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CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 6/3/2024, 23:13) CITAZIONE (Gioppino Tregozzi @ 7/2/2024, 18:45) D: Cosa sai dirmi della motorizzazione dei mezzi? R: Gli americani erano quasi al 100% motorizzati, mentre i tedeschi (come tutti gli europei, del resto) facevano ancora largo uso di carri trainati da cavalli. Però non fraintendermi, io non parlo della quantità ma della qualità ed è risaputo che i corazzati tedeschi erano i migliori del conflitto. D: Estremizzi troppo, è evidente che fossero avanti su tutto, non a caso molte soluzioni anti tedesche vennero da scienziati rubati dagli americani. Detto questo non si può negare che a livello collettivo fossero su un altro livello, chiamalo fanatismo o come vuoi, ma è una variabile da non sottovalutare. R: Non credo di essere estremo. Qui nessuno sa nulla di scontri militari (tranne forse Piero il Porco un minimo), ma se mi baso su quello che ho sentito dire, e anche a logica, è tutto un discorso di mezzi, armamenti e strategia. Il fanatismo può fare la differenza in uno scontro specifico, per prendere una città in un giorno piuttosto che in tre, ma sugli esiti di una guerra a larga scala è totalmente irrilevante. D: In questo senso sì, non lo nego, però non parliamo del fanatismo dei singoli, ma di indottrinamento di massa. Potresti vederlo come un discorso di strategia militare. Se lo stato forma i bambini come piccoli soldati fanatici fin dall'infanzia, e azzecca il metodo corretto, si assicurerà dei fanatici pronti a tutto da adulti. Però se non sbaglio ci provò anche Mussolini, solo che a causa dell'arretratezza militare abbiamo preso schiaffi ovunque. R: Il caso italiano è un po' diverso, di certo non era una nazione militarmente all'avanguardia, complice anche la retorica di aver "vinto" la Prima Guerra Mondiale per chissà quali meriti industriali-militari. Il grosso l'hanno fatto i traditori, non parlo tanto di quelli politici, bensì quelli militari. Robe assurde da film demenziale: Francesco Maugeri, il capo di stato maggiore della Regia Marina, è stato addirittura decorato dagli americani per merito (decorato dal nemico, assurdo!) "per la condotta eccezionalmente meritevole nel compimento di superiori servizi resi al governo degli Stati Uniti, in qualità di capo del servizio informazioni navali, come comandante della base navale di La Spezia e come capo di stato maggiore della marina militare italiana durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale". Nelle sue memorie: "Più uno amava il suo Paese, più doveva pregare per la sua sconfitta nel campo di battaglia... Finire la guerra, non importa come, a qualsiasi costo". Farebbe anche ridere se non ci fosse morta tanta gente: oltre a sabotare e passare informazioni, questo mandava a morire gli italiani sperando che perdessero. Ribadisco, è sempre e solo stato un problema di classe dirigente.
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