primo tempo, parziale di 1-1: su un corner dalla destra per il Cenaia il pallone attraversa tutta l’area e raggiunge un altro giocatore della squadra pisana, che rimette in mezzo. Nelle immagini non si vede benissimo, ma il 31 della squadra di casa si coordina, calcia e batte il portiere del Grosseto. 2-1. Il 31, quello senza nome sulla schiena, esulta. «Ha segnato quello senza nome!», grida un tifoso del Grosseto.



Quello senza nome che ha segnato il 2-1 (la partita poi finirà 2-2), in effetti, non è tecnicamente un calciatore del Cenaia. È in campo, sì, ma non fa parte della rosa della squadra. O almeno, non ne fa più parte dall’inizio di questa stagione. Si chiama Dario Degli Esposti ed è il preparatore atletico della squadra arancioneroverde. Insomma, non credo sia una statistica che si possa controllare: ma quante altre volte è successo che il preparatore atletico di una squadra segnasse un gol decisivo per un altrettanto decisivo punto per la lotta salvezza? Stupito da ciò che era successo ho contattato telefonicamente il preparatore atletico del Cenaia e ho scoperto una storia che è inno alla sfortuna da una parte e alla voglia di non mollare dall’altra. Quando gli ho chiesto cosa ha provato al suo gol contro il Grosseto, lui mi ha risposto: «Una vera liberazione».



Degli Esposti, classe 1984, alle spalle ha un passato da calciatore. È stato un ottimo difensore di Serie D per tanti anni. Cresciuto nelle giovanili del Livorno, è stato bersagliato dalla sfortuna sin da giovanissimo: «Giocavo in Primavera e mi avevano chiamato in prima squadra perché c’erano tanti infortunati in difesa», mi ha detto «Ero pronto forse anche al debutto, perché eravamo salvi: in uno degli ultimi allenamenti, però, mi ruppi il malleolo e saltai la chiamata».

Niente debutto in Serie B, dunque, ma si rimane a Livorno, nell’Armando Picchi, “l’altra” squadra della città. Con loro, Degli Esposti resta diverse stagioni, vincendo anche i playoff di Serie D e perdendo la Coppa Italia di categoria solo in finale. Nel suo palmares anche un campionato vinto, sempre in D, con la Lucchese, fino a quando il suo lavoro di personal trainer non è diventato troppo ingombrante e lo ha obbligato a una scelta: scendere in Promozione per continuare col calcio come passione e far coincidere gli orari degli allenamenti con quelli del lavoro: «Ero entrato in una palestra, staccavo alle 17 e non riuscivo ad allenarmi alle 15: ho preferito scendere di due categorie per non mollare del tutto col calcio».

E così continua fino alla fine della stagione 2022/23, quando guida il Cenaia alla promozione in Serie D dall’Eccellenza: «Ho finito il campionato saltando massimo tre gare, ma l’ho finito anche con tre ernie: io ho anche uno stabilimento balneare e la stagione estiva, sulla costa, mi ha portato a uno sforzo fisico che ha peggiorato la mia situazione». Così, prima di preparare la nuova stagione, Degli Esposti appende gli scarpini al chiodo senza però lasciare il Cenaia e il calcio: «Il preparatore con cui avevamo vinto l’Eccellenza ci aveva abbandonato, così con il presidente della società abbiamo di comune accordo deciso che avrei proseguito in squadra, ma prendendo il suo posto, senza fare più il calciatore: già negli anni scorsi i ragazzi più giovani mi usavano come punto di riferimento visto che comunque faccio il personal trainer: è stata un’evoluzione naturale».

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I problemi alle ernie sembrano porre una pietra tombale sulle possibilità di rivederlo con un numero sulla schiena. Questo finché il dottor Nico Colucci non lo rimette a nuovo: «Ero arrivato a un punto in cui non riuscivo più a guidare o mangiare senza essere poggiato su un fianco: tre mesi di cortisone e terapia, ma alla fine non ho avuto più problemi». Un bel redemption arc, come direbbero gli sceneggiatori americani, ma manca ancora il capitolo finale, il momento della catarsi, quello del ritorno in campo.



