Votes taken by AsbestosMaritozzo

view post Posted: 3/5/2024, 17:34     +1Le letture minchiarevoli - 'a Curtura fa PPAURA!
CITAZIONE (Shagrath82 @ 3/5/2024, 18:09) 
CITAZIONE (AsbestosMaritozzo @ 2/5/2024, 10:07) 
ISTANBUL TANZ! ISTANBUL TANZ! ISTANBUL TANZ! TANZ! TANZ!
TANZ ISTANBUL! TANZ ISTANBUL! IIIISTANBUUUL TANZ!

c'è chi l'ha letta cantando e chi mente

Se fossi un figliol prodigo avrei un bidello grasso.
view post Posted: 2/5/2024, 09:27     +1Libro nazista per l'infanzia - 'a Curtura fa PPAURA!
CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 1/5/2024, 21:11) 
Der-Giftpilz
Der Giftpilz (Il fungo velenoso) è un libro per bambini pubblicato dalla casa editrice di Julius Streicher nel 1938. Il testo è di Ernst Hiemer, con illustrazioni di Philipp Rupprecht (noto anche come “Fips”). Il titolo allude alla difficoltà di distinguere un fungo velenoso da un fungo commestibile, e di conseguenza un ebreo da un gentile. Il libro vuole mettere in guardia i bambini tedeschi sui pericoli rappresentati dagli ebrei per loro e per l'intera nazione.

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view post Posted: 2/5/2024, 09:08     +1Politika - Cesso
CITAZIONE (Skop's @ 1/5/2024, 21:06) 
Potrei essere io, se solo non avessi annusato la puzza di merda della troia qua sopra:

Addio forum
view post Posted: 2/5/2024, 09:07     +1Le letture minchiarevoli - 'a Curtura fa PPAURA!
CITAZIONE (Peterfly @ 2/5/2024, 01:53) 
IstaNbul

ISTANBUL TANZ! ISTANBUL TANZ! ISTANBUL TANZ! TANZ! TANZ!
TANZ ISTANBUL! TANZ ISTANBUL! IIIISTANBUUUL TANZ!
view post Posted: 20/4/2024, 20:36     +1la MUSICA - L'angolo del Rospo
CITAZIONE (Peterfly @ 20/4/2024, 21:08) 

L'autismo che ci piace.
view post Posted: 19/4/2024, 19:21     +2Il gran Juke Box - L'angolo del Rospo



Edited by AsbestosMaritozzo - 20/4/2024, 10:56
view post Posted: 19/4/2024, 10:08     +2Il gran Juke Box - L'angolo del Rospo
CITAZIONE
Minchia, il protagonista del video si è fatto una maratona con scatto da centometrista

Sempre trovato figo quel video. L'ambientazione, l'atmosfera... Non so, ci sono certi videoclip musicali che mi danno un senso di comfy tremendo.
view post Posted: 17/4/2024, 14:05     +2Il gran Juke Box - L'angolo del Rospo
CITAZIONE
Ahahah porcatroia che video depressivo anniottantissimo! Mi sono molto immedesimato nel guardone. Ma alla fine non ho ben capito, l'ha cattata sotto in macchina per gelosia?

Ma che cazzo? :woot:
Non ho manco guardato il video e ora mi salta fuori questa perla?
view post Posted: 2/4/2024, 10:00     +1Il topiz dell'arte varia - I dipinti che ci ritraggono
CITAZIONE
i tre piedi del primo barelliere

Bruegel aveva previsto l'IA.
view post Posted: 24/3/2024, 08:08     +1Le letture minchiarevoli - 'a Curtura fa PPAURA!
CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 24/3/2024, 00:22) 
Ho letto Con gli occhi chiusi di Federigo Tozzi:

