più che tranquilli... leggi questa mia esperienza e dimmi cosa ne pensi:
CITAZIONE (Fanciullo Orsù @ 13/11/2012, 16:35)
forse vi siete sempre in che modo e come mai mi scopai mia madre… beh ovviamente non pretendo che capiate il mio gesto, e neppure che crediate alle mie parole, anche se siete proprio dei gran coglioni, se non credete a una faccenda di cui, contemporaneamente, ne siete istintivamente convinti al punto che vi porta a chiedervi in che modo e come mai ho aperto le danze con la baldracca (lo dico con affetto) che mi mise al mondo…
Non mi masturberò le funzioni mentale usando formule come “ma andiamo con calma” (lo farò in altro modo, eventualmente), perché sappiamo entrambi (questa sì che è una formula del cazzo, perché mica è uno solo quello che mi sta leggendo) che confessioni (o balle) come queste, se non si va subito al sodo perdono il loro gusto migliore.
Eccomi quindi davanti alla figa di mia madre, costruitevi la scena: lei nuda, sopra al letto, con le mani che si afferrano le caviglie e le gambe belle larghe. Non avendo un dialogo diretto con voi lettori, posso soltanto immaginarmi le vostre eventuali (scontate) domande e far finta di rispondervi: sì, la feci mettere io in quella posizione; sì, ha la figa pelosa (ha sessant’anni, la sua unica scusa per non avere peli potrebbe essere al massimo la calvizia pubica); no, non mi guardava, anzi aveva la testa girata e gli occhi chiusi, quasi a voler ribadire la sua vergogna e il suo pudore, anche se la sua posizione mostrava come avesse accettato la mia richiesta, e il nostro destino incestuoso; sì, era la prima volta; sì, eravamo soli in casa (che pallosi che sareste, chiedendomi questo); no, non sono figlio unico; sì, era il primo parente (della mia cerchia familiare almeno) che si apprestava a copulare con me; sì, era all’insaputa di mio padre.
Ma a noi (a me e a lei intendo, tra voi e me sarà raro che esisterà un “noi”).
Nuda, colle gambe aperte, gli occhi chiusi e la testa girata dalla vergogna, fece la cosa più spudorata: parlò.
“Continuerò a considerarti mio figlio…”, ma poi s’interruppe, e quello che disse dopo, era dialettica interna con quel che aveva appena detto:”Ma ce la farò?”
“E’ tardi mamma, scopiamo!”, e tirato fuori il cazzo, le leccai la figa.
Che buona che era! Benché vecchia, aveva un sapore che di antico aveva solo il ritorno che mi riportava alla mia nascita, leccando quella figa la guardavo, ero sulla soglia della porta da cui, a livello fisico, ero stato espulso nel mondo!
La mamma godeva senza parlare, ovviamente avevo deciso di leccarla non solo per assaporare la via della Seta, ma pure per prepararla alla mia spada di Damaschio, e stavo proprio verificando che quella era una fodera ideale. Come sempre accettò la mia decisione senza opporsi, al contrario di quando sono esitante e mellifluo, ma similmente a quando sono esitante e intorpidito.
Dopo il primo orgasmo, che raggiunse facilmente malgrado le carenze fisiche, appoggiai la punta del cazzo che per la delusione dei froci consapevoli non descriverò, ma che per la frustrazione dei repressi neanche farò finta di non avere. Reagì bene, sia fisicamente che soprattutto emotivamente.
Nel mentre, meno male perché sennò tutto diventava troppo easy, arrivò mio padre e s’incazzò un po’, ma lui s’incazza per ogni inezia, per cui come si faceva a dargli importanza? La mia idea fu di chiamare mia sorella, in Austria, pur rimpiangendo di non aver preso il videotelefono da quei truffatori, due anni fa, quindi gli descrivemmo la scena e come la suo solito, ebbe un po’ di astio, ma le passò. Decisi di non coinvolgere anche mia nonna, e non solo perché il suo fisico era comunque vecchio di ottant’anni, ma anche perché il suo compleanno era vicino e i regali, come le multe, non si fanno mai in anticipo. Alla fine, confuso, mio padre si chiuse nel mutismo e mia madre le* spiegò le ragioni, le implicazioni e i motivi (o le scuse), quello che avreste ascoltato anche voi se foste stati lì, motivo per cui quello che immaginate possa aver detto (e che riguardava i motivi che stanno alla base di quella situazione) può deludervi o appagarvi, soltanto a seconda di quale sia la vostra immaginazione e soprattutto, di che rapporto avete con essa. Non avrete modo di giudicare qualcosa di esterno a voi, non avrete la scusa di non aver capito che anche il giudizio esterno, dipende sempre da quel che avete dentro; vi tolgo questa illusione, e questa scusa, esattamente come ho strappato le mutande a mia madre (prima dell’inizio del racconto): e se, indifferenti ed apatici, eviterete quest’opportunità che vi do, o se siete stanchi e non ve ne frega un cazzo, cos’altro posso dirvi, almeno scopatevi vostra madre anche voi, se l’avete e se siete maschi, perché se siete femmine potrete al massimo leccarle la fica o addentrarle una barbie, ma gl’inventori dei migliori vocaboli hanno stabilito che lo scopare presuppone un cazzo vero e una figa vera, una figa finta, o un culo.
Ora io e la mia famiglia abbiamo un bel rapporto e siamo tornati a guardarci in faccia, come avrete capito non ho avuto da mia madre il fratellino e il figlio che ho sempre voluto, ma questa è un'altra storia.
*(uso il pronome femminile perché ormai lo consideravo non più un frocio bensì una donna brutta che non avrei mai scopato)