«Nelle ultime settimane, fra infortuni e squalifiche, mancavano sempre i difensori centrali, così il mister [Agostino Iacobelli, ndr] mi ha portato in panchina per tre partite, da quella contro il Real Forte Querceta del 14 gennaio a quella del 28. Poi domenica, contro il Grosseto, l’emergenza era totale e il mister mi ha chiesto di giocare titolare. A quel punto che fai? Rinunci?». Così Degli Esposti, col 31 sulla schiena ma senza nome, scende in campo per la prima volta dopo la vittoria del campionato scorso col Cenaia, bella coincidenza. E al 32esimo del primo tempo, sul cross dalla sinistra, trova l’impatto al volo che chiude la storia: «Non so se sono il primo preparatore atletico a segnare in campionato ma credo sia estremamente probabile [ride, ndr], quello che conta è stata la liberazione: il periodo con le ernie è stato terrificante, non dormivo per le scosse continue, ho perso otto chili perché non riuscivo a mangiare senza provare un senso di nausea costante. Pensare di essere passato da quello a un gol in Serie D in un big match come quello contro il Grosseto è una gran bella sensazione».


E adesso? «Ormai ho ripreso ad allenarmi coi compagni, se il mister me lo chiede sono pronto. Ovviamente nei limiti del possibile: non voglio rischiare più di soffrire come ho sofferto». Intanto, però, Degli Esposti una piccola pagina di storia l’ha scritta: passando dagli infortuni che gli hanno negato l’esordio in B al ritorno in campo, per gli allenamenti serali fino al gol di domenica.

fonte
view post Posted: 4/2/2024, 21:48     +6Il topiz dell'arte varia - I dipinti che ci ritraggono
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Luciano Ventrone (1942-2021) Natura morta
Olio su tela
view post Posted: 4/2/2024, 10:54     Mombasa - SPAM
ma è stato cancellato il forum che spammano o cosa?
view post Posted: 4/2/2024, 10:43     +2Il topic dell'arte erotica - I dipinti che ci ritraggono
CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 4/2/2024, 00:24) 
Bellissimo quel pelo!

tieni, questo è per te allora

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view post Posted: 4/2/2024, 09:43     +2Il topic dell'arte erotica - I dipinti che ci ritraggono
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Gustave Courbet, Le Sommeil, 1866, olio su tela, 135×200 cm. Petit Palais, Parigi.
view post Posted: 3/2/2024, 22:50     +2Immagini di rilevanza storica - I nostri peregrinaggi in ruderi e cimiteri
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Il veterano della guerra d'indipendenza americana William Hutchings, fotografato all'età di 100 anni nel 1864.
view post Posted: 3/2/2024, 13:09     +6Il topiz dell'arte varia - I dipinti che ci ritraggono
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Harald Oskar Sohlberg Sera di primavera, fortezza di Akershus

1913

Oslo, Kommunes Kunstsamlinger (olio su tela)

Harald Sohlberg è un pittore norvegese che amo moltissimo. Oscurato a livello internazionale dalla fama di altri connazionali, Munch in primis, a Sohlberg è stata dedicata negli anni scorsi una importante mostra che ha toccato Norvegia, Inghilterra e Germania. Personalmente ho ammirato alcune sue opere al Museo Nazionale di Oslo e ne sono rimasto folgorato.

Il percorso del pittore, che studiò in Germania ed entrò in contatto con la Secessione, è di impronta simbolista e centrato soprattutto sui meravigliosi paesaggi del nord.

Sohlberg, artista di grande sensibilità, trasfigura i paesaggi dandone una interpretazione coloristica molto originale che ci suggerisce una forte immedesimazione emotiva con i luoghi.

Il dipinto, che ci mostra una veduta di Oslo e della sua fortezza posta sul lato orientale del porto, ci offre un saggio della visione lirica e romantica del pittore.
view post Posted: 2/2/2024, 21:54     +4Immagini di rilevanza storica - I nostri peregrinaggi in ruderi e cimiteri
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Truppe coloniali italiane (Ascari) montano la guardia davanti all'ingresso di Palazzo Venezia - Roma 1937
992 replies since 18/10/2006