Poesie contenute nel cesto, e nel cesso

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view post Posted on 19/8/2011, 11:30     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Laude dei pacifici lapponi e dell'olio di merluzzo - Ernesto Regazzoni (1870-1920)

Ben tappati dentro i poveri,
ma fidati lor ricoveri,
mentre, lento, sui tizzoni
cuoce il lor desinaruzzo,
i pacifici lapponi
bevon l’olio di merluzzo.

Fuori il vento piglia a schiaffi
quattro o cinque abeti squallidi:
gli orsi bianchi sono pallidi
pel gran freddo, e si dan graffi
l’un con l’altro per distrarsi...

Oh! bisogna ricordarsi
che ormai nevica da mesi;
fiumi e rivi presi al laccio
dell’inverno, son di ghiaccio
(e che ghiaccio! perché il ghiaccio
è assai freddo in quei paesi).

Ma che importa lor? Ghiottoni
dallo stomaco di struzzo,
i pacifici lapponi
bevon l’olio di merluzzo.
E son là, raccolti e stretti,
padre, madre, zii, bambini
(battezziamoli lappini,
i lapponi pargoletti?)
e poi c’è la nonna, il nonno,
qualche amico dei vicini;

ciascun preso già dal sonno
perché ha l’epa troppo piena
già di grasso di balena;
pure, a nuove imbandigioni
ogni dente torna aguzzo,
e i pacifici lapponi
bevon l’olio di merluzzo.

Beätissimi! Fra poco,
tutti e quanti russeranno
in catasta attorno al fuoco.
Poi, doman, si leveranno,
mangeranno e riberranno
il buon olio di cui sopra,
e così, per tutto l’anno
sempre... fin che moriranno.

Così svolgesi la loro
vita, piana e senza scosse,
senza mai quell’ansia insana
che ci muta in pellirosse;
senza il fiel, senza la bile
necessari all’uom civile.

Ho da dirvelo? Una smania
prepotente mi dilania,
ed invan da più stagioni
in me dentro la rintuzzo...
Vo’ in Lapponia, tra i lapponi,
a ber l’olio di merluzzo.

Versione recitata in cui il testo diverge leggermente:
 
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view post Posted on 21/8/2011, 14:54     +1   -1
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BrttBrg (Brutto Borg)

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Quest'ultima è semplicemente fantastica. Un ode alla vita semplice alla faccia del meteo avverso.
 
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view post Posted on 15/12/2011, 18:59     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Skiaciato Picione - Roberto Piumini

Skiaciato picione,
pekè non volato
un meto più in là?

Skiaciato, spenato,
distuto picione,
peké non volato
un meto più in là?

Skiaciato, spezato,
scanato, specato,
spopato picione,
pekè non volato
un meto più in là?

Skiaciato, titato,
ubato, sbanato,
tuto oto
moto picione,
pekè non volato
un meto più in là?

 
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Gasperino er Carbonaro
view post Posted on 19/12/2011, 12:59     +1   -1




ER PORCO (Trilussa)

Un vecchio Porco disse a certe Vacche:
La vojo fa' finita
de fa' 'sta porca vita.
Me vojo mette er fracche,
le scarpe co' lo scrocchio,
un fiore, un vetro all'occhio,
e annammene in città,
indove c'è la gente più pulita
che bazzica la bona società.-
Fu un detto e un fatto, e quela sera istessa
agnede a pijà er tè da 'na contessa:
s'intrufolò framezzo a le signore,
disse quarche parola de francese,
sonò, cantò, ballò, fece l'amore.
Ma doppo du' o tre giorni
er vecchio porco ritornò ar paese.
Che? - fecero le Vacche - già ritorni?
Dunque la società poco te piace...
No - disse er Porco - so' minchionerie!
Io ce starebbe bene: me dispiace
che ce se fanno troppe porcherie...
 
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view post Posted on 19/12/2011, 14:00     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Bellissima poesia che non conoscevo, piena di saggezza popolare!
 
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view post Posted on 22/12/2011, 23:42     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Poesia scritta da Hamlet Lima Quintana (http://es.wikipedia.org/wiki/Hamlet_Lima_Quintana)


Juanito Laguna lancia un aquilone
Se Juanito Laguna arriva alla nuvola
è il vento che viene, lo ama e lo porta su.
È il nome Juanito nella stradina,
è il nome Laguna,… quasi non è niente.
Cuori di pezza sognano la coda
come un colombo selvatico il suo volto solo.
Se Juanito Laguna sale e rimane su
forse è perché può, può darsi che possa farlo.
Ahi! Juanito Laguna
volerà l’aquilone col tuo destino.
Col vento la canna fischia una melodia
e la melodia si perde, e Juanito con essa.
Se Juanito Laguna le presta un sogno
è il canto che si innalza sino al suo padrone.
È un occhio nel vento, è lettera e busta:
Aquilone Laguna, Juanito Pobre.
Se Juanito Laguna sogna con me
mi trasformerò in aquilone per il mio amico.
Ahi! Juanito Laguna
se con l’aquilone volasse anche il tuo destino.







