| Li du' ggener'umani - Gioacchino Belli Noi, se sa, ar Monno semo ussciti fori impastati de mmerda e dde monnezza. Er merito, er decoro e la grannezza sò ttutta marcanzia de li Siggnori.
A su’ Eccellenza, a ssu’ Maestà, a ssu’ Artezza fumi, patacche, titoli e sprennori; e a nnoantri artiggiani e sservitori er bastone, l’imbasto e la capezza.
Cristo creò le case e li palazzi p’er prencipe, er marchese e ’r cavajjere, e la terra pe nnoi facce de cazzi.
E cquanno morze in crosce, ebbe er penziere de sparge, bbontà ssua, fra ttanti strazzi, pe cquelli er zangue e ppe nnoantri er ziere.
I due generi umani Noi, si sa, al mondo siamo usciti fuori impastati di merda e d'immondizia. Il merito, il decoro e la grandezza sono tutta mercanzia dei signori. A sua Eccellenza, a sua Maestà, a sua Altezza fumi, patacche, titoli e splendori; e a noialtri artigiani e servitori il bastone, il basto [la sella dei somari dove si mettono i pesi] e la cavezza [fune con cui si tiene legato il cavallo]. Cristo creò le case e i palazzi per il principe, il marchese e il cavaliere, e la terra per noialtri facce da cazzi. E quando morì in croce, ebbe il pensiero di spargere - bontà sua! - fra tanti strazi, per quelli il sangue e per noi il siero.
Gasperino il Massone apprezzerà.
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