Lasciamo perdere il sottotitolo ("Uno struggente amore adolescenziale") e la copertina, presa probabilmente dal film, che non sono cose legate all'opera. Parliamo dell'opera e dovrò fare una recensione insolitamente lunga, partendo da lontano.
Federigo Tozzi era presente nell'antologia che ho letto all'università per dare l'esame di letteratura moderna e contemporanea. All'epoca non avevo tempo per leggermi tutte le opere, però mi rimase impresso il giudizio particolarmente positivo dato allo scrittore, quindi mi segnai mentalmente di leggermelo più avanti.
Sono passati più di dieci anni ed eccomi in biblioteca. Voglio prendere un libro in più per i miei quattro giorni di vacanza a carnevale e mi imbatto proprio in Tozzi. Allora lo prendo. Finalmente leggerò questo grandissimo autore.
Rimango basito. Questo libro è del 1919, ma sembra almeno di un secolo prima. La prosa è macchinosa, arrancante. Non è piacevole da leggere e spesso mi sorprendo a chiudere il libro e a passare agli altri due, perché troppo annoiato nella lettura.
Ma passiamo alla storia in sé. Tozzi dev'essere stato una persona un po' "problematica". Il romanzo è in gran parte autobiografico, anche se vengono cambiati i nomi, e a Tozzi preme sottolineare il rapporto tra il protagonista Pietro e suo padre Domenico. Un rapporto orrendo per colpa di entrambi. Sono due "grulli", come anche il resto dei personaggi di questo libro. Sono veramente degli idioti e fanno venire rabbia per quanto siano stupidi. Il protagonista poi è incredibile, un inetto totale. Una delle scene massime è quando si trova solo con la contadinella di cui si invaghisce, non riesce a dire niente e allora prende un temperino e la ferisce a una coscia. Così. A cazzo.
Però un libro può anche avere un protagonista stupido, o anche tutti come in questo caso, ma la cosa che più mi offende è il fatto che l'autore cerchi in ogni modo di suscitare la compassione del lettore verso Pietro, cioè se stesso. Ok, è (sono) un completo idiota, ma la colpa non è mia, è di mio padre, anche di mia madre, poi di Ghìsola. Io sono un ragazzo molto sensibile, nessuno mi capisce, per questo che sfregio Ghìsola o faccio cazzate da mentecatto, non ho colpa io, vogliatemi bene! Secondo me davvero Tozzi crede che Pietro (se stesso) sia una sorta di incompreso, di vittima degli eventi e in maggior parte del padre, che sia un'anima pura. Invece è soltanto un cretino.
C'è una descrizione veramente assurda a p. 81 dove viene detto che "Pietro prediligeva i fiori di campo, i fiori sbiaditi dagli odori incerti e quasi rassomiglianti. Non aveva mai pensato a quelli di giardino senza arrossire e sentirsi molto confuso", poi segue un pedantissimo e dannunzianissimo elenco dei fiori e alla fine, da completo dandy psicolatico, viene detto che, dopo essersi messo in tasca i fiori che coglieva sospirando, "li biasciava". Ecco, io sono sicuro, sicurissimo, che Tozzi voglia genuinamente presentarci una sorta di anima poetica, un ragazzo da ammirare. Invece è solo uno stordito.
Tozzi ci aveva anche detto, a p. 67: "Quale umiliazione provava quando gli altri non rispettavano i suoi sentimenti e obbligavano la sua anima a disfarsi!". Gli altri, gli altri, sempre gli altri. Pietro è un completo dissociato anaffettivo che, quando muore sua mamma e la domestica, vedendolo indifferente, gli dice che lei gli voleva bene, reagisce così: "A lui gliene importava poco, anzi s'ebbe a male di queste parole" (p. 85).
Anche quando suo padre lo umilia, l'autore vuole farci fraternizzare con Pietro, e invece pare quasi meritato: "Aveva sempre fatto a Domenico un senso d'avversione: ora lo considerava, magro e pallido, inutile agli interessi; come un idiota qualunque!" (p. 105). Caro Tozzi, io avrei tolto il "come".