Juanito Laguna Remonta Un Barrilete
Si Juanito Laguna llega a la nube
es el viento que viene, lo ama y lo sube,
es el nombre Juanito en la cañada
es el nombre Laguna, casi no es nada.

Corazones de trapo sueñan la cola.
Palomita torcaza su cara sola,
si Juanito Laguna sube y se queda
es, tal vez, porque puede,
puede que pueda.

¡Ay! Juanito Laguna
Volará el barrilete con tu fortuna.

Con el viento la caña silba una huella
y la huella se pierde, Juanito en ella.
Si Juanito Laguna le presta un sueño
es el canto que sube hasta su dueño.
Es un ojo en el aire, es carta y sobre:
Barrilete Laguna, Juanito Pobre.
Si Juanito Laguna sueña conmigo
volveré en barrilete para mi amigo
 
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view post Posted on 26/12/2011, 00:56     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - Cesare Pavese

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Qua recitata dal sommo Vittorio Gassman:


Interessantissimo il commento di Francomando1, di 1 anno fa:
Bellissima e triste poesia di Cesare Pavese, stupendamente interpretata da un grande Vittorio Gassman, da sembrare sue quelle parole così appropriate. "Morte verrà e avrà i tuoi occhi "pubblicata postuma (1951), essendo morto Pavese nel (1950) morte avvenuta in una squallida stanza d'albergo con un colpo di pistola, sublimando così tutta la sua Opera. Si disse incapacità di comunicare e vita intima travagliata. Ma rimane immutato il suo valore di scrittore e della sua opera.


Il tema dello "Sguardo della morte" sarà da approfondire. Come vediamo noi la morte? Qual è il suo sguardo? Interrogativi che forse moriranno, forse saranno recuperati tra le fauci del tempo :cry:
 
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view post Posted on 31/12/2011, 20:20     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Ultima poesia letta:
Potessero le mie mani sfogliare - Federico Garcia Lorca
Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.

Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.

T'amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!

Qua un video realizzato con tecnologia d'anteguerra:
 
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view post Posted on 13/1/2012, 10:20     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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I lupi e noi - poesia curda, versione a cura di Joyce Lussu sulla rivista Il ponte, ottobre 1963)

Fratelli lupi, come noi siete dei valorosi;
ma voi siete giganti, simili a tigri e leoni,

noi vi siamo compagni soltanto nella miseria:
noi, gridiamo di giorno; voi, è di notte che urlate.

Noi, curdi e lupi, siamo una cosa sola, siamo fratelli;
anche noi, come voi, fuggiamo su per i monti.

Anche noi, come voi, soffriamo caldo gelo polvere nebbie.
Chi di noi si fa uccidere, resta come voi senza tomba.

Per gli uomini le campagne verdi, per noi le rocce e i deserti.
I vostri nemici sono figli dei cani, i nostri figli dei mongoli.

Il nostro desiderio è la terra curda; il vostro, le greggi.
Ma da noi, come da voi, ciascuno dice: "Per me!"

Diamoci la mano, uniamoci contro il nemico,
non ci morderanno più; questi mongoli e questi cani.

Bestie e uomini, fratelli e compagni di sventura
siamo rimasti, voi e noi, miseri e senza parenti.

Curdi e lupi, che erriamo sempre, siamo ormai banditi e briganti,
siamo degl'infelici; è una gran vergogna, per Arimane e Ormuzd!

Lupi tristi, dal collo piegato, dal cuore ferito,
curdi oppressi, siamo tutti dei Segerxuin!



La poesia è stata scritta da Segerxuin (uno pseudonimo: significa Cuore ferito). L'avevo anticipata a Simon Peter. Non si trova più in nessun libro.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 13/1/2012, 14:21     +1   -1




Cazzo!
 
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view post Posted on 24/2/2012, 23:41     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Vivere una sola vita - Ndjock Ngana (poeta camerunense).
VIVERE UNA SOLA VITA
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.
 
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view post Posted on 13/4/2012, 18:33     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Poema da buceta cabeluda - Bráulio Tavares

A buceta da minha amada
tem pêlos barrocos,
lúdicos, profanos.
É faminta
como o polígono-das-secas
e cheia de ritmos
como o recôncavo-baiano.

A buceta da minha amada
é cabeluda
como um tapete persa.
É um buraco-negro
bem no meio do púbis
do Universo.

A buceta da minha amada
é cabeluda,
misteriosa, sonâmbula.
É bela como uma letra grega:
é o alfa-e-ômega dos meus segredos,
é um delta ardente sob os meus dedos
e na minha língua
é lambda.

A buceta da minha amada
é um tesouro
é o Tosão de Ouro
é um tesão.
É cabeluda, e cabe, linda,
em minha mão.

A buceta da minha amada
me aperta dentro, de um tal jeito
que quase me morde;
e só não é mais cabeluda
do que as coisas que ela geme
quando a gente fode.

