Gubbio merita una mia spatafiata*.
Nel 2018 mia figlia si lasciò dal fidanzato e
cadde in crisi. Un giorno mi disse il suo programma
per le vacanze estive che comprendevano due settimane
in Umbria di cui una era un ritiro spirituale presso
un centro yoga vicino ad Assisi. Questa cosa mi incuriosì
così le chiesi se potevo accompagnarla e mi stupì molto
il suo siiiiii. Mettemmo giù assieme il programma dettagliato
e fatto le relative prenotazioni (il ritiro spirituale costava
come un mese alle Maldive più o meno) e il 3 agosto partiamo
per tre giorni a Perugia, tre ad Assisi, sette dai picchiatelli
e ritorno, e qui entra in ballo Gubbio.
Siamo arrivati venerdì 16+1 mattina che c'era un casino pazzesco
perché sabato e domenica proprio lì si tenevano delle corse
automobilistiche e c'erano già accampamenti dovunque tutto
attorno all'anfiteatro che è appena fuori il paese antico.
Posteggiato con fatica in una stradina laterale e fatto foto
al navigatore per l'indirizzo esatto della macchina, e via
a piedi su per Gubbio medievale che è bellissimo. Girato per
un paio d'ore sotto un sole spietato finche' siamo stati
attratti da un cortiletto che si vedeva attraverso un portone
antico dalla via principale così siamo entrati. Posto meraviglioso,
un'oasi di circa 6-7 metri per lato tutto all'ombra di un
pergolato di vite, da una parte un bel pozzo ancora attivo, ma
la nostra attenzione andò su una grosso lastrone di pietra nera
in un angolo. "ah, vi siete accorti anche voi che me l'hanno
spostato un'altra volta" (notare che quel masso sarà pesato
almeno 200-300 chili) la voce alle nostre spalle era quella
della padrona di casa, una chiattona più o meno della mia età
con i capelli sgarrupati, un rossetto volgarissimo tutto sbavato
e un camicione stile africano. La voce brutta pure quella.
Appena ci giriamo stavo già iniziando a scusarmi per l'indebita
intromissione quando lei rimane folgorata alla vista di mia
figlia e corre ad abbracciarla tra il nostro visibile imbarazzo;
una goccia d'acqua con sua sorella da giovane, dice e ci prega
di sederci al tavolone presso il pozzo ed inoltre ci obbliga a
rimanere a pranzo con lei; salame, formaggi, una specie di piadina
e un'anguria dolcissima, acqua e vinello bianco fresco.
A fine pranzo scostumatamente chiedo se potevo fumare e lei
dice ridendo che a Gubbio sono tutti intossicati da generazioni.
Penso che sia una battuta per mettermi a mio agio invece lei
ci racconta che hanno scoperto da poco che l'acqua usata per secoli
è "inquinata con una polvere marziana che non fa bene alla testa"
e a causa di ciò Gubbio è detta la città dei matti.
Io e mia figlia ci guardiamo e ci viene in mente contemporaneamente
che abbiamo una cena a Milano e la strada è lunga … mentre lei
vuole addirittura ospitarci per la notte - ho una camera vuota -
a fatica riusciamo ad uscire ma lei ci accompagna per un tratto
fino a mostrarci ridendo la fontana dei matti !!! Foto, scambio
dei numeri, ringraziamento e via di corsa verso la macchina in
via Bergson che su google maps non esiste e nemmeno è conosciuta
dai residenti della zona, finalmente dopo mezz'ora di vane ricerche
veniamo indirizzati dagli ululati incessanti che avevamo notato
la mattina. Macchina ritrovata e da quel momento abbiamo ribattezzato
il navigatore "il matto anche lui".
A casa ho poi verificato la storia dell'acqua tossica e incredibilmente
risulta quasi vera, non ve la racconto per non sfracellarvi ulteriormente
ma è facile gugolare Gubbio + iridio.
Per cui l'unica dritta che ti posso dare è quella di non intrufolarti
nei cortili privati altrimenti ti sequestrano, e non bere l'acqua
dalle fontanelle.