Ma Tozzi questo non lo capisce e persiste nel presentarci se stesso/Pietro come un genio incompreso. All'università viene segato, però la colpa non è mai sua, bensì del padre o di Ghìsola. Non ha amici perché è uno snob per giunta scemo, e così leggiamo: "Si avvide di aver tentato invano di affezionarsi ai compagni" (p. 119) e poco dopo "I più lo credevano pazzo; ma gli volevano quasi tutti bene" (ibidem). Prendere nota di quel "MA". E' sempre così: Tozzi pensa davvero di essere la vittima di tutto ma, quando parla di Pietro, si rende forse conto anche lui che è un completo demente, quindi cerca di indorarci la pillola, dicendo che però gli volevano bene (caro lettore, capisci, lui si comporta così, ma in realtà è un genio! Sono gli altri che non lo capiscono!)
Dopo due pagine scrive: "Credutosi inferiore ai suoi amici di Siena, ora conosceva il suo sbaglio acre". Eh certo, lettore, lui si credeva inferiore, anche perché non legava con nessuno, era snob e in più non passava mezzo esame, però lui si "credeva", ma non "era". Anzi, lui è un'anima geniale, candida, meravigliosa! Capisci, lettore, amalo!
Il delirio narcisistico di un dissociato prosegue a p. 122: "A Siena aveva voluto essere amico anche dei più cretini e dei più farabutti, credendoli degli di se stesso". Chissà invece chi erano i veri degni di se stesso...
Arriviamo presto al carico da 90: "Egli era il giovine che, sebbene debole, porta impeti di energie; anche se sbaglia" (ibidem). Certo, certo, Tozzi, sicuro...
Ma basta parlare di Pietro, soffermiamoci sulla protagonista femminile: Ghìsola (o Ghisola, il nome è presente in doppia grafia e spero sia errore di stampa e non dell'autore). Questa è una scalcagnata anaffettiva come Pietro, infatti formerebbero una bella coppia se lui non fosse pure un bigotto tristissimo moralista. Però Ghìsola in certi punti è anche simpatica, specialmente quando ride delle paturnie di Pietro o lo stronca reputandolo un inetto. Lei sa quello che vuole, anche se è talmente corrotta da risultare quasi demoniaca: "Ella voleva approfittarsi di lui soltanto perché era abbastanza ricco e poteva toglierla dalla sua condizione sempre malsicura" (p. 171)
In pratica lei lo gira e lo rigira, e intanto è la donna di tutti, gliela fa sotto agli occhi, e lui non capisce nulla. Tozzi quasi si strappa le vesti per farci capire quanto è buono Pietro e quanto è troia Ghìsola, ma niente da fare, non ci riesce. E così trovo ottimo questo passo: "Le lettere di Pietro le facevano l'effetto ch'egli la pensasse per qualche fidanzata ingenua e buona. E lo compativa, sorridendo". Anche io lo compatisco, scuotendo la testa.
Comunque anche Ghisola è una scema come tutti gli altri personaggi, così va a fare la prostituta in un casino, qualcuno manda una lettera a Pietro, che la trova lì gravida (ovviamente non di lui, che non l'ha neanche toccata dopo mesi di fidanzamento) e reagisce come un pirla, e alla fine si accorge di non amarla più. Ma l'ha mai amata?
In tutto questo "dramma" di idioti, è completamente sparito il punto focale del racconto, quello per quale il mio manuale di letteratura moderna e contemporanea diceva essere la caratteristica che rendeva l'opera un capolavoro: il rapporto con il padre. Non so se i critici avessero bevuto, però nell'ultimo quarto di libro sparisce la figura del padre, e quindi rimane tutto irrisolto. Tozzi perde il pallino cercando di farci capire quanto Ghìsola fosse una bastarda e Pietro un angelo, quindi tutto il resto sparisce.
Insomma, libro mediocre, sicuramente lontano dall'essere il capolavoro decantato dai critici. Non è tutto da buttare, ci sono delle descrizioni belle anche se troppo dannunziane e ci sono dei passi piacevoli, fra tutti quando Ghìsola stronca Pietro senza pietà. Però è troppo poco.

Deve essere proprio una merda se hai scritto tutto questo.
149 replies since 3/2/2023