Non ho trovato traduzione da nessuna parte, quindi ardisco a farla io. Dovrebbe essere, questa, l'unica traduzione in italiano del Poema da buceda cabeluta.

Poema della figa pelosa
La figa della mia amata
ha il pelo barocco,
giocoso, profano.
Lei è affamata
Come il "Poligono della Secca" [1]
e piena di ritmi
come la "Conca Bahiana". [2]

La figa della mia amata
è pelosa
come un tappeto persiano.
Si tratta di un buco nero
in mezzo al pube
dell'Universo.


La figa della mia amata
è pelosa,
misteriosa, sonnambula.
E' bella come una lettera greca:
è l'alfa e l'omega dei miei segreti,
è un delta ardente sotto le mie dita
e la mia lingua
è il lambda.

La figa della mia amata
è un tesoro
è il Vello d'Oro
è suadente.
E' pelosa, ed essa è bella,
nella mia mano. [3]

La figa della mia amata
mi schiaccia dentro, in un tal modo
che quasi mi morde;
e non solo, è la più pelosa
fra tutte le cose che gemono
quando la gente fa l'amore. [4]

Note:
[1] = Desertica regione brasiliana.
[2] = Altra zona brasiliana, http://pt.wikipedia.org/wiki/Rec%C3%B4ncavo_baiano
[3] = Qui ho dei dubbi con "cabe", ci vorrebbe un portoghese.
[4] = Anche gli ultimi tre versi sono difficili da tradurre, io ho provato a farne una traduzione fedelissima, ma non ne capisco il senso.
La seconda strofa è stupenda.
 
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Fanciullo Orsù
view post Posted on 13/4/2012, 18:51     +1   -1




CITAZIONE (lagunaloire @ 13/4/2012, 19:33) 
Poema da buceta cabeluda - Bráulio Tavares

A buceta da minha amada
tem pêlos barrocos,
lúdicos, profanos.
É faminta
como o polígono-das-secas
e cheia de ritmos
como o recôncavo-baiano.

A buceta da minha amada
é cabeluda
como um tapete persa.
É um buraco-negro
bem no meio do púbis
do Universo.

A buceta da minha amada
é cabeluda,
misteriosa, sonâmbula.
É bela como uma letra grega:
é o alfa-e-ômega dos meus segredos,
é um delta ardente sob os meus dedos
e na minha língua
é lambda.

A buceta da minha amada
é um tesouro
é o Tosão de Ouro
é um tesão.
É cabeluda, e cabe, linda,
em minha mão.

A buceta da minha amada
me aperta dentro, de um tal jeito
que quase me morde;
e só não é mais cabeluda
do que as coisas que ela geme
quando a gente fode.

http://xhamster.com/movies/737385/brazilia...nts_part_1.html

http://xhamster.com/movies/741555/brazilia...nts_part_2.html

http://xhamster.com/movies/750308/brazilia...nts_3_last.html
 
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view post Posted on 13/4/2012, 19:04     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Mmmmmh, ci sono molte cose che non mi piacciono:
1) I video di lesbiche
2) Le giapponesi microcefale che si sbaciucchiano leccandosi.
3) La censura giapponese sulle parti intime.

Bocciato. In più dura troppo, manco un porno d'animali trilogyani mi piacerebbe se fosse così longevo.

La memoria crivellata - Heleno Oliveira
Il Portogallo è sparso nel mio corpo
Lisbona e i suoi pezzetti di Bahia Olinda e Alcantara
di paesini sperduti e campi e spiagge del Brasile.

Descriverti non è facile.

La tua lingua di pietra
la greca lucentezza di Sophia
la gente che vive di poco pane e luna
il porto immenso
i tuoi grandi piccoli tiranni
la tua poca terra
la tua abbondanza di anima.

Tratto da www.sagarana.it/rivista/numero4/poesia1.html

Versione originale:
Portugal derrama-se no meu corpo.
Lisboa seus pedaços de Bahia de Olinda e Alcântara
Dos lugarejos perdidos. Várzeas e barras do Brasil.

Escrever-te não é facil.

A tua língua de pedra.
A luminosidade grega de Sophia.
O povo que vive de pouco pão e luar.

O cais imenso.
Teus grandes pequenos tiranos.
Tua terra pouca.
Tua abundância de alma.

 
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view post Posted on 14/4/2012, 01:27     +1   -1
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Dragaster Excuriam

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Fanciullo Orsù, guarda cosa ho trovato. Magari non ti piace, io la posto perché penso che ti piaccia.

La pioggia-bambino - Poesia Navajo
Nella Donna-Sorgente ancora una volta,
cade una goccia dell'Uomo-Acqua,
dà vita, all'incontro, alla Pioggia-Bambino.

Quarantanove canti degli Indiani d'America, Ed. Mondadori - Milano: http://www.anobii.com/books/Quarantanove_c...7cc1f8e84982d4/

Se non erro due o tre anni fa mi avevi detto che eri interessato agli indiani.
 
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251 replies since 26/12/2010, 21:45   3914 views
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